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25 settembre 2008
Derby, prescritto reato tifosi Roma Erano accusati di aver violato legge su sicurezza stadi
(ANSA) - Reato prescritto per i 7 tifosi romanisti coinvolti
nella vicenda giudiziaria della sospensione del derby Lazio-Roma del 21
marzo 2004. I sette erano accusati di aver scavalcato il recinto di
gioco (violazione della legge sulla sicurezza negli stadi) ed uno di
loro anche per procurato allarme. La gara fu sospesa dopo le richieste
dei tifosi che chiedevano l'interruzione della partita per le voci, poi
rivelatesi infondate, della morte di un bambino investito da un'auto
della polizia.
Agguato dopo la partita: 2 ultras arrestati
Fonte: piacenzasera.it
Due ultras arrestati e la posizione di altri due al vaglio degli inquirenti. E' il segnale forte lanciato dalla questura di Piacenza dopo l'episodio di violenza ai danni di un gruppo di tifosi del Rimini, avvenuto martedì sera all'autogrill di Fiorenzuola, al termine della partita del Garilli tra la squadra romagnola e il Piacenza Calcio.
I FATTI - Secondo la ricostruzione della polizia, confermata dai filmati delle videocamere di sorveglianza, quello teso da un "commando" di ultras piacentini ai danni di un gruppo di sostenitori del Rimini è stato un vero agguato. Consumatosi poco dopo la fine del match del Garilli all'autogrill di Fiorenzuola, lungo l'autostrada A1. Otto-nove ultras biancorossi hanno cominciato a picchiare quattro-cinque riminesi a bordo del loro pullmino. Con l'ausilio di alcune catene hanno infranto i vetri del mezzo, ma l'aggressione è stata interrotta dall'intervento di una volante della stradale. Gli ultras hanno intrapreso così una fuga precipitosa, tanto precipitosa da lasciare l'auto di uno degli aggressori aperta con il tagliando dell'ingresso in autostrada. La vettura, intestata a un ultras noto alle forze dell'ordine, ha portato a risalire agli altri. Due giovani di 21 e 22 anni (iniziali rispettivamente I.T. e M.M.) sono stati così arrestati con l'accusa di danneggiamento e lesioni. La posizione di altri due è al vaglio degli inquirenti, mentre proseguono le indagini per smascherare tutti i componenti dello sconsiderato comman
Due ultras arrestati e la posizione di altri due al vaglio degli inquirenti. E' il segnale forte lanciato dalla questura di Piacenza dopo l'episodio di violenza ai danni di un gruppo di tifosi del Rimini, avvenuto martedì sera all'autogrill di Fiorenzuola, al termine della partita del Garilli tra la squadra romagnola e il Piacenza Calcio.
I FATTI - Secondo la ricostruzione della polizia, confermata dai filmati delle videocamere di sorveglianza, quello teso da un "commando" di ultras piacentini ai danni di un gruppo di sostenitori del Rimini è stato un vero agguato. Consumatosi poco dopo la fine del match del Garilli all'autogrill di Fiorenzuola, lungo l'autostrada A1. Otto-nove ultras biancorossi hanno cominciato a picchiare quattro-cinque riminesi a bordo del loro pullmino. Con l'ausilio di alcune catene hanno infranto i vetri del mezzo, ma l'aggressione è stata interrotta dall'intervento di una volante della stradale. Gli ultras hanno intrapreso così una fuga precipitosa, tanto precipitosa da lasciare l'auto di uno degli aggressori aperta con il tagliando dell'ingresso in autostrada. La vettura, intestata a un ultras noto alle forze dell'ordine, ha portato a risalire agli altri. Due giovani di 21 e 22 anni (iniziali rispettivamente I.T. e M.M.) sono stati così arrestati con l'accusa di danneggiamento e lesioni. La posizione di altri due è al vaglio degli inquirenti, mentre proseguono le indagini per smascherare tutti i componenti dello sconsiderato comman
Taranto: cinque condanne
Fonte: tarantosera.com
Sassaiole e scontri con le forze di polizia allo stadio Erasmo Iacovone: scattano cinque condanne per gli ultras rossoblu coinvolti negli incidenti avvenuti il 17 marzo del 2002, in occasione della partita tra il Taranto e l’Avellino. Gli ultras sono stati tutti condannati dal giudice monocratico Cacucci ad otto mesi di reclusione, per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento. Assolti, invece, altri due ragazzi, assistiti dagli avvocati Luigi Semeraro e Rita Lia. Il Taranto vinse per uno a zero la partita con gli storici rivali irpini grazie ad una rete di Christian Riganò, ma a funestare quel pomeriggio di sport furono le intemperanze di un manipolo di supporters tarantini protagonisti di ripetuti scontri con gli uomini in divisa impegnati nel servizio d’ordine. Botte a suon di mazza e di spranga da parte degli ultras violenti, che non contenti diedero vita anche ad una battaglia a colpi di pietre con le vetture della Polizia. Scene di guerriglia urbana, tornate prepotentemente alla ribalta sulle cronache nazionali per quanto accaduto in diversi stadi italiani e viste troppe volte anche dalle nostre parti, che caratterizzarono quella che avrebbe dovuto essere una semplice domenica all’insegna del calcio. Ad incastrare gli ultras che si sono resi responsabili delle violenze, però, sono state le riprese filmate. Video e fotogrammi dalle immagini inequivocabili, effettuati dalle stesse forze dell’ordine che hanno inchiodato alle loro responsabilità i cinque condannati. Per loro il giudice ha anche disposto la mancata concessione della condizionale e della sospensione della pena.
Sassaiole e scontri con le forze di polizia allo stadio Erasmo Iacovone: scattano cinque condanne per gli ultras rossoblu coinvolti negli incidenti avvenuti il 17 marzo del 2002, in occasione della partita tra il Taranto e l’Avellino. Gli ultras sono stati tutti condannati dal giudice monocratico Cacucci ad otto mesi di reclusione, per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento. Assolti, invece, altri due ragazzi, assistiti dagli avvocati Luigi Semeraro e Rita Lia. Il Taranto vinse per uno a zero la partita con gli storici rivali irpini grazie ad una rete di Christian Riganò, ma a funestare quel pomeriggio di sport furono le intemperanze di un manipolo di supporters tarantini protagonisti di ripetuti scontri con gli uomini in divisa impegnati nel servizio d’ordine. Botte a suon di mazza e di spranga da parte degli ultras violenti, che non contenti diedero vita anche ad una battaglia a colpi di pietre con le vetture della Polizia. Scene di guerriglia urbana, tornate prepotentemente alla ribalta sulle cronache nazionali per quanto accaduto in diversi stadi italiani e viste troppe volte anche dalle nostre parti, che caratterizzarono quella che avrebbe dovuto essere una semplice domenica all’insegna del calcio. Ad incastrare gli ultras che si sono resi responsabili delle violenze, però, sono state le riprese filmate. Video e fotogrammi dalle immagini inequivocabili, effettuati dalle stesse forze dell’ordine che hanno inchiodato alle loro responsabilità i cinque condannati. Per loro il giudice ha anche disposto la mancata concessione della condizionale e della sospensione della pena.
23 settembre 2008
Rivogliamo i nostri striscioni
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione…”: questo
l’incipit dell’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Forse molti l’hanno dimenticato o hanno voluto dimenticarlo, ma uno
striscione degli Ultras Tito Cucchiaroni che recitava l’articolo in
questione qualche tempo fa non venne fatto entrare allo stadio. Ma la
battaglia, fortunatamente non è mai cessata.
Da quasi due anni, ormai, si susseguono in Italia ogni maledetta domenica episodi al limite del grottesco di divieto di libera espressione delle opinioni ed i fatti, purtroppo, hanno ampiamente dimostrato in questo tempo come le misure speciali adottate per legge siano risultate inefficaci nella lotta alla violenza, non andando a colpire eventuali aspetti delinquenziali, ma piuttosto tutte quelle iniziative che invece propagandano un calcio pulito, tutt’altro che discriminatorio, incivile o razzista.
Chi vive il calcio in generale e lo stadio in particolare come un momento di aggregazione e di passione, in questi ultimi mesi ha dovuto confrontarsi ad armi impari con misure vessatorie che, oltre a danneggiare lo spettacolo popolare dello sport, hanno evidenziato episodi allarmanti: dalla restrizione dei biglietti nominativi e con l’introduzione dei tornelli per fare ingresso nello stadio sono conseguite code chilometriche ai varchi che, come successo ieri a Genova, hanno costretto per diverso tempo bambini ed anziani sotto un diluvio universale, senza che a nessuno venisse in mente che forse era saggio – per motivi di salute pubblica, altro che ordine pubblico!!! – sveltire le operazioni di accesso all’impianto.
Piovono diffide per i motivi più assurdi e ridicoli: perché provi ad entrare in curva con le stampelle, è successo a Pisa (è successo per davvero, non sto scherzando…) o perché fai una coreografia con rotoli di carta igienica (sapete è maledettamente infiammabile…), ma i motivi sono i più disparati e la lista sarebbe interminabile… La cosa più grave resta la discrezionalità con cui viene applicata di città in città la delibera sugli striscioni dell’ONMS, datata 8 marzo 2007… Da qualche parte chiudono uno, a volte due occhi, da altre parti restano severissimi.
Ma non è questo il punto: il punto era, è e sarà che questa delibera è un assurdo affronto alle regole più elementari della civile convivenza in una democrazia moderna, perché l’Osservatorio è un anno e mezzo che va avanti a forzature che non fermano la violenza, ma danneggiano la parte più sana del tifo, quella popolare. Senza striscioni, senza punti di riferimento per i cori (ma cosa ha di così offensivo un megafono, boh…), senza goliardia ed ironia, senza le coreografie per le partite più importanti… Eravamo invidiati in tutta Europa per tutte queste cose, una delle poche cose che all’estero continuavano ad invidiare all’Italia… L’assurdo affronto alle regole più elementari della civile convivenza in una democrazia moderna ha semplicemente privato migliaia di italiani della libera capacità di espressione attraverso creatività, colore ed energie positive… In una parola, l’Aggregazione culturale e popolare attraverso un gioco, il calcio, che purtroppo da molto, troppo tempo non è più tale.
Tempo fa in molte tifoserie si rifiutarono di seguire la procedura, attraverso fax ed autorizzazioni, e fra queste una delle più attive è sempre stata quella Sampdoriana. Che oggi, forse, in questa battaglia è rimasta sola, o quasi… La maggior parte delle tifoserie ha ceduto, pensando più al proprio orticello che alla battaglia comune contro la vessazione ed il calpestio di un diritto fondamentale. E gli striscioni sono magicamente ricomparsi quasi dappertutto. A Genova, no. Eppure, ieri, a Marassi è accaduta una cosa storica: gli striscioni c’erano, eccome se c’erano, ma appesi a cartelloni pubblicitari, muretti e muri dei palazzi fuori dallo stadio. Ed un comunicato firmato da tutte, ma proprio tutte, comprese le organizzazioni riconosciute, le componenti della Tifoseria Sampdoriana che si è ricompattata dopo anni per continuare a combattere questa battaglia di giustizia.
Nessuna componente esporrà i suoi striscioni sino a quando questa vessazione non finirà. Un caso unico in Italia e che dovrebbe far riflettere molti.
Mi ha colpito un vecchietto che mi ha abbordato in mezzo alla strada qualche tempo prima della partita, mentre una festa Ultras stava aggregando decine e decine di persona armata di lasagne e di buon vino: “Tu sei degli Ultras?”, mi ha detto a bruciapelo. “No, ma sono loro Amico”, ho risposto. “Perché siete rimasti gli unici a non esporre gli striscioni? Abbiamo i colori più belli del mondo e non li possiamo esporre, mentre tutti gli altri se ne fregano. Lottate contro i mulini a vento…”. Non so come mi sia uscita la risposta, ma è venuta fuori così: “Perché chiediamo di poter esprimere, attraverso gli strumenti di tifo, i nostri pensieri senza offendere nessuno, perché crediamo che se, invece, di andare nelle scuole ad insegnare che Ultras è veleno, potessimo spiegare quello che facciamo ci sarebbero meno ragazzi sbandati in giro e finalmente arriverebbe la giusta rivalutazione del tifo popolare nel nostro Paese”.
Non so se sono riuscito a convincere il vecchietto delle mie ragioni, non so se scrivendo riuscirò mai a convincere qualcuno delle Nostre ragioni, ma sono certo del fatto che i Sampdoriani in questa battaglia non si ritireranno mai. E, forse, un giorno riusciranno pure a vincerla…
fonte: Goal.com
Da quasi due anni, ormai, si susseguono in Italia ogni maledetta domenica episodi al limite del grottesco di divieto di libera espressione delle opinioni ed i fatti, purtroppo, hanno ampiamente dimostrato in questo tempo come le misure speciali adottate per legge siano risultate inefficaci nella lotta alla violenza, non andando a colpire eventuali aspetti delinquenziali, ma piuttosto tutte quelle iniziative che invece propagandano un calcio pulito, tutt’altro che discriminatorio, incivile o razzista.
Chi vive il calcio in generale e lo stadio in particolare come un momento di aggregazione e di passione, in questi ultimi mesi ha dovuto confrontarsi ad armi impari con misure vessatorie che, oltre a danneggiare lo spettacolo popolare dello sport, hanno evidenziato episodi allarmanti: dalla restrizione dei biglietti nominativi e con l’introduzione dei tornelli per fare ingresso nello stadio sono conseguite code chilometriche ai varchi che, come successo ieri a Genova, hanno costretto per diverso tempo bambini ed anziani sotto un diluvio universale, senza che a nessuno venisse in mente che forse era saggio – per motivi di salute pubblica, altro che ordine pubblico!!! – sveltire le operazioni di accesso all’impianto.
Piovono diffide per i motivi più assurdi e ridicoli: perché provi ad entrare in curva con le stampelle, è successo a Pisa (è successo per davvero, non sto scherzando…) o perché fai una coreografia con rotoli di carta igienica (sapete è maledettamente infiammabile…), ma i motivi sono i più disparati e la lista sarebbe interminabile… La cosa più grave resta la discrezionalità con cui viene applicata di città in città la delibera sugli striscioni dell’ONMS, datata 8 marzo 2007… Da qualche parte chiudono uno, a volte due occhi, da altre parti restano severissimi.
Ma non è questo il punto: il punto era, è e sarà che questa delibera è un assurdo affronto alle regole più elementari della civile convivenza in una democrazia moderna, perché l’Osservatorio è un anno e mezzo che va avanti a forzature che non fermano la violenza, ma danneggiano la parte più sana del tifo, quella popolare. Senza striscioni, senza punti di riferimento per i cori (ma cosa ha di così offensivo un megafono, boh…), senza goliardia ed ironia, senza le coreografie per le partite più importanti… Eravamo invidiati in tutta Europa per tutte queste cose, una delle poche cose che all’estero continuavano ad invidiare all’Italia… L’assurdo affronto alle regole più elementari della civile convivenza in una democrazia moderna ha semplicemente privato migliaia di italiani della libera capacità di espressione attraverso creatività, colore ed energie positive… In una parola, l’Aggregazione culturale e popolare attraverso un gioco, il calcio, che purtroppo da molto, troppo tempo non è più tale.
Tempo fa in molte tifoserie si rifiutarono di seguire la procedura, attraverso fax ed autorizzazioni, e fra queste una delle più attive è sempre stata quella Sampdoriana. Che oggi, forse, in questa battaglia è rimasta sola, o quasi… La maggior parte delle tifoserie ha ceduto, pensando più al proprio orticello che alla battaglia comune contro la vessazione ed il calpestio di un diritto fondamentale. E gli striscioni sono magicamente ricomparsi quasi dappertutto. A Genova, no. Eppure, ieri, a Marassi è accaduta una cosa storica: gli striscioni c’erano, eccome se c’erano, ma appesi a cartelloni pubblicitari, muretti e muri dei palazzi fuori dallo stadio. Ed un comunicato firmato da tutte, ma proprio tutte, comprese le organizzazioni riconosciute, le componenti della Tifoseria Sampdoriana che si è ricompattata dopo anni per continuare a combattere questa battaglia di giustizia.
Nessuna componente esporrà i suoi striscioni sino a quando questa vessazione non finirà. Un caso unico in Italia e che dovrebbe far riflettere molti.
Mi ha colpito un vecchietto che mi ha abbordato in mezzo alla strada qualche tempo prima della partita, mentre una festa Ultras stava aggregando decine e decine di persona armata di lasagne e di buon vino: “Tu sei degli Ultras?”, mi ha detto a bruciapelo. “No, ma sono loro Amico”, ho risposto. “Perché siete rimasti gli unici a non esporre gli striscioni? Abbiamo i colori più belli del mondo e non li possiamo esporre, mentre tutti gli altri se ne fregano. Lottate contro i mulini a vento…”. Non so come mi sia uscita la risposta, ma è venuta fuori così: “Perché chiediamo di poter esprimere, attraverso gli strumenti di tifo, i nostri pensieri senza offendere nessuno, perché crediamo che se, invece, di andare nelle scuole ad insegnare che Ultras è veleno, potessimo spiegare quello che facciamo ci sarebbero meno ragazzi sbandati in giro e finalmente arriverebbe la giusta rivalutazione del tifo popolare nel nostro Paese”.
Non so se sono riuscito a convincere il vecchietto delle mie ragioni, non so se scrivendo riuscirò mai a convincere qualcuno delle Nostre ragioni, ma sono certo del fatto che i Sampdoriani in questa battaglia non si ritireranno mai. E, forse, un giorno riusciranno pure a vincerla…
fonte: Goal.com
18 settembre 2008
Napoli, rito abbreviato per cinque ultras
Napoli, rito abbreviato per cinque ultras Cinque dei sei ultrà del
Napoli imputati per incidenti e intimidazioni avvenute negli anni scorsi
allo stadio San Paolo hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con
rito abbreviato. La richiesta era condizionata alla citazione come
testimoni di alcuni dirigenti del Napoli, tra cui il presidente Aurelio
De Laurentiis e il dg Pierpaolo Marino. Il gup Carlo Alabiso ha accolto
la richiesta ed ha rinviato l´udienza al 28 novembre prossimo.
