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17 ottobre 2016
11 ottobre 2016
"La Nuova Guardia", nasce un nuovo gruppo a San Salvo
Dopo lo scioglimento degli Sconvolts nasce una nuova tifoseria a sostegno dell'U.S. San Salvo. A partire da sabato 8 ottobre infatti sugli spalti del "Bucci" è stato presente un nuovo gruppo organizzato chiamato "La Nuova Guardia".
"Un gruppo -si legge in una nota della tifoseria- che nasce da giovani ragazzi che in passato hanno fatto parte della tifoseria sansalvese, da cui hanno ereditato passione e mentalità. Il nostro obiettivo sarà quello di portare la nostra squadra alla vittoria, partita dopo partita, e cercheremo di coinvolgere la vecchia leva così da far tornare la tifoseria al massimo dello splendore. Dopo varie riflessioni, abbiamo deciso di fondare questo gruppo legato all'amore per la nostra città".
Ultras o Ultrà ?
Il dibattito è quanto mai aperto a proposito di questo interrogativo. La risposta più gettonata e che si può adottare come attendibile però è questa: in questa scelta di termini si differenziano i due modi di fare il tifo, quello inglese (al quale si ricollega "ultras"), fatto non di organizzazione, non di mentalità, non di coordinamento ma di spontanea aggregazione negli stadi, e la cultura invece europea (o latina, per cui anche italiana), secondo cui vige un sistema organizzativo propriamente strutturato (quindi "ultrà"): coreografie, fanzine, lancia cori, bilanci e programmazione trasferte, un vero e proprio movimento organizzato, il cosiddetto tifo organizzato.
La storia: ANNI '50-'60
E' sul finire degli anni '60 che si introduce il concetto di movimento ultras. Ma in realtà si deve fare qualche passo indietro. E' Helenio Herrera (allenatore dell'inter che vinceva qualcosa in quegli anni) a introdurre il concetto di tifo organizzato. "Perchè non dobbiamo avere tifosi anche al seguito della squadra quando ci rechiamo in trasferta?", chiese al presidente Moratti-padre. Da lì la nascita dei Moschettieri Nerazzurri (il loro striscione è ancora presente credo al primo anello verde), i Fedelissimi del Torino (1951), il Viola Club Vissieux (dal nome della piazza in cui si radunavano), non riconosciuti però gruppo ultras perchè non aveva i crismi necessari. E quali sono questi crismi? L'esponente del gruppo ultras è un tifoso atipico dal resto dello stadio. Masse di giovani sui 18-20 anni si distaccano completamente dal modello omologato di tifoso per occupare una propria zona di stadio (la CURVA, il settore dietro alla porta), restando in piedi e gridando a squarcia gola per la propria squadra. Forte senso di territorialità quindi, e amore viscerale per i colori sociali della squadra in questione. Questi anni rappresentano quelli del pionierismo ultras: gli strumenti e l'abbigliamento sono ancora rudimentali (sciarponi di lana lunghi, capelli a mezzo collo, giacconi, tamburoni in latta), ma i movimenti politici nascenti e alle aggregazioni studentesche nelle scuole (il movimento studentesco del '68 per intenderci) fanno da embrione per quelli che saranno i gruppi ultras.
Sviluppo e stabilizzazione degli ultras: ANNI '70
Ecco così che nascono i primi gruppi: nel 1968 abbiamo l'onore di poter dire che la nostra FOSSA DEI LEONI è riconosciuto come il primo gruppo ultras italiano. Il suo fondatore principale si chiama Umberto Calza (morto nel 1996), e prende il nome dal precedente campo di allenamento del Milan, che aveva cominciato ad allenarsi a Milanello solo pochi anni prima della nascita del gruppo. Seguono a ruota i Boys dell'Inter (1969), nati da un gruppo di ragazzi membri dell'Inter Club Fossati, e che prendono il nome da "Boy" un ragazzino dispettoso che compare su di un fumetto pubblicato sul giornale dell'Inter, e che aggiungerà la dicitura SAN (Squadre d'azione nerazzurra, a testimoniare la tendenza politica di destra dei componenti) dal 1981; gli UTCS (Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria, 1969), i primi a utilizzare nel loro nome la dicitura "Ultras". Arrivano poi gli Ultras Granata (1969), le Brigate Gialloblu del Verona (1971) che saranno i primi a importare lo stile "english" in Italia dopo una trasferta a Londra contro il Chelsea e che si scioglieranno nel 1991; gli Ultrà Napoli e i Boys della Roma (1972), gli Ultras Catanzaro, la Fossa dei Grifoni Genoa, i Commandos Pro Patria (1973), le nostre Brigate Rossonere (1975) nate dall'unione di ULTRAS e CAVA DEL DEMONIO, i Fighters Juventus, Brigate Nerazzurre Atalanta (sempre nel 1975), e il Commando Ultrà Curva Sud della Roma (1977), più noto come CUCS, che farà scuola prima di sciogliersi ufficialmente nel 1999 dopo una spaccatura a causa dell'acquisto di un giocatore gradito solo a metà della curva. Su ogni striscione campeggiano vari simboli inneggianti all'imponenza del gruppo: teschi, teste di tigri, pantere, leoni. C'è da aggiungere che in questi anni il movimento ultrà prende piede soprattutto al nord, con rare eccezioni meridionali.
