Il concetto di curva si basa sullo stare insieme, sul condividere gioie e
dolori e su uno sfrenato sentimento di appartenenza, per questo è
giusto ritrovarsi e ricominciare.
Quello che ci lega tutti,
indistintamente da ogni differenza di età, lavoro, studio è
semplicemente l'amore per una amglia; un amore smodato, a volte
irrazionale, che ci fa sognare, ci fa girare l'Italia e l'Europa
spendendo tempo e denaro; ma che riesce a rendere questi sforzi un
immenso piacere per il solo gusto di stare insieme e rappresentare, per
quanto sia possibile, quel senso di appartenenza alla Nostra Firenze.
Abbiamo
deciso di farlo insieme, iniziando già dal prepartita trovandoci fuori
dallo stadio per conoscersi, cantare e condividere il nostro amore.
Un amore sincero che va oltre le idee politiche e le logiche economiche che girano attorno al mondo del calcio.
PARTERRE CURVA FIESOLE
P.S. Testo integrale volantino distribuito fuori i cancelli della Fiesole prima di Fiorentina -Juventus
da ULTRASBLOG
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31 agosto 2008
Assalto a treno, tensione a Napoli
250 passeggeri sfrattati dagli ultrà
Momenti di tensione, cori, spintoni. E la rabbia dei passeggeri, costretti ad abbandonare il "loro" treno, l'Intercity Napoli-Torino delle 9.24, assaltato dagli ultrà partenopei diretti a Roma. Duecentocinquanta passeggeri sono dovuti essere trasferiti su altri convogli, e sono partiti alla volta del capoluogo piemontese con più di tre ore di ritardo. Un inizio di campionato che non lascia presagire decisamente nulla di buono.
I passeggeri sfrattati commentano con rabbia l'assalto dei tifosi, e soprattutto la richiesta di Trenitalia di scendere dal treno per lasciare il posto agli ultrà. "Una scena incredibile - raccontano -. Abbiamo avuto anche paura di scendere, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano per salire". Un'impiegata che deve tornare a Torino per riprendere lunedì il lavoro dopo le ferie spiega: "Dovevo partire alle 9.24, ho già perso oltre tre ore e non so quando potrò prendere il prossimo treno. Scendere? In pratica non c'erano alternative: prima i tifosi hanno cominciato a chiedercelo urlando, poi sono saliti sul treno gli addetti di Trenitalia ribadendo la richiesta. Cosa dovevamo fare?".
Alcuni passeggeri hanno reagito urlando contro l'assedio. Tra loro una signora, in viaggio con il figlio che deve essere visitato all'ospedale Gaslini: ha pianto e gridato all'indirizzo dei tifosi, alcuni dei quali hanno anche provato a confortarla. Anche lei, però, alla fine ha dovuto abbandonare l'intercity in attesa di una successiva partenza.
Solo in 50, secondo una stima di Trenitalia, hanno deciso di restare seduti al loro posto continuando il viaggio con i tifosi su un treno sovraffollato, che ha viaggiato con circa 150 passeggeri in più rispetto alla normale capienza nonostante fossero state aggiunte altre quattro carrozze. Sono dunque caduti nel vuoto gli appelli di Trenitalia che, anche sabato, aveva ribadito ai tifosi l'appello a non utilizzare il treno per recarsi a Roma in una giornata da "bollino rosso" anche sulle ferrovie per i rientri dalle vacanze.
Danni per mezzo milione di euro
Ammontano a oltre 500mila euro i danni provocati dai tifosi del Napoli al treno che, dopo essere stato preso d'assalto costringendo i passeggeri a scendere, li ha portati a Roma. Undici delle quindici carrozze dell'Intercity 520 sono state danneggiate, e il convoglio è stato fermato nella Capitale in quanto non c'erano più le condizioni per il suo proseguimento verso Torino.
Sull'Eurostar Napoli-Milano, partito dal capoluogo partenopeo alle 11.48, invece, un tifoso napoletano che occupava abusivamente il posto prenotato da un altro viaggiatore ha aggredito il capotreno intervenuto per farlo spostare.
Maroni chiede lumi
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha chiesto "un rapporto dettagliato" al questore di Napoli, Antonio Puglisi, su quanto avvenuto alla stazione centrale del capoluogo campano, dove un numeroso gruppo di tifosi ha assaltato un treno diretto a Torino. Martedì, inoltre, si riuniranno l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e il nuovo Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive.
Disordini anche a Roma
Una volta giunti a Roma, gli ultrà non si sono calmati, anzi: arrivati allo stadio Olimpico poco prima delle 16, hanno provocato danni alla struttura. I supporter partenopei, molti con il volto coperto, sono scesi dai pullman e sono entrati correndo dagli ingressi degli ospiti dello stadio, hanno sfondato alcuni cancelli e lanciato diversi petardi. Nel pre-partita, invece, la Digos aveva arrestato un 21enne che stava tentando di disfarsi di un grosso martello.
Un tifoso del Napoli è poi rimasto ferito al termine del primo tempo. Inizialmente si era parlato di un accoltellamento: in realtà l'uomo si è ferito da solo mentre tentava di scavalcare il cancello per non pagare il biglietto.
TIFOSI NAPOLI A TERMINI, TAFFERUGLI E LANCIO PETARDI
ROMA - Tafferugli tra tifosi napoletani e forze dell'ordine si stanno verificando alla Stazione Termini, dove l'esplosione di un grosso petardo ha provocato un fuggi fuggi generale tra i passeggeri, spaventati dal forte rumore. Mentre i tifosi si stavano dirigendo al binario 16 della stazione hanno lanciato il petardo e si è vista la gente correre e scappare verso le uscite di via Giolitti e via Marsala. I tafferugli sono scoppiati, secondo quanto si è appreso, perché i supporter partenopei non vogliono pagare il biglietto del treno. I tifosi, che dovrebbero partire da Roma alle 21:36 con un Intercity a cui verranno aggiunte cinque vetture, sono circondanti della forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa e spesso, anche se per brevi istanti, vengono a contatto. In uno di questi, un tifoso è rimasto ferito ad una mano.
Campionato al via con incidenti....
http://play.ansa.it:8080/30secondi/i200808312011.wmv
Fonte:ansa.it
Momenti di tensione, cori, spintoni. E la rabbia dei passeggeri, costretti ad abbandonare il "loro" treno, l'Intercity Napoli-Torino delle 9.24, assaltato dagli ultrà partenopei diretti a Roma. Duecentocinquanta passeggeri sono dovuti essere trasferiti su altri convogli, e sono partiti alla volta del capoluogo piemontese con più di tre ore di ritardo. Un inizio di campionato che non lascia presagire decisamente nulla di buono.
I passeggeri sfrattati commentano con rabbia l'assalto dei tifosi, e soprattutto la richiesta di Trenitalia di scendere dal treno per lasciare il posto agli ultrà. "Una scena incredibile - raccontano -. Abbiamo avuto anche paura di scendere, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano per salire". Un'impiegata che deve tornare a Torino per riprendere lunedì il lavoro dopo le ferie spiega: "Dovevo partire alle 9.24, ho già perso oltre tre ore e non so quando potrò prendere il prossimo treno. Scendere? In pratica non c'erano alternative: prima i tifosi hanno cominciato a chiedercelo urlando, poi sono saliti sul treno gli addetti di Trenitalia ribadendo la richiesta. Cosa dovevamo fare?".
Alcuni passeggeri hanno reagito urlando contro l'assedio. Tra loro una signora, in viaggio con il figlio che deve essere visitato all'ospedale Gaslini: ha pianto e gridato all'indirizzo dei tifosi, alcuni dei quali hanno anche provato a confortarla. Anche lei, però, alla fine ha dovuto abbandonare l'intercity in attesa di una successiva partenza.
Solo in 50, secondo una stima di Trenitalia, hanno deciso di restare seduti al loro posto continuando il viaggio con i tifosi su un treno sovraffollato, che ha viaggiato con circa 150 passeggeri in più rispetto alla normale capienza nonostante fossero state aggiunte altre quattro carrozze. Sono dunque caduti nel vuoto gli appelli di Trenitalia che, anche sabato, aveva ribadito ai tifosi l'appello a non utilizzare il treno per recarsi a Roma in una giornata da "bollino rosso" anche sulle ferrovie per i rientri dalle vacanze.
Danni per mezzo milione di euro
Ammontano a oltre 500mila euro i danni provocati dai tifosi del Napoli al treno che, dopo essere stato preso d'assalto costringendo i passeggeri a scendere, li ha portati a Roma. Undici delle quindici carrozze dell'Intercity 520 sono state danneggiate, e il convoglio è stato fermato nella Capitale in quanto non c'erano più le condizioni per il suo proseguimento verso Torino.
Sull'Eurostar Napoli-Milano, partito dal capoluogo partenopeo alle 11.48, invece, un tifoso napoletano che occupava abusivamente il posto prenotato da un altro viaggiatore ha aggredito il capotreno intervenuto per farlo spostare.
Maroni chiede lumi
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha chiesto "un rapporto dettagliato" al questore di Napoli, Antonio Puglisi, su quanto avvenuto alla stazione centrale del capoluogo campano, dove un numeroso gruppo di tifosi ha assaltato un treno diretto a Torino. Martedì, inoltre, si riuniranno l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e il nuovo Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive.
Disordini anche a Roma
Una volta giunti a Roma, gli ultrà non si sono calmati, anzi: arrivati allo stadio Olimpico poco prima delle 16, hanno provocato danni alla struttura. I supporter partenopei, molti con il volto coperto, sono scesi dai pullman e sono entrati correndo dagli ingressi degli ospiti dello stadio, hanno sfondato alcuni cancelli e lanciato diversi petardi. Nel pre-partita, invece, la Digos aveva arrestato un 21enne che stava tentando di disfarsi di un grosso martello.
Un tifoso del Napoli è poi rimasto ferito al termine del primo tempo. Inizialmente si era parlato di un accoltellamento: in realtà l'uomo si è ferito da solo mentre tentava di scavalcare il cancello per non pagare il biglietto.
