Fonte: Friuliani al seguito.it
Dopo
la bella vittoria casalinga con la Juventus la Nostra Udinese è
impegnata questa volta a Napoli, partita importante sia dentro che
“fuori” dall’impianto di gioco per i motivi che speriamo tutti
conoscano… Anche quest’anno giochiamo in anticipo al sabato con calcio
d’inizio alle ore 18.15 per decisione della categoria giocatori che
intende così manifestare il proprio disappunto per il caso
Mannini-Possanzini.
Visto l’orario di partenza alcuni di noi decidono
di “fare serata” con altri ragazzi presenti alla trasferta
presentandosi all’ora stabilita per la partenza dopo una nottata di
bagordi. Si parte alle 04.30 dallo stadio “Friuli” a bordo di un pullman
dove le componenti dei vari gruppi sono equamente ripartite.
Noi ci
posizioniamo nella parte bassa del bus a due piani e ci portiamo
appresso una buona scorta di birra e l’atmosfera è gioiosa. Uno dei
ragazzi del gruppo “buca” l’appuntamento in autogrill. La sveglia non ha
suonato o lui non l’ha sentita? Rallentiamo per permettergli di
raggiungerci e prendere così parte a questa trasferta. Il ritardatario
vola sotto l’occhio vigile dei tutor e il gruppo si ricompatta con
qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia. Nonostante l’alcool
abbondantemente in circolo, si alternano discorsi seri sulla repressione
e sulla situazione socio-politica italiana, a scherzi telefonici
esileranti, che mettono a dura prova il senso d’amicizia delle
malcapitate.
La strada da fare è tanta ma fortunatamente il mezzo
dispone di un bagno e questo ci evita di doverci fermare in
continuazione. Riusciamo così a mantenere una media di viaggio molto
buona. Sono le ore 16 quando giungiamo in vista del capoluogo campano;
al casello veniamo fermati dalla Polizia per le solite perquisizioni al
pullman, risaliamo biglietto alla mano e siamo di nuovo in movimento.
L’adrenalina sale. Siamo in pieno territorio nemico mentre dalla
tangenziale notiamo la popolazione locale, contenta e festante per il
nostro arrivo(...)!
Arriviamo al San Paolo con un buon anticipo.
Scendiamo e già partono i primi cori a risposta dei tifosi napoletani
presenti dietro le gabbie del parcheggio ospiti. Dal nulla piove una
torcia. Sale la tensione e la Polizia a forza ci obbliga ad entrare in
settore; vola qualche manganellata per far capire che l’ambiente sarà
ostile su tutti i fronti. Appena facciamo il nostro ingresso nel settore
ospiti veniamo accolti con una bordata di fischi.
I nostri vicini
della curva “A” non perdono tempo con i “saluti” che verranno riproposti
a più riprese fino dopo il triplice fischio dell’arbitro. Manca ancora
un’ora all’inizio della partita e ci sistemiamo per bene sotto alla
copertura data l’abitudine partenopea di lanciare oggetti di ogni
genere. Il San Paolo si presenta con le curve piene e compatte, ma con
molti vuoti negli altri settori dello stadio. All’ingresso delle
formazioni sul manto verde nelle due curve si vedono diverse torce
accese alla faccia delle nuove leggi che, come recita un enorme
striscione della “A” (NESSUN COMPROMESSO SEMPRE PRONTI A LOTTARE ME NE
FREGO DEL VIMINALE), non destano preoccupazione. Sembra non corra buon
sangue tra le due curve; in più di un’occasione ad un coro lanciato di
risposta una pioggia di fischi dai dirimpettai... Al momento delle
formazioni “all’americana” la curva B scandisce i nomi dei giocatori
mentre la A se ne rimane in silenzio ad evidenziare un modo di intendere
la vita sulle gradinate diametralmente opposta. Anche quest’anno il
tifo di casa si dimostra su altissimi livelli: rumoroso e continuo con
una flessione al pareggio dell’Udinese. Molti battimani, alcune belle
bandiere e una varietà ed originalità nei cori secondi a nessuno. Noi
facciamo quel che possiamo sotto il profilo del tifo, siamo in poco più
di 40 unità in uno stadio che è una “Bombonera” pertanto non ci
dilunghiamo in canzoni lunghe ma puntiamo tutto su cori secchi durante
le pause del tifo campano riuscendo a farci sentire qualche volta come
confermato dai fischi che riceviamo.
Al 24° il Napoli va in vantaggio
con un autogol e 180 secondi dopo raddoppierà, facendo riapparire i
fantasmi ai friulani presenti... Sembra già lontana nel tempo la
prestazione di mercoledì, con la quale i ragazzi avevano avuto ragione
dell’odiata Giubentus. Non facciamo in tempo a sconfortarci che cinque
minuti dopo un rigore di Di Natale rimette in carreggiata la partita.
Mentre noi riprendiamo un pò di tono, i tifosi locali decidono di
omaggiarci di una bomba carta che scoppia nel fossato a pochi metri da
noi. Troviamo un pò di continuità nei cori ed una manciata di secondi
dall’intervallo Quagliarella ci regala il pareggio con un gol di
pregievolissima fattura. Arriva l’intervallo. C’è poco tempo per
recuperare le energie, comincia a piovere e le squadre sono già di
ritorno sul campo. La ripresa vedrà le due compagini molto attente a
difendere piuttosto che attaccare.
Al triplice fischio finale la squadra viene a salutarci, noi rispondiamo che è questa la grinta (e la squadra) che vogliamo.
Una
nutrita fazione della curva “A” rimasta in settore ad insultarci per
alcuni minuti; felici che il nostro odio sia contraccambiato. Veniamo
trattenuti in settore per più di quaranta minuti e solo alle 21 saliremo
sul nostro pullman. Dopo una sosta per mangiare un boccone riprendiamo
la strada di casa; la stanchezza prende il sopravvento su tutti gli
effettivi.. vere e proprie prove di contorsionismo per trovare una
posizione decente ed arriviamo ad Udine che sono le 8 del mattino.
Questa volta però c’è tutta una domenica per recuperare le forze.
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