Il rito abbreviato si svolgerà nei confronti di Vincenzo Busiello e Alberto Mattera, i leader del gruppo Ultras ´72
nonche´ Salvatore Piccirillo, Vittorio Puglisi e Francesco Ruggiero. Alcuni imputati sono indicati come appartenenti ai
Blue Tiger e Acan. Con rito ordinario sarà invece giudicato Ciro Marchitelli. Il primo episodio al centro del procedimento
riguarda l´esplosione di alcuni grossi petardi al San Paolo durante Napoli-Frosinone del 2 dicembre 2006. Un episodio che,
come scrive il pm Antonio Ardituro provocò "l´allontanamento tumultuoso del pubblico" per ´il pericolo ´´alle persone
presenti sugli spalti, nonché al personale di servizio, ai raccattapalle e ai guardalinee a bordo campo".
resport
Il rito abbreviato si svolgerà nei confronti di Vincenzo Busiello e Alberto Mattera, i leader del gruppo Ultras ´72
nonche´ Salvatore Piccirillo, Vittorio Puglisi e Francesco Ruggiero. Alcuni imputati sono indicati come appartenenti ai
Blue Tiger e Acan. Con rito ordinario sarà invece giudicato Ciro Marchitelli. Il primo episodio al centro del procedimento
riguarda l´esplosione di alcuni grossi petardi al San Paolo durante Napoli-Frosinone del 2 dicembre 2006. Un episodio che,
come scrive il pm Antonio Ardituro provocò "l´allontanamento tumultuoso del pubblico" per ´il pericolo ´´alle persone
presenti sugli spalti, nonché al personale di servizio, ai raccattapalle e ai guardalinee a bordo campo".
resport
Napoli, fallita conciliazione Curve San Paolo restano chiuse fino a 20 ottobre
(ANSA) - Fallita la conciliazione alla Camera arbitrale del Coni
tra Napoli e Federcalcio, le curve al San Paolo restano chiuse fino al
20 ottobre. Il provvedimento era stato preso dopo i disordini scoppiati
in occasione di Roma-Napoli alla prima giornata del campionato di serie
A. La societa' partenopea aveva gia' ottenuto uno sconto sulla prima
condanna, che prevedeva la chiusura fino al 31 ottobre, ma non
soddisfatta aveva presentato un nuovo ricorso.
16 settembre 2008
Napoli, manifestazione tifosi contro chiusura curve
Fonte: instablog.org
Manifestazione dei tifosi del Napoli, domani (ieri, ndw) a partire dalla 10, per la decisione del giudice sportivo di chiudere le due curve dello stadio San Paolo. I supporter partenopei si troveranno all'esterno dell'entrata della Mostra d'Oltremare e resteranno per l'intera durata della partita esibendo alcuni striscioni. ''Cercheremo - hanno fatto sapere - di non violentare le nostre abitudini e come ogni domenica ci ritroveremo all'esterno dello stadio per fare il tifò'.
Manifestazione dei tifosi del Napoli, domani (ieri, ndw) a partire dalla 10, per la decisione del giudice sportivo di chiudere le due curve dello stadio San Paolo. I supporter partenopei si troveranno all'esterno dell'entrata della Mostra d'Oltremare e resteranno per l'intera durata della partita esibendo alcuni striscioni. ''Cercheremo - hanno fatto sapere - di non violentare le nostre abitudini e come ogni domenica ci ritroveremo all'esterno dello stadio per fare il tifò'.
Fermate i violenti, ma se avete tempo cercate anche la verità
di Antonio Corbo
http://corbo.blogautore.repubblica.it
Sta per concludersi una bella storia italiana. Paga chi non ha commesso nulla: innanzitutto gli abbonati delle Curve, poi i tifosi che hanno meno soldi e speravano di acquistare il biglietti dei settori un tempo definiti popolari, infine il Napoli.
Non paga la città di Napoli, perchè i suoi prezzi sono molto più alti, e diversi. E’ governata da politici che si sono rincorsi nel diffondere anche stavolta dichiarazioni banali. Fondate sul vento. Qualcuno ha anche dichiarato che è stata sporcata l’immagine della città. Davvero? E chi per 14 anni la stessa città ha sepolto sotto lo scandalo dei rifiuti?
Bene, dopo giorni di manovre e giravolte, di notizie gonfiate e fuorvianti, in un divertente carosello per coprire errori e responsabilità, si arriva quasi alle conclusioni.
1) Gli Ultras, presentati come diavoli, rischiano la beatificazione. Evitatemi almeno questo choc.
Ci si accorge che non hanno mai devastato il treno, dopo averne atteso per 5 ore la partenza; che hanno viaggiato come sui vagoni diretti ai lager nazisti, in 4mila dove c’era posto per meno di mille; che hanno subìto di tutto, dallo stop di 14 minuti in un tunnel ed una serie di fermate impreviste e inspiegabili. Si sarebbero ribellate anche le stigmatine, le orsoline e le sorelle di Cristo Re. Si scopre che le aste apparsee in tv non erano spranghe ma asticelle di plastica delle bandiere. Che all’Olimpico sono stati fatti passare senza il controllo dei biglietti, all’inizio del secondo tempo.
2) Trenitalia che aveva denunciato le devastazioni e 500mila euro di danni non ha ancora presentato il treno distrutto. L’Intercity Modigliani è sparito? O le sue carrozze, nonostante i 500mila euro di danni, possono svolgere regolare servizio?
3) Il Napoli deve giocare in uno stadio semichiuso, anche perché il suo legale ha impostato il ricorso su un presunto errore di forma nella sentenza. In punto di diritto trascurando il merito. Non ha smontato le accuse. Che andavano invece verificate in una indagine difensiva. Un penalista di medio livello avrebbe svolto la sua parte con migliore esito. Possibile che i blog dei tifosi non abbiamo suggerito almeno un dubbio?
4) La camorra non c’entra, ha lealmente dichiarato il procuratore Lepore. Ancora una volta la camorra era stata usata come alibi. Si scopre che su 3.096 persone 800 hanno precedenti penali. E allora? E’ la media che più o meno si rileva se andiamo in pizzeria, a teatro o in chiesa. Napoli è questa. Non risulta però che siano sfasciati forni, palcoscenici e altari. Bisogna dire che cosa hanno combinato gli Ultras. Ma la verità. Punto per punto. Non basta dire che c’erano i camorristi tra i tifosi per sostenere un bilancio tragico di devastazioni e incidenti.
Dopo tanti articoli sul teppismo, contro hooligan e Ultras,non avrei immaginato di doverli un giorno difendere. In un calcio e in una società che non vogliono cambiare. Chi dirige è sempre nel giusto, nonostante errori, omissioni, complicità. Chi è Ultras invece delinque sempre, per definizione.
E’ la storia di un’Italia sottosopra. Almeno questa. Ma ho esagerato?
http://corbo.blogautore.repubblica.it
Sta per concludersi una bella storia italiana. Paga chi non ha commesso nulla: innanzitutto gli abbonati delle Curve, poi i tifosi che hanno meno soldi e speravano di acquistare il biglietti dei settori un tempo definiti popolari, infine il Napoli.
Non paga la città di Napoli, perchè i suoi prezzi sono molto più alti, e diversi. E’ governata da politici che si sono rincorsi nel diffondere anche stavolta dichiarazioni banali. Fondate sul vento. Qualcuno ha anche dichiarato che è stata sporcata l’immagine della città. Davvero? E chi per 14 anni la stessa città ha sepolto sotto lo scandalo dei rifiuti?
Bene, dopo giorni di manovre e giravolte, di notizie gonfiate e fuorvianti, in un divertente carosello per coprire errori e responsabilità, si arriva quasi alle conclusioni.
1) Gli Ultras, presentati come diavoli, rischiano la beatificazione. Evitatemi almeno questo choc.
Ci si accorge che non hanno mai devastato il treno, dopo averne atteso per 5 ore la partenza; che hanno viaggiato come sui vagoni diretti ai lager nazisti, in 4mila dove c’era posto per meno di mille; che hanno subìto di tutto, dallo stop di 14 minuti in un tunnel ed una serie di fermate impreviste e inspiegabili. Si sarebbero ribellate anche le stigmatine, le orsoline e le sorelle di Cristo Re. Si scopre che le aste apparsee in tv non erano spranghe ma asticelle di plastica delle bandiere. Che all’Olimpico sono stati fatti passare senza il controllo dei biglietti, all’inizio del secondo tempo.
2) Trenitalia che aveva denunciato le devastazioni e 500mila euro di danni non ha ancora presentato il treno distrutto. L’Intercity Modigliani è sparito? O le sue carrozze, nonostante i 500mila euro di danni, possono svolgere regolare servizio?
3) Il Napoli deve giocare in uno stadio semichiuso, anche perché il suo legale ha impostato il ricorso su un presunto errore di forma nella sentenza. In punto di diritto trascurando il merito. Non ha smontato le accuse. Che andavano invece verificate in una indagine difensiva. Un penalista di medio livello avrebbe svolto la sua parte con migliore esito. Possibile che i blog dei tifosi non abbiamo suggerito almeno un dubbio?
4) La camorra non c’entra, ha lealmente dichiarato il procuratore Lepore. Ancora una volta la camorra era stata usata come alibi. Si scopre che su 3.096 persone 800 hanno precedenti penali. E allora? E’ la media che più o meno si rileva se andiamo in pizzeria, a teatro o in chiesa. Napoli è questa. Non risulta però che siano sfasciati forni, palcoscenici e altari. Bisogna dire che cosa hanno combinato gli Ultras. Ma la verità. Punto per punto. Non basta dire che c’erano i camorristi tra i tifosi per sostenere un bilancio tragico di devastazioni e incidenti.
Dopo tanti articoli sul teppismo, contro hooligan e Ultras,non avrei immaginato di doverli un giorno difendere. In un calcio e in una società che non vogliono cambiare. Chi dirige è sempre nel giusto, nonostante errori, omissioni, complicità. Chi è Ultras invece delinque sempre, per definizione.
E’ la storia di un’Italia sottosopra. Almeno questa. Ma ho esagerato?
13 settembre 2008
Qui Bologna: ''Protesteremo assieme alla Fiorentina''
Fonte: www.violanews.com
La doccia, gelata, arriva all’ora di cena. Fiorentina-Bologna resterà una chimera per i tifosi rossoblù, poiché il Casms, lo stesso organismo che due giorni fa decretò le porte aperte ma con unica limitazione al numero dei biglietti, uno a testa, per i tifosi bolognesi, ha deciso che il Franchi sarà aperto solamente agli abbonati della Fiorentina. Scontata la rabbia dei tifosi rossoblù, che dopo una stagione con trasferte anche da 6000 e 8000 persone senza il minimo incidente e dopo i 4500 corretti e colorati di San Siro, si vedono penalizzati per colpe altrui.
Durissima la nota ufficiale diffusa dalla società bolognese: “Profondo disappunto per il trattamento riservato alla propria tifoseria, che negli ultimi anni ha sempre dato prova di civiltà e correttezza sia nelle partite casalinghe sia in occasione di trasferte che hanno coinvolto un grande numero di sostenitori. La Società continuerà a fornire la massima collaborazione alle autorità preposte, ma si adopererà nelle sedi istituzionali competenti, unitamente alla Fiorentina, al fine di tutelare il diritto dei tifosi a sostenere sportivamente la propria squadra”.
Poi è stata la volta di Piero Gasperini, presidente del Centro di Coordinamento Bologna Clubs: “Siamo molto delusi per questa decisione che penalizza una tifoseria che negli ultimi anni si è dimostrata assolutamente corretta. Dall’episodio di Ivan Dall’Olio di quasi vent’anni fa ci sono stati tantissimi Fiorentina-Bologna e Bologna-Fiorentina senza il benché minimo problema”.
Ironia della sorte, proprio ieri pomeriggio c’era stato un incontro di due ore in Questura tra tutti i rappresentanti del tifo rossoblù e il nuovo questore Merolla per conoscersi e per uno scambio di impressioni sul rapporto forze dell’ordine-tifoseria, a conferma del clima di assoluto dialogo che si respira a Bologna. Delusi ed arrabbiati per la decisione del Casms anche i ragazzi della curva Andrea Costa: “Prima il contentino e poi la mazzata – fanno sapere – ci sentiamo davvero presi in giro”.
La doccia, gelata, arriva all’ora di cena. Fiorentina-Bologna resterà una chimera per i tifosi rossoblù, poiché il Casms, lo stesso organismo che due giorni fa decretò le porte aperte ma con unica limitazione al numero dei biglietti, uno a testa, per i tifosi bolognesi, ha deciso che il Franchi sarà aperto solamente agli abbonati della Fiorentina. Scontata la rabbia dei tifosi rossoblù, che dopo una stagione con trasferte anche da 6000 e 8000 persone senza il minimo incidente e dopo i 4500 corretti e colorati di San Siro, si vedono penalizzati per colpe altrui.
Durissima la nota ufficiale diffusa dalla società bolognese: “Profondo disappunto per il trattamento riservato alla propria tifoseria, che negli ultimi anni ha sempre dato prova di civiltà e correttezza sia nelle partite casalinghe sia in occasione di trasferte che hanno coinvolto un grande numero di sostenitori. La Società continuerà a fornire la massima collaborazione alle autorità preposte, ma si adopererà nelle sedi istituzionali competenti, unitamente alla Fiorentina, al fine di tutelare il diritto dei tifosi a sostenere sportivamente la propria squadra”.
Poi è stata la volta di Piero Gasperini, presidente del Centro di Coordinamento Bologna Clubs: “Siamo molto delusi per questa decisione che penalizza una tifoseria che negli ultimi anni si è dimostrata assolutamente corretta. Dall’episodio di Ivan Dall’Olio di quasi vent’anni fa ci sono stati tantissimi Fiorentina-Bologna e Bologna-Fiorentina senza il benché minimo problema”.
Ironia della sorte, proprio ieri pomeriggio c’era stato un incontro di due ore in Questura tra tutti i rappresentanti del tifo rossoblù e il nuovo questore Merolla per conoscersi e per uno scambio di impressioni sul rapporto forze dell’ordine-tifoseria, a conferma del clima di assoluto dialogo che si respira a Bologna. Delusi ed arrabbiati per la decisione del Casms anche i ragazzi della curva Andrea Costa: “Prima il contentino e poi la mazzata – fanno sapere – ci sentiamo davvero presi in giro”.
12 settembre 2008
Comunicato ufficiale ULTRAS MESSINA
Comunicato ufficiale
I gruppi organizzati di Messina rendono nota la decisione di non seguire le gare del FC Messina fino a quando la situazione societaria non vedra lestromissione dai quadri dirigenziali del Gruppo Franza che con il proprio comportamento ha umiliato e mortificato la citta con una gestione criminale e fuori da ogni logica.
Unintera citta si trova ostaggio di una famiglia con la palese complicita di molti politici(Sindaco e Onorevole Crimi in testa) ,alcuni giornalisti-burattini,di una classe imprenditoriale che riesce ad esprimere solo chiacchiere su fantomatiche trattative di acquisto e di una parte di popolazione che con il proprio silenzio ha praticamente consegnato la propria dignita nelle mani di faccendieri senza scrupoli che si vantano di essere grandi imprenditori..
La nostra e stata una scelta sofferta,indipendente dalla categoria nella quale adesso ci ritroviamo dettata nella mancanza di identificazione che abbiamo,attualmente,in questa societa che, pur portando i colori della nostra citta,non incarna quei valori per i quali,da sempre,lottiamo!
Teniamo a sottolineare che la decisione di non seguire allo stato il Messina calcio non vuole dire che i gruppi si sono sciolti: continueremo la nostra attivita al di fuori dello stadio,con iniziative mirate,per cercare di strappare il Messina dalle mani di questi manipolatori mediatici.
Limpresa sara ardua,lo sappiamo,anche perche lattuale proprieta ha dimostrato,attraverso una politica meschina, di riuscire a sovvertire anche quei principi di diritto che governano altre citta ma evidentemente certe logiche non appartengono a Messina.
E ovvio,inoltre,che mai accetteremo eventuali prestanome che ci verranno proposti.
Invitiamo tutta quella parte della cittadinanza che ha ancora un minimo di orgoglio e dignita a disertare lo stadio ed a boicottare tutte le iniziative che questi incapaci intenderanno intraprendere:raccogliere il nostro invito deve essere lultimo grido,estremo,di liberta in una realta prigioniera di chi,senza scrupoli,ha cancellato la passione di migliaia di tifosi.
Siamo consapevoli di avere parte della classe politica contro e decisa ad appoggiare i loro padroni (in questo senso il comportamento di chi dovrebbe essere il nostro primo cittadino e stato abbastanza eloquente ) ; di avere parte dei giornalisti pronti a raccontare,come sempre,una loro versione dei fatti ma mai la verita;nonostante tutto ci proveremo confidando che chi di dovere faccia piena luce sul comportamente di questi signori(?)
Sottolineiamo ,inoltre, che nessuno di noi seguira altre realta cittadine: siamo e restiamo sostenitori del Messina anche se oggi la nostra partita piu importante la stiamo giocando contro la famiglia Franza.
Per noi sara dura non seguire i nostri colori anche perche proprio nei momenti difficili,vedi precedente esperienza nel CND,abbiamo sempre dimostrato di esserci a discapito delle mode e della categoria ma come detto oggi il nemico e dentro casa
Continueremo la nostra storia consapevoli che un giorno otterremo giustizia e che torneremo torneremo piu grandi e piu forti di prima!!!
Il Messina siamo noi
I gruppi organizzati di Messina rendono nota la decisione di non seguire le gare del FC Messina fino a quando la situazione societaria non vedra lestromissione dai quadri dirigenziali del Gruppo Franza che con il proprio comportamento ha umiliato e mortificato la citta con una gestione criminale e fuori da ogni logica.
Unintera citta si trova ostaggio di una famiglia con la palese complicita di molti politici(Sindaco e Onorevole Crimi in testa) ,alcuni giornalisti-burattini,di una classe imprenditoriale che riesce ad esprimere solo chiacchiere su fantomatiche trattative di acquisto e di una parte di popolazione che con il proprio silenzio ha praticamente consegnato la propria dignita nelle mani di faccendieri senza scrupoli che si vantano di essere grandi imprenditori..
La nostra e stata una scelta sofferta,indipendente dalla categoria nella quale adesso ci ritroviamo dettata nella mancanza di identificazione che abbiamo,attualmente,in questa societa che, pur portando i colori della nostra citta,non incarna quei valori per i quali,da sempre,lottiamo!
Teniamo a sottolineare che la decisione di non seguire allo stato il Messina calcio non vuole dire che i gruppi si sono sciolti: continueremo la nostra attivita al di fuori dello stadio,con iniziative mirate,per cercare di strappare il Messina dalle mani di questi manipolatori mediatici.
Limpresa sara ardua,lo sappiamo,anche perche lattuale proprieta ha dimostrato,attraverso una politica meschina, di riuscire a sovvertire anche quei principi di diritto che governano altre citta ma evidentemente certe logiche non appartengono a Messina.
E ovvio,inoltre,che mai accetteremo eventuali prestanome che ci verranno proposti.
Invitiamo tutta quella parte della cittadinanza che ha ancora un minimo di orgoglio e dignita a disertare lo stadio ed a boicottare tutte le iniziative che questi incapaci intenderanno intraprendere:raccogliere il nostro invito deve essere lultimo grido,estremo,di liberta in una realta prigioniera di chi,senza scrupoli,ha cancellato la passione di migliaia di tifosi.
Siamo consapevoli di avere parte della classe politica contro e decisa ad appoggiare i loro padroni (in questo senso il comportamento di chi dovrebbe essere il nostro primo cittadino e stato abbastanza eloquente ) ; di avere parte dei giornalisti pronti a raccontare,come sempre,una loro versione dei fatti ma mai la verita;nonostante tutto ci proveremo confidando che chi di dovere faccia piena luce sul comportamente di questi signori(?)
Sottolineiamo ,inoltre, che nessuno di noi seguira altre realta cittadine: siamo e restiamo sostenitori del Messina anche se oggi la nostra partita piu importante la stiamo giocando contro la famiglia Franza.
Per noi sara dura non seguire i nostri colori anche perche proprio nei momenti difficili,vedi precedente esperienza nel CND,abbiamo sempre dimostrato di esserci a discapito delle mode e della categoria ma come detto oggi il nemico e dentro casa
Continueremo la nostra storia consapevoli che un giorno otterremo giustizia e che torneremo torneremo piu grandi e piu forti di prima!!!