TIFOSI NAPOLI A TERMINI, TAFFERUGLI E LANCIO PETARDI
ROMA - Tafferugli tra tifosi napoletani e forze dell'ordine si stanno verificando alla Stazione Termini, dove l'esplosione di un grosso petardo ha provocato un fuggi fuggi generale tra i passeggeri, spaventati dal forte rumore. Mentre i tifosi si stavano dirigendo al binario 16 della stazione hanno lanciato il petardo e si è vista la gente correre e scappare verso le uscite di via Giolitti e via Marsala. I tafferugli sono scoppiati, secondo quanto si è appreso, perché i supporter partenopei non vogliono pagare il biglietto del treno. I tifosi, che dovrebbero partire da Roma alle 21:36 con un Intercity a cui verranno aggiunte cinque vetture, sono circondanti della forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa e spesso, anche se per brevi istanti, vengono a contatto. In uno di questi, un tifoso è rimasto ferito ad una mano.
http://play.ansa.it:8080/30secondi/i200808312011.wmv
Fonte:ansa.it
29 agosto 2008
Comunicato ufficiale Boys Parma
Contro il Rimini, venerdì sera (purtroppo già un anticipo!), il Parma
calcio inizierà il suo campionato di Serie B. "Noi ci saremo sempre"
furono le nostre parole all'indomani della retrocessione nei cadetti. Le
riconfermiamo oggi e le ribadiremo alla squadra e allo staff venerdì
sera al loro arrivo allo stadio. Invitiamo tutti i tifosi gialloblù
davanti all'ingresso monumentale del Tardini per le ore 19, muniti di
sciarpe, bandierine e magliette, ma soprattutto di fede e passione. Ci
attende un lungo cammino, difficile e insidioso. E noi (squadra, ultras e
tifosi) lo percorreremo insieme, nel bene e nel male. Saremo davanti al
nostro stadio per riaffermarne la parmigianità (che qualche autorità
sembra NON gradire e NON aver gradito), per stringerci in un'unica
entità fedele ai nostri colori, e per testimoniare il nostro spirito e
la nostra fede ai nostri giocatori. Dobbiamo contagiarli con il nostro
entusiasmo, fortificarli con con il nostro orgoglio, conquistarli con il
nostro attaccamento, per spingerli a dare il massimo e a fare del loro
meglio per Parma e il Parma. Dopo una retrocessione la costanza di
qualcuno può tentennare, ma non quella che si fonda su una vera fede.
"Con il Parma nel bene e nel male" non è retorica ultras ma una vera
filosofia di vita che guida le nostre azioni. E guiderà il nostro tifo,
dal primo al novantesimo minuto, dalla prima all'ultima partita di
campionato. Mettiamo da parte i sogni e le illusioni estive e
concentriamoci per dare il massimo, sostenendo il nostro Parma,
combattendo insieme a lui ogni battaglia. Ognuno di voi ha sicuramente
una sciarpa gialloblù. Indossatela sempre con orgoglio e portatela al
Tardini. Alzatela quando il Parma scende in campo e ogni volta che i
lanciacori vi invitano a farlo. Ognuno di voi può cantare e urlare, non
stancatevi mai di partecipare ai nostri cori. Accompagnamo il Parma in
questa nuova avventura. Venerdì, ore 19, stadio Tardini di Parma.
25 agosto 2008
Sei nuovi tifosi del Cosenza colpiti da Daspo
Fonte: lanazione.ilsole24ore.com
Per altri sei tifosi del Cosenza scatta il Divieto di accesso alle competizioni sportive (Daspo), a seguito degli incidenti che si verificarono il 3 agosto scorso in occasione dell'amichevole giocata in trasferta con il Siena. Per tutti e sei la durata del divieto sarà di due anni. Ad identificarle e a far scattare il Daspo è stata la Questura di Cosenza.
Nei confronti dei sei, tutti tifosi del Cosenza, la Questura di Perugia ha emesso altrettanti provvedimenti di Divieto di accesso alle competizioni sportive (Daspo), tutti della durata di due anni. Su disposizione del questore di Cosenza, Raffaele Salerno, sono stati quindi notificati i provvedimenti di divieto nei confronti di cinque delle sei persone identificate.
Il sesto tifoso nei confronti del quale e' stato emesso il provvedimento non e' stato ancora rintracciato.
I sei avranno anche l'obbligo di presentarsi negli uffici di pubblica sicurezza durante lo svolgimento di qualunque partita disputata dal Cosenza.
Per altri sei tifosi del Cosenza scatta il Divieto di accesso alle competizioni sportive (Daspo), a seguito degli incidenti che si verificarono il 3 agosto scorso in occasione dell'amichevole giocata in trasferta con il Siena. Per tutti e sei la durata del divieto sarà di due anni. Ad identificarle e a far scattare il Daspo è stata la Questura di Cosenza.
Nei confronti dei sei, tutti tifosi del Cosenza, la Questura di Perugia ha emesso altrettanti provvedimenti di Divieto di accesso alle competizioni sportive (Daspo), tutti della durata di due anni. Su disposizione del questore di Cosenza, Raffaele Salerno, sono stati quindi notificati i provvedimenti di divieto nei confronti di cinque delle sei persone identificate.
Il sesto tifoso nei confronti del quale e' stato emesso il provvedimento non e' stato ancora rintracciato.
I sei avranno anche l'obbligo di presentarsi negli uffici di pubblica sicurezza durante lo svolgimento di qualunque partita disputata dal Cosenza.
24 agosto 2008
Questione stadio: Si fanno sentire i tifosi
Si gioca domenica 31 agosto. Sciopero revocato dall’Aic, l’associazione
italiana calciatori. E, considerato l’esordio casalingo, non è una buona
notizia per i tifosi del Foggia. Che rischiano di “saltare” la Prima
dei rossoneri, vista la possibilità, concreta, di chiusura dello
Zaccheria.
L’ultima parola spetterà al Prefetto di Foggia Nunziante. Che, due giorni fa, ha dichiarato che lo stadio sarà aperto al pubblico solo se in regola. Ed in regola, lo Zaccheria, in appena una settimana, non lo sarà mai.
Ecco allora il Paladino Ciliberti. Che, correndo in soccorso, si è detto pronto ad assumersi qualsiasi responsabilità in merito all’agibilità dello stadio. Ma la chiusura potrebbe però essere decretata per motivi di ordine pubblico.
Situazione ingarbugliata, dunque. Che sarà chiarita in maniera definitiva nei primi giorni della prossima settimana. Nel frattempo continuano a stare con il fiato sospeso i tifosi, soprattutto quelli, pochi, a dire la verità, che hanno già sottoscritto gli abbonamenti. Qualcuno di loro, addirittura, ha già manifestato l’intenzione, nell’eventualità di incontri a porte chiuse o in campo neutro, di chiedere il rimborso del prezzo delle gare che non verranno disputate allo Zaccheria o che si giocheranno senza l’apporto del pubblico.
Si fanno sentire anche quelli della Curva Sud, che invitano il Comune a risolvere in breve tempo il problema. I club della Sud, inoltre, chiedono uno stadio adeguato sia per ospitare i tifosi rossoneri che quelli ospiti.
Allo stesso tempo, la tifoseria della Curva La Salandra, auspica che la società rossoneri si faccia sentire. Allo scopo di tutelare gli interessi dei tifosi, della città e dello stesso club, concludono.
Resta però l’amara considerazione di come mai si sia arrivati ad una sola settimana dalla partenza del campionato senza muovere un dito. D’altronde, se il Comune non ha fatto partire, come pure promesso, i lavori, qualcuno se ne sarebbe dovuto accorgere…
Capitanatasport.it
L’ultima parola spetterà al Prefetto di Foggia Nunziante. Che, due giorni fa, ha dichiarato che lo stadio sarà aperto al pubblico solo se in regola. Ed in regola, lo Zaccheria, in appena una settimana, non lo sarà mai.
Ecco allora il Paladino Ciliberti. Che, correndo in soccorso, si è detto pronto ad assumersi qualsiasi responsabilità in merito all’agibilità dello stadio. Ma la chiusura potrebbe però essere decretata per motivi di ordine pubblico.
Situazione ingarbugliata, dunque. Che sarà chiarita in maniera definitiva nei primi giorni della prossima settimana. Nel frattempo continuano a stare con il fiato sospeso i tifosi, soprattutto quelli, pochi, a dire la verità, che hanno già sottoscritto gli abbonamenti. Qualcuno di loro, addirittura, ha già manifestato l’intenzione, nell’eventualità di incontri a porte chiuse o in campo neutro, di chiedere il rimborso del prezzo delle gare che non verranno disputate allo Zaccheria o che si giocheranno senza l’apporto del pubblico.
Si fanno sentire anche quelli della Curva Sud, che invitano il Comune a risolvere in breve tempo il problema. I club della Sud, inoltre, chiedono uno stadio adeguato sia per ospitare i tifosi rossoneri che quelli ospiti.
Allo stesso tempo, la tifoseria della Curva La Salandra, auspica che la società rossoneri si faccia sentire. Allo scopo di tutelare gli interessi dei tifosi, della città e dello stesso club, concludono.