BOOM ULTRAS
Il boom degli ultras: ANNI '80
Se chiedete a molti "vecchi" frequentatori delle curve quale è stato il periodo più florido e bello del movimento, vi risponderanno sicuramente gli anni '80. Il movimento è sulla cresta dell'onda, prende piede ora in tutta Italia e dalla serie A alla C2; viene elaborato il concetto di "coreografia" con strumenti quali i palloncini, le striscie, le cartate, i bandieroni, e scatta una corsa all'approviggionamento dei materiali per rendere colorata e lussuriosa ogni curva. Il boom-ultras è testimoniato anche e soprattutto dai tesseramenti ai gruppi: nel 1987-88 la Fossa (ancora loro!) raggiungerà la quota-record di ben 15.000 tesserati. Le maggiori coagulazioni derivano per esempio dai centri sociali o da determinate aree geografiche: capita così che gli UTC sono formati da ragazzi che derivano dal quartiere genovese di Sestri Ponente, e che i milanisti si riuniscono al centro sociale del Leoncavallo. Cominciano però a diffondersi anche gli scontri fra frange opposte, e i primi episodi spiacevoli di violenza talvolta "errata"; arrivano così le prime vittime, e la nostra tifoseria ne è purtroppo una spiacevole protagonista in più di un'occasione: nel 1984-85 Stefano Furlan viene ucciso dalle ripetute manganellate di un poliziotto durante un Triestina-Udinese di Coppa Italia, nella stessa stagione un milanista poco più che maggiorenne uccide un suo stesso tifoso (forse per sbaglio?) dal nome Marco Fonghessi, nel 1989 (il 4 giugno) sempre un gruppetto di milanisti affianca Antonio de Falchi, tifoso romanista, e lo colpisce fatalmente prima della partita fuori dallo stadio, prima di un Milan-Roma 4-1. Ad onor del vero anche alla fine degli anni settanta si registrano incidenti e conseguenze: il 28 ottobre 1979, prima di un derby, un tifoso laziale di nome Vincenzo Paparelli viene centrato in pieno viso da un razzo sparato da un romanista sito nella curva opposta, un anno prima durante Milan-Fiorentina 4-1 scattano violenti scontri fra toscani e rossoneri. A metà di quegli anni si assite a violenti scontri fra milanisti e interisti, dettati anche dal fatto che entrambi, al derby, erano situati nella stessa tribuna (l'attuale secondo anello arancio). Dal 1985 vengono così istituite le scorte, ossia plotoni di poliziotti che scortano i gruppi in trasferta dalla stazione allo stadio, mentre prima i cortei erano totalmente incontrollati.
