Tensione ieri sera davanti al carcere di Buoncammino. Una cinquantina di
Sconvolts si sono ritrovati sotto le mura del penitenziario ed hanno
inscenato una manifestazione per ricordare un loro amico, Giancarlo
Monni, morto la settimana scorsa nel reparto infettivi dell'ospedale
Santissima Trinità
Una riunione non autorizzata che ha allarmato
le forze dell'ordine: in viale Buoncammino si sono riversate alcune
volanti, gli agenti della Digos e della scientifica che hanno vigilato.
“Giancarlo vive” . I tifosi rossoblù hanno fatto sentire la loro voce
urlando e ripetendo cori per il loro compagno e amico. Ci sarebbe stato
anche qualche coretto contro gli agenti della polizia penitenziaria. Poi
gli Sconvolts hanno imbrattato con la vernice le auto di alcuni agenti e
di operatori religiosi e pasticciato il muro del carcere con alcune
scritte, una di queste contro i poliziotti definiti secondini. Poi il
gruppetto si è allontanato senza creare alcun problema. Nessuno è stato
fermato o identificato e, a parte qualche momento di apprensione, non è
accaduto nulla.
Dura la reazione dei sindacati della Polizia
penitenziaria. ''Il dolore per la morte di un amico non può mai
trasformarsi in rabbiosa ondata di violenza nei confronti di chi con
grande sacrificio tenta di garantire sicurezza e umanità nel carcere di
Buoncamino'', ha scritto in una nota Sandro Dessi, segretario
territoriale della Cgil Funzione pubblica. ''Stigmatizziamo gli episodi
accaduti che consideriamo incivili, esprimiamo la nostra solidarietà
alle vittime e invitiamo l'Amministrazione penitenziaria a farsi carico
dei danni subiti dagli operatori''.
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