Resta però l’amara considerazione di come mai si sia arrivati ad una sola settimana dalla partenza del campionato senza muovere un dito. D’altronde, se il Comune non ha fatto partire, come pure promesso, i lavori, qualcuno se ne sarebbe dovuto accorgere…
Capitanatasport.it
Foggia: Le determinazioni dell´Osservatorio: Zaccheria "non a norma"
L´ Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive riunitosi in
seduta ordinaria lo scorso 21 agosto, vista la legge 4 aprile 2007 n° 41
con la quale è stato previsto a decorrere dalla stagione calcistica
2007-08 che le misure richieste dalla legge n° 88 del 2003 e dai decreti
ministeriali collegati si applichino integralmente agli impianti
sportivi del gioco del calcio con capienza superiore a 7.500 spettatori;
considerata la determinazione del 14 giugno 2007 con cui sono stati
individuati gli impianti che alla data di entrata in vigore della norma
avevano una capienza superiore a 7.500 spettatori e stabilito, per i
soli impianti in uso a società che militavano in serie C, la possibilità
di ridurre temporaneamente la capienza al di sotto dei 7.500 posti, a
fronte della definizione di progetti di adeguamento, da presentare alle
Prefetture competenti entro l´inizio del campionato 2007-08, che
consentissero comunque la puntuale messa a norma degli stessi entro
l´inizio della stagione sportiva ´08-09; alla luce della costante
attività di monitoraggio svolta dall´Osservatorio nel corso della
passata stagione e dell´invio, ove richiesto, della commissione tecnica
di esperti all´uopo costituita dal Capo della Polizia in data 19
febbraio 2008 per fornire ogni utile supporto alle autorità provinciali
di Pubblica Sicurezza ed alle società sportive nell´assumere decisioni
in materia di sicurezza strutturale degli impianti; preso atto delle
comunicazioni pervenute entro le ore 12.00 del 21 agosto dalle autorità
provinciali di Pubblica Sicurezza interessate in merito allo stato di
avanzamento dei lavori di adeguamento dei predetti impianti, adotta la
seguente determinazione: - gli impianti sportivi di Lucca e Sassari sono
esclusi dalle successive valutazioni perchè le squadre che li hanno in
uso, per la prossima stagione calcistica, non sono più iscritte a
campionati professionistici; - l´impianto sportivo di Venezia è
anch´esso escluso dalle valutazioni a seguito di una rideterminazione
definitiva della capienza a 7.426 in conseguenza della demolizione di
parte dello stadio; - i Prefetti delle Provincie di seguito interessate
vorranno invece assumere i provedimenti di competenza tenuto conto che
l´Osservatorio ha condiviso all´unanimità che, per la messa a norma
degli impianti, pena l´utilizzo in assenza di spettatori, è necessario
prevedere nell´immediato: a) biglietti nominativi ed elettronici,
associati a posti numerati con verifica automatizzata dei medesimi,
anche con sistemi palmari; b) sistemi strutturali per la separazione
delle tifoserie estesa all´esterno dell´impianto con delimitazione delle
aree di sicurezza, anche con barriere mobili, purchè ancorate fra loro
e/o al terreno; c) installazione di adeguati sistemi di video
sorveglianza ove assenti o carenti, con immediato inizio dei lavori e
termine entro il 30 settembre 2008; d) impiego da parte della Società
sportiva di un numero di steward ritenuto idoneo in funzione della
capienza anche se provvisoria, ad assicurare l´attuazione delle misure
di sicurezza organizzative. Premesso quanto sopra, l´organismo
collegiale ha ritenuto "non a norma" i seguenti stadi: - "Degli Ulivi"
di Andria; - "Menti" di Castellamare di Stabia; - "Ceravolo" di
Catanzaro; - "E. Scida" di Crotone; - "P. Zaccheria" di Foggia; -
"Brianteo" di Monza; - "Melani" di Pistoia; - "Tombolato" di Cittadella;
- "Jacovone" di Taranto; - "Liberati" di Terni. Questi, invece, gli
impianti considerati "a norma": - "Del Conero" di Ancona; - "Città di
Arezzo" di Arezzo; - "San Vito" di Cosenza; - "G. Zini" di Cremona; -
"P. Mazza" di Ferrara; - "Giglio" di Reggio Emilia; - "Euganeo" di
Padova; - "Riviera delle Palme" di San Benedetto Tr.; - "Ossola" di
Varese. Stante quanto sopra, si conferma la disponibilità all´invio
della specifica commissione di esperti dell´Osservatorio per ogni
ulteriore supporto alle operazioni di messa a norma degli impianti,
significando che la Lega Pro ha attivato in tal senso le società
sportive interessate. Ulteriori aggiornamenti riguardanti la sicurezza
strutturale degli stadi dovranno pervenire, a cura degli Uffici
Territoriali del Governo interessati, entro le ore 12.00 di martedì 26
agosto per la successiva valutazione nella successiva riunione
dell´Osservatorio prevista per le ore 11.00 di mercoledì 2 agosto p.v.
da usfoggia.it
da usfoggia.it
23 agosto 2008
Comunicato Curva Ovest 1905"
"Con questo comunicato vogliamo precisare che noi, come curva e quindi
cuore della tifoseria, non siamo stati, non siamo e non saremo mai
rappresentati da nessun personaggio nei tavoli delle trattative.
Ribadiamo che l'unica squadra per noi esistente fino alla cancellazione
sarà l'As Lucchese Libertas 1905.
Disprezziamo l'operato del signor Fouzi Hadj, del sindaco Mauro Favilla e di tutta l'amministrazione comunale e delle varie cordate che si sono affacciate soltanto per interessi personali. Ribadiamo, infine, che chiunque si pone a rappresentanza della tifoseria lo fa solo a titolo personale.
Ci toglierete le categorie ma mai l'orgoglio di esserci.
Curva Ovest 1905"
Disprezziamo l'operato del signor Fouzi Hadj, del sindaco Mauro Favilla e di tutta l'amministrazione comunale e delle varie cordate che si sono affacciate soltanto per interessi personali. Ribadiamo, infine, che chiunque si pone a rappresentanza della tifoseria lo fa solo a titolo personale.
Ci toglierete le categorie ma mai l'orgoglio di esserci.
Curva Ovest 1905"
22 agosto 2008
Foggia : Non è sicuro, stadio chiuso ai tifosi
Se non saranno eseguiti i lavori di adeguamento allo stadio comunale
Pino Zaccheria tutte le partite interne del Foggia, la squadra che
milita nel campionato di Prima Divisione, si giocheranno a porte chiuse
senza alcun tifoso.
E´ quanto annunciato ieri dal nuovo prefetto di Foggia, Antonio Nunziante nel corso della sua presentazione alla stampa. «Io - ha detto il rappresentante del governo - ho la responsabilità della sicurezza e la legge parla chiaro. Se non ci saranno le condizioni sarò costretto a far disputare le gare a porte chiuse, senza neanche i tifosi della squadra di casa».
Oggi, intanto, il prefetto Antonio Nunziante avrà un incontro con l´amministrazione comunale per verificare i lavori di cui necessita la struttura sportiva e poi decidere sul da farsi. Una brutta notizia per i tifosi foggiani anche perché sembra che - secondo quanto dichiarato proprio alcuni giorni fa dall´amministrazione comunale di Foggia - i lavori di adeguamento dello stadio comunale non potranno iniziare se non tra qualche mese.
Lo stadio di Foggia fu inaugurato il 22 novembre del 1925 e dal 1944 è intitolato alla memoria di Pino Zaccheria, militare ed atleta foggiano, pioniere del basket locale, morto il 4 aprile 1941 durante la seconda guerra mondiale sul fronte greco a Tirana.
L´impianto sportivo ha una capienza di 25.085 posti a sedere. In base alla normativa Amato-Meladri e al successivo decreto Pisanu la sua agibilità è stata ridotta e puo´ contenere solo 7500 spettatori. In realtà lo stadio comunale di Foggia non ha mai avuto l´agibilità, neanche per i 7500 spettatori, poiché manca di alcune strutture previste dalla legge e per questo negli anni scorsi si è riusciti a giocare le partite casalinghe solo perché la commissione di vigilanza e il sindaco di Foggia Orazio Ciliberti, ogni domenica si prendeva la responsabilità autorizzando le partite.
Secondo la direttiva sulla sicurezza negli stadi al «Pino Zaccheria» mancano, soprattutto, le uscite di sicurezza, le aree di prefiltraggio e i tornelli agli ingressi. A funzionare sarebbe soltanto il sistema di sicurezza della video sorveglianza all´interno dello stadio. Ecco perché ieri il prefetto di Foggia Antonio Nunziante è stato categorico: «La legge esiste e dettagliata e io ho l´obbligo di farla rispettare. Se non ci sono le condizioni non si potrà giocare con le tifoserie».
Non è apparso molto preoccupato il direttore generale del Foggia, Gianni Francavilla che al Corriere, pur conoscendo la situazione dello stadio si è augurato «che le cose vadano come lo scorso anno e che il sindaco autorizzi di domenica in domenica. Non vedo perché - ha aggiunto Francavilla - le cose dovrebbero cambiare».
Inoltre tra la società di calcio e l´amministrazione comunale non ci sarebbe neanche una convenzione per l´utilizzo dello stadio: una vicenda che va avanti da alcuni decenni. Decisivo, dunque, l´incontro di oggi tra prefetto e amministrazione comunale per sapere se, sciopero dei calciatori permettendo, alla ripresa del campionato il 31 agosto - prima giornata interna per il Foggia con il Potenza - i tifosi foggiani potranno seguire la partita allo stadio o alla radio come avveniva in passato.
Fonte: www.foggiacalciomania.com
E´ quanto annunciato ieri dal nuovo prefetto di Foggia, Antonio Nunziante nel corso della sua presentazione alla stampa. «Io - ha detto il rappresentante del governo - ho la responsabilità della sicurezza e la legge parla chiaro. Se non ci saranno le condizioni sarò costretto a far disputare le gare a porte chiuse, senza neanche i tifosi della squadra di casa».
Oggi, intanto, il prefetto Antonio Nunziante avrà un incontro con l´amministrazione comunale per verificare i lavori di cui necessita la struttura sportiva e poi decidere sul da farsi. Una brutta notizia per i tifosi foggiani anche perché sembra che - secondo quanto dichiarato proprio alcuni giorni fa dall´amministrazione comunale di Foggia - i lavori di adeguamento dello stadio comunale non potranno iniziare se non tra qualche mese.
Lo stadio di Foggia fu inaugurato il 22 novembre del 1925 e dal 1944 è intitolato alla memoria di Pino Zaccheria, militare ed atleta foggiano, pioniere del basket locale, morto il 4 aprile 1941 durante la seconda guerra mondiale sul fronte greco a Tirana.
L´impianto sportivo ha una capienza di 25.085 posti a sedere. In base alla normativa Amato-Meladri e al successivo decreto Pisanu la sua agibilità è stata ridotta e puo´ contenere solo 7500 spettatori. In realtà lo stadio comunale di Foggia non ha mai avuto l´agibilità, neanche per i 7500 spettatori, poiché manca di alcune strutture previste dalla legge e per questo negli anni scorsi si è riusciti a giocare le partite casalinghe solo perché la commissione di vigilanza e il sindaco di Foggia Orazio Ciliberti, ogni domenica si prendeva la responsabilità autorizzando le partite.
Secondo la direttiva sulla sicurezza negli stadi al «Pino Zaccheria» mancano, soprattutto, le uscite di sicurezza, le aree di prefiltraggio e i tornelli agli ingressi. A funzionare sarebbe soltanto il sistema di sicurezza della video sorveglianza all´interno dello stadio. Ecco perché ieri il prefetto di Foggia Antonio Nunziante è stato categorico: «La legge esiste e dettagliata e io ho l´obbligo di farla rispettare. Se non ci sono le condizioni non si potrà giocare con le tifoserie».
