Ecco il comunicato pubblicato sul profilo facebook "LA VOCE DELLA SUD".
Da inizio campionato la nostra posizione è sotto gli occhi di tutti, riprenderci la storia e fare in modo che il nostro nome, la nostra identità ritorni a rappresentare la nostra città con una sola squadra, la REGGINA. Non possiamo non dobbiamo dimenticare il nostro obbiettivo, ad oggi restiamo fermi con la consapevolezza che un’altra stagione senza la nostra identità centenaria non sarà possibile.
L’entusiasmo che in questi giorni respiriamo sarebbe positivo solamente remando dalla stessa parte, che non significa festeggiare una squadra che con umiltà si fa voler bene, ma allo stesso tempo non rappresenta la nostra Storia. E’ qui che la coerenza e la mentalità deve venir fuori. I sacrifici le proteste anche quando la città pensava ad altro, noi quel manipolo di coraggiosi abbiam messo la faccia, prendendoci il bello e il cattivo tempo. Oggi la gente deve scegliere da che parte stare, si affronta questa partita come le altre con l’orgoglio ultras e la consapevolezza che noi ci siamo ma non CI STIAMO. La stessa voglia, la stessa gente che adesso è pronta a salire sul carro dei vincitori doveva esserci quando in 50 al Granillo gridavamo di Riavere il nostro nome, la nostra Storia. Ma lì non è per tutti, ma solo per pochi, quei pochi che in questa stagione hanno mandato un messaggio chiaro.
DOVETE DARCI TRADIZIONE E IDENTITÀ FATEVENE UNA RAGIONE RIDATECI IL NOSTRO BLASONE
Non si molla di un centimetro
Cambia il vento ma noi no!
Da inizio campionato la nostra posizione è sotto gli occhi di tutti, riprenderci la storia e fare in modo che il nostro nome, la nostra identità ritorni a rappresentare la nostra città con una sola squadra, la REGGINA. Non possiamo non dobbiamo dimenticare il nostro obbiettivo, ad oggi restiamo fermi con la consapevolezza che un’altra stagione senza la nostra identità centenaria non sarà possibile.
L’entusiasmo che in questi giorni respiriamo sarebbe positivo solamente remando dalla stessa parte, che non significa festeggiare una squadra che con umiltà si fa voler bene, ma allo stesso tempo non rappresenta la nostra Storia. E’ qui che la coerenza e la mentalità deve venir fuori. I sacrifici le proteste anche quando la città pensava ad altro, noi quel manipolo di coraggiosi abbiam messo la faccia, prendendoci il bello e il cattivo tempo. Oggi la gente deve scegliere da che parte stare, si affronta questa partita come le altre con l’orgoglio ultras e la consapevolezza che noi ci siamo ma non CI STIAMO. La stessa voglia, la stessa gente che adesso è pronta a salire sul carro dei vincitori doveva esserci quando in 50 al Granillo gridavamo di Riavere il nostro nome, la nostra Storia. Ma lì non è per tutti, ma solo per pochi, quei pochi che in questa stagione hanno mandato un messaggio chiaro.
DOVETE DARCI TRADIZIONE E IDENTITÀ FATEVENE UNA RAGIONE RIDATECI IL NOSTRO BLASONE
Non si molla di un centimetro
Cambia il vento ma noi no!
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