“Non prendiamo misure di rigore per il gusto di privare lo sport
del suo pubblico, ma per consentire alle manifestazioni sportive di
svolgersi e permettere alla gente di andare allo stadio più numerosa e
serena”. Ha risposto così il capo della polizia Antonio Manganelli a chi
gli chiedeva di commentare le critiche arrivate dal mondo del calcio
alle limitazioni agli ingressi dei tifosi negli stadi decise dal
Comitato di analisi sulla sicurezza delle manifestazioni
sportive (Casms), in base alle indicazioni dell’Osservatorio sulle
manifestazioni sportive. “I provvedimenti di rigore – ha spiegato
Manganelli, a margine del primo raduno degli atleti delle Fiamme Oro –
sono funzionali all’affermazione della non violenza”. Il capo dela
polizia ha quindi auspicato “la diffusione della tessera del tifoso”.
(ANSA).
Evitando di cadere in facile ironia in merito al cognome del capo
della Polizia, Manganelli, vorremmo proporre qualche spunto di
riflessione. Non ci sembra che gli stadi siano pieni, anzi. Se Galliani e
Matarrese si lamentano sarà perche non hanno più gli incassi di un
tempo. Come mai? Presto detto!
1. Spesso le tifoserie ospiti sono “limitate” se non addirittura bandite.
2. Quando è loro concesso di andare in trasferta, i tifosi che
risiedono in una provincia diversa da quella della propria squadra sono
impossibilitati o quasi ad acquistare il biglietto del settore ospiti,
salvo prenderlo nel luogo dell’evento la domenica mattina mischiandosi
ai supporters di casa, tutto ciò non favorisce certo la serenità sugli
spalti. Situazioni del genere non se ne vedevano dagli anni ’60…(
l’ultimo caso domenica a Lecce: putiferio in curva sud, abbonati
letteralmente cacciati da tifosi juventini giunti da province diverse da
Torino
3. Capitolo tifosi di casa: se la partita è a rischio la vendita dei
biglietti è riservato ai residenti della provincia. Ora è facile
immaginare quanto possano essere penalizzati i grandi club che hanno
tifosi sparsi in tutta Italia, ma è altresì palese il fatto che la
residenza non possa essere una discriminante collegata alla fede
calcistica e da qui le assurdità dei casi simili a Lazio-Napoli (Olimpico pieno di napoletani ma residenti a Roma, laziali doc ma delle province limitrofe davanti alla Tv).
4. La tessera del tifoso, non piace nemmeno ai club figuriamoci ai tifosi ed è palesemente solo una schedatura collettiva.
Dottor Manganelli ci permetta : i provvedimenti di rigore, in questo caso, sono un grosso errore arbitrale!
fonte: ANSA
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