Non è apparso molto preoccupato il direttore generale del Foggia, Gianni Francavilla che al Corriere, pur conoscendo la situazione dello stadio si è augurato «che le cose vadano come lo scorso anno e che il sindaco autorizzi di domenica in domenica. Non vedo perché - ha aggiunto Francavilla - le cose dovrebbero cambiare».
Inoltre tra la società di calcio e l´amministrazione comunale non ci sarebbe neanche una convenzione per l´utilizzo dello stadio: una vicenda che va avanti da alcuni decenni. Decisivo, dunque, l´incontro di oggi tra prefetto e amministrazione comunale per sapere se, sciopero dei calciatori permettendo, alla ripresa del campionato il 31 agosto - prima giornata interna per il Foggia con il Potenza - i tifosi foggiani potranno seguire la partita allo stadio o alla radio come avveniva in passato.
Fonte: www.foggiacalciomania.com
21 agosto 2008
Napoletani a Roma via libera dell'Osservatorio
Fonte: Repubblica.it
Via libera ai tifosi del Napoli a Roma
prima riunione dell'Osservatorio
Domani pomeriggio si terrà la prima riunione dell'Osservatorio del Viminale: non sarà solo l'occasione per il passaggio delle consegne fra il direttore Felice Ferlizzi (che il 25 di questo mese si insedia come questore di Arezzo) e il suo successore, Domenico Mazzilli, già questore di Trieste e responsabile della polizia stradale. Nella riunione verranno prese anche importanti decisioni: i membri dell'Osservatorio sembrano orientati a fare partire la stagione calcistica con tutti gli stadi aperti. Con qualche restrizione per alcune gare (come un biglietto a testa) ma anche senza divieti di trasferta. Di conseguenza, i tifosi del Napoli domenica 31 potranno andare all'Olimpico a vedere la gara con la Roma. E' una decisione coraggiosa, indubbiamente, perché fra le due tifoserie, da anni ormai, non corre buon sangue. E anche ultimamente, dalle parti di Arezzo, c'era stato un tentativo di aggressione (poi sventato, con decine di arresti) di napoletani nei confronti di alcuni tifosi giallorossi.
Ma l'Osservatorio vuole dare un segnale positivo: di apertura, di credito, di fiducia nei confronti di tifosi. Guai, però, a chi sgarra: il Viminale è pronto anche a usare il pugno di ferro. Pure la sfida Fiorentina-Juventus non dovrebbe avere preclusioni particolari: il questore di Firenze, Francesco Tagliente, crede da sempre nel dialogo. Coi tifosi viola, sinora è andato tutto bene.
Ferlizzi lascia un lavoro importante: i dati sono positivi, il progetto steward funziona mentre fatica (ma forse per scarso entusiasmo dei club) a decollare la carta del tifoso. C'è anche il "piano autostrade" messo già a punto e che verrà studiato ulteriormente a settembre con il nuovo capo della stradale, Roberto Sgalla. Il numero 1 della polizia, Antonio Manganelli, crede nella funzione dell'Osservatorio e vorrà seguire la stagione calcistica da vicino: forse non sarà presente alla riunione di oggi ma sicuramente ci sarà a quella del 26 agosto, pochi giorni prima del via del campionato.
Da capire bene invece che poteri avrà il nuovissimo comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, costituito a sorpresa il giorno di Ferragosto da Roberto Maroni. Nelle intenzioni del ministro dell'Interno dovrà valutare "gli interventi da fare". Ne faranno parte solo forze di polizia (lo dirige un prefetto, il capo della segreteria del dipartimento di Ps) e per la prima volta entrano in campo, ufficialmente, anche i servizi segreti (con l'Aisi, agenzia per le informazioni per la sicurezza interna, l'ex Sisde). Gli 007 del generale Giorgio Piccirillo dovranno dare il loro parere sulla partite, in base alle informazioni che possono avere. Un ruolo importante e delicato, senza dubbio. Ma questo comitato di analisi non rischia di essere un doppione dell'Osservatorio? A chi toccherà la parola decisiva? E i prefetti che "peso" avranno in futuro? Antonio Manganelli dovrà chiarire ruoli e competenze.
Via libera ai tifosi del Napoli a Roma
prima riunione dell'Osservatorio
Domani pomeriggio si terrà la prima riunione dell'Osservatorio del Viminale: non sarà solo l'occasione per il passaggio delle consegne fra il direttore Felice Ferlizzi (che il 25 di questo mese si insedia come questore di Arezzo) e il suo successore, Domenico Mazzilli, già questore di Trieste e responsabile della polizia stradale. Nella riunione verranno prese anche importanti decisioni: i membri dell'Osservatorio sembrano orientati a fare partire la stagione calcistica con tutti gli stadi aperti. Con qualche restrizione per alcune gare (come un biglietto a testa) ma anche senza divieti di trasferta. Di conseguenza, i tifosi del Napoli domenica 31 potranno andare all'Olimpico a vedere la gara con la Roma. E' una decisione coraggiosa, indubbiamente, perché fra le due tifoserie, da anni ormai, non corre buon sangue. E anche ultimamente, dalle parti di Arezzo, c'era stato un tentativo di aggressione (poi sventato, con decine di arresti) di napoletani nei confronti di alcuni tifosi giallorossi.
Ma l'Osservatorio vuole dare un segnale positivo: di apertura, di credito, di fiducia nei confronti di tifosi. Guai, però, a chi sgarra: il Viminale è pronto anche a usare il pugno di ferro. Pure la sfida Fiorentina-Juventus non dovrebbe avere preclusioni particolari: il questore di Firenze, Francesco Tagliente, crede da sempre nel dialogo. Coi tifosi viola, sinora è andato tutto bene.
Ferlizzi lascia un lavoro importante: i dati sono positivi, il progetto steward funziona mentre fatica (ma forse per scarso entusiasmo dei club) a decollare la carta del tifoso. C'è anche il "piano autostrade" messo già a punto e che verrà studiato ulteriormente a settembre con il nuovo capo della stradale, Roberto Sgalla. Il numero 1 della polizia, Antonio Manganelli, crede nella funzione dell'Osservatorio e vorrà seguire la stagione calcistica da vicino: forse non sarà presente alla riunione di oggi ma sicuramente ci sarà a quella del 26 agosto, pochi giorni prima del via del campionato.
Da capire bene invece che poteri avrà il nuovissimo comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, costituito a sorpresa il giorno di Ferragosto da Roberto Maroni. Nelle intenzioni del ministro dell'Interno dovrà valutare "gli interventi da fare". Ne faranno parte solo forze di polizia (lo dirige un prefetto, il capo della segreteria del dipartimento di Ps) e per la prima volta entrano in campo, ufficialmente, anche i servizi segreti (con l'Aisi, agenzia per le informazioni per la sicurezza interna, l'ex Sisde). Gli 007 del generale Giorgio Piccirillo dovranno dare il loro parere sulla partite, in base alle informazioni che possono avere. Un ruolo importante e delicato, senza dubbio. Ma questo comitato di analisi non rischia di essere un doppione dell'Osservatorio? A chi toccherà la parola decisiva? E i prefetti che "peso" avranno in futuro? Antonio Manganelli dovrà chiarire ruoli e competenze.
18 agosto 2008
E adesso cosa dico?
Ho immaginato tante volte a come sarebbe stato il momento in cui avrei
scritto sul nostro sito che l’epopea degli Ultrà Lodigiani senza squadra
è finita. Che c’è una prima squadra. Che finalmente si riparte, si
torna sugli spalti, si torna ad appendere i nostri vessilli, ad
accendere le nostre torce e ad intonare i nostri canti di battaglia.
Tutto troppo bello per essere vero. Beh, ve lo dico. Pur in maniera
ufficiosa (per la FIGC ancora non ci chiamiamo Lodigiani), è tornata la
prima squadra della Lodigiani. Sui Comunicati della FIGC Lazio e su
qualche giornale che non recepirà le direttive della società ci sarà
scritto Stile Casa Calcio. Purtroppo la fusione fra le due società è
fallita sul piano burocratico in quanto già l’anno scorso lo Stile Casa
Calcio ha fatto un cambio di sede legale e prima del successivo
spostamento devono passare almeno due anni. Pazienza. Ma quello che a
noi importa è che si riparte. Sulle maglie ci sarà la dicitura
Lodigiani, le maglie saranno rosse con bordini bianchi e blu (i veri
colori della Lodigiani, con bianco e rosso prevalente), ai giornalisti
verrà indicato di scrivere Lodigiani, sui manifesti delle partite
apparirà la dicitura Lodigiani. Alla Borghesiana alcuni giocatori si
stanno già allenando e a loro viene chiesto il massimo impegno in quanto
loro rappresenteranno la LODIGIANI! Si giocherà in Prima Categoria,
alla Borghesiana, la mattina alle 11, un orario approvato all’unanimità
dal nostro gruppo. Di fatto quindi lo Stile Casa si occuperà della prima
squadra, la Lodigiani per quest’anno continuerà a occuparsi del settore
giovanile. Ma di fatto una fusione c’è già stata. Per quanto riguarda
la sponda Borghesiana ci sta sorprendendo l’immobilismo con cui è stata
accolta la notizia e per quello che sembra il disinteresse più totale
della dirigenza (ad esclusione di Tonino Ceci che sta dando un
contributo fondamentale alla causa), basti vedere il portale della
Lodigiani (www.nuovalodigiani.it)
che non accenna minimamente al fatto. Nonostante il nostro dedicarci
alla prima squadra terremo sempre d’occhio ciò che succede in via della
Capanna Murata. Sul versante Stile Casa, a nostra sorpresa, abbiamo
trovato la più completa disponibilità e cordialità nei nostri confronti
da parte del Presidente Cristian Federici (ex giocatore delle nostre
giovanili, nella pagina seguente l’intervista che ci ha concesso) e da
parte del team manager Giovanni Ponzo. Basta visitare il portale www.lodigianistilecasa.net al quale, nei limiti, daremo il nostro modesto contributo.
C’è aria di entusiasmo nel gruppo, e già ci si sta dando da fare per la prossima stagione, con rinnovato spirito di gruppo e un’amicizia che è sempre andata in crescendo negli ultimi tempi.