Il Messina siamo noi
11 settembre 2008
Roma-Napoli: parla un giornalista austriaco presente sul treno ed allo stadio
Fonte:tuttonapoli.net
Testimonianza di un giornalista. Krennhuber: "Ritardi e maltrattamenti studiati per provocare reazione. Nel treno solo qualche bagno demolito. Nessun attacco, la polizia invece nei bus picchiava a caso. Al ritorno trattenuti 4 ore senza acqua"
Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani verso Roma e prende posizione in un'intervista al derStandard.at sui fatti accaduti.
http://derstandard.at/?url=/?id=1220457342474 Questo il link di una intervista dell'austriaco derstandard.at al caporedattore del "Ballesterer FM Radio" Reinhard Krennhuber che era in viaggio con gli ultras del Napoli verso Roma. Il giornalista testimonia di scene assurde, tutta un'altra versione rispetto a quanto ci hanno offerto quotidiani e media nazionali.
I media raccontano di come atti di violenza all'inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende di come 1500 Ultras Napoletani abbiano assaltato un treno alla stazione di Napoli costringendo a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Trenitalia e danneggiato e saccheggiato le carrozze. All'arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni attorno ai 500.000 Euro.
Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Jakob Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un' intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. "Ballesterer fm" ne parlerà in un articolo che uscirà il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano, raccontando in particolare i fatti della partita Roma – Napoli.
Lei e stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli, ci racconta cosa in realtà è successo?
"Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all' Olimpico al 52° minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all'Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cosa ci sarebbe da saccheggiare in un treno...il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla stazione Termini".
C'è stato qualche momento in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?
"Non abbiamo avute paure create dagli ultras napoletani, non hanno attaccato le forze dell’ordine nè alla stazione nè allo stadio, anche perchè sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un'ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta!"
Testimonianza di un giornalista. Krennhuber: "Ritardi e maltrattamenti studiati per provocare reazione. Nel treno solo qualche bagno demolito. Nessun attacco, la polizia invece nei bus picchiava a caso. Al ritorno trattenuti 4 ore senza acqua"
Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani verso Roma e prende posizione in un'intervista al derStandard.at sui fatti accaduti.
http://derstandard.at/?url=/?id=1220457342474 Questo il link di una intervista dell'austriaco derstandard.at al caporedattore del "Ballesterer FM Radio" Reinhard Krennhuber che era in viaggio con gli ultras del Napoli verso Roma. Il giornalista testimonia di scene assurde, tutta un'altra versione rispetto a quanto ci hanno offerto quotidiani e media nazionali.
I media raccontano di come atti di violenza all'inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende di come 1500 Ultras Napoletani abbiano assaltato un treno alla stazione di Napoli costringendo a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Trenitalia e danneggiato e saccheggiato le carrozze. All'arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni attorno ai 500.000 Euro.
Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Jakob Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un' intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. "Ballesterer fm" ne parlerà in un articolo che uscirà il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano, raccontando in particolare i fatti della partita Roma – Napoli.
Lei e stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli, ci racconta cosa in realtà è successo?
"Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all' Olimpico al 52° minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all'Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cosa ci sarebbe da saccheggiare in un treno...il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla stazione Termini".
C'è stato qualche momento in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?
"Non abbiamo avute paure create dagli ultras napoletani, non hanno attaccato le forze dell’ordine nè alla stazione nè allo stadio, anche perchè sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un'ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta!"
Napoli, ricorso accolto in parte: sconto di una giornata
La Corte di Giustizia Federale "accoglie in parte il reclamo proposto
dalla S.S. Napoli Calcio Spa di Napoli e per l´effetto riduce al
20/10/2008 l´obbligo di disputare le gare interne con i settori di
´Curva A´ e ´Curva B´ inibiti agli spettatori", afferma la Figc nel suo
sito internet. Il Napoli potrà cosi giocare senza limitazioni per il
pubblico la gara casalinga del 29 ottobre con la Reggina. Resta invece
la chiusura delle curve per le partite precedenti: con Fiorentina
(14/9), Palermo (24/9), Juventus (19/10). Il ricorso del Napoli contro
la delibera emessa l´8 settembre del Giudice sportivo presso la Lega
nazionale professionisti era stato presentato con richiesta di
procedimento d´urgenza. Nel suo provvedimento, il Giudice sportivo si
riferiva agli incidenti avvenuti allo stadio Olimpico di Roma in
occasione di Roma-Napoli, il 31 agosto scorso, e sottolineava
"l´evidente attribuibilità, in via esclusiva, delle violenze commesse a
ben noti gruppuscoli facinorosi annidati nel mondo del ´tifo
organizzato´". Si decideva così la chiusura, fino al 31 ottobre, "di
quei settori dello stadio partenopeo ove abitualmente si collocano
questi protagonisti di intollerabili azioni delinquenziali".
(ANSA).
(ANSA).
Curve chiuse: il Napoli può vincere il ricorso
Curve chiuse: il Napoli può vincere il ricorso Presto giustizia potrebbe
essere compiuta. Il Napoli, ha basato il suo reclamo su un vizio di
forma che fa riferimento all’articolo 14, applicato dal giudice
sportivo, che ha comportato la chiusura delle due curve dello stadio San
Paolo fino al 31 ottobre. L’articolo in questione, per la giustizia
sportiva, è applicabile solo sulla società che giocano in casa e in
questo caso il Napoli era la società ospitante.
Domani la società discuterà il ricorso e potrà approfittare dell’errore tecnico di Tosel per riuscire a lenire la pena. Se il ricorso dovesse essere accolto potrebbe esserci almeno l’apertura di una delle due curve.
RESPORT
Domani la società discuterà il ricorso e potrà approfittare dell’errore tecnico di Tosel per riuscire a lenire la pena. Se il ricorso dovesse essere accolto potrebbe esserci almeno l’apertura di una delle due curve.
RESPORT
Il Napoli prepara il ricorso, Grassani punta su un difetto tecnico della sentenza
La sentenza del giudice sportivo Gianpaolo Tosel che ha disposto la
chiusura delle due curve dello stadio San Paolo fino al 31 ottobre
prossimo sarebbe viziata da un difetto ´tecnico´ ed è su questo aspetto
che la difesa del Calcio Napoli, sostenuta dall´avv. Mattia Grassani,
intende puntare per una revisione in appello della sanzione.
L´incongruenza rilevata da Grassani consiste - come riferiscono oggi
alcuni organi di stampa - nel fatto che nel dispositivo della sentenza
Tosel cita, fra l´altro, l´art.14 del Codice di giustizia sportiva. Tale
articolo individua la responsabilità a carico dei club "per fatti
violenti commessi
sia all´interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti".
Riferito al Calcio Napoli - sostiene la difesa della società partenopea - l´espressione "proprio impianto sportivo"
identifica lo stadio San Paolo, mentre le violenze dei tifosi azzurri che hanno generato il provvedimento punitivo sono
avvenute all´Olimpico. Di qui l´appiglio di natura tecnico-giuridica sul quale Grassani intenderebbe puntare per
ottenere una favorevole revisione della sentenza di primo grado.
(ANSA).
sia all´interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti".
Riferito al Calcio Napoli - sostiene la difesa della società partenopea - l´espressione "proprio impianto sportivo"
identifica lo stadio San Paolo, mentre le violenze dei tifosi azzurri che hanno generato il provvedimento punitivo sono
avvenute all´Olimpico. Di qui l´appiglio di natura tecnico-giuridica sul quale Grassani intenderebbe puntare per
ottenere una favorevole revisione della sentenza di primo grado.
(ANSA).
Stangata Napoli, curve chiuse fino al 31 ottobre
Stangata Napoli, curve chiuse fino al 31 ottobre Obbligo al Napoli di
giocare "tutte le gare" con le curve A e B chiuse agli spettatori fino
al 31 ottobre prossimo. Questa la decisione, insieme ad una ammenda di
10 mila euro, del giudice sportivo per la parte riguardante gli
incidenti avvenuti allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Napoli. Il
giudice ricorda, nella motivazione, che esula dai suoi limiti funzionali
"ogni valutazione in merito a fatti altrove verificatisi".
Il giudice sottolinea ´´l´evidente attribuibilita´, in via esclusiva, delle violenze commesse a ben noti gruppuscoli facinorosi annidati nel mondo del ´tifo organizzato´´´ e quindi ha deciso la chiusura ´´di quei settori dello stadio partenopeo ove abitualmente si collocano questi protagonisti di intollerabili azioni deliquenziali´´. Il Napoli dovra´ quindi giocare con le curve A e B chiuse le partite interne contro Fiorentina (14/9), Palermo (24/9), Juventus (19/10) e Reggina (29/10).
RESPORT
Il giudice sottolinea ´´l´evidente attribuibilita´, in via esclusiva, delle violenze commesse a ben noti gruppuscoli facinorosi annidati nel mondo del ´tifo organizzato´´´ e quindi ha deciso la chiusura ´´di quei settori dello stadio partenopeo ove abitualmente si collocano questi protagonisti di intollerabili azioni deliquenziali´´. Il Napoli dovra´ quindi giocare con le curve A e B chiuse le partite interne contro Fiorentina (14/9), Palermo (24/9), Juventus (19/10) e Reggina (29/10).
RESPORT
Comunicato ULTRAS CASTRO 1988
Gli ULTRAS CASTRO 1988 a seguito di varie vicissitudini all'interno del
gruppo hanno deciso la sospensione temporanea di qualsiasi forma di tifo
organizzato a tempo indeterminato!
decisione molto difficile da prendere, ma inprescindibile per un gruppo ultras che ha fatto della mentalità e dell'organizzazione i punti di forza nei suoi venti anni di storia, punti di forza che ora, purtroppo, non riescono ad essere garantiti costantementee per varie motivazioni!
qualsiasi forma di tifo che sarà presente a castrovillari non sarà ricoducibile agli ULTRAS CASTRO 1988!!!
torneremo ancora più inkazzati!!!!
essere ultras non è una moda, ma uno stile di vita.....
lunga vita agli ultras
ULTRAS LIBERI
decisione molto difficile da prendere, ma inprescindibile per un gruppo ultras che ha fatto della mentalità e dell'organizzazione i punti di forza nei suoi venti anni di storia, punti di forza che ora, purtroppo, non riescono ad essere garantiti costantementee per varie motivazioni!
qualsiasi forma di tifo che sarà presente a castrovillari non sarà ricoducibile agli ULTRAS CASTRO 1988!!!
torneremo ancora più inkazzati!!!!
essere ultras non è una moda, ma uno stile di vita.....
lunga vita agli ultras
ULTRAS LIBERI
10 settembre 2008
Oggi i funerali di Manolo, ultrà del Savoia. Il corteo partirà dal Giraud
Fonte: .resport.it
“Tutti per Manolo, perché Manolo vive”. Manolo è l’ultrà del Savoia investito da un’auto pirata (poi l’investitore è stato denunciato a piede libero) venerdì scorso, nel cuore della notte. Oggi ci saranno i funerali del giovane 28enne che ha perso la vita in provincia di Alessandria. Gli ultrà del Savoia, quelli con i quali ha condiviso le tante giornate trascorse a Torre Annunziata, hanno voluto che per lui ci fosse un funerale da vero ultrà. La bara, infatti, partirà dal piazzale dello stadio Giraud, questo pomeriggio alle 14. Poi, il feretro sarà portato a spalla per tutto corso Umberto fino al rito religioso che si terrà nella chiesa della Madonna del Carmine.
La storia di Manolo ha colpito la tifoseria oplontina, che domenica ha ricordato il giovane con cori e striscioni, in una gara interamente dedicata a lui e purtroppo persa contro la Viribus Unitis sul neutro di Sarno.
La solidarietà a Manolo è stata espressa anche da altre tifoserie. Infatti, questo pomeriggio ci saranno gli ultrà di Castellammare che domenica scorsa, in occasione della gara interna contro la Ternana, hanno esposto uno striscione per Manolo. Al funerale ci saranno anche i sostenitori della Turris che, in un’occasione del genere, metteranno da parte la rivalità con i savoiardi e si stringeranno intorno al ricordo Manolo. Un esempio di sportività che non cancellerà la rivalità, ma che dimostra come in eventi del genere gli ultrà sanno rispondere.
“Tutti per Manolo, perché Manolo vive”. Manolo è l’ultrà del Savoia investito da un’auto pirata (poi l’investitore è stato denunciato a piede libero) venerdì scorso, nel cuore della notte. Oggi ci saranno i funerali del giovane 28enne che ha perso la vita in provincia di Alessandria. Gli ultrà del Savoia, quelli con i quali ha condiviso le tante giornate trascorse a Torre Annunziata, hanno voluto che per lui ci fosse un funerale da vero ultrà. La bara, infatti, partirà dal piazzale dello stadio Giraud, questo pomeriggio alle 14. Poi, il feretro sarà portato a spalla per tutto corso Umberto fino al rito religioso che si terrà nella chiesa della Madonna del Carmine.
La storia di Manolo ha colpito la tifoseria oplontina, che domenica ha ricordato il giovane con cori e striscioni, in una gara interamente dedicata a lui e purtroppo persa contro la Viribus Unitis sul neutro di Sarno.
La solidarietà a Manolo è stata espressa anche da altre tifoserie. Infatti, questo pomeriggio ci saranno gli ultrà di Castellammare che domenica scorsa, in occasione della gara interna contro la Ternana, hanno esposto uno striscione per Manolo. Al funerale ci saranno anche i sostenitori della Turris che, in un’occasione del genere, metteranno da parte la rivalità con i savoiardi e si stringeranno intorno al ricordo Manolo. Un esempio di sportività che non cancellerà la rivalità, ma che dimostra come in eventi del genere gli ultrà sanno rispondere.
7 settembre 2008
Comunicato ufficiale Cherokee Isernia 1994
Con il presente informiamo la sospensione di ogni attività di
sostegno del gruppo con lo scopo di sensibilizzare, opinione pubblica,
sportivi, tifosi, politici ed imprenditoria locale al fine di creare
unità e programmazione attorno al progetto calcistico, ormai sepolto nel
semi dilettantismo da troppi anni.
Nell'attesa di un'unica società, di un unico e serio progetto dirigenziale e, soprattutto, di una sola e semplice denominazione, Isernia Football Club, oramai anch'essa sepolta in un tribunale nel quale dovrebbero trovarsi invece, i responsabili dello scempio perpetrato ai danni della nostra storia e della nostra città.
Le ambiguità di più squadre cittadine le lasciamo a chi per anni ha vissuto e vive ancora di rivalità paesane e gelosie personali. Noi non commetteremo l'errore di parteggiare, seppur in buona fede e solo per amore, per l'una o per l'altra, in una contesa che, come sempre accade, danneggia noi e chi negli anni ha speso la vita per questi colori. Dopo 14 anni staremo lontani da quei gradoni che, nel bene e nel male, ci hanno visto protagonisti da Ragusa a Ravenna, da Taranto a Rossano Calabro, da Castelpetroso a Sesto Campano. Invitiamo tutti a riflettere su questo.
Le opportunità ci sono, è ora che le cose cambino, per il bene di tutti. Basta umiliazioni.
Salutiamo gli amici e diamo appuntamento a presto ai nemici.
Nell'attesa di un'unica società, di un unico e serio progetto dirigenziale e, soprattutto, di una sola e semplice denominazione, Isernia Football Club, oramai anch'essa sepolta in un tribunale nel quale dovrebbero trovarsi invece, i responsabili dello scempio perpetrato ai danni della nostra storia e della nostra città.
Le ambiguità di più squadre cittadine le lasciamo a chi per anni ha vissuto e vive ancora di rivalità paesane e gelosie personali. Noi non commetteremo l'errore di parteggiare, seppur in buona fede e solo per amore, per l'una o per l'altra, in una contesa che, come sempre accade, danneggia noi e chi negli anni ha speso la vita per questi colori. Dopo 14 anni staremo lontani da quei gradoni che, nel bene e nel male, ci hanno visto protagonisti da Ragusa a Ravenna, da Taranto a Rossano Calabro, da Castelpetroso a Sesto Campano. Invitiamo tutti a riflettere su questo.
Le opportunità ci sono, è ora che le cose cambino, per il bene di tutti. Basta umiliazioni.
Salutiamo gli amici e diamo appuntamento a presto ai nemici.
5 settembre 2008
E la curva gigliata batte tutti: è lei la più corretta
La Fiorentina può vantare la tifoseria più corretta d'Italia. Ad
affermarlo, questa volta, è il Ministero dell'Interno tramite
l'Osservatorio del Viminale, che ieri (come pubblicato oggi dal Corriere
della Sera nell'articolo di Fiorenza Sarzanini) ha stilato la
classifica delle curve più virtuose.
Dopo gli elogi pubblici, arrivati negli scorsi mesi, da parte del Presidente della Figc Abete, e dopo i sorrisi e gli apprezzamenti (non di facciata) del numero uno dell'Uefa Michel Platini, in occasione dell'amichevole di lusso contro il Barcellona, adesso anche le istituzioni italiane riconoscono il grande lavoro portato avanti dalla famiglia Della Valle. Un riconoscimento non scontato anche perché, insieme a quella laziale, la tifoseria viola è l'unica ad essere considerata «tranquilla». In un quadro generale che preoccupa e non poco le Forze dell'Ordine, e mentre le tensioni tra istutuzioni e tifoserie non sembrano diminuire, questa speciale «classifica» assume così un valore ancor più significativo.
In un campionato iniziato all'insegna degli scontri alla stazione di Napoli e di Roma Termini, e mentre la prossima partita di campionato al San Paolo (dove sarà di scena proprio la Fiorentina) potrebbe essere giocata a porte chiuse, il primato dei tifosi viola ha il sapore di un premio importante per gli sforzi fatti negli ultimi anni. Proprio Firenze potrebbe così diventare, nei prossimi mesi, teatro di sperimentazioni come, ad esempio, l'eliminazione delle barriere che dividono gli spettatori dal campo e che al momento in Italia sono obbligatori. Su questo punto nelle ultime settimane si era espresso anche lo stesso presidente viola Andrea Della Valle, il cui obiettivo è quello di riuscire a rendere lo stadio Franchi (in attesa dei progetti per il nuovo impianto) in linea con quelli che sono gli standard europei, dove le barriere laterali sono ormai un ricordo lontano.
Ma i riconoscimenti non bastano. Così al momento oltre alla gara di Napoli, anche la successiva (in casa) contro il Bologna rischia di essere inserita tra le partite a rischio. Questo potrebbe comportare la decisione di vietare la trasferta ai tifosi rossoblù.
Fonte: www.violanews.com
Dopo gli elogi pubblici, arrivati negli scorsi mesi, da parte del Presidente della Figc Abete, e dopo i sorrisi e gli apprezzamenti (non di facciata) del numero uno dell'Uefa Michel Platini, in occasione dell'amichevole di lusso contro il Barcellona, adesso anche le istituzioni italiane riconoscono il grande lavoro portato avanti dalla famiglia Della Valle. Un riconoscimento non scontato anche perché, insieme a quella laziale, la tifoseria viola è l'unica ad essere considerata «tranquilla». In un quadro generale che preoccupa e non poco le Forze dell'Ordine, e mentre le tensioni tra istutuzioni e tifoserie non sembrano diminuire, questa speciale «classifica» assume così un valore ancor più significativo.
