Amici interisti della Curva Nord, decidere di essere oggi qui in mezzo a
voi è stato naturale. Dopo tanto tempo rimetto piede in uno stadio di
calcio, che oltretutto non è neanche quello della mia Lazio, ma dista
centinaia di chilometri dalla mia città. Lo faccio perché sentivo di
farlo.
Quel maledetto 11 Novembre 2007 mio figlio Gabriele era
partito da Roma per venire proprio qui a Milano, a guardarsi Inter-Lazio
come aveva fatto altre volte. Da allora non è più tornato a casa per
colpa di un poliziotto che lo ha ucciso con un colpo di pistola sparato
contro la sua macchina in movimento sull'Autostrada del Sole. Da allora
voi, amici interisti, non lo avete mai dimenticato e ogni cosa che avete
fatto per ricordarlo è servita (eccome!) alla nostra famiglia per farci
capire che non siamo soli in questa battaglia di verità e giustizia.
Vi
voglio ringraziare per gli striscioni e i cori che da oltre 2 anni
scandite puntualmente per ricordare Gabriele. Grazie per quella
meravigliosa scenografia allestita in Curva Nord, quando il nome di mio
figlio venne formato da migliaia di cartoncini sotto la scritta “Sarei
sempre con noi!”. Grazie per gli articoli pubblicati su L'Urlo della
Nord e per le foto scattate con i giocatori dell'Inter, che a San Siro
hanno posato con la scritta GIUSTIZIA PER GABRIELE. Grazie per i
manifesti affissi nella città di Milano e in altri centri della
Lombardia. Grazie per la maglietta nerazzurra che ci avete portato a
Roma con le firme dei vostri calciatori. Grazie di cuore per tutta
questa solidarietà umana, sincera e leale, che ci riscalda il cuore e
che fa capire - qualora ce ne fosse ancora bisogno - che proprio il
mondo delle curve, e voi ne siete la riprova, è quello che più di altri
ha avuto il coraggio di schierarsi dalla parte della verità, senza peli
sulla lingua, per una giustizia uguale per tutti.
A breve il
Tribunale di Firenze fisserà l'appello del processo. Confido nella
magistratura affinché possa essere ribaltata la vergognosa sentenza di
primo grado che, senza ritegno, ha graziato l'assassino di mio figlio,
offendendo l'intelligenza di milioni di italiani che hanno capito quanta
sofferenza la mia famiglia è costretta a subire. Ma oggi sono qui con
voi per dirvi ancora semplicemente grazie, GRAZIE di tutto. Anche a nome
di mio figlio Cristiano, che un anno fa avete ospitato proprio fuori la
Curva Nord e a nome di Daniela, la mamma di Gabriele.
Siete voi i veri Campioni d'Italia.
Campioni nella vita e nel coraggio dell'onestà.
Vi porto tutti nel cuore, uno ad uno.
Giorgio Sandri, papà di Gabriele.
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