Un gruppo di persone - secondo quanto rende noto l´osservatorio sulla repressione - ha
manifestato
sotto il tribunale di Napoli in solidarietà con Diego Molino, 29 anni,
ultrà dei ´Mastiffs´, accusato di aver lanciato due molotov durante
Napoli-Milan, una delle quali
esplosa, e arrestato il 9 febbraio
scorso per l´inchiesta sul tifo violento due giorni dopo la guerriglia
tra tifosi per Udinese-Napoli. Molino è tuttora detenuto nel carcere di
Poggioreale.
"Un´inchiesta - sostiene Enzo de Vincenzo, del comitato
di solidarietà, sindacalista rdb - che non ha attinenza con i fatti di
Udine, ma viene tirata fuori dai cestini su vicende
vecchie, scorrelate tra loro e di assai dubbia consistenza".
Secondo
Dario Stefano Dell´Aquila referente di Antigone in Campania "se era
un´operazione così solida su vicende vecchie di mesi, perché questo uso a
orologeria dopo fatti che non vi avevano attinenza come Udine?
L´impressione è che si sia trattato di un provvedimento ´esemplare´ e
frettoloso da dare in pasto all´opinione pubblica e quindi per
definizione ingiusto. Possiamo pensare quello che vogliamo dei tifosi e
degli ultras
in particolare, ma questo non toglie che bisogna rispettare le garanzie di uno Stato di diritto".
"Molti
- riferisce una nota - erano presenti anche per le attività di Diego
nelle attività autogestite al rione Sanità (ha contribuito ad
organizzare il carnevale antirazzista con
centinaia di bambini, ma non ha potuto assistervi a causa degli arresti) e nelle lotte per la difesa dell´ambiente a Chiaiano".
"Noi
- sostiene - non riconosciamo Diego nell´immagine demonizzata che ne è
stata data in pasto alla stampa e aspettiamo di rivederlo subito con noi
nelle nostre attività quoitidiane".(ANSA).
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