Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Uno striscione a
sostegno del poliziotto condannato. Un drappo che suona - a prima vista -
come «sfida» per i tifosi laziali, uno schiaffo in piena faccia per
quei supporters biancoazzurri che avevano minacciato di scendere in
piazza dopo la condanna dell'agente, considerata troppo mite. Ma
potrebbe trattarsi anche di un sottile e ostile sarcasmo, indirizzato
allo Stato e ai magistrati che sono stati troppo «generosi» con
Spaccarotella. Interpretazione, quest'ultima, su cui convergono gli
uomini della Digos.
«Arezzo 14/07/09. Nessuna condanna da
espiare, la tessera del tifoso a Spaccarotella dovete dare!!».: questo
il testo che si legge sullo striscione firmato «Estranei alla massa»
(EAM) ed esposto questa notte all’esterno dello stadio San Paolo di
Napoli, all’altezza del gate 10, da cui si ha accesso alla Curva B,
cuore del tifo ultrà partenopeo.
Lo striscione che inneggia a
Spaccarotella fa riferimento alla recente condanna di sei anni inflitta
all’agente per l’omicidio del tifoso laziale Gabriele Sandri ucciso l’11
novembre del 2007 nell’area di servizio di Badia al Pino (Arezzo),
mentre si recava a Milano per assistere a Inter-Lazio.
EAM è un
gruppo nato da una costola del vecchio tifo ultrà. Molti di loro,
infatti, prima militavano tra i «fedayn», uno dei gruppi più rispettati e
«duri», allergico alle mode della curva. EAM si è poi distinto per la
contestazione alla presidenza, per il caro biglietti e per la libertà
degli ultrà arrestati. Il nome deriva, probabilmente, da quello di un
film sui «fedayn», girato dal regista Vincenzo Marra.
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