In un campionato iniziato all'insegna degli scontri alla stazione di Napoli e di Roma Termini, e mentre la prossima partita di campionato al San Paolo (dove sarà di scena proprio la Fiorentina) potrebbe essere giocata a porte chiuse, il primato dei tifosi viola ha il sapore di un premio importante per gli sforzi fatti negli ultimi anni. Proprio Firenze potrebbe così diventare, nei prossimi mesi, teatro di sperimentazioni come, ad esempio, l'eliminazione delle barriere che dividono gli spettatori dal campo e che al momento in Italia sono obbligatori. Su questo punto nelle ultime settimane si era espresso anche lo stesso presidente viola Andrea Della Valle, il cui obiettivo è quello di riuscire a rendere lo stadio Franchi (in attesa dei progetti per il nuovo impianto) in linea con quelli che sono gli standard europei, dove le barriere laterali sono ormai un ricordo lontano.
Ma i riconoscimenti non bastano. Così al momento oltre alla gara di Napoli, anche la successiva (in casa) contro il Bologna rischia di essere inserita tra le partite a rischio. Questo potrebbe comportare la decisione di vietare la trasferta ai tifosi rossoblù.
Fonte: www.violanews.com
Comunicato Ufficiale Curva A Napoli sui fatti di Roma
Finalmente una trasferta...finalmente Roma!
Sembra essere finito il tempo degli stupidi divieti, inaspettatamente abbiamo la possibilità di recarci nella capitale!Affrontare questa trasferta al meglio è la parola d'ordine,Noi Ultras abbiamo il diritto e,soprattutto,il dovere di gestire e di guidare la spedizione partenopea all'olimpico!Nessuna iniziativa personale ,nessun atto di vandalismo,soprattutto nessun tentativo di viaggiare o di entrare allo stadio sprovvisti di biglietto...QUESTE LE NOSTRE REGOLE...chiunque abbia intenzione di non rispettarle "RESTI A CASA"...dobbiamo viaggiare uniti e con una sola linea di condotta!Ci muoveremo "TUTTI" in treno, macchine,bus organizzati, ed altri mezzi privati li sconsigliamo vivamente...dobbiamo fare quadrato ed essere un solo blocco umano che invaderà la capitale...nel nome di Napoli e della nostra curva !L'appuntamento è per le ore10. 00 in Piazza Garibaldi.
CURVA "A" COMPATTI E FIERI!
QUESTO E' IL VOLANTINO DISTRIBUITO DURANTE LA SETTIMANA PER NAPOLI E PROVINCIA A TUTTI I TIFOSI DEL NAPOLI. FINO ALLA DOMENICA MATTINA ERA STATO ELOGIATO DA TUTTI I MEDIA, PUBBLICATO SU TUTTI I GIORNALI, PARLATO NELLE RADIO ED EMITTENTI PRIVATE E NAZIONALI, COMPRESO IL GIOVEDI SERA A SKY DURANTE LA PARTITA DI COPPA UEFA.
DA LUNEDI TUTTO E' CAMBIATO, QUELLA MATURITA' TANTO ELOGIATACI E' STATA
DECISAMENTE CONTRARIATA...
DA ULTRAS MATURI ED INTELLIGENTI SIAMO DIVENTATI...DELINQUENTI, MAFIOSI.
DROGATI, TEPPISTI,SEQUESTRATORI E DIROTTATORI DI TRENI E PASSEGGERI...E CHI PIU ' NE HA PIU’ NE METTA....LE VERITA' SU CIO’ CHE E’ ACCADUTO MINUTO PER MINUTO
LE CONOSCONO BENE...IL QUESTORE, LA DIGOS, LA POLFER...E SOPRATTUTTO I DIRIGENTI DI TRENITALIA !
SAPEVANO PERCHE ’ C'ERANO! C’ERANO, QUEL VENERDI MATTINA, IN CUI, MENTRE ALLO STADIO SI VENDEVANO BIGLIETTI E NOI CI OCCUPAVAMO DI MANTENERE L’ORDINE (OPERAZIONE PALESEMENTE RIUSCITA) ,CI SIAMO RECATI NEL GRATTACIELO DELLA STAZIONE PER L'ESATTEZZA SESTO E UNDICESIMO PIANO NEGLI
UFFICI ORGANIZZATIVI DI TRENITALIA... CONOSCONO BENE QUALI ERANO LE NOSTRE INTENZIONI DIORGANIZZARE UN VIAGGIO CORRETTO CON TANTO DI BIGLIETTI ANDATA E RITORNO...SOPRATTUTTO CONOSCONO MOLTO BENE QUALE FU LA RISPOSTA SECCA DI TRENITALIA...”CON QUESTI NON CI VOGLIAMO PARLARE NEANCHE”...E FU DAL QUEL MOMENTO CHE CAPIMMO CHE QUELLA DOMENICA SAREBBE
DIVENTATA UNA CATASTROFE...ONESTAMENTE CREDEVAMO ANDASSE PEGGIO...PERCHE ' MOLTO PEGGIO POTEVA ANDARE, SE NON CI FOSSERO STATI GLI ULTRAS A CONTROLLARE TUTTO.
PASSIAMO AL RACCONTO ATTIMO PER ATTIMO..
QUANDO TRENITALIA SI RIFIUTO’ DI AVERE UN COLLOQUIO CON NOI, ERANO PRESENTI I DIRIGENTI DELLA POLFER A LORO VOLTA IN CONTATTO TELEFONICO CON LA DIGOS, NEANCHE LORO SI ASPETTAVANO QUESTA RISPOSTA ED INFORMARONO SUBITO IL QUESTORE...
LI, INIZIO' IL FALLIMENTO DI CHI DOVREBBE MANTENERE L'ORDINE PUBBLICO,
PERCHE ' VEDENDO CHE ERANO STATI VENDUTI NEL FRATTEMPO QUASI 2000 BIGLIETTI DELLA
PARTITA FECERO FINTA DI NULLA.. TANTO IL PROBLEMA ERA NOSTRO, SOLO NOSTRO...COME
LO E' ORA CHE SIAMO STATI PUNITI DA CHI NON SA UN BRICIOLO DI VERITA',VIETANDOCI DI SEGUIRE IL NOSTRO NAPOLI IN TRASFERTA PER TUTTO L'ANNO.
GIUNTI ALLA STAZIONE ALLE 7:00 DI DOMENICA, NOI ULTRAS AVEVAMO
IN TASCA 390 BIGLIETTI ACQUISTATI GIA ' IL VENERDI MATTINA VERSO LE ORE 12:00 IN UN’
AGENZIA DI VIAGGI SITA IN QUALIANO...LA NOSTRA PICCOLA SPESA PER 390 BIGLIETTI
DI ANDATA E RITORNO DELL'INTERCITY CON TANTO DI PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, E'
STATA DI 15.600 EURO...
OLTRE A NOI ERANO STATI ACQUISTATI QUASI ALTRI MILLE BIGLIETTI,ED E’LI CHE E’ NATO IL CASINO. TRENITALIA , NONOSTANTE BEN SAPESSE CHE I POSTI FOSSERO ESAURITI … UDITE UDITE.,HA CONTINUATO IMPERTERRITA A VENDERE ALTRI BIGLIETTI ATTRAVERSO I DISTRIBUTORI AUTOMATICI PREPOSTI IN TUTTE LE STAZIONI ,QUINDI TUTTI GLI ALTRI, ANCHE NON FACENDO PARTE DELLA LISTA DEI 390 BIGLIETTI AVEVANO I TICKETS INTERCITY QUELLI VALIDI 24 ORE E LOGICAMENTE TUTTI VOLEVANO E POTEVANO VIAGGIARE INSIEME AGLI ULTRAS SU QUELTRENO CHE SAREBBE DOVUTO PARTIRE PER LE 9.24...
NOI ULTRAS ABBIAMO ORGANIZZATO IL FILTRAGGIO ALMENO DEI NOSTRI 400 TICKETS, MA CI TENEVAMO A FARE QUESTA COSA DA NOI MAI FATTA PER FAR SI NON ACCADESSERO SCARAMUCCE CHE POI PER I MEDIA SAREBBERO DIVENTATI " ATTI DI GUERRA AL BINARIO 24"
ABBIAMO DAPPRIMA LASCIATO PASSARE PER UNA FILA ALTERNATIVA TUTTI GLI ALTRI 250
PASSEGGERI NON TIFOSI E LI SFIDIAMO A TESTIMONIARE IL CONTRARIO AIUTANDOLI ANCHE PER VELOCIZZARE I TEMPI A FARLI ACCOMODARE NELLE LORO CARROZZE. FINITI I 250 PASSEGGERI SIAMO PASSATI ALLA NOSTRA LISTA... NEL FRATTEMPO IL TRENO PORTA 2 ORE DI RITARDO E CI SONO ANCORA ALTRI CIRCA 700/800 TIFOSI IN FILA MA CHE PER L'80% ERANO TUTTI MUNITI DI BIGLIETTI E LE CASSE DI TRENITALIA LO SANNO BENE...MOLTO BENE...UNA SIGNORA ARRABBIATA SCENDE DAL TRENO VEDENDO ALCUNI DEI NOSTRI RESPONSABILI PARLARE CON IL QUESTORE E I RESPONSABILI DI TRENITALIA INIZIA A GRIDARE AD ALTA VOCE : "SIETE VOI CHE NON SAPETE ORGANIZZARE, VOI ISTITUZIONI E TRENITALIA SAPEVATE BENE CHE C'ERA LA PARTITA E CHE ARRIVASSERO I TIFOSI NON POTEVATE ORGANIZZARVI PRIMA CON UN TRENO SOLO PER LORO O AGGIUNGENDO LE CARROZZE? "VERGOGNATEVI TUTTI QUESTA E' L'ITALIA"....
A QUESTO PUNTO UNO DEI NOSTRI SFORTUNATAMENTE E' COLPITO DA UN MALORE E PER ACCOMPAGNARLO FUORI LA STAZIONE DOVE LO ASPETTAVA UN AMBULANZA IL
FILTRAGGIO DELLA POLIZIA E' COSTRETTA AD APRIRSI E QUI TUTTI GLI ALTRI NE HANNO
APPROFITTANO PER SALIRE IN TRENO, MA RIPETO ERANO IN FILA DA DIVERSE ORE ED
OGNUNO COL BIGLIETTO SINGOLO, QUESTO E' SICURO...I GIORNALISTI A QUEL PUNTO
PRESENTI E NASCOSTI NEI PRESSI DEI BINARI ,COLGONO "GIUSTAMENTE" L’OCCASIONE DI FAR RIMBALZARE LA NOTIZIA DEGLI "ASSALTATORI"...DEL BINARIO 24, NON CONOSCENDO
UN MINIMO DEI FATTI...VEDONO BENE PERO' CHE UN IMBECILLE TIFOSO DEL NAPOLI CON IL TRENO FERMO ATTUA IL FRENO D'EMERGENZA A QUEL PUNTO GLI ULTRAS LO PRENDONO PER L'ORECCHIO E PER LUI "ESPULSIONE" ! TRASFERTA FINITA IN TEMPO RECORD! TUTTO QUESTO DAVANTI AGLI OCCHI DEL QUESTORE E DI TUTTI I PRESENTI! SIAMO PIENAMENTE CONSAPEVOLI CHE FACCIAMO PARTE DI UNA CITTA' CON ALTO TASSO D'IGNORANZA E CONDANNIAMO QUEI PICCOLI DANNI FATTI AL TRENO; ANCHE SE C'E' DA DIRE CHE LA MASSA IN QUEL TRENO NON CI PERMETTEVA DI RESPIRARE E PIU ' VOLTE QUELL 'INTERCITY HA FATTO 5/6 MINUTI DI SOSTA SOTTO GALLERIE SCURE, VERAMENTE ERA IMPOSSIBILE MUOVERSI E CONTROLLARE TUTTE LE CARROZZE , MA CMQ CONDANNIAMO QUELL 'UNICO VETRO ROTTO PERCHE SE RIVEDETE ATTENTAMENTE LE IMMAGINI QUELLO E' SEMPRE LO STESSO VETRO...NON CAPIAMO COME SI ARRIVI A QUOTA 500.000 EURO DI DANNI...(TRA L’ALTRO COMUNICATO DOPO UN’ORA E MEZZA , DI DOMENICA 31 AGOSTO……) CONDANNIAMO ANCHE QUEI CRETINI CHE PER APRIRE LE PORTE DEI BUS NEL TRAGITTO STADIO ABBIA STRACCIATO I FILI ELETTRICI ALL'INTERNO. NOI ULTRAS COME SI LEGGE NEL VOLANTINO, "ODIAMO" GLI ATTI DI VANDALISMO, CHI CI CONOSCE LO SA BENE..
DOPO L’INCONVENIENTE DEL NOSTRO AMICO,
TUTTI OCCUPANO POSTO SUL TRENO ED IL FILTRAGGIO DELLA POLIZIA SI RICHIUDE: IN FILA RIMANGONO ANCORA CIRCA 150/200 TIFOSI TUTTI MUNITI DI BIGLIETTI!
ARRIVA IL QUESTORE, CI SONO DUE ORE E MEZZO DI RITARDO ED INTELLIGENTEMENTE SU
NOSTRO CONSIGLIO SI DECIDE DI FAR SCENDERE QUEI 250 PASSEGGERI NON TIFOSI, PER
FARLI SALIRE SULL'EUROSTAR DELLE 12...FINALMENTE SI PARTE CON TRE ORE DI RITARDO
SIAMO GIA ' STANCHI MA LA VOGLIA DI ANDARE ALL'OLIMPICO E' PIU ' FORTE DI TUTTO SI
ARRIVA A ROMA TERMINI DOVE LE IMMAGINI HANNO FATTO IL GIRO DEL MONDO SI SCENDE
DALL' INTERCITY COME DICONO IN CORTEO CANTANDO COME AVRETE NOTATO CON ASTE DI BANDIERE PER UNA COREOGRAFIA MAI FATTA...SI DECIDE DI AVANZARE IL PASSO COME VEDETE NELLE SOLE ED UNICHE IMMAGINI VIDEO PERCHE ' PURTROPPO ERA GIA FINITO IL PRIMO TEMPO .
ARRIVIAMO FUORI LA STAZIONE COME AVRETE VISTO NELLE
SOLITE IMMAGINI SENZA SIA SUCCESSO UN MINIMO DI DANNO ,MINIMO DI SCONTRO, SENZA
CHE NESSUNO TORCESSE UN CAPELLO AD UN PASSEGGERO, A ROMA TERMINI CI
ASPETTANO 25 PULMANN... E LA POLIZIA DI ROMA DOBBIAMO DIRE PER LA PRIMA VOLTA E
UNICA CREDO, CAPISCE CHE NON SI POTEVA PIU ' PERDERE TEMPO E CI PERMETTE SENZA
CONTROLLARE NESSUNO DI FARCI ANDARE VELOCEMENTE ALL'OLIMPICO DOVE PERO'
ALL'ENTRATA QUALCOSA FALLISCE PERCHE ' CI RITROVIAMO DIFRONTE UN PO' DI ROMANISTI ALL'INTERNO DELLA CURVA NORD CHE PROVOCANO E INIZIA UN PICCOLO LANCIO DI OGGETTI MA LI NON C’E’ STATA NESSUNA GUERRA, NESSUNA SPARATORIA, NESSUN MORTO...AL CONTRARIO DI QUANTO SI E’ VOLUTO FAR CREDERE .INIZIA IL SECONDO TEMPO IL NAPOLI PERDE E NOI ENTRIAMIO TUTTI E 3000, IL TIFO E INCESSANTE I CORI E TUTTO IL CALORE TRASFORMANO IL NAPOLI...CHE PRIMA PAREGGIA POI PROVA A VINCERE , PER POCO NON SI FA IL COLPACCIO CONTRO UNA DELLECOMPAGINI PIU ' FORTI D'EUROPA...
FINISCE LA GARA TUTTI STANCHI E FELICI RICEVONO LE MAGLIE DEI GUERRIERI..
AZZURRI. SI HA TANTA SETE NON C'E' DA BERE ALL'OLIMPICO, TRANNE UNA FONTANINA IN
CAMPO CHE E' "ASSALTATA" COME DICONO I MEDIA DAI PARTENOPEI CHE IN 2 ORE
SOLI NELLO STADIO CON CIRCA 25/30 STEWARDS IN CAMPO NON RECANO MINIMO DANNO OLTRE AL CONSUMO D’ACQUA ...CI SARANNO LE PROVE TV PER QUESTO? SI ESCE DALLO STADIO ALLE 19, I BUS CI RIPORTANO ALLA STAZIONE E I POLIZIOTTI INFEROCITI DALLE
NOTIZIE CHE PER TUTTA LA GIORNATA HANNO VISTO DI NAPOLETANI CAMMINARE E FAR
TUTTO CIO ' CHE SI VOLEVA A ROMA. INIZIANO A COMPORTARSI MALE ANZI COME DA 20 ANNI A QUESTA PARTE E VIOLENTEMENTE,IMMOTIVATAMENTE QUESTO PERCHE ' NON LO FANNO VEDERE I VIDEO ? ARRESTI ALLA CIECA DI BRAVA GENTE CHE STAVA AVANTI COL BIGLIETTO SINGOLO PER SALIRE SUL TRENO DEL RITORNO, DOVE PIAN PIANO SUDDIVISI IN 3 TRENI , FACCIAMO RITORNO A NAPOLI VERSO MEZZANOTTE
IL RISULTATO?...NOTIZIE STRAVOLTE E TRASFERTE VIETATE PER TUTTO L'ANNO...
UN POLIZIOTTO GRIDAVA “SIETE CADUTI IN UNA GRANDE TRAPPOLA...” SI PUO’ PENSARE
CHE ERA STATO TUTTO STUDIATO A TAVOLINO...INFINE TENIAMO A PRECISARE CHE QUESTO NON E' NESSUN ATTO DI VITTIMISMO PER GLI ERRORI CHE SENZ’ ALTRO CI SONO STATI ,SIAMO PRONTI A PAGARE CON LE NOSTRE FACCIE COME DA ANNI SIAMO ABITUATI ...MA CHE PAGASSERO TUTTI...COMPRESI COLLETTI BIANCHI...E ALTE CARICHE...DIRIGENZIALI IN PRIMIS QUELLI CHE PER MESTIERE SI CURANO DEL DISORDINE...SCUSATE DELL'ORDINE PUBBLICO...
SONO ANNI CHE GLI ULTRAS PARTENOPEI PERSEGUONO CON ESTREMO IMPEGNO LA POSSIBILITA’ CHE NAPOLI ED I NAPOLETANI ABBIANO UNA GRANDE SQUADRA PER UNA GRANDE TIFOSERIA !
LA NOSTRA CITTA NON CI GIUDICHI !!
