Ecco il comunicato ufficiale di di Fedelissimi, UTC e Federclubs:
Il presente è l’unico comunicato circa le decisioni ufficiali prese
durante la riunione che ha avuto luogo ieri, lunedì 23 maggio 2016,
aperta a tutta la tifoseria sampdoriana, presso la Sala Chiamata del
Porto. L’obiettivo principale della riunione era riesporre sul tavolo
determinate questioni che avevamo deciso di mettere “da parte” diversi
mesi fa, solo ed esclusivamente perche il momento difficile ci imponeva
un solo ed unico compito, quello di restare il più vicino possibile alla
Sampdoria.
Noi Sampdoriani non abbiamo mai chiesto la luna. Non abbiamo mai preteso
grandi giocatori, non abbiamo mai invocato a gran voce coppe o trofei.
Quello che però sentiamo legittimo pretendere è il massimo rispetto per
quel che riguarda la Sampdoria, la sua storia, la sua tradizione, i suoi
colori, la sua tifoseria. Concetti base a nostro modo di vedere. Il
rispetto quindi, ma anche serietà, dignità e quell’attenzione e
dedizione che la Sampdoria merita.
Non siamo più disposti ad accettare le “gag”, gli “show” che tirano in
mezzo i nostri colori. Basta criticare ciò con cui siamo cresciuti, che
esso sia l’inno della Sampdoria o il Ravano. Basta.
Il messaggio è rivolto al Presidente Massimo Ferrero così come tutti
coloro che appartengono alla società Unione Calcio Sampdoria (di oggi, e
di domani).
Il primo passo sarà quello di chiedere un incontro con la stessa società
per spiegare a chiare parole il nostro pensiero, per ribadire faccia a
faccia ciò che si è detto e concordato ieri in Sala Chiamata. Un passo
fondamentale, che forse andava fatto prima (mea culpa da parte di
tutti), ma che ora è oltremodo necessario. Qualora questo passo non
dovesse servire, dopo averne preso atto, saremo (tutti insieme come
tifoseria) pronti a cambiare linea di condotta.
È stato inoltre deciso che verrà richiesto un momento di confronto (al
quale chiederemo partecipi tutta la tifoseria) anche con la squadra ad
inizio della prossima stagione. Ai giocatori, all'allenatore, verrà
spiegato che non vogliamo più vedere gente che cammina per il campo, che
disonora la cosa a cui più noi teniamo, cioè la nostra maglia. Noi la
sosteniamo sempre e comunque, nella gioia e nel dolore, e se si perde lo
si fa a testa alta, con dignità. Siamo la Sampdoria.
In conclusione, durante la serata è stato a più riprese toccato il testo
della “stampa cittadina”. È giunto il momento in cui tutti i tifosi
sampdoriani devono annoverare questi ultimi tra i nemici della
Sampdoria. Nessun sampdoriano, nessuno, deve dare più un briciolo di
credito a questi organi di stampa che non vedono l’ora di vederci
naufragare, che fanno di tutto per metterci gli uni contri gli altri con
lo scopo di destabilizzare il nostro piccolo grande universo. Concetti
questi che abbiamo già espresso in passato, ma che ribadiamo ancora
oggi con forza. Chi è nemico della Sampdoria è nostro nemico.
Ringraziamo ancora una volta tutti coloro che ieri sera, con la loro
presenza, hanno dato seguito a un percorso che stiamo portando avanti
con cura e il cui unico fine è quello di fare il bene della Unione
Calcio Sampdoria.
Genova, 24 maggio 2016
Fedelissimi
Federazione dei Club Blucerchiati
Ultras Tito Cucchiaroni
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25 maggio 2016
14 maggio 2016
13 maggio 2016
Comunicato Curva Ovest Ferrara Otto Settembre
In merito all’articolo uscito in città e poi
divulgato a livello nazionale circa una presunta consegna da parte
nostra alle fdo di un tifoso accusato di avere tirato una torcia in
campo, smentiamo nel modo più assoluto l’accaduto in quanto andrebbe
contro ai nostri principi e invitiamo a non trarre facili conclusioni da
un articolo di un giornalista, in quanto conosciamo tutti il modo di
lavorare che lo contraddistingue.
