DON CELLINO DELLA MANCIA
<<Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro perché il “male” ed il “potere” hanno un aspetto così tetro? Dovrei anche rinunciare ad un po’ di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà? Il potere è l’immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all’ingiustizia giorno e notte: siamo i “Grandi della Mancha”, Don Chisciotte e Sancho Panza!>>
Cellino Superstar! – Sembra che il presidente del Brescia non si voglia smentire; infatti, da qualche settimana sta sparando cazzate a raffica, costringendoci così a parlare di calcio in un momento in cui vorremmo pensare a tutto tranne che… al calcio.
Così, dopo aver dichiarato -con molta baldanza- che non avrebbe accettato alcuna condizione “inaccettabile” dall’alto, a costo di perdere tutti gli incontri a tavolino e di ritirare la squadra dal campionato, che ci vede -non lo dimentichiamo- desolatamente ultimi in classifica, ha cambiato presto idea (del resto non ci vuole molto per convincerlo, lo sappiamo a nostre spese).
“Perché ricominciare ora sarebbe uno sfregio alla città e ai suoi morti, bla, bla, bla…”, diceva fino a pochi giorni fa.
Inoltre, in un moto di coraggio misto a visioni e incoscienza, il buon Cellino deve aver pensato solennemente: “Sono don Chisciotte, e la mia professione è quella di cavaliere. Le mie leggi sono sciogliere i torti, elargire il bene ed evitare il male…”
Evidentemente, proprio come un moderno Don Chisciotte, l’inconcludente personaggio di Cervantes, il “nostro” presidente ha provato a giocarsi la carta del cavaliere virtuoso nel tentativo di salvarsi almeno la faccia.
Di certo gli è andata male, e le intenzioni sono rimaste ancora una volta sulla carta.
Del resto la civiltà negli ultimi secoli non è certo migliorata rispetto a quella in cui erano ambientate le gesta dell’hidalgo spagnolo; inoltre, i “nobili” che governano il calcio ormai da decenni sono pure peggio di quelli che denunciava Cervantes.
Così, senza fare troppe pieghe, indossando le vesti da “pompiere”, si è accodato alla maggioranza dei presidenti, da buon alunno (in)disciplinato.
Del resto, proprio Don Chisciotte sosteneva: “Ritirarsi non è scappare, e restare non è un’azione saggia quando c’è più ragione di temere che di sperare. Non c’è saggezza nell’attesa quando il pericolo è più grande della speranza ed è compito del saggio conservare le proprie forze per il domani e non rischiare tutto in un giorno…”
Purtroppo, “il sentiero della virtù è molto stretto e il sentiero del vizio ampio e spazioso”, quindi, per il futuro, aspettiamoci di tutto da Cellino il “saggio” e dal suo fidato scudiero.
ULTRAS BRESCIA 1911 EX-CURVA NORD
Brescia 22/04/2020
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