Ancora una volta siamo costretti ad alzare la voce.
Ancora una volta in questa Città è difficile investire o fare sport.
Ancora una volta c’è da subire l’arroganza di personaggi nei posti di potere.
Ancora una volta ci ritroviamo un’amministrazione comunale incapace di farsi valere.
Ancora una volta si sta perdendo l’occasione di lavorare in sinergia con un imprenditore che viene ad investire sulla città.
La nostra è una rabbia che viene da lontano e riguarda la situazione “stadio”, se così lo si può chiamare.
“Il miglior impianto della Regione Lazio” tanto caro al precedente sindaco, che con il consenso della sua parte politica ed il sonno complice di una finta opposizione, ha svenduto il nostro vecchio “Nicola Perrone” al Coni, costretto a sua volta, tra cambi di progetti ed interlocutori vari, a costruire quello schifo di impianto di Maranola.
Ad oggi, ancora non si riesce a definire il futuro di quell’impianto, che se pur inaugurato solo nel 2016, già – letteralmente – “fa acqua da tutte le parti”.
Gestione che se affidata ad un privato potrebbe comportare un netto miglioramento alla struttura e, di riflesso, un beneficio alla Città intera.
Eppure tra dirigenti e funzionari comunali che, da sempre, ostacolano (o forse speculano?), non si vede via d’uscita.
Vogliamo far presente all’Amministrazione Comunale che l’onestà e la trasparenza tanto decantate, non portano a niente senza la capacità e volontà e fermezza di fare le cose.
BISOGNA SBATTERE I PUGNI sul tavolo e pretendere IMPEGNO, CORRETTEZZA E LAVORO SERIO da chi di dovere.
Appunto il lavoro, certo che poi se pensiamo a come è stato preparato il bando per lo stadio, due anni, cosa si dovrebbe investire in due anni?
Non è più possibile che a prendere decisioni in materia siano amministratori e dirigenti con per nulla velati conflitti di interessi. Il loro veto su tutto è spudoratamente mirato a tarpare le ali a qualsiasi nuovo progetto per la città, al fine di tutelare da sempre gli interessi familiari.
A ciò aggiungiamo la presenza di altre realtà pallonare fatte di presidenti ed allenatori che pensano solo ed esclusivamente al proprio “orticello”, alla continua ricerca di contributi, sponsor e bambini su cui lucrare, che invece di collaborare a creare un’unica grande realtà cittadina, continuano ad alimentare dispute e scontri, animati dalla rinomata invidia cittadina.
Infine, facciamo notare che ad oggi la gestione del succitato campo, denominato “Washington Parisio” è ancora in mano a dei faccendieri e conclamati speculatori del “pallone” i quali, anziché curarlo a dovere, fanno il bello e cattivo tempo in città, utilizzando l’impianto solo ed esclusivamente per gli interessi di quella realtà amorfa denominata Atletico Lazio, che nulla più ha a che vedere con la nostra città.
Il tutto frutto di una situazione inconcepibile, creata dall’intera politica cittadina attuale, completamente incapace di avere una visione della città e del suo futuro, e che tradendo il voto dei cittadini non sta realizzando nulla di concreto per una città ormai alla deriva.
Con grande dolore la Tifoseria Formiana ha visto scomparire ancora una volta il titolo della S.S. Formia, incastrati ed ingabbiati dal sistema business calcistico di oggi, ed ha scelto di appoggiare il nuovo progetto del patron Anelli sostenendolo con forza.
Noi siamo abituati a schierarci, a prendere posizione e a metterci la faccia come sempre.
Esortiamo quindi i nostri politici ad imitarci almeno in questo: schierarsi e battersi per la città e non solo per le beghe personali o speculazioni clientelare!
Vogliamo lo stadio!
Curva Coni ultras Formia
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