di Antonio Corbo
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Sta per concludersi una bella storia italiana. Paga chi non ha
commesso nulla: innanzitutto gli abbonati delle Curve, poi i tifosi che
hanno meno soldi e speravano di acquistare il biglietti dei settori un
tempo definiti popolari, infine il Napoli.
Non paga la città di Napoli, perchè i suoi prezzi sono molto più
alti, e diversi. E’ governata da politici che si sono rincorsi nel
diffondere anche stavolta dichiarazioni banali. Fondate sul vento.
Qualcuno ha anche dichiarato che è stata sporcata l’immagine della
città. Davvero? E chi per 14 anni la stessa città ha sepolto sotto lo
scandalo dei rifiuti?
Bene, dopo giorni di manovre e giravolte, di notizie gonfiate e
fuorvianti, in un divertente carosello per coprire errori e
responsabilità, si arriva quasi alle conclusioni.
1) Gli Ultras, presentati come diavoli, rischiano la beatificazione. Evitatemi almeno questo choc.
Ci si accorge che non hanno mai devastato il treno, dopo averne
atteso per 5 ore la partenza; che hanno viaggiato come sui vagoni
diretti ai lager nazisti, in 4mila dove c’era posto per meno di mille;
che hanno subìto di tutto, dallo stop di 14 minuti in un tunnel ed una
serie di fermate impreviste e inspiegabili. Si sarebbero ribellate anche
le stigmatine, le orsoline e le sorelle di Cristo Re. Si scopre che le
aste apparsee in tv non erano spranghe ma asticelle di plastica delle
bandiere. Che all’Olimpico sono stati fatti passare senza il controllo
dei biglietti, all’inizio del secondo tempo.
2) Trenitalia che aveva denunciato le devastazioni e 500mila euro di
danni non ha ancora presentato il treno distrutto. L’Intercity
Modigliani è sparito? O le sue carrozze, nonostante i 500mila euro di
danni, possono svolgere regolare servizio?
3) Il Napoli deve giocare in uno stadio semichiuso, anche perché il
suo legale ha impostato il ricorso su un presunto errore di forma nella
sentenza. In punto di diritto trascurando il merito. Non ha smontato le
accuse. Che andavano invece verificate in una indagine difensiva. Un
penalista di medio livello avrebbe svolto la sua parte con migliore
esito. Possibile che i blog dei tifosi non abbiamo suggerito almeno un
dubbio?
4) La camorra non c’entra, ha lealmente dichiarato il procuratore
Lepore. Ancora una volta la camorra era stata usata come alibi. Si
scopre che su 3.096 persone 800 hanno precedenti penali. E allora? E’ la
media che più o meno si rileva se andiamo in pizzeria, a teatro o in
chiesa. Napoli è questa. Non risulta però che siano sfasciati forni,
palcoscenici e altari. Bisogna dire che cosa hanno combinato gli Ultras.
Ma la verità. Punto per punto. Non basta dire che c’erano i camorristi
tra i tifosi per sostenere un bilancio tragico di devastazioni e
incidenti.
Dopo tanti articoli sul teppismo, contro hooligan e Ultras,non avrei
immaginato di doverli un giorno difendere. In un calcio e in una società
che non vogliono cambiare. Chi dirige è sempre nel giusto, nonostante
errori, omissioni, complicità. Chi è Ultras invece delinque sempre, per
definizione.
E’ la storia di un’Italia sottosopra. Almeno questa. Ma ho esagerato?
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