Il movimento in crisi: ANNI '90
E' in questo decennio che i valori ultras (appartenenza ai colori sociali, presenza ovunque, rispetto dell'avversario, scontro leale a mani nude e quanti altre regole) entrano in crisi. La cosiddetta "mentalità ultras" non viene recepita dalle nuove leve, ossia dai giovani che si affacciano per la prima volta al mondo delle curve. Andare in curva sembra ora essere diventata una moda, e molti gruppi non si rispecchiano più in questo ricambio generazionale. Capita così che nel 1993 si sciolga la Fossa dei Grifoni del Genoa dopo un ventennio di grande splendore, e che la repressione giochi ora un ruolo fondamentale nelle sorti dei gruppi. Dopo gli ennesimi episodi di violenza le Brigate Gialloblu vengono etichettate come "associazione a delinquere", e decidono l'autoscioglimento. Inoltre l'arresto dei capisaldi delle curve, la morte di alcuni di loro, uniti alla già citata repressione e al cambio generazionale, fanno sì che molti gruppi arrivino al tramonto. Il culmine di questa crisi si raggiunge nel gennaio del 1995 quando prima di Genoa-Milan Simone Barbaglia, 18 anni, accoltella in pieno torace Vincenzo Spagnolo, ultras genoano. La partita viene sospesa e a seguito di quell'avvenimento alcune tifoserie si radunano nel week-end successivo per fare un esame di coscienza di dove questo mondo possa andare a finire. Durante l'incontro, promosso da genoani e sampdoriani insieme, si elabora il motto "Basta lame, basta infami". Si scoprirà poi che il giovane assassino aveva partecipato alla trasferta disgiuntamente ai gruppi dei milanisti, per farsi notare davanti a un nuovo gruppetto che stava per nascere da una costola delle BRN (le cosiddette BRN 2). Dopo quell'episodio la curva sud diserterà le restanti trasferte di campionato. Arriviamo così ai giorni nostri, in cui il vergognoso monopolio delle pay-tv (Sky, digitale terrestre e chissà quante altre in futuro), il caro-prezzi (dalla metà di questo decennio anche la tifoseria ospite deve essere munita di biglietto regolare per entrare allo stadio mentre prima si entrava gratis in qualità di "ospiti"), le conseguenti leggi-repressive e lo stravolgimento degli orari e dei calendari, stanno mettendo a dura prova la pazienza delle curve che però non vogliono mollare, vogliono combattere per ritrovare quegli ideali di appartenenza al gruppo e di stile di vita ultras che sembrano andati smarriti. E questo rappresenta anche l'unico momento di unione fra tifoserie di colore diverso. Tutti uniti per la sopravvivenza degli ultras: è questo il grido di battaglia odierno.
10 ottobre 2016
Comunicato Ultras Giallorossi Benevento
Comunicato della Curva Sud Beneventana. Ieri, sul proprio blog ufficiale, gli ultras giallorossi hanno fornito delle importanti dichiarazioni in merito della trasferta di Salerno, e sulla volontà di proseguire un percorso di rispetto reciproco con gli ultras granata.
Questo il comunicato:
Come ben sapete quella di domenica è una partita importantissima che dovremo vivere con la massima concentrazione. Occorre dare il massimo di noi stessi per offrire al Benevento un ottimo sostegno. Il settore ospiti, come noto, è diviso in due parti. Come accaduto nel corso dell’ultimo derby, il lato ultras sarà occupato nello spazio confinante con il settore Distinti. L’altra parte, quella posta nei pressi della Tribuna, preferiamo che sia per quei tifosi che non amano sgolarsi per tutti i novanta minuti. Vi chiediamo, ugualmente, un contributo determinante alla causa.
Il ritrovo è fissato alle 13 di domenica nei pressi della tettoia dell’Antistadio Imbriani. La partenza avverrà alle 14. Invitiamo tutta la tifoseria a radunarsi in questo punto per poi partire tutti insieme alla volta di Salerno. Non serve dimostrare compattezza nel settore ospiti, ma anche all’esterno dello stadio sin da Benevento per creare un’unica macchia pronta a dirigersi verso l’Arechi.
Massimo rispetto per chi ci sta di fronte. Nella serata di ieri una nostra rappresentanza si è recata a Salerno per effettuare una donazione (fatta anche dalle Teste Matte primo anello) per il piccolo Francesco Pio, a cui gli ultras granata hanno dedicato una partita di beneficenza.
Qualcuno potrebbe dire che in passato c’è stata una rivalità. Questo è vero, ma le cose sono cambiate. C’è stato un ricambio generazionale e tra noi è nato un profondo rispetto. Tutto è iniziato qualche anno fa quando, in occasione di un derby in programma a Benevento, fummo contattati dagli ultras salernitani che ci chiesero un aiuto per acquistare i biglietti, essendo non tesserati. Ci impegnammo a soddisfarli, ma non ci fu permesso. Nonostante tutto da quel giorno ci sono giunti tanti messaggi di stima che, da parte nostra, sono ricambiati. Il rispetto è andato avanti negli ultimi anni e ci farebbe piacere se continuasse al meglio in futuro. Mettiamo in chiaro che non avverrà nessun gemellaggio.