CURVA A
Sembra essere finito il tempo degli stupidi divieti, inaspettatamente abbiamo la possibilità di recarci nella capitale!Affrontare questa trasferta al meglio è la parola d'ordine,Noi Ultras abbiamo il diritto e,soprattutto,il dovere di gestire e di guidare la spedizione partenopea all'olimpico!Nessuna iniziativa personale ,nessun atto di vandalismo,soprattutto nessun tentativo di viaggiare o di entrare allo stadio sprovvisti di biglietto...QUESTE LE NOSTRE REGOLE...chiunque abbia intenzione di non rispettarle "RESTI A CASA"...dobbiamo viaggiare uniti e con una sola linea di condotta!Ci muoveremo "TUTTI" in treno, macchine,bus organizzati, ed altri mezzi privati li sconsigliamo vivamente...dobbiamo fare quadrato ed essere un solo blocco umano che invaderà la capitale...nel nome di Napoli e della nostra curva !L'appuntamento è per le ore10. 00 in Piazza Garibaldi.
CURVA "A" COMPATTI E FIERI!
QUESTO E' IL VOLANTINO DISTRIBUITO DURANTE LA SETTIMANA PER NAPOLI E PROVINCIA A TUTTI I TIFOSI DEL NAPOLI. FINO ALLA DOMENICA MATTINA ERA STATO ELOGIATO DA TUTTI I MEDIA, PUBBLICATO SU TUTTI I GIORNALI, PARLATO NELLE RADIO ED EMITTENTI PRIVATE E NAZIONALI, COMPRESO IL GIOVEDI SERA A SKY DURANTE LA PARTITA DI COPPA UEFA.
DA LUNEDI TUTTO E' CAMBIATO, QUELLA MATURITA' TANTO ELOGIATACI E' STATA
DECISAMENTE CONTRARIATA...
DA ULTRAS MATURI ED INTELLIGENTI SIAMO DIVENTATI...DELINQUENTI, MAFIOSI.
DROGATI, TEPPISTI,SEQUESTRATORI E DIROTTATORI DI TRENI E PASSEGGERI...E CHI PIU ' NE HA PIU’ NE METTA....LE VERITA' SU CIO’ CHE E’ ACCADUTO MINUTO PER MINUTO
LE CONOSCONO BENE...IL QUESTORE, LA DIGOS, LA POLFER...E SOPRATTUTTO I DIRIGENTI DI TRENITALIA !
SAPEVANO PERCHE ’ C'ERANO! C’ERANO, QUEL VENERDI MATTINA, IN CUI, MENTRE ALLO STADIO SI VENDEVANO BIGLIETTI E NOI CI OCCUPAVAMO DI MANTENERE L’ORDINE (OPERAZIONE PALESEMENTE RIUSCITA) ,CI SIAMO RECATI NEL GRATTACIELO DELLA STAZIONE PER L'ESATTEZZA SESTO E UNDICESIMO PIANO NEGLI
UFFICI ORGANIZZATIVI DI TRENITALIA... CONOSCONO BENE QUALI ERANO LE NOSTRE INTENZIONI DIORGANIZZARE UN VIAGGIO CORRETTO CON TANTO DI BIGLIETTI ANDATA E RITORNO...SOPRATTUTTO CONOSCONO MOLTO BENE QUALE FU LA RISPOSTA SECCA DI TRENITALIA...”CON QUESTI NON CI VOGLIAMO PARLARE NEANCHE”...E FU DAL QUEL MOMENTO CHE CAPIMMO CHE QUELLA DOMENICA SAREBBE
DIVENTATA UNA CATASTROFE...ONESTAMENTE CREDEVAMO ANDASSE PEGGIO...PERCHE ' MOLTO PEGGIO POTEVA ANDARE, SE NON CI FOSSERO STATI GLI ULTRAS A CONTROLLARE TUTTO.
PASSIAMO AL RACCONTO ATTIMO PER ATTIMO..
QUANDO TRENITALIA SI RIFIUTO’ DI AVERE UN COLLOQUIO CON NOI, ERANO PRESENTI I DIRIGENTI DELLA POLFER A LORO VOLTA IN CONTATTO TELEFONICO CON LA DIGOS, NEANCHE LORO SI ASPETTAVANO QUESTA RISPOSTA ED INFORMARONO SUBITO IL QUESTORE...
LI, INIZIO' IL FALLIMENTO DI CHI DOVREBBE MANTENERE L'ORDINE PUBBLICO,
PERCHE ' VEDENDO CHE ERANO STATI VENDUTI NEL FRATTEMPO QUASI 2000 BIGLIETTI DELLA
PARTITA FECERO FINTA DI NULLA.. TANTO IL PROBLEMA ERA NOSTRO, SOLO NOSTRO...COME
LO E' ORA CHE SIAMO STATI PUNITI DA CHI NON SA UN BRICIOLO DI VERITA',VIETANDOCI DI SEGUIRE IL NOSTRO NAPOLI IN TRASFERTA PER TUTTO L'ANNO.
GIUNTI ALLA STAZIONE ALLE 7:00 DI DOMENICA, NOI ULTRAS AVEVAMO
IN TASCA 390 BIGLIETTI ACQUISTATI GIA ' IL VENERDI MATTINA VERSO LE ORE 12:00 IN UN’
AGENZIA DI VIAGGI SITA IN QUALIANO...LA NOSTRA PICCOLA SPESA PER 390 BIGLIETTI
DI ANDATA E RITORNO DELL'INTERCITY CON TANTO DI PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, E'
STATA DI 15.600 EURO...
OLTRE A NOI ERANO STATI ACQUISTATI QUASI ALTRI MILLE BIGLIETTI,ED E’LI CHE E’ NATO IL CASINO. TRENITALIA , NONOSTANTE BEN SAPESSE CHE I POSTI FOSSERO ESAURITI … UDITE UDITE.,HA CONTINUATO IMPERTERRITA A VENDERE ALTRI BIGLIETTI ATTRAVERSO I DISTRIBUTORI AUTOMATICI PREPOSTI IN TUTTE LE STAZIONI ,QUINDI TUTTI GLI ALTRI, ANCHE NON FACENDO PARTE DELLA LISTA DEI 390 BIGLIETTI AVEVANO I TICKETS INTERCITY QUELLI VALIDI 24 ORE E LOGICAMENTE TUTTI VOLEVANO E POTEVANO VIAGGIARE INSIEME AGLI ULTRAS SU QUELTRENO CHE SAREBBE DOVUTO PARTIRE PER LE 9.24...
NOI ULTRAS ABBIAMO ORGANIZZATO IL FILTRAGGIO ALMENO DEI NOSTRI 400 TICKETS, MA CI TENEVAMO A FARE QUESTA COSA DA NOI MAI FATTA PER FAR SI NON ACCADESSERO SCARAMUCCE CHE POI PER I MEDIA SAREBBERO DIVENTATI " ATTI DI GUERRA AL BINARIO 24"
ABBIAMO DAPPRIMA LASCIATO PASSARE PER UNA FILA ALTERNATIVA TUTTI GLI ALTRI 250
PASSEGGERI NON TIFOSI E LI SFIDIAMO A TESTIMONIARE IL CONTRARIO AIUTANDOLI ANCHE PER VELOCIZZARE I TEMPI A FARLI ACCOMODARE NELLE LORO CARROZZE. FINITI I 250 PASSEGGERI SIAMO PASSATI ALLA NOSTRA LISTA... NEL FRATTEMPO IL TRENO PORTA 2 ORE DI RITARDO E CI SONO ANCORA ALTRI CIRCA 700/800 TIFOSI IN FILA MA CHE PER L'80% ERANO TUTTI MUNITI DI BIGLIETTI E LE CASSE DI TRENITALIA LO SANNO BENE...MOLTO BENE...UNA SIGNORA ARRABBIATA SCENDE DAL TRENO VEDENDO ALCUNI DEI NOSTRI RESPONSABILI PARLARE CON IL QUESTORE E I RESPONSABILI DI TRENITALIA INIZIA A GRIDARE AD ALTA VOCE : "SIETE VOI CHE NON SAPETE ORGANIZZARE, VOI ISTITUZIONI E TRENITALIA SAPEVATE BENE CHE C'ERA LA PARTITA E CHE ARRIVASSERO I TIFOSI NON POTEVATE ORGANIZZARVI PRIMA CON UN TRENO SOLO PER LORO O AGGIUNGENDO LE CARROZZE? "VERGOGNATEVI TUTTI QUESTA E' L'ITALIA"....
A QUESTO PUNTO UNO DEI NOSTRI SFORTUNATAMENTE E' COLPITO DA UN MALORE E PER ACCOMPAGNARLO FUORI LA STAZIONE DOVE LO ASPETTAVA UN AMBULANZA IL
FILTRAGGIO DELLA POLIZIA E' COSTRETTA AD APRIRSI E QUI TUTTI GLI ALTRI NE HANNO
APPROFITTANO PER SALIRE IN TRENO, MA RIPETO ERANO IN FILA DA DIVERSE ORE ED
OGNUNO COL BIGLIETTO SINGOLO, QUESTO E' SICURO...I GIORNALISTI A QUEL PUNTO
PRESENTI E NASCOSTI NEI PRESSI DEI BINARI ,COLGONO "GIUSTAMENTE" L’OCCASIONE DI FAR RIMBALZARE LA NOTIZIA DEGLI "ASSALTATORI"...DEL BINARIO 24, NON CONOSCENDO
UN MINIMO DEI FATTI...VEDONO BENE PERO' CHE UN IMBECILLE TIFOSO DEL NAPOLI CON IL TRENO FERMO ATTUA IL FRENO D'EMERGENZA A QUEL PUNTO GLI ULTRAS LO PRENDONO PER L'ORECCHIO E PER LUI "ESPULSIONE" ! TRASFERTA FINITA IN TEMPO RECORD! TUTTO QUESTO DAVANTI AGLI OCCHI DEL QUESTORE E DI TUTTI I PRESENTI! SIAMO PIENAMENTE CONSAPEVOLI CHE FACCIAMO PARTE DI UNA CITTA' CON ALTO TASSO D'IGNORANZA E CONDANNIAMO QUEI PICCOLI DANNI FATTI AL TRENO; ANCHE SE C'E' DA DIRE CHE LA MASSA IN QUEL TRENO NON CI PERMETTEVA DI RESPIRARE E PIU ' VOLTE QUELL 'INTERCITY HA FATTO 5/6 MINUTI DI SOSTA SOTTO GALLERIE SCURE, VERAMENTE ERA IMPOSSIBILE MUOVERSI E CONTROLLARE TUTTE LE CARROZZE , MA CMQ CONDANNIAMO QUELL 'UNICO VETRO ROTTO PERCHE SE RIVEDETE ATTENTAMENTE LE IMMAGINI QUELLO E' SEMPRE LO STESSO VETRO...NON CAPIAMO COME SI ARRIVI A QUOTA 500.000 EURO DI DANNI...(TRA L’ALTRO COMUNICATO DOPO UN’ORA E MEZZA , DI DOMENICA 31 AGOSTO……) CONDANNIAMO ANCHE QUEI CRETINI CHE PER APRIRE LE PORTE DEI BUS NEL TRAGITTO STADIO ABBIA STRACCIATO I FILI ELETTRICI ALL'INTERNO. NOI ULTRAS COME SI LEGGE NEL VOLANTINO, "ODIAMO" GLI ATTI DI VANDALISMO, CHI CI CONOSCE LO SA BENE..
DOPO L’INCONVENIENTE DEL NOSTRO AMICO,
TUTTI OCCUPANO POSTO SUL TRENO ED IL FILTRAGGIO DELLA POLIZIA SI RICHIUDE: IN FILA RIMANGONO ANCORA CIRCA 150/200 TIFOSI TUTTI MUNITI DI BIGLIETTI!
ARRIVA IL QUESTORE, CI SONO DUE ORE E MEZZO DI RITARDO ED INTELLIGENTEMENTE SU
NOSTRO CONSIGLIO SI DECIDE DI FAR SCENDERE QUEI 250 PASSEGGERI NON TIFOSI, PER
FARLI SALIRE SULL'EUROSTAR DELLE 12...FINALMENTE SI PARTE CON TRE ORE DI RITARDO
SIAMO GIA ' STANCHI MA LA VOGLIA DI ANDARE ALL'OLIMPICO E' PIU ' FORTE DI TUTTO SI
ARRIVA A ROMA TERMINI DOVE LE IMMAGINI HANNO FATTO IL GIRO DEL MONDO SI SCENDE
DALL' INTERCITY COME DICONO IN CORTEO CANTANDO COME AVRETE NOTATO CON ASTE DI BANDIERE PER UNA COREOGRAFIA MAI FATTA...SI DECIDE DI AVANZARE IL PASSO COME VEDETE NELLE SOLE ED UNICHE IMMAGINI VIDEO PERCHE ' PURTROPPO ERA GIA FINITO IL PRIMO TEMPO .
ARRIVIAMO FUORI LA STAZIONE COME AVRETE VISTO NELLE
SOLITE IMMAGINI SENZA SIA SUCCESSO UN MINIMO DI DANNO ,MINIMO DI SCONTRO, SENZA
CHE NESSUNO TORCESSE UN CAPELLO AD UN PASSEGGERO, A ROMA TERMINI CI
ASPETTANO 25 PULMANN... E LA POLIZIA DI ROMA DOBBIAMO DIRE PER LA PRIMA VOLTA E
UNICA CREDO, CAPISCE CHE NON SI POTEVA PIU ' PERDERE TEMPO E CI PERMETTE SENZA
CONTROLLARE NESSUNO DI FARCI ANDARE VELOCEMENTE ALL'OLIMPICO DOVE PERO'
ALL'ENTRATA QUALCOSA FALLISCE PERCHE ' CI RITROVIAMO DIFRONTE UN PO' DI ROMANISTI ALL'INTERNO DELLA CURVA NORD CHE PROVOCANO E INIZIA UN PICCOLO LANCIO DI OGGETTI MA LI NON C’E’ STATA NESSUNA GUERRA, NESSUNA SPARATORIA, NESSUN MORTO...AL CONTRARIO DI QUANTO SI E’ VOLUTO FAR CREDERE .INIZIA IL SECONDO TEMPO IL NAPOLI PERDE E NOI ENTRIAMIO TUTTI E 3000, IL TIFO E INCESSANTE I CORI E TUTTO IL CALORE TRASFORMANO IL NAPOLI...CHE PRIMA PAREGGIA POI PROVA A VINCERE , PER POCO NON SI FA IL COLPACCIO CONTRO UNA DELLECOMPAGINI PIU ' FORTI D'EUROPA...
FINISCE LA GARA TUTTI STANCHI E FELICI RICEVONO LE MAGLIE DEI GUERRIERI..
AZZURRI. SI HA TANTA SETE NON C'E' DA BERE ALL'OLIMPICO, TRANNE UNA FONTANINA IN
CAMPO CHE E' "ASSALTATA" COME DICONO I MEDIA DAI PARTENOPEI CHE IN 2 ORE
SOLI NELLO STADIO CON CIRCA 25/30 STEWARDS IN CAMPO NON RECANO MINIMO DANNO OLTRE AL CONSUMO D’ACQUA ...CI SARANNO LE PROVE TV PER QUESTO? SI ESCE DALLO STADIO ALLE 19, I BUS CI RIPORTANO ALLA STAZIONE E I POLIZIOTTI INFEROCITI DALLE
NOTIZIE CHE PER TUTTA LA GIORNATA HANNO VISTO DI NAPOLETANI CAMMINARE E FAR
TUTTO CIO ' CHE SI VOLEVA A ROMA. INIZIANO A COMPORTARSI MALE ANZI COME DA 20 ANNI A QUESTA PARTE E VIOLENTEMENTE,IMMOTIVATAMENTE QUESTO PERCHE ' NON LO FANNO VEDERE I VIDEO ? ARRESTI ALLA CIECA DI BRAVA GENTE CHE STAVA AVANTI COL BIGLIETTO SINGOLO PER SALIRE SUL TRENO DEL RITORNO, DOVE PIAN PIANO SUDDIVISI IN 3 TRENI , FACCIAMO RITORNO A NAPOLI VERSO MEZZANOTTE
IL RISULTATO?...NOTIZIE STRAVOLTE E TRASFERTE VIETATE PER TUTTO L'ANNO...
UN POLIZIOTTO GRIDAVA “SIETE CADUTI IN UNA GRANDE TRAPPOLA...” SI PUO’ PENSARE
CHE ERA STATO TUTTO STUDIATO A TAVOLINO...INFINE TENIAMO A PRECISARE CHE QUESTO NON E' NESSUN ATTO DI VITTIMISMO PER GLI ERRORI CHE SENZ’ ALTRO CI SONO STATI ,SIAMO PRONTI A PAGARE CON LE NOSTRE FACCIE COME DA ANNI SIAMO ABITUATI ...MA CHE PAGASSERO TUTTI...COMPRESI COLLETTI BIANCHI...E ALTE CARICHE...DIRIGENZIALI IN PRIMIS QUELLI CHE PER MESTIERE SI CURANO DEL DISORDINE...SCUSATE DELL'ORDINE PUBBLICO...
SONO ANNI CHE GLI ULTRAS PARTENOPEI PERSEGUONO CON ESTREMO IMPEGNO LA POSSIBILITA’ CHE NAPOLI ED I NAPOLETANI ABBIANO UNA GRANDE SQUADRA PER UNA GRANDE TIFOSERIA !
LA NOSTRA CITTA NON CI GIUDICHI !!
CURVA A
4 settembre 2008
Napoli-Fiorentina a rischio porte chiuse
Napoli-Fiorentina a rischio porte chiuse Gli incidenti di Roma rischiano
di compromettere sul serio la stagione del Napoli. Già a partire dalla
prossima partita interna, potrebbero esserci delle ripercussioni dopo
gli scontri avvenuti nella capitale in occasione del derby del Sud.
Contro la Fiorentina, infatti, lo stadio San Paolo potrebbe restare
chiuso. Ancora nessuna decisione ufficiale, ma l’Osservatorio del
Viminale ha chiesto il ritiro dei tagliandi per quanto riguarda la gara
Napoli-Fiorentina, match valevole per la seconda giornata di campionato.
Ogni altra decisione, quindi, è rinviata alla prossima settimana,
quando il Casms, dopo le decisioni del giudice sportivo, si pronuncerà.
Ma le possibilità di vedere gli spalti del San Paolo gremiti sono
davvero poche.
E’ stata immediata la reazione del direttore generale Pierpaolo Marino, che ha esordito dicendo: “Chiudere il San Paolo sarebbe una sconfitta per tutti". "Siamo addolorati per quello che è accaduto e si può ben capire quale sia il nostro stato d´animo per episodi verso i quali il Napoli è totalmente scevro di responsabilità - continua il dg partenopeo - Gli incidenti sono avvenuti alla stazione e non allo stadio. Penso che non ci sia esempio migliore di questo per capire che non si può punire il Calcio Napoli che rappresenta la parte lesa". "Penalizzare il San Paolo - conclude il Direttore Generale - farebbe vincere i facinorosi sulla stragrande tifoseria napoletana che è ferita nell´orgoglio e che è anch´essa parte lesa in questa vicenda"
Su 1000 tifosi del Napoli 200 sono risultati pregiudicati
´´Su mille persone attualmente controllate tra quelle che hanno acquistato il biglietto per la partita Roma-Napoli, 200 sono risultate pregiudicate per reati gravi, come il traffico di droga e rapine´´. Lo ha detto il vicecapo della Polizia e direttore della Criminalpol, prefetto Nicola Cavaliere. Gli investigatori che stanno lavorando sugli incidenti di domenica hanno anche accertato che tra gli ultra´ che erano sul treno vi sono pure persone al centro di altri episodi di violenza, non legati al mondo del calcio, su cui vi sono indagini in corso.
