A quasi una settimana dal suo rinvio a giudizio con
l’accusa di omicidio volontario per la morte del tifoso laziale
Gabriele Sandri, il poliziotto Luigi Spaccarotella e’ stato sospeso dal
servizio. L’omicidio e’ avvenuto piu’ di un anno fa, l’11 novembre del
2007, nell’area di servizio di Badia al Pino, sull’A1, ad Arezzo. La
notizia della sospensione dell’agente e’ stata resa nota dal
sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. Il provvedimento risale a
due giorni fa e sono in corso le procedure di notifica. “Non e’ stato
possibile tecnicamente farlo prima – ha spiegato Mantovano – in quanto,
sulla base di una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato,
basta che sia iniziato un procedimento giudiziario perche’ non sia
possibile intervenire con un provvedimento disciplinare. Ora le indagini
sono chiuse, e’ stato disposto il rinvio a giudizio dell’agente per un
reato grave e cio’ ha permesso al dipartimento di pubblica sicurezza di
disporre la sospensione dal servizio di Spaccarotella”.
Dopo quell’11 novembre del 2007, l’agente ha passato un periodo in malattia. Poi, nell’aprile 2008, e’ stato trasferito dalla polstrada di Battifolle (Arezzo) alla polfer di Firenze. A novembre, nuovo trasferimento – per “motivi di sicurezza”, spiego’ il ministero – all’ufficio interprovinciale tecnico logistico di Firenze. Dopo il rientro, l’agente ha sempre svolto mansioni d’ufficio. La famiglia del tifosoI famigliari di Gabriele Sandri hanno piu’ volte chiesto l’arresto di Spaccarotella o, almeno, la sua sospensione. “Meglio tardi che mai – ha commentato oggi il fratello di Gabriele, Cristiano -. La mia famiglia non e’ ne’ contenta ne’ felice di questo provvedimento che considera un atto dovuto. La sospensione dal servizio di un agente di polizia che utilizza un’arma in modo scellerato doveva essere immediata”. I difensori del poliziottoPer i difensori dell’agente, Federico Bagattini e Francesco Molino, la sospensione e’ ingiusta. “E’ molto grave – hanno commentato – che una notizia di questa importanza venga appresa dall’interessato attraverso i media. Se la circostanza corrisponde al vero, senz’altro il provvedimento, che si considera ingiusto, verra’ impugnato nelle sedi opportune”. Lo sparo che uccise Gabriele Sandri venne esploso dal lato opposto dell’autostrada, dopo che il gruppo di tifosi laziali aveva avuto uno scontro con alcuni sostenitori della Juventus. “Rimettermi la divisa non e’ stato facile – racconto’ l’agente pochi giorni dopo il trasferimento a Firenze -. Non ho piu’ voluto impugnare una pistola, ne’ salire su un’auto della polizia”.
Dopo quell’11 novembre del 2007, l’agente ha passato un periodo in malattia. Poi, nell’aprile 2008, e’ stato trasferito dalla polstrada di Battifolle (Arezzo) alla polfer di Firenze. A novembre, nuovo trasferimento – per “motivi di sicurezza”, spiego’ il ministero – all’ufficio interprovinciale tecnico logistico di Firenze. Dopo il rientro, l’agente ha sempre svolto mansioni d’ufficio. La famiglia del tifosoI famigliari di Gabriele Sandri hanno piu’ volte chiesto l’arresto di Spaccarotella o, almeno, la sua sospensione. “Meglio tardi che mai – ha commentato oggi il fratello di Gabriele, Cristiano -. La mia famiglia non e’ ne’ contenta ne’ felice di questo provvedimento che considera un atto dovuto. La sospensione dal servizio di un agente di polizia che utilizza un’arma in modo scellerato doveva essere immediata”. I difensori del poliziottoPer i difensori dell’agente, Federico Bagattini e Francesco Molino, la sospensione e’ ingiusta. “E’ molto grave – hanno commentato – che una notizia di questa importanza venga appresa dall’interessato attraverso i media. Se la circostanza corrisponde al vero, senz’altro il provvedimento, che si considera ingiusto, verra’ impugnato nelle sedi opportune”. Lo sparo che uccise Gabriele Sandri venne esploso dal lato opposto dell’autostrada, dopo che il gruppo di tifosi laziali aveva avuto uno scontro con alcuni sostenitori della Juventus. “Rimettermi la divisa non e’ stato facile – racconto’ l’agente pochi giorni dopo il trasferimento a Firenze -. Non ho piu’ voluto impugnare una pistola, ne’ salire su un’auto della polizia”.
fonte: www.rainews24.rai.it
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