Inoltre, vi invitiamo tutti a venire domani sera al L@P ASILO31 di via Firenze, che ringraziamo tantissimo per il locale che ci ha messo a disposizione, per una serata organizzata dalla Curva Sud. L’appuntamento è fissato alle ore 20. Si mangeranno panini accompagnati da tanta birra all’insegna della fratellanza. Il ricavato della serata servirà per finanziare le prossime iniziative. Siete tutti invitati per creare dibattiti e suggerimenti con l’obiettivo di crescere tutti insieme.
Chiudiamo nel comunicarvi che sono ancora disponibili le sciarpe estive e, prossimamente, saranno pronte anche quelle invernali. Dalla prossima settimana metteremo in vendita le nuove felpe della Curva Sud, di colore rosso e con dettagli ricamati, al costo di 25 euro. Potrete prenotarla presso la Publik Center di via Massimo D’Azeglio.
CURVA SUD BENEVENTO
Benevento: comunicato degli ultras giallorossi
Questo il comunicato:
Come ben sapete quella di domenica è una partita importantissima che dovremo vivere con la massima concentrazione. Occorre dare il massimo di noi stessi per offrire al Benevento un ottimo sostegno. Il settore ospiti, come noto, è diviso in due parti. Come accaduto nel corso dell’ultimo derby, il lato ultras sarà occupato nello spazio confinante con il settore Distinti. L’altra parte, quella posta nei pressi della Tribuna, preferiamo che sia per quei tifosi che non amano sgolarsi per tutti i novanta minuti. Vi chiediamo, ugualmente, un contributo determinante alla causa.
Il ritrovo è fissato alle 13 di domenica nei pressi della tettoia dell’Antistadio Imbriani. La partenza avverrà alle 14. Invitiamo tutta la tifoseria a radunarsi in questo punto per poi partire tutti insieme alla volta di Salerno. Non serve dimostrare compattezza nel settore ospiti, ma anche all’esterno dello stadio sin da Benevento per creare un’unica macchia pronta a dirigersi verso l’Arechi.
Massimo rispetto per chi ci sta di fronte. Nella serata di ieri una nostra rappresentanza si è recata a Salerno per effettuare una donazione (fatta anche dalle Teste Matte primo anello) per il piccolo Francesco Pio, a cui gli ultras granata hanno dedicato una partita di beneficenza.
Qualcuno potrebbe dire che in passato c’è stata una rivalità. Questo è vero, ma le cose sono cambiate. C’è stato un ricambio generazionale e tra noi è nato un profondo rispetto. Tutto è iniziato qualche anno fa quando, in occasione di un derby in programma a Benevento, fummo contattati dagli ultras salernitani che ci chiesero un aiuto per acquistare i biglietti, essendo non tesserati. Ci impegnammo a soddisfarli, ma non ci fu permesso. Nonostante tutto da quel giorno ci sono giunti tanti messaggi di stima che, da parte nostra, sono ricambiati. Il rispetto è andato avanti negli ultimi anni e ci farebbe piacere se continuasse al meglio in futuro. Mettiamo in chiaro che non avverrà nessun gemellaggio.
Inoltre, vi invitiamo tutti a venire domani sera al L@P ASILO31 di via Firenze, che ringraziamo tantissimo per il locale che ci ha messo a disposizione, per una serata organizzata dalla Curva Sud. L’appuntamento è fissato alle ore 20. Si mangeranno panini accompagnati da tanta birra all’insegna della fratellanza. Il ricavato della serata servirà per finanziare le prossime iniziative. Siete tutti invitati per creare dibattiti e suggerimenti con l’obiettivo di crescere tutti insieme.
Chiudiamo nel comunicarvi che sono ancora disponibili le sciarpe estive e, prossimamente, saranno pronte anche quelle invernali. Dalla prossima settimana metteremo in vendita le nuove felpe della Curva Sud, di colore rosso e con dettagli ricamati, al costo di 25 euro. Potrete prenotarla presso la Publik Center di via Massimo D’Azeglio.
CURVA SUD BENEVENTO
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