Cronaca di una contestazione alla società, alla squadra, al mister ed al resto del pubblico dello stadio.
La
serata inizia nel migliore dei modi. La tifoseria presenta uno
striscione che vuole chiarire l'idea della curva su Balotelli: "DAVIDS,
SEEDORF, SISSOKO: CAMPIONI VERI, IDOLI VERI". Uno striscione che sta a
significare che la tifoseria juventina non è razzista e sa esaltare un
campione qualunque sia il colore della sua pelle. Thuram era nero come
Vieira e come lo è Sissoko, ma questi giocatori, secondo la tifoseria,
son campioni oltre che sul campo anche come uomini.Il riscaldamento è
accompagnato dalla musica ad alto volume, l'inno viene cantato con
furore da tutto lo stadio fino a quando sfuma per far cominciare la vera
musica della partita: il tocco del pallone, il calpestare il suolo
delle scarpe ed i cori dei tifosi. Cori che contro la Lazio hanno
assunto un significato importantissimo.In tutto il primo tempo la
tifoseria incita la squadra ed ogni tanto rimarca il proprio pensiero su
Balotelli apostrofandolo con insulti non razzisti. Insulti che in ogni
caso spesso si sentono in uno stadio rivolti a tutti i giocatori.Nel
secondo tempo la Scirea srotola uno striscione toccante: "PER NON
DIMENTICARE, CONTINUARE A SPERARE - L'AQUILA TORNA A VOLARE". Poi lo 0-2
della Lazio e la situazione degenera.
Prima vengono presi di mira i
giocatori: "ANDATE A LAVORARE", l'accusa è chiara poco impegno e scarso
valore tecnico di alcuni. Poi la dirigenza: "CANNAVARO FIGLIO DI ....",
anche in questo caso non c'è bisogno di commento. La curva continua
puntando il dito sul tecnico: "CLAUDIO RANIERI VATTENE A CASA", in
questo caso tutto lo stadio applaude. Infine la presidenza: "UN
PRESIDENTE, C'E' SOLO UN PRESIDENTE" con l'invocazione a Giovanni
Agnelli.La curva chiude la contestazione durante l'incontro invocando
rispetto e avvicinandosi al campo, ma senza invaderlo.
Il dopo gara
diventa incandescente. Un centinaio di tifosi arriva fino sotto le scale
della tribuna centrale e cerca di entrare negli spogliatoi. Si pensa
vogliano un contatto, forse un chiarimento con i giocatori e la società.
Gli insulti arrivano pure ai giornalisti. Poi la Polizia fa sgomberare
gli ultrà.
Il presidente Cobolli non si è detto colpito dagli insulti
e ha dichiarato che i tifosi hanno contestato la partita ed il momento.
Il messaggio però della tifoseria è chiaro. Non piace il presente e
neppure il futuro che si sta costruendo. Cannavaro non lo vogliono.
Fonte: tuttojuve.com
Nessun commento:
Posta un commento