Appresa la notizia del ripescaggio in Prima Divisione della Spal,
la città si è vestita con i colori della festa. Rigorosamente
biancoazzurri.
A Ferrara si è vissuta una serata all’insegna
della festa. Una doppia festa. Si perché, in un colpo solo, la Spal
esulta per il passaggio di proprietà tra il vecchio (Tomasi) e il nuovo
(Butelli) patron e l’ammissione al campionato di Prima Divisione
decretato ieri dal Consiglio Federale.
Andando però per ordine
cronologico la prima gioia i tifosi spallini l’hanno già vissuta il 29
u.s. (quando si è concretizzato il passaggio societario). Considerata
logora, la gestione Tomasi (poco apprezzata dall’ambiente ferrarese) ha
vissuto i suoi ultimi fasti con la consegna della società nelle mani
dell’imprenditore lucchese Cesare Butelli. Una boccata di aria fresca
per i molti tifosi che non vedevano l’ora che il passaggio di mano
avvenisse.
La grande notizia è arrivata però nel pomeriggio di
ieri. La Spal è stata “ripescata” in Prima Divisione. Verificata
l’ufficialità della notizia, Ferrara è scesa in piazza con tanto di
bandiere per festeggiare una “promozione” che ripaga i tifosi delle
molte amarezze del recente passato. Una festa durata per molte ore, cui
hanno partecipato proprio tutti.
Anche sul web si è dato libero
sfogo alla gioia. Chi da altre città d’Italia, chi dall’estero, tutti
hanno voluto manifestare la propria felicità. E quindi il nuovo
proprietario, Cesare Butelli, si ritrova a essere promosso senza ancora
aver neppure disputato una gara ufficiale. Con lui il nuovo tecnico,
Aldo Dolcetti, arrivato alla Spal dalla squadra Ungherese del BFC
Siófok.
Insomma a Ferrara la festa ha avuto inizio. Ora sta al
patron Butelli, in accordo con il neo tecnico e con tutto lo staff,
allestire una squadra che possa essere protagonista anche in Prima
Divisione. C’è da scommettere che l’entusiasmo di una città così
attaccata ai propri colori non tarderà a far sentire il proprio apporto
in fase di campagna abbonamenti. Le componenti per fare bene ci sono
tutte. Ora la parola passa al campo.
CALCIOPRESS
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