Si comincia il 15 Settembre in Coppa Lazio e il 5 Ottobre in campionato.
Comunque, anche se questa è una vittoria solo a metà che si concretizzerà solo con l’ufficialità FIGC il prossimo anno, sta di fatto che la Lodigiani torna a calcare i campi con le sue divise e con i suoi ultrà al seguito. E quindi ora, con un pò di emozione, voglio riconoscere i meriti di chi ci ha creduto fino in fondo, i meriti di chi non ha fatto morire né la Lodigiani né il nostro gruppo.
Innanzi tutto voglio riconoscere i meriti della dirigenza della Nuova Lodigiani (che a giorni toglierà il Nuova, finalmente!). Una dirigenza che, nonostante le nostre polemiche negli anni ha fatto un lavoro fantastico. Queste persone sono partite dal basso, sono partite con pochi amici che ancora ci credevano e una Borghesiana che era stata devastata dalla Cisco. Quando la Lodigiani ha ripreso a lavorare, nel 2005, la Borghesiana sembrava un lager nazista. Persino la linea del telefono era stata staccata, non c’era rimasto più nulla. E grazie a queste persone è stato ricostruito lo storico vivaio della Lodigiani, e ora abbiamo di nuovo tutte categorie regionali, senza contare gli ottimi risultati della scuola calcio...quindi un bravi a tutte queste persone. Ma all’interno della Lodigiani mi è doveroso fare due ringraziamenti speciali. Il primo lo devo a Tonino Ceci, e questo nonostante le tante battaglie che ci hanno visti contro in questi tre anni. Io so che comunque Tonino è stato una bandiera indiscutibile della Lodigiani e ho sempre saputo che pure lui, quando gli chiedevamo della prima squadra e non sapeva cosa risponderci, gli rodeva il culo perché egli stesso sa cosa vuol dire la prima squadra della Lodigiani. Quindi io spero onestamente che ci si possa scordare delle frizioni passate e si possa andare avanti col vecchio entusiasmo...in fondo tutti si combatte per la stessa causa!
Un secondo ringraziamento lo voglio dare al nostro Giuseppe Malvicini. IL Presidente. E non me ne frega un cazzo che vuole restare come al solito nell’ombra, lo ringrazio e basta. Ha fondato la Lodigiani nel 1972 e l’ha salvata nei momenti più difficili, e in questi ultimi anni ha dato il suo fondamentale contributo per ricostruire tutto, facendo diventare La Borghesiana, come ai vecchi tempi di Italia ’90, un impianto di lusso, la casa della Lodigiani. Grazie, grazie, grazie!
Un ringraziamento anche a quei “vecchi” della Lodigiani che si sono ributtati nella Causa, disconoscendo di fatto la continuità tra Cisco e Lodigiani. Non ho bisogno di fare nomi, chi sa capisce!
Un ringraziamento anche alla dirigenza dello Stile Casa. Non solo per i motivi già citati sopra, ma perché hanno fatto una scelta coraggiosa ad abbinare il nome loro alla Lodigiani nonostante la fusione sia, federalmente parlando, fallita. La dirigenza Stile Casa si sta preparando ad un campionato di vertice e , nonostante i programmi, per quest’anno, avrebbe potuto benissimo continuare per la propria strada, ma nel rispetto della nostra storia, e del nostro gruppo anche direi, non l’hanno fatto.
E infine eccoci! Noi! I vincitori, o almeno i vincitori virtuali. Gli Ultrà Lodigiani 1996. Il gruppo che non si è mai arreso, e che in 4 anni ha dato lezioni di mentalità a tutti. E ora che ripartiamo, vorrei ricordare a quelle teste di cazzo che dicevano di scioglierci, che la nostra esistenza non aveva più senso, che la Lodigiani non sarebbe mai ripartita, che nel gruppo non era più rimasto nessuno, io voglio tanto sapere, ora cosa avete da dire? Veniteci a vedere quando si riparte, venite a vedere quel gruppo che volevate sciolto a tutti i costi, ora se avete qualcosa da dire agli Ultrà Lodigiani avete un luogo, uno stadio, un appuntamento! Ebbene si, io in questo momento voglio respirare, per questo gruppo, un’aria inebriante, splendida, che è l’aria della rivincita. E’l’aria di chi non ha mai mollato e vede finalmente il proprio raccolto all’orizzonte. E’ l’aria di noi idealisti, di noi sognatori che ci abbiamo sempre creduto in questo progetto, così come non abbiamo mai dimenticato l’INGIUSTIZIA che abbiamo subito 4 anni fa or sono. Me la ricordo bene quella drammatica riunione di 4 anni fa alla birreria Marconi, quella in cui abbiamo deciso che il gruppo avrebbe abbandonato quella che già non era più la nostra Lodigiani. Mi ricordo tutto. Chi c’era, tutte le facce, quello che ci siamo detti, e anche la disposizione della tavola. Sembrava l’ultima drammatica riunione del Gran Consiglio del Fascismo prima della fine. E invece no. Abbiamo fatto un patto, rinnovato negli anni, che non è mai stato rotto. E oggi mi posso vantare, anzi, tutti noi ci possiamo vantare, che tutte le persone che presero quelle difficili decisioni, oggi sono tutte di nuovo accanto a noi, con lo sguardo diretto verso il futuro del nostro gruppo. Assieme a delle validissime aggiunte, ragazzi che ci hanno conosciuto e col tempo sono entrati con entusiasmo a fare attività nel nostro gruppo. Un gruppo che ringrazio, personalmente, di esserci sempre stato nei miei momenti più difficili, e credo per tutti sia stato così. Chi mai, in questi anni, si è mai sentito abbandonato dal gruppo? Ve lo dico io, nessuno, perché questo è un gruppo eccezionale, è un gruppo unito, un gruppo di amici. Da oggi questo gruppo verrà ricostituito, cercheremo di allargarlo e di portarlo a nuovi fasti, però cari amici degli Ultrà Lodigiani 1996, ve lo voglio dire: tutti voi, tutti, nessuno escluso, vi meritate il titolo di VECCHIA GUARDIA! Perché, aldilà degli anni di militanza, che senza squadra sono un’infinità, avete sorpassato una fase importantissima del gruppo per avviarne una nuova. Chi verrà dopo vi dovrà guardare con rispetto, perché voi c’eravate quando la Lodigiani non c’era. In tutto questo turbine di emozione, non me ne vogliano per favore gli altri, voglio ringraziare Nikola e Simone, perché sono stati magnifici quanto onnipresenti! Ve lo ricordate, quando nel 2004 siete rimasti a fianco a me, e in molti vi dicevano che vi credevate troppo e non eravate all’altezza? Beh, a suo tempo avete risposto a quelle persone, ma per voi, oggi, rispondono i fatti.
In questi giorni, nonostante la ripartenza della Lodigiani, ammetto che l’umore non era a mille, per cose che non riguardano questo gruppo. Eppure, scrivendo quello che sto scrivendo, con grandissima emozione, sto rendendomi conto che uno dei miei grandi sogni di vita si è realizzato. Già, non ci credo. Forse non ci crederò nemmeno tra un anno quando un comunicato FIGC sancirà definitivamente quello che sta partendo già da quest’anno. Siamo in pochi, in questa vita, a poter dire che un nostro grande sogno si è realizzato. Un sogno figlio di tanta passione e di tante agonie, figlio di una grande ingiustizia e di una grande storia alle spalle, figlio e legittimo erede di una grande squadra e di una tifoseria divenuta ormai storica. Al mondo non viene mai ricordata la massa, non ve lo scordate questo. Al mondo vengono ricordati quei pochi che sanno fare grandi cose. E noi, nel nostro piccolo, a modo nostro, lo abbiamo fatto. Grazie a tutti noi, grazie ULTRA’ LODIGIANI!
E scusate, mica pensate che finisco qua? Voglio invitare tutti, vecchi amici soprattutto, che non ci hanno mai rinnegato, ad unirsi alla nostra festa, e magari passarsi una stagione alla grande con noi. Penso che un evento così grande per noi possa far dimenticare anche vecchi quanto inutili rancori. Penso di aver finito...ah no.......
...ehi, vecchie bagasce della Cisco, voi che siete stati per anni fedelissimi del nostro sito, ci state ancora leggendo??? Fate non bene, ma benissimo! E voglio dirvi una cosa.....ci siamo liberati di voi, e quindi....VAFFANCULO!!!!!!!!!!!!
Stefano – Ultrà Lodigiani
fonte: http://www.ultralodigiani.org
C’è aria di entusiasmo nel gruppo, e già ci si sta dando da fare per la prossima stagione, con rinnovato spirito di gruppo e un’amicizia che è sempre andata in crescendo negli ultimi tempi.
Si comincia il 15 Settembre in Coppa Lazio e il 5 Ottobre in campionato.
Comunque, anche se questa è una vittoria solo a metà che si concretizzerà solo con l’ufficialità FIGC il prossimo anno, sta di fatto che la Lodigiani torna a calcare i campi con le sue divise e con i suoi ultrà al seguito. E quindi ora, con un pò di emozione, voglio riconoscere i meriti di chi ci ha creduto fino in fondo, i meriti di chi non ha fatto morire né la Lodigiani né il nostro gruppo.
Innanzi tutto voglio riconoscere i meriti della dirigenza della Nuova Lodigiani (che a giorni toglierà il Nuova, finalmente!). Una dirigenza che, nonostante le nostre polemiche negli anni ha fatto un lavoro fantastico. Queste persone sono partite dal basso, sono partite con pochi amici che ancora ci credevano e una Borghesiana che era stata devastata dalla Cisco. Quando la Lodigiani ha ripreso a lavorare, nel 2005, la Borghesiana sembrava un lager nazista. Persino la linea del telefono era stata staccata, non c’era rimasto più nulla. E grazie a queste persone è stato ricostruito lo storico vivaio della Lodigiani, e ora abbiamo di nuovo tutte categorie regionali, senza contare gli ottimi risultati della scuola calcio...quindi un bravi a tutte queste persone. Ma all’interno della Lodigiani mi è doveroso fare due ringraziamenti speciali. Il primo lo devo a Tonino Ceci, e questo nonostante le tante battaglie che ci hanno visti contro in questi tre anni. Io so che comunque Tonino è stato una bandiera indiscutibile della Lodigiani e ho sempre saputo che pure lui, quando gli chiedevamo della prima squadra e non sapeva cosa risponderci, gli rodeva il culo perché egli stesso sa cosa vuol dire la prima squadra della Lodigiani. Quindi io spero onestamente che ci si possa scordare delle frizioni passate e si possa andare avanti col vecchio entusiasmo...in fondo tutti si combatte per la stessa causa!