(ANSA).
E’ stata immediata la reazione del direttore generale Pierpaolo Marino, che ha esordito dicendo: “Chiudere il San Paolo sarebbe una sconfitta per tutti". "Siamo addolorati per quello che è accaduto e si può ben capire quale sia il nostro stato d´animo per episodi verso i quali il Napoli è totalmente scevro di responsabilità - continua il dg partenopeo - Gli incidenti sono avvenuti alla stazione e non allo stadio. Penso che non ci sia esempio migliore di questo per capire che non si può punire il Calcio Napoli che rappresenta la parte lesa". "Penalizzare il San Paolo - conclude il Direttore Generale - farebbe vincere i facinorosi sulla stragrande tifoseria napoletana che è ferita nell´orgoglio e che è anch´essa parte lesa in questa vicenda"
Su 1000 tifosi del Napoli 200 sono risultati pregiudicati
´´Su mille persone attualmente controllate tra quelle che hanno acquistato il biglietto per la partita Roma-Napoli, 200 sono risultate pregiudicate per reati gravi, come il traffico di droga e rapine´´. Lo ha detto il vicecapo della Polizia e direttore della Criminalpol, prefetto Nicola Cavaliere. Gli investigatori che stanno lavorando sugli incidenti di domenica hanno anche accertato che tra gli ultra´ che erano sul treno vi sono pure persone al centro di altri episodi di violenza, non legati al mondo del calcio, su cui vi sono indagini in corso.
(ANSA).
Fenomenologia dell'ultras
di Manuel Zanarini - 04/09/2008
Ci
risiamo, inizia il campionato di calcio, con esso i primi disordini, ed
ecco che sapientoni e politici di ogni sorta si lanciano in analisi sul
fenomeno “Ultras”. Stavolta, l'occasione è stata loro fornita dai danni
provocati dai napoletani in partenza per Roma. In breve, giusto per chi
non lo sapesse, ci sono stati scontri con la polizia alle stazioni di
Napoli e Roma, ed è stato danneggiato un treno.
Penso
che sia bene chiarire un aspetto. Il danneggiare un treno non ha nulla a
che fare con gli “ultras”. Quasi sempre questo tipo di “disordini”
accadono in quelle che vengono definite “trasferte a rischio”. Come mai?
Molto semplice, a quel tipo di trasferte partecipano spesso gruppi di
persone che non fanno parte del “tifo organizzato”. Perché? Semplice, è
più facile creare incidenti e lasciarsi andare al vandalismo. Ecco
svelato perché ogni volta che succedono, le Questure sostengono che
dentro gli “ultras” si infiltra la delinquenza organizzata; infatti,
molto spesso questi “estranei” hanno già precedenti penali, e
ovviamente, in realtà dove la criminalità organizzata è diffusa è facile
che questi giovani, e meno giovani, ne siano coinvolti. Altra doverosa
precisazione è che il fenomeno “ultras” non ha nulla a che vedere con lo
sport, ma vive di vita propria; ne siano prova i cori delle ormai
disciolte “Brigate Gialloblu”, che erano più incentrati ad
autoincensarsi che non a sostenere la propria squadra, l'Hellas Verona;
oppure gemellaggi storici, come quello tra interisti e laziali, che
reggono “sgarbi” sportivi incredibili e rivalità che sfociano in scontri
tra ultras di squadre che si sono incontrate rarissime volte, come
Cosenza e Siena.
Detto che bisogna distinguere tra ultras e violenti occasionali, forse qualche considerazione va fatta.
Intanto
penso che non sia possibile considerare un fenomeno sociale che
coinvolge milioni di persone in ogni angolo del mondo, senza differenze
etniche, economiche, religiose, politiche,ecc, come
un fenomeno di ordine pubblico. In realtà, i gruppi ultras
rappresentano una vera e propria “sottocultura”. Questo termine venne
coniato negli anni '60-'70 per definire quei movimenti giovanili che
proponevano uno stile di vita alternativo a quello maggiormente diffuso,
propugnando valori diversi (per esempio il movimento beatnik ed il suo
uso libero di droga e di sesso). Infatti, all'interno del gruppo
esistono alcuni valori (amicizia, senso del pericolo, vivere
avventurosamente) che hanno una forte valenza aggregativa, e che
rappresentano una cultura altra rispetto a quella della cosiddetta “società civile”.
Quand'è
che una tale controcultura diventa criminale? Questo è forse l'aspetto
più interessante della vicenda. Credo che lo Stato giochi un ruolo molto
importante in questo sviluppo. Per capirlo meglio, consideriamo l'epoca
in cui il fenomeno ultras diventa di massa. Se i primi gruppi ultras
nascono negli anni '60, è con la fine degli anni '70 e per tutti gli
anni '80, che il fenomeno si amplifica fino a diventare di massa. Cosa è
successo in quel lasso di tempo? E' finita la stagione dell'impegno
politico e della lotta armata. Possono sembrare due eventi distanti da
loro, il terrorismo e gli ultras, ma
in realtà sono strettamente correlati. Dovrebbe essere noto a tutti che
una componente di violenza giovanile all'interno di una società è
ineliminabile; allora lo Stato decide di gestirla, visto che non la può
eliminare. Con la stagione degli “anni di piombo”, lo Stato non accetta
più che i giovani si ritrovino nelle piazze, troppo pericoloso! Così da
il via alla repressione politica, a base di infiltrati, doppiogiochisti,
servizi segreti deviati, retate in grande stile, uccisioni
extra-giudiziare, e tutto quello che ormai è quasi storia. A quel punto
per i “giovani violenti” la strada della lotta politica è diventata
impercorribile; meglio cercare nuovi lidi. Ecco che la massa si sposta
negli stadi. Ma in fondo anche allo Stato va bene: meglio che si
sfoghino dentro uno stadio, dove sono più controllabili e meno
pericolosi. E da allora il fenomeno ultras è progredito nel tempo.
Va
anche rilevato però, che è anche posto a controlli dello Stato,
affinché non si rischi di ricadere nelle manipolazioni politiche. Chi
oggi sostiene che le curve sono infiltrate da movimenti politici, forse
scorda come negli anni '80 e '90, simboli neofasciti facevano bella
mostra in vari stadi d'Italia (Milano, Roma, Verona, Palermo), così come
erano numerosi gli stadi con le “bandiere rosse” e quelle del Che
(Livorno, Empoli, Bergamo, Salerno, Pisa). Quando il rischio divenne
troppo alto lo Stato intervenne, e i simboli politici sparirono dagli
stadi. Vogliamo forse credere che lo Stato capace di cancellare
movimenti extraparlamentari nel giro di qualche anno, non riesce a
debellare i violenti allo stadio in oltre trenta anni?
Cosa
dimostra questo? Che lo Stato non solo accetta il fenomeno ultras, ma
lo gestisce e lo manipola a suo piacimento. I leaders degli ultras non
sono personaggi anonimi che vivono in clandestinità, anzi hanno bisogno
della massima pubblicità per acquisire peso. Il capo di quelli
dell'Inter, Caravita, ha partecipato ai festeggiamenti per il centenario
della società insieme a Moratti; gli Irriducibili della Lazio gestivano
svariati negozi a nome del gruppo, il “Barone” del Milan è stato
intervistato da Sky. Si badi bene, che tutti questi personaggi hanno
carichi pendenti alle spalle, quindi la Polizia sa benissimo chi sono e
cosa fanno, ma non ha alcun interesse ad intervenire. E' inutile che
Maroni invii i commissari a Napoli, costringendo Prefetto e Questore ad
inventarsi fantomatici disegni criminali dietro agli scontri alla
stazione: la Camorra avrebbe voluto creare incidenti nascondendosi
dietro alla bandiera del calcio! Suvvia, tutti noi sappiamo come ragiona
la polizia in Italia: contenere i danni. E' stato meglio sacrificare un
treno che cercare di ricacciare migliaia di persone a casa con la
forza! Che poi questo significa perdità della legalità, poco importa!
Altra
cosa curiosa, è il “peso” che viene dato alle violenze legate al mondo
del calcio rispetto ad altre situazioni criminali presenti nella
società.
Molto
spesso sentiamo di risse in discoteca, non mi pare che vengano emesse
diffideper 3 anni a frequentare locali notturni. Ancora, la conta dei
morti sulle strade ogni week-end, o festività varia, sembra quella di
una guerra, oppure non si parla di proibire vacanze o spostamenti di una
certa lunghezza o in certi giorni a chicchesia!
Un
sociologo americano scrisse che “ il carattere deviante di un atto
risiede nel modo in cui questo è definito dalla mentalità pubblica” (
Becker, “Criminologia sotto accusa”, 1971). Un responsabile di
“Trenitalia” chiedeva pene severissime per quei delinquenti che avevano
provocato qualche migliaio di danni ad un treno e a due stazioni. Il
Ministro Maroni invoca il pugno di ferro, l'opposizione chiede il
carcere a vita, ecc. La cosa curiosa è che all' ex amministratore di
Alitalia è stata pagata una buonauscita di svariati milioni di Euro, pur
avendo creato danni per miliardi di Euro che noi cittadini pagheremo, e
non ho sentito nessuno chiedere l'ergastolo. I politici? Ma se hanno
votato il condono per reati come lo stupro, l'omicidio, ecc, come fanno
ora a chiedere pene esemplari per chi ha rotto un finestrino di un
treno? La gente si lamenta per quello che ci costa la polizia a
presidiare la domenica gli stadi? Ma lo stesso discorso si può fare per i
costi per le polizie municipali; basterebbe rispettare il codice della
strada e sarebbe superfluo spendere milioni di Euro per pattuglie,
autovelox, ecc. Non parliamo della ridicola proposta di accusare gli
ultras di “associazione criminale” (ma c'è stato di peggio, quando
proposero di accusare gli ultras di terrorismo). Non sarebbe più serio
accusare di associazione a delinquere un gruppo che annovera tra le sue
fila, compreso il suo capo, decine e decine di criminali, che si
arricchiscono alle spalle della gente, creando danni per milioni di
miliardi allo Stato? A chi mi riferisco? A qualche terribile gruppo
ultras? No, al Parlamento Italiano!
La
realtà è che gli ultras fanno comodo così, da un lato tengono
“occupati” le migliaia di giovani che potrebbero tornare in piazza a
sfogare la loro violenza, e dall'altra sono rassicuranti per tutti, in
fondo serve sempre qualcuno che ci fa sentire “buoni e bravi”.
3 settembre 2008
TIFOSI DEL NAPOLI SCRIVONO AL GOVERNO
Misure “inadeguate” e “discriminatorie” verso la squadra del Napoli, il
suo presidente e verso la tifoseria partenopea, ben lontana da una
degenerazione “di gruppi” che non ha confini e di cui “nessuna città è
immune”. Può riassumersi in queste parole la lettera-appello di un
gruppo di tifosi del Napoli al Governo dopo le decisioni assunte. A
siglare l'appello sono un gruppo che si definisce di “veri tifosi del
Napoli”: Antonio Mariniello, medico chirurgo; Pasquale Marangio,
avvocato dipendente Inail; Antonio Ragosta, medico ospedaliero; Gaetano
La Montagna, ingegnere; Modestino Crispo, imprenditore; Gennaro
Mariniello, medico chirurgo; Vincenzo Crimaldi, medico chirurgo; Bruno
Nocerino, imprenditore; Nicola Bruno e Gaetano Maisto, imprenditori,
vice presidenti Acerrana Calcio Femminile; Vincenzo Di Sarno,
calciatore; e Andrea Petrella, addetto stampa del Comune Acerra. “I
gravi fatti di violenza che si sono verificati domenica, in occasione
della partita di campionato Roma Napoli, perpetrati da un gruppo di
sedicenti tifosi del Napoli, sono intollerabili e inaccettabili in primo
luogo per i veri tifosi della squadra azzurra - scrivono i tifosi - Lo
Stato, in tutte le sue articolazioni, ha il dovere di andare oltre i
liturgici e periodici proclami, predisponendo, in modo concreto e
sistematico, tutte le iniziative e i provvedimenti normativi,
amministrativi e giudiziari indispensabili per reprimere e cancellare,
sul serio, questo fenomeno”. La riflessione è che: “La cronaca in questi
anni testimonia, ogni domenica, che gli episodi di violenza organizzata
e premeditata da parte di gruppi non ha confini e nessuna città è
immune. Tutto il sistema calcio rischia, pertanto, se non vengono
individuate e punite le responsabilità individuali, di cadere sotto il
giogo ricattatorio di questi gruppi. Deve essere chiaro, quindi, che i
principali danneggiati sono la Società guidata dal Presidente De
Laurentiis e l'intera tifoseria napoletana, la quale vive da anni con
sconcerto la degenerazione violenta di una parte residuale e infima del
tifo organizzato, a partire dai tragici fatti di Avellino, in cui perse
la vita il giovane Sergio Ercolano. Proprio per questi motivi, le misure
annunciate, con enfasi e accenti discutibili verso la città di Napoli e
i napoletani, nella giornata di ieri, rischiano di essere inadeguate
per un verso e discriminatorie dall'altro, se si considerano gli
episodi, seppur meno rilevanti, che si sono verificati nel fine
settimana a Genova e Torino e quelli gravissimi dell'anno scorso, dove
le tifoserie di Roma e Lazio assalirono caserme e presidi della Forze
dell'Ordine e a Bergamo fu impedito lo svolgersi della partita
Atalanta-Milan”. “Se esiste un'associazione a delinquere, con un lucido
disegno criminoso e interessi illeciti, dietro i quali si nasconderebbe
la camorra, come sostiene il Capo della Polizia Manganelli - insistono i
tifosi - sono allora necessarie attività investigative appropriate e
intransigenti misure repressive previste dal nostro ordinamento penale”.
Infine l'appello, quello vero: “lo Stato, tuttavia, ha anche il dovere
di tutelare tutti i veri tifosi del Napoli, che non sono cittadini con
minori diritti. Il provvedimento di vietare le trasferte o giocare le
partite a porte chiuse colpisce indiscriminatamente proprio la parte
sana della tifoseria e la società del Napoli, che potrebbe essere, in
realtà, uno degli obiettivi del disegno criminoso”. “Su questo -
concludono i Tifosi del Napoli - chiediamo parole altrettanto chiare e
ferme al Governo e a tutte le Istituzioni, anche quelle locali”.
da calciocampania.com
da calciocampania.com
Stangata per i tifosi del Napoli
Divieto ai tifosi del Napoli di seguire per un anno la squadra in
trasferta e partite a porte chiuse al San Paolo nel caso di incontri
considerati a rischio. Sono i primi provvedimenti annunciati ieri sera
dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine delle riunioni
dell’Osservatorio e del Comitato analisi per la sicurezza delle
manifestazioni sportive del Viminale, dopo le violenze di domenica
scorsa in occasione di Roma-Napoli. L’Osservatorio e il Casms torneranno
a riunirsi oggi. Tutti coloro che hanno partecipato al «mucchio
selvaggio», ha detto il ministro, saranno denunciati per associazione a
delinquere e non potranno assistere a manifestazioni sportive per due
anni. A proposito delle iniziative assunte da questore e prefetto,
ispettori saranno inviati in città. Intanto la procura sta indagando,
proprio con l’ipotesi di associazione a delinquere, su duecento teppisti
già coinvolti in disordini a Pianura e nei campi rom. Veltroni contro
il governo, è polemica.
fonte: ilmattino.it
fonte: ilmattino.it
Roma Napoli: Ipocrisia e disinformazione...
Apprendo che c'è una notizia ufficiale del divieto per tutte le trasferte ai napoletani...
La stampa e i media hanno fatto il buon gioco del governo. Disinformare è ormai consuetudine.
Spiegatemi perchè, la sera della morte di Sandri, quelli di roma e lazio erano "alcuni teppisti a volto coperto hanno attaccato le caserme e i commissariati romani" e invece a napoli e a roma in stazione poche decine di deficienti erano "i tifosi del napoli".
Chiunque sia andato in trasferta ha sempre visto correre in stazione gli ultras, a torino i leccesi avevano bombe carta e chiavi inglesi, e poi i danni non sono di 500.000 euro.
Sono tanti, troppi gli elementi che portano a pensare ad un complotto contro di noi.
Roma e Lazio sono quotate in borsa, la juve e l'inter comandano sempre, il milan ce l'ha a morte con noi perchè li abbiamo privati della champions, e de laurentis ha un forte potenziale economico.
Inoltre il napoli, seppur squadra di medi classifica, fa paura.
Riescono a mandare tutti quei soldati in iraq e afghanistan, e poi non riescono a organizzare la trasferta dei napoletani.
O non vogliono?
Ci hanno fatto un bel servizio, quelli del governo.
E adesso vediamo se il presidente alza la voce, e se il questore fa capire che 'non è successo quello che hanno detto'.
E chi glielo dice ai ragazzi di napoli che non possono andare in trasferta.
No, avete fatto i conti in malo modo.
Non finirà così.
Napoli Fans
La stampa e i media hanno fatto il buon gioco del governo. Disinformare è ormai consuetudine.
Spiegatemi perchè, la sera della morte di Sandri, quelli di roma e lazio erano "alcuni teppisti a volto coperto hanno attaccato le caserme e i commissariati romani" e invece a napoli e a roma in stazione poche decine di deficienti erano "i tifosi del napoli".
Chiunque sia andato in trasferta ha sempre visto correre in stazione gli ultras, a torino i leccesi avevano bombe carta e chiavi inglesi, e poi i danni non sono di 500.000 euro.
Sono tanti, troppi gli elementi che portano a pensare ad un complotto contro di noi.
Roma e Lazio sono quotate in borsa, la juve e l'inter comandano sempre, il milan ce l'ha a morte con noi perchè li abbiamo privati della champions, e de laurentis ha un forte potenziale economico.
Inoltre il napoli, seppur squadra di medi classifica, fa paura.
Riescono a mandare tutti quei soldati in iraq e afghanistan, e poi non riescono a organizzare la trasferta dei napoletani.
O non vogliono?
Ci hanno fatto un bel servizio, quelli del governo.
E adesso vediamo se il presidente alza la voce, e se il questore fa capire che 'non è successo quello che hanno detto'.
E chi glielo dice ai ragazzi di napoli che non possono andare in trasferta.
No, avete fatto i conti in malo modo.
Non finirà così.
Napoli Fans
MASSIME MISURE SICUREZZA PER ITALIA-GEORGIA
Fonte: corrieredellosport.it
Misure di sicurezza elevate al massimo in occasione dell'incontro della Nazionale di Lippi con la Georgia in programma mercoledì prossimo a Udine. Lo ha stabilito il Comitato di analisi per la sicurezza sulle manifestazioni sportive (Casms) nella riunione di oggi che ha seguito quella dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive. La gara tra Italia e Georgia viene definita dagli esperti "tranquilla" sotto il profilo sportivo ma c'è comunque "alta attenzione" in conseguenza della situazione internazionale determinatasi dopo la crisi nel Caucaso.