Otto Settembre
Otto Settembre
11 maggio 2016
Comunicato La Voce della Sud, Reggina
Ecco il comunicato pubblicato sul profilo facebook "LA VOCE DELLA SUD".
Da inizio campionato la nostra posizione è sotto gli occhi di tutti, riprenderci la storia e fare in modo che il nostro nome, la nostra identità ritorni a rappresentare la nostra città con una sola squadra, la REGGINA. Non possiamo non dobbiamo dimenticare il nostro obbiettivo, ad oggi restiamo fermi con la consapevolezza che un’altra stagione senza la nostra identità centenaria non sarà possibile.
L’entusiasmo che in questi giorni respiriamo sarebbe positivo solamente remando dalla stessa parte, che non significa festeggiare una squadra che con umiltà si fa voler bene, ma allo stesso tempo non rappresenta la nostra Storia. E’ qui che la coerenza e la mentalità deve venir fuori. I sacrifici le proteste anche quando la città pensava ad altro, noi quel manipolo di coraggiosi abbiam messo la faccia, prendendoci il bello e il cattivo tempo. Oggi la gente deve scegliere da che parte stare, si affronta questa partita come le altre con l’orgoglio ultras e la consapevolezza che noi ci siamo ma non CI STIAMO. La stessa voglia, la stessa gente che adesso è pronta a salire sul carro dei vincitori doveva esserci quando in 50 al Granillo gridavamo di Riavere il nostro nome, la nostra Storia. Ma lì non è per tutti, ma solo per pochi, quei pochi che in questa stagione hanno mandato un messaggio chiaro.
DOVETE DARCI TRADIZIONE E IDENTITÀ FATEVENE UNA RAGIONE RIDATECI IL NOSTRO BLASONE
Non si molla di un centimetro
Cambia il vento ma noi no!
Da inizio campionato la nostra posizione è sotto gli occhi di tutti, riprenderci la storia e fare in modo che il nostro nome, la nostra identità ritorni a rappresentare la nostra città con una sola squadra, la REGGINA. Non possiamo non dobbiamo dimenticare il nostro obbiettivo, ad oggi restiamo fermi con la consapevolezza che un’altra stagione senza la nostra identità centenaria non sarà possibile.
L’entusiasmo che in questi giorni respiriamo sarebbe positivo solamente remando dalla stessa parte, che non significa festeggiare una squadra che con umiltà si fa voler bene, ma allo stesso tempo non rappresenta la nostra Storia. E’ qui che la coerenza e la mentalità deve venir fuori. I sacrifici le proteste anche quando la città pensava ad altro, noi quel manipolo di coraggiosi abbiam messo la faccia, prendendoci il bello e il cattivo tempo. Oggi la gente deve scegliere da che parte stare, si affronta questa partita come le altre con l’orgoglio ultras e la consapevolezza che noi ci siamo ma non CI STIAMO. La stessa voglia, la stessa gente che adesso è pronta a salire sul carro dei vincitori doveva esserci quando in 50 al Granillo gridavamo di Riavere il nostro nome, la nostra Storia. Ma lì non è per tutti, ma solo per pochi, quei pochi che in questa stagione hanno mandato un messaggio chiaro.
DOVETE DARCI TRADIZIONE E IDENTITÀ FATEVENE UNA RAGIONE RIDATECI IL NOSTRO BLASONE
Non si molla di un centimetro
Cambia il vento ma noi no!
3 maggio 2016
L'Aquila, duro comunicato dei tifosi: "Questa società non ci rappresenta"
Gli ultras dell'Aquila (RED BLUE EAGLES L'AQUILA 1978) hanno emesso un
duro comunicato contro la società abruzzese. "Ancora una volta questa
società ha dimostrato di non valere NULLA, preferendo la presenza di un
piccolo "uomo" in mezzo al campo alla gente sugli spalti (e si sono
visti i risultati). Ancora una volta, questa società ha fatto una scelta
sbagliata, l'ennesima da ormai molto tempo a questa parte. - si legge
su Tuttolaquila.it - Sono state voltate le spalle a persone come noi,
che di questa maglia ne hanno fatto una ragione di vita, a differenza di
mercenari che l' anno prossimo sporcheranno un'altra divisa e altri
colori. Chiodi e Mancini vi state arricchendo sulla sofferenza di questa
terra e state umiliando un'intera città... ANDATEVENE!".
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