di FULVIO BIANCHI
“Gli stadi senza polizia”: questo il sogno delcapo della polizia,
Antonio Manganelli. Ora il sogno, finalmente, si avvera. Con
l’esperimento di Empoli, che gioca quest’anno in serie B. Nello stadio
ci sono infatti soltanto gli steward e i responsabili del Gos, gruppo
operativo sicurezza. Prima di arrivare a questo test, il questore di
Firenze, Francesco Tagliente, ex capo dell’Osservatorio, ci ha però
lavorato a lungo. L’iniziativa è stata presentata oggi ad Empoli, in
occasione della gara casalinga col Frosinone. Per sei incontri
consecutivi in questa stagione- uno dei quali “attenzionato” (cioè
segnalato) dall’Osservatorio nazionale (Empoli-Salernitana)- la
sicurezza allo stadio Castellani è stata gestita solo con i componenti
del Gos e gli stewards, sotto la supervisione del dirigente e di tre
operatori della ‘squadra stadio’ del commissariato empolese.
In occasione delle gare, i contingenti della polizia e dei
carabinieri, abitualmente in servizio nelle aree di pertinenza dello
stadio, sono stati impiegati infatti “in attività di controllo del
territorio in ambito cittadino, pur in stato di allerta per la gestione
di eventuali criticità emergenti”, come è stato spiegato nel comunicato
della questura di Firenze. E questo è stato un successo importante,
proprio quello che voleva Manganelli e si auguravano in tanti:
recuperare poliziotti per le esigenze dei cittadini e non mandare più
migliaia di agenti negli stadi. Un primato di cui sinora c’era da non
essere orgogliosi. “I contingenti delle forze dell’ordine sono dunque
rimasti a distanza dallo stadio-spiega ancora il comunicato della
questura fiorentina- anche in occasione di accese animosità da parte dei
tifosi, come accaduto lo scorso 7 marzo dopo la gara con la
Salernitana, conclusasi con la contestazione della squadra campana da
parte dei suoi sostenitori, prima dagli spalti e poi in prossimità della
zona di accesso agli spogliatoi. L’intervento dei componenti della
“squadra stadio” (della Digos, ndr), supportati da un gruppo di
stewards, si è rivelato sufficiente a evitare che la situazione
degenerasse”. Momenti di tensione superati anche durante Empoli-Sassuolo
(21 marzo) “quando un capo tifoso della squadra ospite, seguito da
altri sostenitori, ha superato il blocco degli stewards, dirigendosi
verso il settore dei sostenitori locali”. L’intervento degli stessi
stewards e del dirigente del commissariato hanno riportato la calma e al
termine della gara il capo tifoso è stato fermato e sottoposto a
Daspo”. Come visto si può fare, si possono avere stadi senza poliziotti:
si inizia da uno stadio impianto, ma ora-si spera-si tenterà anche in
altre realtà.
Augurandoci che, come ad Empoli, i club di calcio collaborino con la
polizia: Tagliente ci è riuscito, come è riuscito a Firenze a stabilire
un rapporto con i tifosi del club viola. In altre città, ce ne rendiamo
conto, non è per niente facile: ma questa è la strada da seguire. Con
coraggio e anche con fermezza. I club per la verità non collaborano molto col Viminale. Basta pensare che sinora soltanto due società, il Milan e l’Inter, hanno adottato la tessera del tifoso:
che farà il prossimo anno il ministro Roberto Maroni? Proibirà davvero
le trasferte a chi non avrà la preziosa tesserina? Gli ultrà, per ora,
non ne vogliono sapere e i club si muovono con estrema lentezza, più a
parole che coi fatti. Da risolvere anche il nodo delle trasferte: troppe restano proibite.
Da risolvere anche il problema (antico) del San Paolo: a Napoli ci sono
stati incidenti durante e dopo la gara col Milan, causati anche da
circa 300 tifosi milanisti e non solo dai napoletani. Non un ultrà è
stato scoperto e punito. Niente di niente: speriamo che adesso che è
cambiato il questore, si possa tornare alla normalità. Intanto,
applaudiamo l’esperimento di Empoli, con la speranza che trovi altre
città in grado di copiarlo.
Fonte : La Repubblica
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