Misure di sicurezza elevate al massimo in occasione dell'incontro della Nazionale di Lippi con la Georgia in programma mercoledì prossimo a Udine. Lo ha stabilito il Comitato di analisi per la sicurezza sulle manifestazioni sportive (Casms) nella riunione di oggi che ha seguito quella dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive. La gara tra Italia e Georgia viene definita dagli esperti "tranquilla" sotto il profilo sportivo ma c'è comunque "alta attenzione" in conseguenza della situazione internazionale determinatasi dopo la crisi nel Caucaso.
Calcio, vietata trasferta a Genova per tifosi Milan
Fonte: Reuters.it
Il Comitato analisi sicurezza per le manifestazioni sportive (Casms) ha deciso di chiudere il settore ospiti dello stadio Marassi in occasione di Genoa-Milan domenica prossima.
Lo si apprende da fonti del Viminale, dopo che questa mattina l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive aveva giudicato "a rischio" la partita di serie A, insieme a Napoli-Fiorentina dopo i disordini avvenuti la scorsa settimana.
Riguardo a Napoli-Fiorentina, inoltre, il Comitato ha deciso che non saranno messi in vendita i biglietti per la partita fino alle decisioni del giudice sportivo.
Domenica scorsa un gruppo di ultras napoletani ha assaltato e devastato il treno Napoli-Roma per raggiungere, senza biglietto, lo stadio della capitale dove si disputava una partita con la squadra partenopea.
Per la serie C, il Casms ha anche disposto il divieto di trasferta per i tifosi del Gallipoli nella partita con il Potenza e la chiusura dello stadio per Vibonese- Cosenza, aggiungono le fonti.
Misure di sicurezza elevate al massimo, invece, ha deciso il Comitato stamani, in occasione dell'incontro della Nazionale con la Georgia, in programma mercoledì prossimo a Udine, vista la delicata situazione internazionale determinatasi dopo la crisi nel Caucaso.
Il Comitato analisi sicurezza per le manifestazioni sportive (Casms) ha deciso di chiudere il settore ospiti dello stadio Marassi in occasione di Genoa-Milan domenica prossima.
Lo si apprende da fonti del Viminale, dopo che questa mattina l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive aveva giudicato "a rischio" la partita di serie A, insieme a Napoli-Fiorentina dopo i disordini avvenuti la scorsa settimana.
Riguardo a Napoli-Fiorentina, inoltre, il Comitato ha deciso che non saranno messi in vendita i biglietti per la partita fino alle decisioni del giudice sportivo.
Domenica scorsa un gruppo di ultras napoletani ha assaltato e devastato il treno Napoli-Roma per raggiungere, senza biglietto, lo stadio della capitale dove si disputava una partita con la squadra partenopea.
Per la serie C, il Casms ha anche disposto il divieto di trasferta per i tifosi del Gallipoli nella partita con il Potenza e la chiusura dello stadio per Vibonese- Cosenza, aggiungono le fonti.
Misure di sicurezza elevate al massimo, invece, ha deciso il Comitato stamani, in occasione dell'incontro della Nazionale con la Georgia, in programma mercoledì prossimo a Udine, vista la delicata situazione internazionale determinatasi dopo la crisi nel Caucaso.
2 settembre 2008
Roma: tifoso napoletano accoltellato
ROMA, 31 agosto 2008 - Un tifoso è stato trasportato da un mezzo del 118
all'ospedale Santo Spirito in codice verde a causa di una coltellata ad
una coscia. In base a quanto si apprende l'aggressione sarebbe avvenuta
al termine del primo tempo di Roma-Napoli, nella zona esterna allo
stadio Olimpico. Il ferito sarebbe un sostenitore partenopeo. Le sue
condizioni non destano preoccupazioni e la ferita è stata definita dai
medici di "entità minima".
fonte : gazzetta.it
fonte : gazzetta.it
Striscioni Juve vietati a Firenze
Striscioni con simboli degli ultra' juventini non potranno essere
portati nello stadio Franchi di Firenze in occasione di Fiorentina-Juve.
E' questa una delle misure di ordine pubblico prese dalla questura in
vista dell'incontro per ridurre motivi di screzi tra i tifosi. Per la
partita sono attesi circa 2.000 juventini. La polizia presidiera' tutti i
caselli autostradali di Firenze mentre un elicottero e unita' cinofile
rimarranno impegnati per tutta la durata della manifestazione.
Fonte: it.eurosport.yahoo.com
Fonte: it.eurosport.yahoo.com
Maroni: "Niente trasferte per i tifosi del Napoli"
Dopo gli incidenti di domenica scorsa a Napoli e Roma, il ministro dell'Interno annuncia: "Tolleranza zero per i tifosi violenti: è criminalità organizzata". Maroni manderà gli ispettori a Napoli: "C'è stata un'errata valutazione della situazione da parte della Prefettura". Domani il Casms deciderà sulle gare a rischio
MILANO, 2 settembre 2008 - Conclusa anche la seconda riunione al Viminale del Casms (Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive) e dell'Osservatorio. Alla presenza del ministro Roberto Maroni e del capo della Polizia Antonio Manganelli.
MINISTRO - Lo stesso Maroni ha comunicato il risultato della riunione al Tg1 delle 20: " Abbiamo assunto alcune valutazioni, domani invierò una direttiva ai prefetti: saranno identificati e puniti i responsabili del mucchio selvaggio di domenica. Non potranno partecipare a manifestazioni sportive per i prossimi due anni e procederemo alle denunce per associazione per delinquere".
DIVIETI - Ma Maroni annuncia anche la notizia più temuta dai supporter azzurri: "Divieto di trasferta per tutto l'anno per i tifosi organizzati del Napoli calcio". Il ministro dell'interno rincara la dose, definendo gli ultrà che hanno "sequestrato" il treno domenica mattina nella stazione di Napoli "criminalità organizzata". Ha prevalso la fermezza.
PORTE CHIUSE - Ma la linea dura non si ferma sotto il Vesuvio: "Individueremo un gruppo di partite a rischio" dice Maroni, "e se sarà necessario alcune di queste potranno essere giocate a porte chiuse". Il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale, convocato nuovamente per domani mattina, individuerà tifoserie e gare a rischio per i prossimi appuntamenti di campionato.
ERRORI - Il ministro leghista torna poi sulle polemiche per la risposta delle forze dell'ordine: "Quello che è successo domenica è grave" dice, "c'è stata anche un'errata valutazione della situazione da parte della Prefettura e della Questura di Napoli, manderò per questo gli ispettori per valutare quello che è successo".
PROCURA - Inanto la Procura di Napoli sta valutando l'ipotesi di contestare il reato di associazione per delinquere per i tifosi responsabili dei danneggiamenti all'intercity e degli incidenti della trasferta a Roma. Il Pm Antonio Ardituro, già titolare di inchieste sul tifo organizzato della curva A del San Paolo, attende i risultati del rapporto della Digos di Napoli sui fatti di domenica.
fonte: gasport
Gli ultras azzurri: siamo stati mandati al macello. Trenitalia: i posti sui treni erano sufficienti
Fonte: ilmessaggero.it
E' polemica tra il tifo organizzato del Napoli e Trenitalia sull'organizzazione della trasferta a Roma. I gruppi del tifo azzurro ricordano l'appello comune rivolto ai tifosi a «partire in treno tutti insieme», con i volantini distribuiti
giovedì scorso al San Paolo in occasione della partita con il Vllaznia. «Era una misura di sicurezza e di dissuasione - dicono gli Ultras azzurri - andare in auto sarebbe stato più pericoloso».
«Venerdì - aggiunge un esponente del tifo della Curva B - avevamo chiesto un incontro con Trenitalia proprio per organizzare al meglio la trasferta. Ma Trenitalia non ci ha voluto a bordo, non ha voluto organizzare un treno speciale ed ha risposto con un invito ad utilizzare altri mezzi». Attacca il presidente dell' Associazione Club Napoli: «Non potevano pretendere di mettere circa 3.000 mila tifosi su un treno già occupato da altri viaggiatori, ci voleva un treno speciale. Quasi tutti i tifosi avevano pagato il biglietto del treno ed il biglietto dello stadio, costato ben 28 euro: tenerli fermi per farli arrivare allo stadio solo nel secondo tempo ha contribuito ad accendere gli animi.
Per il presidente dell' Associazione Italiana Club Napoli, si tratta di una «trappola organizzata. I violenti vanno condannati, ma bisogna dire che i tifosi sono stati mandati al macello: è mancato qualcosa nell'organizzazione. Non si possono gestire in questo modo quattromila tifosi, peraltro identificati uno per uno al momento dell'acquisto dei biglietti».
La replica di Trenitalia. La replica di Trenitalia è affidata all'ufficio stampa, che ricorda l'invito rivolto ai tifosi attraverso i mass-media a non scegliere il treno per viaggiare, vista la giornata di sovraffollamento annunciato. «Sul treno Intercity 520 diretto a Torino - afferma Trenitalia - sono state aggiunte quattro carrozze. Alla stazione di Napoli a bordo c'erano già 300 passeggeri, per i tifosi i posti disponibili erano 900. Quanto ai treni speciali, già dal 2007 non se ne organizzano più, e questo è risaputo». I posti a disposizione dei supporters del Napoli in trasferta a Roma, secondo Trenitalia, erano quindi «ampiamente sufficienti». Il dato è contestato dal tifo organizzato che, in serata, ha chiesto un confronto con i dirigenti della società del gruppo Fs ed ha annunciato iniziative legali.
Trenitalia, dal canto suo, aggiunge che dei 1.600 biglietti Napoli-Roma venduti ieri mattina oltre la metà non era utilizzabile per Intercity Plus, e addirittura diverse centinaia erano stati acquistati con la "tariffa ridotta per ragazzi" sotto i 12 anni.
«Volevamo prendere il treno per evitare incidenti». «Abbiamo fatto di tutto per scongiurare incidenti e lo abbiamo dimostrato con il volantinaggio dei giorni scorsi. Lo confermano gli incontri e le mediazioni avute con i dirigenti della Questura di Napoli. Le immagini di noi alla stazione Termini non sono altro che il nostro arrivo e la corsa per salire sui pullman che ci avrebbero portato allo stadio Olimpico. Nessuna guerriglia». Così gli "ultras" del Napoli, a poco più di 24 ore dalla gara contro i giallorossi, raccontano la loro versione dei fatti di ieri. La settimana dei supporter azzurri in vista della trasferta contro i romani, dicono, era cominciata presto e con i migliori propositi. «A Roma andavamo non per guerreggiare - dicono alcuni ultras - ma per seguire il nostro Napoli, come ultras "in marcia per una fede". Ci è stata data un'occasione troppo importante e non volevamo sprecarla, anzi volevamo dimostrare che possiamo seguire la squadra ovunque, senza limitazioni». Per evitare che accadessero incidenti, la sera di Napoli-Vllaznia, preliminare di Coppa Uefa, dentro e fuori la curva A, erano stati distribuiti volantini nei quali si invitava quanti volessero recarsi a Roma a farlo in treno e non con mezzi propri «per evitare qualsiasi contatto con le altre tifoserie».
«Venerdì - spiegano alcuni portavoce degli ultras - in virtù dei buoni dati della prevendita dei tagliandi per il settore ospiti dell'Olimpico, quattro leader di alcuni gruppi organizzati si recarono alla stazione ferroviaria per chiedere un incontro con Trenitalia, ma non c'è stato niente da fare. A quel punto abbiamo comprato 400 biglietti per i convogli delle 8,28, 9,28 e 10,28. Il passaggio successivo ha portato i rappresentanti della tifoseria organizzata in Questura, dove è stata esposta l'esigenza di volersi recare tutti insieme nella capitale in maniera pacifica». Negli uffici di via Medina, stando alla ricostruzione, «i quattro - sostengono gli ultras - hanno ricevuto i complimenti per il positivo lavoro che stavano svolgendo e la promessa di massima collaborazione affinché non si verificassero incidenti. Sabato pomeriggio, dalle 13 alle 17, Trenitalia ci ha concesso la possibilità di acquistare biglietti intercity con orario libero. Successivamente ci è stato detto che era arrivata una circolare che bloccava questi i tagliandi».
«Ieri di buon'ora - continuano - alcuni dirigenti della polizia, mentre noi collaboravamo per l'ordine pubblico, ci hanno consigliato di usufruire del convoglio delle 8.28 in quanto c'erano circa 400 posti liberi». Invito non accolto perché il gruppo di 1.500 tifosi intendeva viaggiare tutto insieme. Nel frattempo dalle macchinette della Stazione uscivano tagliandi per l'intercity delle 9.28, ancora fermo in stazione. Verso le 10.30, vista la situazione di caos che si era creata, gli ultras sostengono di «essersi detti disponibili ad accettare un'altra soluzione, con circa 300 persone che sarebbero partite successivamente. La confusione è nata quando Trenitalia ha iniziato il controllo preventivo dei biglietti sul treno. Non saremmo mai partiti e quindi mai arrivati in tempo per la partita. C'è stato un colloquio con il questore Puglisi che, sentite le nostre ragioni, ci ha dato l'ok. A Roma avevamo fretta di entrare allo stadio, ma ad alcuni di noi non sono stati neanche controllati i biglietti. Da qui le immagini di noi che correvamo. Gli ultras non volevano la guerra».
E' polemica tra il tifo organizzato del Napoli e Trenitalia sull'organizzazione della trasferta a Roma. I gruppi del tifo azzurro ricordano l'appello comune rivolto ai tifosi a «partire in treno tutti insieme», con i volantini distribuiti
giovedì scorso al San Paolo in occasione della partita con il Vllaznia. «Era una misura di sicurezza e di dissuasione - dicono gli Ultras azzurri - andare in auto sarebbe stato più pericoloso».
«Venerdì - aggiunge un esponente del tifo della Curva B - avevamo chiesto un incontro con Trenitalia proprio per organizzare al meglio la trasferta. Ma Trenitalia non ci ha voluto a bordo, non ha voluto organizzare un treno speciale ed ha risposto con un invito ad utilizzare altri mezzi». Attacca il presidente dell' Associazione Club Napoli: «Non potevano pretendere di mettere circa 3.000 mila tifosi su un treno già occupato da altri viaggiatori, ci voleva un treno speciale. Quasi tutti i tifosi avevano pagato il biglietto del treno ed il biglietto dello stadio, costato ben 28 euro: tenerli fermi per farli arrivare allo stadio solo nel secondo tempo ha contribuito ad accendere gli animi.
Per il presidente dell' Associazione Italiana Club Napoli, si tratta di una «trappola organizzata. I violenti vanno condannati, ma bisogna dire che i tifosi sono stati mandati al macello: è mancato qualcosa nell'organizzazione. Non si possono gestire in questo modo quattromila tifosi, peraltro identificati uno per uno al momento dell'acquisto dei biglietti».
La replica di Trenitalia. La replica di Trenitalia è affidata all'ufficio stampa, che ricorda l'invito rivolto ai tifosi attraverso i mass-media a non scegliere il treno per viaggiare, vista la giornata di sovraffollamento annunciato. «Sul treno Intercity 520 diretto a Torino - afferma Trenitalia - sono state aggiunte quattro carrozze. Alla stazione di Napoli a bordo c'erano già 300 passeggeri, per i tifosi i posti disponibili erano 900. Quanto ai treni speciali, già dal 2007 non se ne organizzano più, e questo è risaputo». I posti a disposizione dei supporters del Napoli in trasferta a Roma, secondo Trenitalia, erano quindi «ampiamente sufficienti». Il dato è contestato dal tifo organizzato che, in serata, ha chiesto un confronto con i dirigenti della società del gruppo Fs ed ha annunciato iniziative legali.
Trenitalia, dal canto suo, aggiunge che dei 1.600 biglietti Napoli-Roma venduti ieri mattina oltre la metà non era utilizzabile per Intercity Plus, e addirittura diverse centinaia erano stati acquistati con la "tariffa ridotta per ragazzi" sotto i 12 anni.
«Volevamo prendere il treno per evitare incidenti». «Abbiamo fatto di tutto per scongiurare incidenti e lo abbiamo dimostrato con il volantinaggio dei giorni scorsi. Lo confermano gli incontri e le mediazioni avute con i dirigenti della Questura di Napoli. Le immagini di noi alla stazione Termini non sono altro che il nostro arrivo e la corsa per salire sui pullman che ci avrebbero portato allo stadio Olimpico. Nessuna guerriglia». Così gli "ultras" del Napoli, a poco più di 24 ore dalla gara contro i giallorossi, raccontano la loro versione dei fatti di ieri. La settimana dei supporter azzurri in vista della trasferta contro i romani, dicono, era cominciata presto e con i migliori propositi. «A Roma andavamo non per guerreggiare - dicono alcuni ultras - ma per seguire il nostro Napoli, come ultras "in marcia per una fede". Ci è stata data un'occasione troppo importante e non volevamo sprecarla, anzi volevamo dimostrare che possiamo seguire la squadra ovunque, senza limitazioni». Per evitare che accadessero incidenti, la sera di Napoli-Vllaznia, preliminare di Coppa Uefa, dentro e fuori la curva A, erano stati distribuiti volantini nei quali si invitava quanti volessero recarsi a Roma a farlo in treno e non con mezzi propri «per evitare qualsiasi contatto con le altre tifoserie».
«Venerdì - spiegano alcuni portavoce degli ultras - in virtù dei buoni dati della prevendita dei tagliandi per il settore ospiti dell'Olimpico, quattro leader di alcuni gruppi organizzati si recarono alla stazione ferroviaria per chiedere un incontro con Trenitalia, ma non c'è stato niente da fare. A quel punto abbiamo comprato 400 biglietti per i convogli delle 8,28, 9,28 e 10,28. Il passaggio successivo ha portato i rappresentanti della tifoseria organizzata in Questura, dove è stata esposta l'esigenza di volersi recare tutti insieme nella capitale in maniera pacifica». Negli uffici di via Medina, stando alla ricostruzione, «i quattro - sostengono gli ultras - hanno ricevuto i complimenti per il positivo lavoro che stavano svolgendo e la promessa di massima collaborazione affinché non si verificassero incidenti. Sabato pomeriggio, dalle 13 alle 17, Trenitalia ci ha concesso la possibilità di acquistare biglietti intercity con orario libero. Successivamente ci è stato detto che era arrivata una circolare che bloccava questi i tagliandi».
«Ieri di buon'ora - continuano - alcuni dirigenti della polizia, mentre noi collaboravamo per l'ordine pubblico, ci hanno consigliato di usufruire del convoglio delle 8.28 in quanto c'erano circa 400 posti liberi». Invito non accolto perché il gruppo di 1.500 tifosi intendeva viaggiare tutto insieme. Nel frattempo dalle macchinette della Stazione uscivano tagliandi per l'intercity delle 9.28, ancora fermo in stazione. Verso le 10.30, vista la situazione di caos che si era creata, gli ultras sostengono di «essersi detti disponibili ad accettare un'altra soluzione, con circa 300 persone che sarebbero partite successivamente. La confusione è nata quando Trenitalia ha iniziato il controllo preventivo dei biglietti sul treno. Non saremmo mai partiti e quindi mai arrivati in tempo per la partita. C'è stato un colloquio con il questore Puglisi che, sentite le nostre ragioni, ci ha dato l'ok. A Roma avevamo fretta di entrare allo stadio, ma ad alcuni di noi non sono stati neanche controllati i biglietti. Da qui le immagini di noi che correvamo. Gli ultras non volevano la guerra».