Un secondo ringraziamento lo voglio dare al nostro Giuseppe Malvicini. IL Presidente. E non me ne frega un cazzo che vuole restare come al solito nell’ombra, lo ringrazio e basta. Ha fondato la Lodigiani nel 1972 e l’ha salvata nei momenti più difficili, e in questi ultimi anni ha dato il suo fondamentale contributo per ricostruire tutto, facendo diventare La Borghesiana, come ai vecchi tempi di Italia ’90, un impianto di lusso, la casa della Lodigiani. Grazie, grazie, grazie!
Un ringraziamento anche a quei “vecchi” della Lodigiani che si sono ributtati nella Causa, disconoscendo di fatto la continuità tra Cisco e Lodigiani. Non ho bisogno di fare nomi, chi sa capisce!
Un ringraziamento anche alla dirigenza dello Stile Casa. Non solo per i motivi già citati sopra, ma perché hanno fatto una scelta coraggiosa ad abbinare il nome loro alla Lodigiani nonostante la fusione sia, federalmente parlando, fallita. La dirigenza Stile Casa si sta preparando ad un campionato di vertice e , nonostante i programmi, per quest’anno, avrebbe potuto benissimo continuare per la propria strada, ma nel rispetto della nostra storia, e del nostro gruppo anche direi, non l’hanno fatto.
E infine eccoci! Noi! I vincitori, o almeno i vincitori virtuali. Gli Ultrà Lodigiani 1996. Il gruppo che non si è mai arreso, e che in 4 anni ha dato lezioni di mentalità a tutti. E ora che ripartiamo, vorrei ricordare a quelle teste di cazzo che dicevano di scioglierci, che la nostra esistenza non aveva più senso, che la Lodigiani non sarebbe mai ripartita, che nel gruppo non era più rimasto nessuno, io voglio tanto sapere, ora cosa avete da dire? Veniteci a vedere quando si riparte, venite a vedere quel gruppo che volevate sciolto a tutti i costi, ora se avete qualcosa da dire agli Ultrà Lodigiani avete un luogo, uno stadio, un appuntamento! Ebbene si, io in questo momento voglio respirare, per questo gruppo, un’aria inebriante, splendida, che è l’aria della rivincita. E’l’aria di chi non ha mai mollato e vede finalmente il proprio raccolto all’orizzonte. E’ l’aria di noi idealisti, di noi sognatori che ci abbiamo sempre creduto in questo progetto, così come non abbiamo mai dimenticato l’INGIUSTIZIA che abbiamo subito 4 anni fa or sono. Me la ricordo bene quella drammatica riunione di 4 anni fa alla birreria Marconi, quella in cui abbiamo deciso che il gruppo avrebbe abbandonato quella che già non era più la nostra Lodigiani. Mi ricordo tutto. Chi c’era, tutte le facce, quello che ci siamo detti, e anche la disposizione della tavola. Sembrava l’ultima drammatica riunione del Gran Consiglio del Fascismo prima della fine. E invece no. Abbiamo fatto un patto, rinnovato negli anni, che non è mai stato rotto. E oggi mi posso vantare, anzi, tutti noi ci possiamo vantare, che tutte le persone che presero quelle difficili decisioni, oggi sono tutte di nuovo accanto a noi, con lo sguardo diretto verso il futuro del nostro gruppo. Assieme a delle validissime aggiunte, ragazzi che ci hanno conosciuto e col tempo sono entrati con entusiasmo a fare attività nel nostro gruppo. Un gruppo che ringrazio, personalmente, di esserci sempre stato nei miei momenti più difficili, e credo per tutti sia stato così. Chi mai, in questi anni, si è mai sentito abbandonato dal gruppo? Ve lo dico io, nessuno, perché questo è un gruppo eccezionale, è un gruppo unito, un gruppo di amici. Da oggi questo gruppo verrà ricostituito, cercheremo di allargarlo e di portarlo a nuovi fasti, però cari amici degli Ultrà Lodigiani 1996, ve lo voglio dire: tutti voi, tutti, nessuno escluso, vi meritate il titolo di VECCHIA GUARDIA! Perché, aldilà degli anni di militanza, che senza squadra sono un’infinità, avete sorpassato una fase importantissima del gruppo per avviarne una nuova. Chi verrà dopo vi dovrà guardare con rispetto, perché voi c’eravate quando la Lodigiani non c’era. In tutto questo turbine di emozione, non me ne vogliano per favore gli altri, voglio ringraziare Nikola e Simone, perché sono stati magnifici quanto onnipresenti! Ve lo ricordate, quando nel 2004 siete rimasti a fianco a me, e in molti vi dicevano che vi credevate troppo e non eravate all’altezza? Beh, a suo tempo avete risposto a quelle persone, ma per voi, oggi, rispondono i fatti.
In questi giorni, nonostante la ripartenza della Lodigiani, ammetto che l’umore non era a mille, per cose che non riguardano questo gruppo. Eppure, scrivendo quello che sto scrivendo, con grandissima emozione, sto rendendomi conto che uno dei miei grandi sogni di vita si è realizzato. Già, non ci credo. Forse non ci crederò nemmeno tra un anno quando un comunicato FIGC sancirà definitivamente quello che sta partendo già da quest’anno. Siamo in pochi, in questa vita, a poter dire che un nostro grande sogno si è realizzato. Un sogno figlio di tanta passione e di tante agonie, figlio di una grande ingiustizia e di una grande storia alle spalle, figlio e legittimo erede di una grande squadra e di una tifoseria divenuta ormai storica. Al mondo non viene mai ricordata la massa, non ve lo scordate questo. Al mondo vengono ricordati quei pochi che sanno fare grandi cose. E noi, nel nostro piccolo, a modo nostro, lo abbiamo fatto. Grazie a tutti noi, grazie ULTRA’ LODIGIANI!
E scusate, mica pensate che finisco qua? Voglio invitare tutti, vecchi amici soprattutto, che non ci hanno mai rinnegato, ad unirsi alla nostra festa, e magari passarsi una stagione alla grande con noi. Penso che un evento così grande per noi possa far dimenticare anche vecchi quanto inutili rancori. Penso di aver finito...ah no.......
...ehi, vecchie bagasce della Cisco, voi che siete stati per anni fedelissimi del nostro sito, ci state ancora leggendo??? Fate non bene, ma benissimo! E voglio dirvi una cosa.....ci siamo liberati di voi, e quindi....VAFFANCULO!!!!!!!!!!!!
Stefano – Ultrà Lodigiani
fonte: http://www.ultralodigiani.org
16 agosto 2008
Per questa maglia storica!
L'incredibile scelta della società bianconera di apporre sulle nuove
divise di gioco non l'aquila friulana ma quella della regione
Friuli-Venezia Giulia ha sollevato un bel polverone tra i sostenitori
delle Zebrette che sono determinati a dire la loro in merito. La Curva
Nord ed il nostro gruppo fanno da cassa di risonanza a questo malumore
generale non condividendo tale decisione.
Non possiamo accettare di vedere la nostra storica maglia deturpata da un simbolo che non sentiamo nostro.
Il problema non sono le righe verticali sottilissime che ricordano la maglia ufficiale dell'Ascoli Calcio di due stagioni fa ne tantomeno le altre due varianti cromatiche che possono piacere o meno (a tal proposito abbiamo attivato una galleria fotografica che ripercorre le diverse maglie storiche bianconere) ma l'enesima dimostrazione di scarsa considerazione dimostrata dall'Udinese Calcio nei confronti del pubblico friulano, della storia della piccola patria e del forte campanilismo con il territorio giuliano che non è circoscritto unicamente all'ambiente stadio.
FONTE: friulanialseguito
Non possiamo accettare di vedere la nostra storica maglia deturpata da un simbolo che non sentiamo nostro.
Il problema non sono le righe verticali sottilissime che ricordano la maglia ufficiale dell'Ascoli Calcio di due stagioni fa ne tantomeno le altre due varianti cromatiche che possono piacere o meno (a tal proposito abbiamo attivato una galleria fotografica che ripercorre le diverse maglie storiche bianconere) ma l'enesima dimostrazione di scarsa considerazione dimostrata dall'Udinese Calcio nei confronti del pubblico friulano, della storia della piccola patria e del forte campanilismo con il territorio giuliano che non è circoscritto unicamente all'ambiente stadio.
FONTE: friulanialseguito
Comunicato: Stirpe Ribelle Sapri 2004
STIRPE RIBELLE
...gli ultras di Sapri...
Il gruppo organizzato Stirpe Ribelle 2004 comunica ,a malincuore, lo scioglimento del gruppo in modo definitivo
Riteniamo necessario prendere questa sofferta ma inevitabile decisione per varie situazioni venutesi a creare attorno a noi.
Diffide che hanno colpito parte del nostro zoccolo duro e repressione a livelli insostenibili per un gruppo come noi che fa della coerenza e del “nessun compromesso” fattori irrinunciabili di militanza;
il grande imborghesimento verificatosi nella nostra cittadina che ha spazzato via ogni valore che deve contraddistinguere un gruppo ULTRAS;
In ultimo un pensiero all’attuale “società” Sapri Calcio 1928,società composta da persone “limpide ed affidabili”,persone che sono l’esempio dell’essere mercenario,esempio di menefreghismo verso la passione vera e disinteressata di tanta gente;ma purtroppo come sempre solo a noi ULTRAS questi personaggi non sono graditi;….il tifosotto medio,si sà, svende il proprio orgoglio per un 2-0 in casa o per le solite promesse estive .
Per questo prendiamo la decisione di farci da parte, ripieghiamo il nostro amato “pezzo di tela” che in tante “battaglie” ci ha accompagnato lasciandoci impressi nella mente e nel cuore tanti ricordi belli e brutti che essi siano! Siamo ultras (e lo resteremo nonostante tutto)…non siamo abituati a piangerci addosso , usciamo di scena a testa alta con la coerenza che ci ha sempre contraddistinti…muore il gruppo ma non il nostro ideale! Salutiamo e ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito al movimento ULTRAS Saprese,a chi ci ha incontrato e rispettato durante il nostro cammino, amici e nemici che essi siano…e un ultimo e particolare saluto ai nostri diffidati…e a chi purtroppo ci guarda da lassu’…!
