Stupiti dalla notizia della Superlega? Per quanto ci riguarda, assolutamente no.
Sono anni, infatti, che raccontiamo di un sistema che ha palesemente anteposto il puro business ai valori propri dello sport, perché la crisi del calcio non è di nascita recente ma ha radici profondissime. Ma come sempre, quando a lanciare certi moniti è il mondo ultras, a livello mediatico e di opinione pubblica è esercizio comune etichettarli negativamente e non dargli il giusto peso.
La mossa dei 12 club è stata soltanto la punta dell’iceberg di questo processo. Una VERGOGNA che non si potrà mai cancellare né dimenticare, sebbene alcune società abbiano fatto immediatamente marcia indietro provando a pulirsi la coscienza con tanto di scuse verso i tifosi e il progetto sia conseguentemente naufragato sul nascere.
La nostra posizione è netta: queste squadre meriterebbero la radiazione dai propri campionati.
Stessa VERGOGNA che dovrebbero provare anche FIFA, UEFA, Federazioni e Presidenti delle altre società che in queste ore hanno recitato la parte delle vittime, utilizzando la scusa della mancanza di rispetto verso i tifosi per denigrare un progetto che in realtà li avrebbe colpiti soltanto nel portafoglio.
Oggi questi signori che comandano il calcio gridano allo scandalo, ma siamo così sicuri che a breve non si siederanno ad un tavolo coi 12 club “dissidenti” per raggiungere un accordo che andrà a soddisfare pienamente ambo le parti?
Proprio loro ci vengono a parlare di diritti dei tifosi quando in questi anni hanno svenduto la nostra passione in nome del profitto, consentendo in primis alle televisioni di stravolgere completamente i calendari secondo le loro esigenze; non mettendo un freno a situazioni pericolose come il sempre più influente ruolo dei procuratori e il conseguente aumento dei costi di cartellini e ingaggi che hanno portato alla situazione di collasso economico odierna; creando regole farlocche come il Financial Fair Play, progetto decaduto dopo evidenti disparità di applicazione. Potremmo andare avanti per ore.
L’ipocrisia stessa dei Presidenti che piangono miseria per la mole di debiti accumulata ci disgusta, ma non da oggi.
Da anni ci battiamo perché il calcio torni ai fasti degli anni ’80, dove esisteva una vera competizione basata sul merito – sia a livello nazionale che europeo – e le belle favole come il Leicester campione d’Inghilterra rappresentavano non una rara eccezione che suscitava clamore, ma la normalità.
Gli strumenti per tornare a quel calcio esistono: salary cap, stop ai procuratori, riforma dei campionati con riduzione del numero di squadre partecipanti, riforma delle coppe europee tornando al format anni ’80, riduzione del numero di stranieri consentiti in rosa con conseguente valorizzazione dei settori giovanili e investimenti nelle strutture. Queste dovrebbero essere le proposte necessarie per riportare il calcio al suo splendore e per rimettere i tifosi al centro di tutto, eppure chi gestisce istituzionalmente il calcio non le prenderà mai in considerazione perché la macchina del profitto dovrà continuare a macinare denaro e il pensiero di provare a ridurre i costi non li sfiorerà minimamente.
Quindi, cari ipocriti del cazzo, non veniteci a parlare di valori, di sogni, di passione e di rispetto verso i tifosi: queste parole le avete irrimediabilmente cancellate dal vostro vocabolario da oltre 20 anni. Piuttosto, fatevi un bell’esame di coscienza e provate a guardarvi allo specchio…. sempre che ci riusciate!
Per chi volesse approfondire la nostra posizione sul tema Superlega, nel 2016 avevamo già lanciato l’allarme tramite questo articolo che vi riproponiamo al seguente link:
http://www.fierifossato.it/super-lega-apoteosi-del-calcio-moderno/#more-115
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