Petardi e chiavi inglesi: a Torino denunciati nove tifosi leccesi
Nove tifosi leccesi sono stati denunciati, oggi pomeriggio a Torino, al
termine della partita tra il Torino e il Lecce. Viaggiavano su un
pulmino che trasportava petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro
vuote e un gancio traino. Il materiale è stato rinvenuto nel corso di
una perquisizione dalla polizia, che ha anche sequestrato alcune dosi di
hashish e cocaina. Prima della partita, dal pulmino perquisito i tifosi
denunciati hanno lanciato un petardo verso un gruppo di tifosi del
Torino, che hanno risposto con una sassaiola. L'intervento della polizia
ha evitato lo scontro fisico tra i due gruppi.
Fonte: www.ilmessaggero.it
Fonte: www.ilmessaggero.it
1 settembre 2008
Calcio, stretta contro i violenti
"Stop alle trasferte dei napoletani"
Dopo gli incidenti della prima giornata di campionato, il Viminale si prepara ad abbandonare la politica del dialogo con i tifosi violenti. Secondo quanto si apprende, il ministro dell'Interno potrebbe presto vietare le trasferte agli ultrà del Napoli. Per fare il punto sulla situazione, è già stato organizzato un incontro con il capo della polizia, Antonio Manganelli, l'Osservatorio e il Casmus, il neonato comitato di analisi della sicurezza.
Maroni e Manganelli avevano deciso di aprire tutti gli stadi per l'inizio del campionato, ma la fiducia riposta nei tifosi non è stata ripagata e, dopo gli scontri di Napoli, le autorità non sembrano intenzionate a fare sconti. "Hanno fatto tutto quello che dovevano fare, in una sola partita si sono bruciati tutto il credito, sono senza appello", sostengono fonti del Viminale.
Per i supporter del Napoli, dunque, le trasferte potrebbero essere già terminate alla prima giornata. I ben informati parlano di una lunga squalifica, che potrebbe durare anche fino alla fine della stagione, ma per ora non è stato ancora deciso nulla.
Nel frattempo il Sindacato autonomo di polizia (Sap) ha chiesto non solo di bloccare i trasferimenti degli ultrà napoletani, ma anche di punire le società. "La stagione del dialogo è fallita ancor prima di cominciare e gli incidenti di questa prima giornata di campionato di calcio - afferma il portavoce nazionale del sindacato, Massimo Montebove - hanno dimostrato che con i violenti travestiti da tifosi la risposta dello Stato non può che essere durissima. Occorre, a nostro avviso, sospendere immediatamente tutte le trasferte, punire economicamente i club i cui supporters si sono resi protagonisti di violenze e devastazioni, ipotizzare anche penalizzazioni di tipo sportivo nelle attuali classifiche. Se il gioco si fa duro, bisogna essere duri. Soprattutto per i tifosi pacifici che sono la maggioranza".
In attesa dell'incontro con i vertici della sicurezza per gli eventi sportivi e di decidere le contromosse, il ministro dell'Interno ha già chiesto al questore di Napoli un rapporto dettagliato su quanto accaduto alla stazione partenopea. La parola passa ora al Viminale, che sembra comunque intenzionato a ripristinare la politica del pugno duro contro i tifosi violenti.
"Branco di delinquenti da debellare"
Duro attacco agli ultrà del presidente della Figc, Giancarlo Abete, dopo le violenze alla stazione centrale partenopea provocate dai tifosi del Napoli."C'è amarezza e rammarico per quello che è avvenuto, non è possibile assistere a comportamenti contrari a ogni logica di convivenza. Dobbiamo fare il massimo per debellare questo branco di delinquenti che inquinano il nostro mondo e più in generale quello civile". "Il calcio non è rappresentato da questi delinquenti - ha aggiunto - che noi speriamo allo stadio non entrino più".
Già scarcerati 6 ultrà
Convalida dell'arresto ma remissione in libertà per i sei tifosi arrestati domenica prima e dopo la partita di calcio Roma-Napoli. Luigi Alberto Siccardi, Giovanni Corneli e Diego De Martino erano stati trovati in possesso, rispettivamente, di due bombe carta, di un martello e di un coltello. Giovanni Corsi è accusato di aver scippato un altro tifoso nei dintorni dello stadio, Nicola Cannone di aver violato un Daspo subito per bagarinaggio e Danilo Durevole di resistenza a pubblico ufficiale. Saranno processati prossimamente.
Fonte:tgcom
Dopo gli incidenti della prima giornata di campionato, il Viminale si prepara ad abbandonare la politica del dialogo con i tifosi violenti. Secondo quanto si apprende, il ministro dell'Interno potrebbe presto vietare le trasferte agli ultrà del Napoli. Per fare il punto sulla situazione, è già stato organizzato un incontro con il capo della polizia, Antonio Manganelli, l'Osservatorio e il Casmus, il neonato comitato di analisi della sicurezza.
Maroni e Manganelli avevano deciso di aprire tutti gli stadi per l'inizio del campionato, ma la fiducia riposta nei tifosi non è stata ripagata e, dopo gli scontri di Napoli, le autorità non sembrano intenzionate a fare sconti. "Hanno fatto tutto quello che dovevano fare, in una sola partita si sono bruciati tutto il credito, sono senza appello", sostengono fonti del Viminale.
Per i supporter del Napoli, dunque, le trasferte potrebbero essere già terminate alla prima giornata. I ben informati parlano di una lunga squalifica, che potrebbe durare anche fino alla fine della stagione, ma per ora non è stato ancora deciso nulla.
Nel frattempo il Sindacato autonomo di polizia (Sap) ha chiesto non solo di bloccare i trasferimenti degli ultrà napoletani, ma anche di punire le società. "La stagione del dialogo è fallita ancor prima di cominciare e gli incidenti di questa prima giornata di campionato di calcio - afferma il portavoce nazionale del sindacato, Massimo Montebove - hanno dimostrato che con i violenti travestiti da tifosi la risposta dello Stato non può che essere durissima. Occorre, a nostro avviso, sospendere immediatamente tutte le trasferte, punire economicamente i club i cui supporters si sono resi protagonisti di violenze e devastazioni, ipotizzare anche penalizzazioni di tipo sportivo nelle attuali classifiche. Se il gioco si fa duro, bisogna essere duri. Soprattutto per i tifosi pacifici che sono la maggioranza".
In attesa dell'incontro con i vertici della sicurezza per gli eventi sportivi e di decidere le contromosse, il ministro dell'Interno ha già chiesto al questore di Napoli un rapporto dettagliato su quanto accaduto alla stazione partenopea. La parola passa ora al Viminale, che sembra comunque intenzionato a ripristinare la politica del pugno duro contro i tifosi violenti.
"Branco di delinquenti da debellare"
Duro attacco agli ultrà del presidente della Figc, Giancarlo Abete, dopo le violenze alla stazione centrale partenopea provocate dai tifosi del Napoli."C'è amarezza e rammarico per quello che è avvenuto, non è possibile assistere a comportamenti contrari a ogni logica di convivenza. Dobbiamo fare il massimo per debellare questo branco di delinquenti che inquinano il nostro mondo e più in generale quello civile". "Il calcio non è rappresentato da questi delinquenti - ha aggiunto - che noi speriamo allo stadio non entrino più".
Già scarcerati 6 ultrà
Convalida dell'arresto ma remissione in libertà per i sei tifosi arrestati domenica prima e dopo la partita di calcio Roma-Napoli. Luigi Alberto Siccardi, Giovanni Corneli e Diego De Martino erano stati trovati in possesso, rispettivamente, di due bombe carta, di un martello e di un coltello. Giovanni Corsi è accusato di aver scippato un altro tifoso nei dintorni dello stadio, Nicola Cannone di aver violato un Daspo subito per bagarinaggio e Danilo Durevole di resistenza a pubblico ufficiale. Saranno processati prossimamente.
Fonte:tgcom
Azienda Trambus denuncerà i vandali
"Trovo del tutto indecoroso che un evento sportivo diventi l'occasione
per alcuni facinorosi per comportamenti del genere. Come azienda siamo
pronti a presentare una denuncia contro ignoti in tal senso
all'autorita' giudiziaria e invitiamo tutti i cittadini ad aiutarci,
anche in occasioni future, segnalandoci altri casi di vandalismo". Lo
afferma l'Amministratore delegato di Trambus Adalberto Bertucci. "In
occasione della partita di calcio Roma-Napoli, svoltasi ieri allo stadio
Olimpico - spiega Trambus, azienda che gestisce il trasporto pubblico
di superficie - abbiamo messo a disposizione 39 autobus per trasportare i
tifosi napoletani dalla stazione Termini allo stadio. Di queste la
meta', ben 20 vetture, risultano oggi fuori servizio a causa dei
danneggiamenti subiti per mano dei tifosi durante il tragitto". "Porte
sfasciate, sedili divelti, corrimano e botole interne fuori uso - spiega
ancora Trambus - danni per circa 60mila euro, il cui conto sara' pagato
dai cittadini romani, ai quali si aggiungono le numerose intimidazioni
subite da molti dei nostri autisti impegnati nel servizio, che tuttavia
e' stato svolto con la consueta abnegazione".
calciocampania
calciocampania
CONVALIDATI ARRESTI E SCARCERAZIONI
Arresti convalidati e rimessione in liberta' per le 5 persone arrestate
ieri in seguito agli incidenti accaduti in margine all'incontro di
calcio Roma-Napoli. Davanti al giudice monocratico sono comparsi stamane
G.C., accusato di aver scippato un altro tifoso), D.D.(resistenza a
pubblico ufficiale), D.D.M. (aveva un coltello), G.C. (trovato in
possesso di un martello dal peso di 800 grammi) e L.A.S. (che aveva due
petardi).
D.D.M. e D.D. sono indicati come tifosi del Napoli mentre gli altri sono stati indicati come tifosi romanisti. Dopo averli interrogati il giudice monocratico ha convalidato l'arresto disponendo la rimessione in liberta' di tutti e fissando a cominciare dal 1 ottobre prossimo lo svolgimento dei processi.
Sempre in margine agli incidenti per violazione del Daspo era stato arrestato ieri N.C., un bagarino arrestato fuori dallo stadio, anch'egli dopo la convalida dell'arresto e' stato rimesso in liberta'. Si attendono ora i provvedimenti che impediranno alle persone arrestate di frequentare gli incontri di calcio.
D.D.M. e D.D. sono indicati come tifosi del Napoli mentre gli altri sono stati indicati come tifosi romanisti. Dopo averli interrogati il giudice monocratico ha convalidato l'arresto disponendo la rimessione in liberta' di tutti e fissando a cominciare dal 1 ottobre prossimo lo svolgimento dei processi.
Sempre in margine agli incidenti per violazione del Daspo era stato arrestato ieri N.C., un bagarino arrestato fuori dallo stadio, anch'egli dopo la convalida dell'arresto e' stato rimesso in liberta'. Si attendono ora i provvedimenti che impediranno alle persone arrestate di frequentare gli incontri di calcio.
Questore di Napoli difende le sue scelte
"Quando e' partito da Napoli quel treno era tranquillo e la situazione
era sotto controllo. Non c'era alcun motivo per bloccare il treno che
trasportava i tifosi all'Olimpico". Lo afferma in un'intervista a 'Il
Mattino' il Questore di Napoli, Antonino Puglisi, che per i danni e i
disagi causati ieri dai tifosi partenopei in trasferta non si sente
"assolutamente" sotto accusa. "Sono stato impegnato in prima persona -
dice - per impedire che la situazione degenerasse, ero presente in
mattinata in piazza Garibaldi a Napoli e ho mediato con i leader dei
tifosi azzurri". "Ribadisco la mia posizione - continua - che e' anche
la verita' dei fatti: quando quel treno si e' mosso da Napoli non c'era
alcun pericolo di ordine pubblico. I tifosi, circa 1500, erano muniti di
biglietto per il viaggio in treno e per lo stadio e, ci tengo a
chiarirlo, erano assolutamente disarmati. In base a quale ragione avrei
potuto impedire la partenza del treno? Cosa avrei dovuto fare, un
processo alle intenzioni? Trovo deplorevole quanto accaduto a bordo
dell'intercity - prosegue Puglisi - considero spiacevole qualsiasi forma
di violenza contro persone o cose". Il ministro dell'Interno Roberto
Maroni chiede una relazione dettagliata su quanto accaduto, ma Puglisi
non si sente preso di mira. "Quello del ministro - dice - e' un atto
dovuto anche in vista della riunione dell'Osservatorio sulle tifoserie
che si terra' domani. La stessa relazione e' stata chiesta anche al
Questore di Roma per avere una visione d'insieme e per prendere
provvedimenti sulle prossime trasferte in calendario". "L'Osservatorio -
afferma infine Puglisi - dovra' tenere conto di quanto avvenuto".
ARRESTATI 5 TIFOSI NAPOLETANI
Cinque arresti, un ferito lieve, tafferugli tra tifosi e forze
dell'ordine. E' il bilancio nella capitale per la partita Roma-Napoli.
Gli ultimi tifosi napoletani hanno lasciato lo scalo ferroviario di
Termini intorno alle 23. Prima ripetuti scontri e lanci di petardi, con i
partenopei che volevano salire a bordo dei treni senza biglietto. Gli
arresti per possesso di coltelli e materiale esplodente, mentre il
ferito e' un ultra' napoletano che cercava di scavalcare i cancelli.
STAZIONI A SOQQUADRO PER ROMA-NAPOLI
Spintoni, tensioni, urla: così per oltre tre ore un treno, l'Intercity
Plus 520, alla stazione ferroviaria di Napoli è rimasto sotto assedio di
ben oltre mille tifosi azzurri che volevano raggiungere la capitale per
la partita con la Roma, anche senza biglietto, sorvegliati da centinaia
di uomini delle forze dell'ordine, anche in tenuta antisommossa. A
pagarne le conseguenze, quattro ferrovieri, rimasti contusi, e circa 250
passeggeri costretti, visto quanto stava accadendo, a cambiare treno.
Qualcuno stava rientrando a casa dalle vacanze, qualcun altro aveva seri
problemi da risolvere. Di sicuro hanno bollato il tutto come "assurdo":
"Assurdo che tutto questo possa avvenire per un incontro di calcio".
Eppure è andata così. Da Napoli a Roma la scia di tensioni e violenze
non si è affatto fermata. Alla stazione Termini, i tifosi azzurri, al
loro arrivo, hanno lanciato petardi e fumogeni. Stessa scena durante la
sosta in attesa del ritorno. Allo stadio Olimpico, incappucciati, hanno
sfondato cancelli e fatto esplodere ancora petardi. Cinque, in tutto,
gli arrestati, a vario titolo e di diverse tifoserie. Un'andata e
ritorno costata 500 mila euro di danni al convoglio, oltre alla paura
nelle due città. Su quanto accaduto alla stazione di Napoli il ministro
dell'Interno Roberto Maroni ha chiesto un rapporto al questore di Napoli
ed ha annunciato la sua presenza, martedì, alle riunioni
dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e del
neo-costituito Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni
sportive.
La tensione era palpabile fin dalle prime ore del mattino. Alla stazione di Napoli sono arrivati in tanti. Eppure Trenitalia, proprio ieri, aveva rivolto l'ennesimo appello: "Per andare a Roma privilegiate altri mezzi", per il timore che si potessero registrare problemi di capienza nell'ultima domenica di agosto. E, sempre ieri, aveva anche ricordato che per tutte le partite di calcio non erano previsti treni speciali. Ma ieri i tifosi azzurri non hanno voluto sentire ragioni: hanno deciso di andare a Roma in treno, anche senza biglietto. E così, un gruppo, approfittando del fatto che le forze dell'ordine, per far passare un tifoso con un malore, hanno allentato la presa, ha oltrepassato i cordoni. Di forza, non volendo sottoporsi ai controlli, sono saliti sul treno e hanno scatenato il peggio. Il tutto davanti a passeggeri allibiti e su un binario, il numero 24, dove, dicono alcuni testimoni, è stato poi anche ritrovato un coltello. I circa 250 passeggeri dell'intercity, quando si sono resi conto che la situazione non si sarebbe risolta a breve, arrabbiati hanno deciso di 'deviare' il loro rientro.
"Una scena incredibile", racconta Cinzia Vettosi, in viaggio con due bimbi: "Ho avuto finanche paura di scendere dal treno, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano pretendendo di salire". Maria, invece, doveva raggiungere la madre, colpita da un ictus, a Torino. Proprio stamattina, al fratello che le aveva detto di lasciare Napoli, aveva risposto con un secco no: ora ha cambiato idea. "Anche il calcio qui è diventato un problema - dice - meglio scappare da questa città". Sbigottiti alcuni turisti stranieri: "Succede per il calcio? Incredibile". Sul binario 24, per tutto il tempo dell'assedio, c'é stato anche il questore di Napoli, Antonino Puglisi. Ha parlato con i tifosi e ha affrontato una situazione che "si è cercato di gestire al meglio". Poi, spiegano dalle Ferrovie, la Prefettura ha ordinato la partenza del treno: motivi di ordine pubblico. Motivi che avrebbero potuto far registrare un bilancio ancora più grave.
La tensione era palpabile fin dalle prime ore del mattino. Alla stazione di Napoli sono arrivati in tanti. Eppure Trenitalia, proprio ieri, aveva rivolto l'ennesimo appello: "Per andare a Roma privilegiate altri mezzi", per il timore che si potessero registrare problemi di capienza nell'ultima domenica di agosto. E, sempre ieri, aveva anche ricordato che per tutte le partite di calcio non erano previsti treni speciali. Ma ieri i tifosi azzurri non hanno voluto sentire ragioni: hanno deciso di andare a Roma in treno, anche senza biglietto. E così, un gruppo, approfittando del fatto che le forze dell'ordine, per far passare un tifoso con un malore, hanno allentato la presa, ha oltrepassato i cordoni. Di forza, non volendo sottoporsi ai controlli, sono saliti sul treno e hanno scatenato il peggio. Il tutto davanti a passeggeri allibiti e su un binario, il numero 24, dove, dicono alcuni testimoni, è stato poi anche ritrovato un coltello. I circa 250 passeggeri dell'intercity, quando si sono resi conto che la situazione non si sarebbe risolta a breve, arrabbiati hanno deciso di 'deviare' il loro rientro.
"Una scena incredibile", racconta Cinzia Vettosi, in viaggio con due bimbi: "Ho avuto finanche paura di scendere dal treno, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano pretendendo di salire". Maria, invece, doveva raggiungere la madre, colpita da un ictus, a Torino. Proprio stamattina, al fratello che le aveva detto di lasciare Napoli, aveva risposto con un secco no: ora ha cambiato idea. "Anche il calcio qui è diventato un problema - dice - meglio scappare da questa città". Sbigottiti alcuni turisti stranieri: "Succede per il calcio? Incredibile". Sul binario 24, per tutto il tempo dell'assedio, c'é stato anche il questore di Napoli, Antonino Puglisi. Ha parlato con i tifosi e ha affrontato una situazione che "si è cercato di gestire al meglio". Poi, spiegano dalle Ferrovie, la Prefettura ha ordinato la partenza del treno: motivi di ordine pubblico. Motivi che avrebbero potuto far registrare un bilancio ancora più grave.
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