Ci sembra doveroso comunicare la nostra opinione e
fare le dovute precisazioni riguardo ai fatti di domenica scorsa,
avvenuti nel dopopartita di Montevarchi – Bucinese.
Iniziamo con il precisare che a fine partita non c’era alcuna tensione con la squadra, che anzi stava venendo sotto la curva a salutarci come sempre, ma un dirigente del Montevarchi ha pensato bene di impartire alla squadra l’ordine di fare dietrofront e tornare negli spogliatoi... con conseguente reazione della sud che si è precipitata a chiedere spiegazioni. Questo è quello che è successo, questo è quello che ha creato tensione, né più né meno, e ci fa quantomeno sorridere (o meglio, ci fa cascare le braccia) la frettolosa dichiarazione di un altro dirigente che in una immediata intervista tv si è precipitato a precisare che la squadra è tornata negli spogliatoi per evitare tensioni. Ribadiamo che con la squadra non c’era nessuna tensione, anzi, la stavamo applaudendo come sempre, quindi il gesto di richiamare la squadra negli spogliatoi aveva l’unico maldestro scopo di “fare un dispetto” a noi della sud. Perché? Per i petardi? Sicuri? Sapete quanto ha preso il Montevarchi di multe l’anno scorso per i famigerati petardi dei dinamitardi cattivi della sud? 800 euro. Gli altri 3800 euro di multe che ha preso sono dovuti a comportamenti ed episodi riconducibili non solo alla sud, ma a tutto il pubblico o direttamente ad altri settori. E allora perché? La sud, il suo calore e, perché no, i soldi che fa entrare nelle casse del Montevarchi non valgono 800 euro? Giusto o sbagliato che sia tirare i petardi, per voi dirigenti valiamo meno di qualche centinaio di euro? O forse questo atteggiamento nei nostri confronti è dovuto al fatto che ci siamo permessi di dire che questa società, che certamente ringraziamo per averci fatto ripartire e per la squadra allestita, proprio tutte tutte non le indovina? A fine campionato scorso ci siamo permessi di dire che erano stati commessi degli errori nella stagione passata e che quest’anno non dovevamo sbagliare. L‘abbiamo fatto a fine campionato, non durante l’anno appositamente per non creare polemiche, e ne abbiamo ottenuto un muro contro muro per lesa maestà che si è trascinato fino a una campagna abbonamenti mal concepita e totalmente sbagliata nei tempi e nei modi... Per non citare una grottesca presentazione della squadra inspiegabilmente programmata il sabato sera del Perdono in concomitanza con il Gioco del Pozzo, il quale già impegna gran parte di noi. Non è tanto per il rincaro del 30% nell’abbonamento, noi lo facciamo lo stesso, anzi cogliamo l’occasione per incoraggiare tutti i tifosi a sottoscrivere l’abbonamento e riempire la sud e lo stadio, ma l’impressione che tutti noi abbiamo è che questa società non sia interessata ad attrarre i tifosi, ad avere il Brilli Peri pieno, anzi… Glielo abbiamo fatto notare con uno striscione e la ripicca è stata quella di non mandare la squadra sotto la curva. Se questo volete, cari dirigenti, benissimo, nessun problema per noi: noi andiamo avanti a sostenere la nostra squadra, la nostra maglia, come e più di prima. E a dire la nostra quando ci sembra giusto dirla, con i nostri modi e il nostro linguaggio, certo, ma sempre per amore dei colori. Ognuno per la sua strada, noi amiamo il Montevarchi e lo stesso speriamo che facciate anche voi, ancora per molto tempo, senza che per questo minacciate di dimettervi a ogni cosa che vi viene fatta notare. Certo, ci dispiace sentirci dire che degli abbonamenti non ve ne frega nulla o che la presentazione per il Perdono l’ha chiesta il Comune (ma voi il calcio lo fate per le passerelle dei politici o per i tifosi?) ma il nostro amore per la maglia e il nostro sostegno alla squadra rimangono incondizionatamente. Ma un’ultima cosa lasciatecela dire: voi siete i custodi di 114 anni di storia calcistica di una città, non i suoi padroni. Questa storia appartiene a tutti in egual misura, a voi, a noi e a Montevarchi tutta. Questo è il bello del calcio, la capacità di creare emozione, partecipazione e aggregazione attorno ad una storia condivisa. Rifletteteci.