Il Direttivo Stirpe Ribelle Sapri 2004
ULTRAS LIBERI
...gli ultras di Sapri...
Il gruppo organizzato Stirpe Ribelle 2004 comunica ,a malincuore, lo scioglimento del gruppo in modo definitivo
Riteniamo necessario prendere questa sofferta ma inevitabile decisione per varie situazioni venutesi a creare attorno a noi.
Diffide che hanno colpito parte del nostro zoccolo duro e repressione a livelli insostenibili per un gruppo come noi che fa della coerenza e del “nessun compromesso” fattori irrinunciabili di militanza;
il grande imborghesimento verificatosi nella nostra cittadina che ha spazzato via ogni valore che deve contraddistinguere un gruppo ULTRAS;
In ultimo un pensiero all’attuale “società” Sapri Calcio 1928,società composta da persone “limpide ed affidabili”,persone che sono l’esempio dell’essere mercenario,esempio di menefreghismo verso la passione vera e disinteressata di tanta gente;ma purtroppo come sempre solo a noi ULTRAS questi personaggi non sono graditi;….il tifosotto medio,si sà, svende il proprio orgoglio per un 2-0 in casa o per le solite promesse estive .
Per questo prendiamo la decisione di farci da parte, ripieghiamo il nostro amato “pezzo di tela” che in tante “battaglie” ci ha accompagnato lasciandoci impressi nella mente e nel cuore tanti ricordi belli e brutti che essi siano! Siamo ultras (e lo resteremo nonostante tutto)…non siamo abituati a piangerci addosso , usciamo di scena a testa alta con la coerenza che ci ha sempre contraddistinti…muore il gruppo ma non il nostro ideale! Salutiamo e ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito al movimento ULTRAS Saprese,a chi ci ha incontrato e rispettato durante il nostro cammino, amici e nemici che essi siano…e un ultimo e particolare saluto ai nostri diffidati…e a chi purtroppo ci guarda da lassu’…!
Il Direttivo Stirpe Ribelle Sapri 2004
ULTRAS LIBERI
Comunicato ufficiale Nucleo Doria
Con queste poche righe intendiamo rendere ufficiale una decisione già
presa a gennaio nel giorno della festa per il nostro decennale e cioè LO
SCIOGLIMENTO DEL GRUPPO.
I motivi di questa decisione sono diversi, ma sinceramente non ci va di elencarli perché cambierebbe la forma ma non la sostanza, cosa a cui in questi 10 ANNI abbiamo sempre dato piu’ importanza. Restano nei ricordi le tante trasferte, la goliardia, le tante risate, il merito di aver dato vita ad ANGRI TRICOLORE (che continuerà ad esistere), ma anche le tante delusioni, gli arresti, le diffide…
Concludiamo salutando tutte le tifoserie che in questi anni ci hanno rispettato ed i nostri fratelli di Locri e Battipaglia.
I motivi di questa decisione sono diversi, ma sinceramente non ci va di elencarli perché cambierebbe la forma ma non la sostanza, cosa a cui in questi 10 ANNI abbiamo sempre dato piu’ importanza. Restano nei ricordi le tante trasferte, la goliardia, le tante risate, il merito di aver dato vita ad ANGRI TRICOLORE (che continuerà ad esistere), ma anche le tante delusioni, gli arresti, le diffide…
Concludiamo salutando tutte le tifoserie che in questi anni ci hanno rispettato ed i nostri fratelli di Locri e Battipaglia.
13 agosto 2008
Comunicato ufficiale Vescovado Nocera
Il gruppo è stato presentato ieri 11/08/2008 nella sede in via domenico
fedele "vescovado" con la presenza in sede di alcuni ultras della curva
sud a parte ovviamente ai componenti del gruppo.Grazie alla voglia di
alcuni ragazzi ed amici di lunga data, da sempre grandi tifosi della
Nocerina di riunirsi in un vero e proprio “gruppo”, in modo del tutto
spontaneo, per sostenere la nostra squadra del cuore mantenendo gli
ideali di sempre: lealtà, fedeltà, rispetto, amicizia.
In questi ultimi tempi il mondo del calcio e’ cambiato, ma noi ultras vogliamo continuare ad esser la parte vera, pulita e colorata del mondo del pallone!
Proprio in questo momento la voglia di esserci ha preso il sopravvento tra di noi, con l’obiettivo di esser per la Nocerina l’uomo in Più, in grado di dar quella forza necessaria a superare ogni ostacolo, sempre e comunque insieme a tutti gli altri gruppi della Curva Sud, che da tempo ormai sostengono ovunque ed in ogni stadio i nostri gloriosi colori.
In questi ultimi tempi il mondo del calcio e’ cambiato, ma noi ultras vogliamo continuare ad esser la parte vera, pulita e colorata del mondo del pallone!
Proprio in questo momento la voglia di esserci ha preso il sopravvento tra di noi, con l’obiettivo di esser per la Nocerina l’uomo in Più, in grado di dar quella forza necessaria a superare ogni ostacolo, sempre e comunque insieme a tutti gli altri gruppi della Curva Sud, che da tempo ormai sostengono ovunque ed in ogni stadio i nostri gloriosi colori.
10 agosto 2008
Fedayn Bronx Caserta "sospesa attività di curva"
Il Gruppo Fedayn Bronx ’81 comunica, all’intera città, tifosi e
appassionati dell’U.S. Casertana 1908, la sospensione delle attività di
curva, di tifo e di presenza a seguito dei colori rossoblu per l’anno
calcistico 2008/2009 ed eventuali anni seguenti di permanenza in
Eccellenza. Precisando che non remeremo contro l’operato dell’attuale
presidente, ma oramai stanchi di vedere ogni anno calpestare i nostri
sogni. Questa dolorosa scelta è dovuta all’ennesima debacle del calcio
casertano causata dalla poca chiarezza nei progetti e dalla scarsa
diligenza con la quale “gli addetti ai lavori” avrebbero dovuto
restituire a Caserta campionati a noi consoni. A tutto ciò ha
contribuito il totale disinteresse delle amministrazioni
comunale-provinciale troppo impegnate a “salvaguardare” i propri
interessi, appoggiando realtà sportive al momento preferite alla nostra
storia. Tale conferma è avvenuta dalla disponibilità
dell’amministrazione a cedere lo Stadio Pinto ad 1 compagine a noi
limitrofa, vedendo sfilare sotto i nostri occhi increduli tifoserie di
campionati professionistici, umiliando così ancora una volta la nostra
realtà centenaria.
Fonte: interno18.it
Fonte: interno18.it
Da quanto appreso in quest’ultime settimane dai quotidiani locali e dalle stesse dichiarazioni della società SSC VENEZIA, la situazione che si prospetta nei prossimi giorni sembra essere molto preoccupante. L’espletamento delle pratiche per l’iscrizione al campionato di prima divisione che in un primo momento sembravano essere semplici formalità si sono rivelate incomplete. Queste irregolarità ci portano nella migliore delle ipotesi ad affrontare il prossimo campionato con dei punti di penalizzazione e nella peggiore delle ipotesi all’esclusione dal campionato con ovvie conseguenze. Noi gruppi della Curva Sud ci sentiamo traditi nella fiducia che abbiamo riposto nei confronti della società e chiediamo a gran voce che i f.lli Poletti, quanto prima, facciano chiarezza su questa confusa vicenda rassicurando l’ambiente con prove certe e concrete di regolari iscrizioni, non più con promesse e false illusioni. Onestà e umiltà prima di tutto. Aspettando una tempestiva risposta dalla presidenza, I GRUPPI DELLA CURVA SUD
Il direttivo del ‘Nucleo Fermano 1996’, dopo una attenta disamina
riguardo i numerosi provvedimenti amministrativi che negli ultimi mesi
hanno colpito la maggior parte dei componenti del gruppo, comunica la
propria ‘autosospensione’ da ogni forma di sostegno alla ‘U.s.Fermana
s.r.l.’.
Tale decisione, ‘dolorosa’ e ‘inevitabile’, si protrarrà sino a tempo indeterminato.
La mano ingiusta della repressione colpendo numerosi elementi di spicco del nostro gruppo non permetteva più l’andare avanti come gruppo organizzato.La nostra non deve essere vista come una resa, bensì come un monito di protesta verso chi sta cercando di distruggere il nostro movimento.Non potevamo restare ancora inermi a guardare davanti a diffide mirate ed arresti lampo nel cuore della notte.
Il nostro pensiero va alla società ‘U.s.Fermana s.r.l.’ che noi ‘sosterremo’ moralmente in questo secondo difficile campionato di promozione marche.
Lasciare vuota la ovest equivale a perdere un pezzo di cuore; non siamo carne da macello né valvola di sfogo di qualche damerino frustrato in giacca e cravatta il cui unico obiettivo nella vita è sradicare il movimento ultras a Fermo.
Colpevoli a nostro avviso sono anche le istituzioni e i politici fermani, rei di essere rimasti a guardare davanti a questo becero sciacallaggio.Se oggi il tifo a Fermo è morto è anche colpa loro.
Il ‘Nucleo Fermano 1996’ rimarrà comunque attivo con iniziative di vario genere che coinvolgeranno la cittadinanza fermana tutta durante il corso dell’anno e faremo ‘sentire’ il nostro pensiero quando sarà opportuno tramite organi di divulgazione autoprodotti.
Torneremo più forti di prima,a modo nostro e nel giusto tempo.
Il Direttivo.
‘’…voi non potete fermare il vento gli fate solo perdere.’’
Tale decisione, ‘dolorosa’ e ‘inevitabile’, si protrarrà sino a tempo indeterminato.
La mano ingiusta della repressione colpendo numerosi elementi di spicco del nostro gruppo non permetteva più l’andare avanti come gruppo organizzato.La nostra non deve essere vista come una resa, bensì come un monito di protesta verso chi sta cercando di distruggere il nostro movimento.Non potevamo restare ancora inermi a guardare davanti a diffide mirate ed arresti lampo nel cuore della notte.
