La sentenza del giudice sportivo Gianpaolo Tosel che ha disposto la
chiusura delle due curve dello stadio San Paolo fino al 31 ottobre
prossimo sarebbe viziata da un difetto ´tecnico´ ed è su questo aspetto
che la difesa del Calcio Napoli, sostenuta dall´avv. Mattia Grassani,
intende puntare per una revisione in appello della sanzione.
L´incongruenza rilevata da Grassani consiste - come riferiscono oggi
alcuni organi di stampa - nel fatto che nel dispositivo della sentenza
Tosel cita, fra l´altro, l´art.14 del Codice di giustizia sportiva. Tale
articolo individua la responsabilità a carico dei club "per fatti
violenti commessi
sia all´interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti".
Riferito al Calcio Napoli - sostiene la difesa della società partenopea - l´espressione "proprio impianto sportivo"
identifica lo stadio San Paolo, mentre le violenze dei tifosi azzurri che hanno generato il provvedimento punitivo sono
avvenute all´Olimpico. Di qui l´appiglio di natura tecnico-giuridica sul quale Grassani intenderebbe puntare per
ottenere una favorevole revisione della sentenza di primo grado.
(ANSA).
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