Forza Montevarchi, ora e sempre.
CURVA SUD VASCO FAROLFI
Iniziamo con il precisare che a fine partita non c’era alcuna tensione con la squadra, che anzi stava venendo sotto la curva a salutarci come sempre, ma un dirigente del Montevarchi ha pensato bene di impartire alla squadra l’ordine di fare dietrofront e tornare negli spogliatoi... con conseguente reazione della sud che si è precipitata a chiedere spiegazioni. Questo è quello che è successo, questo è quello che ha creato tensione, né più né meno, e ci fa quantomeno sorridere (o meglio, ci fa cascare le braccia) la frettolosa dichiarazione di un altro dirigente che in una immediata intervista tv si è precipitato a precisare che la squadra è tornata negli spogliatoi per evitare tensioni. Ribadiamo che con la squadra non c’era nessuna tensione, anzi, la stavamo applaudendo come sempre, quindi il gesto di richiamare la squadra negli spogliatoi aveva l’unico maldestro scopo di “fare un dispetto” a noi della sud. Perché? Per i petardi? Sicuri? Sapete quanto ha preso il Montevarchi di multe l’anno scorso per i famigerati petardi dei dinamitardi cattivi della sud? 800 euro. Gli altri 3800 euro di multe che ha preso sono dovuti a comportamenti ed episodi riconducibili non solo alla sud, ma a tutto il pubblico o direttamente ad altri settori. E allora perché? La sud, il suo calore e, perché no, i soldi che fa entrare nelle casse del Montevarchi non valgono 800 euro? Giusto o sbagliato che sia tirare i petardi, per voi dirigenti valiamo meno di qualche centinaio di euro? O forse questo atteggiamento nei nostri confronti è dovuto al fatto che ci siamo permessi di dire che questa società, che certamente ringraziamo per averci fatto ripartire e per la squadra allestita, proprio tutte tutte non le indovina? A fine campionato scorso ci siamo permessi di dire che erano stati commessi degli errori nella stagione passata e che quest’anno non dovevamo sbagliare. L‘abbiamo fatto a fine campionato, non durante l’anno appositamente per non creare polemiche, e ne abbiamo ottenuto un muro contro muro per lesa maestà che si è trascinato fino a una campagna abbonamenti mal concepita e totalmente sbagliata nei tempi e nei modi... Per non citare una grottesca presentazione della squadra inspiegabilmente programmata il sabato sera del Perdono in concomitanza con il Gioco del Pozzo, il quale già impegna gran parte di noi. Non è tanto per il rincaro del 30% nell’abbonamento, noi lo facciamo lo stesso, anzi cogliamo l’occasione per incoraggiare tutti i tifosi a sottoscrivere l’abbonamento e riempire la sud e lo stadio, ma l’impressione che tutti noi abbiamo è che questa società non sia interessata ad attrarre i tifosi, ad avere il Brilli Peri pieno, anzi… Glielo abbiamo fatto notare con uno striscione e la ripicca è stata quella di non mandare la squadra sotto la curva. Se questo volete, cari dirigenti, benissimo, nessun problema per noi: noi andiamo avanti a sostenere la nostra squadra, la nostra maglia, come e più di prima. E a dire la nostra quando ci sembra giusto dirla, con i nostri modi e il nostro linguaggio, certo, ma sempre per amore dei colori. Ognuno per la sua strada, noi amiamo il Montevarchi e lo stesso speriamo che facciate anche voi, ancora per molto tempo, senza che per questo minacciate di dimettervi a ogni cosa che vi viene fatta notare. Certo, ci dispiace sentirci dire che degli abbonamenti non ve ne frega nulla o che la presentazione per il Perdono l’ha chiesta il Comune (ma voi il calcio lo fate per le passerelle dei politici o per i tifosi?) ma il nostro amore per la maglia e il nostro sostegno alla squadra rimangono incondizionatamente. Ma un’ultima cosa lasciatecela dire: voi siete i custodi di 114 anni di storia calcistica di una città, non i suoi padroni. Questa storia appartiene a tutti in egual misura, a voi, a noi e a Montevarchi tutta. Questo è il bello del calcio, la capacità di creare emozione, partecipazione e aggregazione attorno ad una storia condivisa. Rifletteteci.
Forza Montevarchi, ora e sempre.
CURVA SUD VASCO FAROLFI
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