Il nostro pensiero va alla società ‘U.s.Fermana s.r.l.’ che noi ‘sosterremo’ moralmente in questo secondo difficile campionato di promozione marche.
Lasciare vuota la ovest equivale a perdere un pezzo di cuore; non siamo carne da macello né valvola di sfogo di qualche damerino frustrato in giacca e cravatta il cui unico obiettivo nella vita è sradicare il movimento ultras a Fermo.
Colpevoli a nostro avviso sono anche le istituzioni e i politici fermani, rei di essere rimasti a guardare davanti a questo becero sciacallaggio.Se oggi il tifo a Fermo è morto è anche colpa loro.
Il ‘Nucleo Fermano 1996’ rimarrà comunque attivo con iniziative di vario genere che coinvolgeranno la cittadinanza fermana tutta durante il corso dell’anno e faremo ‘sentire’ il nostro pensiero quando sarà opportuno tramite organi di divulgazione autoprodotti.
Torneremo più forti di prima,a modo nostro e nel giusto tempo.
Il Direttivo.
‘’…voi non potete fermare il vento gli fate solo perdere.’’
7 agosto 2008
ATALANTA: VIERI KO, POI LITIGA COI TIFOSI
Non c'è aria di riappacificazione tra la tifoseria dell'Atalanta e
Christian Vieri, oggetto di insulti fin dal giorno del suo ritorno a
Bergamo dopo la parentesi (mai perdonata) con la Fiorentina. Ieri il
culmine durante l'amichevole vinta contro il Varese per 3-0 (doppietta
di Doni, e sigillo di De Ascentis), quando Bobo è uscito dal campo per
l'ennesimo infortunio muscolare ed ha risposto a pochi tifosi nerazzurri
che lo stavano insultando, alzando il dito medio.
fonte: www.sportisland.net
fonte: www.sportisland.net
Follia ultras, in arrivo altri arresti
Proseguono le indagini, condotte dai carabinieri di Norcia, sul
materiale video relativo agli scontri di ieri pomeriggio al campo di
calcio dell'hotel Salicone, che ha visto come tristi protagonisti tifosi
del Cosenza e del Siena, questi ultimi più che altro nel ruolo delle
vittime di un'aggressione in piena regola, con tanto di spray urticante e
bastoni.
Mentre rimangono ricoverati il carabiniere, il tifoso senese e il cineoperatore romano che hanno riportato le ferite più gravi dagli scontri di ieri, ai sei fermi e all'arresto messo a segno dall'Arma potrebbero ben presto aggiungersene degli altri, sulla base di quanto acquisito dalle immagini registrate. Tutti i provvedimenti cautelari operati dai militari di Norcia sono diretti a tifosi del Cosenza, che ieri pomeriggio - prima di raggiungere il Salicone e dare inizio alla follia - sono scesi dal loro pullman nei pressi dei giardini pubblici, creando da subito non pochi problemi ai gestori del bar. I carabinieri sono riusciti appena in tempo a far chiudere altri due locali, situati lungo le mura nei pressi di Porta Meggiana, mentre alcuni testimoni riferiscono di aver visto alcuni ultras del Cosenza scendere dal mezzo indossando caschi e impugnando spranghe di legno, ad ulteriore testimonianza che quella di ieri fosse un'azione di rappresaglia premeditata.
Per comprendere - si fa per dire - il motivo di tanta violenza, bisogna tornare indietro con la memoria fino al 2001, quando durante un Siena-Cosenza alcuni sostenitori toscani rubarono uno striscione appartenente all'opposta tifoseria: un po' poco, certamente, ma comunque bastevole - da quel che si è visto ieri - per provocare l'inaudita vendetta dei tifosi cosentini. Una rivalsa covata per sette anni, che ieri pomeriggio è esplosa in tutta la sua disumanità durante un'amichevole precampionato.
fonte: www.spoletonline.com
Mentre rimangono ricoverati il carabiniere, il tifoso senese e il cineoperatore romano che hanno riportato le ferite più gravi dagli scontri di ieri, ai sei fermi e all'arresto messo a segno dall'Arma potrebbero ben presto aggiungersene degli altri, sulla base di quanto acquisito dalle immagini registrate. Tutti i provvedimenti cautelari operati dai militari di Norcia sono diretti a tifosi del Cosenza, che ieri pomeriggio - prima di raggiungere il Salicone e dare inizio alla follia - sono scesi dal loro pullman nei pressi dei giardini pubblici, creando da subito non pochi problemi ai gestori del bar. I carabinieri sono riusciti appena in tempo a far chiudere altri due locali, situati lungo le mura nei pressi di Porta Meggiana, mentre alcuni testimoni riferiscono di aver visto alcuni ultras del Cosenza scendere dal mezzo indossando caschi e impugnando spranghe di legno, ad ulteriore testimonianza che quella di ieri fosse un'azione di rappresaglia premeditata.
Per comprendere - si fa per dire - il motivo di tanta violenza, bisogna tornare indietro con la memoria fino al 2001, quando durante un Siena-Cosenza alcuni sostenitori toscani rubarono uno striscione appartenente all'opposta tifoseria: un po' poco, certamente, ma comunque bastevole - da quel che si è visto ieri - per provocare l'inaudita vendetta dei tifosi cosentini. Una rivalsa covata per sette anni, che ieri pomeriggio è esplosa in tutta la sua disumanità durante un'amichevole precampionato.
fonte: www.spoletonline.com
6 agosto 2008
Cori razzisti contro Napoli, l’Inter condannata a risarcimento
Fonte: www.parmaok.it
L’Inter sarà costretta a risarcire un tifoso del Napoli d 1500 euro per danni esistenziali. Il motivo? Il supporter partenopeo ha deciso di sporgere denuncia contro la tifoseria interista, accusati di aver intonato cori razzisti.
La partita incriminata è Inter-Napoli del 6 ottobre 2007 e dagli spalti del Meazza campeggiavano striscioni non esattamente gentili nei confronti della tifoseria ospite: "Ciao Colerosi", "Partenopei tubercolosi", "Napoli fogna", accompagnati da cori offensivi nei confronti della città campana.
Il tifoso, al rientro in città, si è ricolto ad un legale. La causa, che si basa sul principio della responsabilità oggettiva delle società di calcio, condanna quindi l’Inter. E, soprattutto, crea un precedente. E pesante: i tifosi offesi d’ora in poi saranno tanti.
L’Inter sarà costretta a risarcire un tifoso del Napoli d 1500 euro per danni esistenziali. Il motivo? Il supporter partenopeo ha deciso di sporgere denuncia contro la tifoseria interista, accusati di aver intonato cori razzisti.
La partita incriminata è Inter-Napoli del 6 ottobre 2007 e dagli spalti del Meazza campeggiavano striscioni non esattamente gentili nei confronti della tifoseria ospite: "Ciao Colerosi", "Partenopei tubercolosi", "Napoli fogna", accompagnati da cori offensivi nei confronti della città campana.
Il tifoso, al rientro in città, si è ricolto ad un legale. La causa, che si basa sul principio della responsabilità oggettiva delle società di calcio, condanna quindi l’Inter. E, soprattutto, crea un precedente. E pesante: i tifosi offesi d’ora in poi saranno tanti.
5 agosto 2008
COMUNICATO UFFICIALE ORIGINAL FANS STABIA
Con tristezza e stato stato d'animo a pezzi di chi scrive, comunichiamo
lo scioglimento del nostro gruppo all'indomani del quindicesimo anno di
nascita. Ebbene si quindici lunghi anni sono passati da quando la nostra
"amata pezza" è comparsa, girando con fierezza ed orgoglio tutti gli
stadi d'italia.
Quindici anni dove sia il calcio, che il "mondo ultras", hanno subito delle metamorfosi portando morti assurde, (la vita di Gabbo in un'attimo dimenticata) nuovi e sempre più aspri divieti, e ultras in carcere con accuse di terrorismo, lasciando impuniti fatti che nel sociale, hanno maggior peso e rilevanza, per non parlare della nostalgia delle vecchie maniere…
Finisce qui la nostra avventura consapevoli e "fieri" di essere stati coerenti con il nostro ideale, la nostra linea, ed il nostro modo di essere (quello che ci ha sempre contraddistinti), e quello di aver vissuto senza nessuno scopo di lucro e senza nessun compromesso, rimanendo ostili con chi negli ultimi anni e' venuto meno al nostro spirito di gruppo.
1994-2008 Secondi a Nessuno...
Quindici anni dove sia il calcio, che il "mondo ultras", hanno subito delle metamorfosi portando morti assurde, (la vita di Gabbo in un'attimo dimenticata) nuovi e sempre più aspri divieti, e ultras in carcere con accuse di terrorismo, lasciando impuniti fatti che nel sociale, hanno maggior peso e rilevanza, per non parlare della nostalgia delle vecchie maniere…
Finisce qui la nostra avventura consapevoli e "fieri" di essere stati coerenti con il nostro ideale, la nostra linea, ed il nostro modo di essere (quello che ci ha sempre contraddistinti), e quello di aver vissuto senza nessuno scopo di lucro e senza nessun compromesso, rimanendo ostili con chi negli ultimi anni e' venuto meno al nostro spirito di gruppo.
1994-2008 Secondi a Nessuno...
4 agosto 2008
Niente derby a Palermo per i tifosi del Catania
Fonte: notizie.sport.alice.it
Su indicazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e dopo essersi consultato con il Questore, il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone, ha vietato la trasferta ai tifosi del Catania per il derby di sabato contro i rosanero.
Su indicazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e dopo essersi consultato con il Questore, il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone, ha vietato la trasferta ai tifosi del Catania per il derby di sabato contro i rosanero. I biglietti eventualmente già venduti ai supporters etnei sono considerati annullati mentre il settore ospiti del Barbera è stato virtualmente chiuso.
Su indicazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e dopo essersi consultato con il Questore, il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone, ha vietato la trasferta ai tifosi del Catania per il derby di sabato contro i rosanero.
Su indicazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e dopo essersi consultato con il Questore, il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone, ha vietato la trasferta ai tifosi del Catania per il derby di sabato contro i rosanero. I biglietti eventualmente già venduti ai supporters etnei sono considerati annullati mentre il settore ospiti del Barbera è stato virtualmente chiuso.
Ultrà del Cosenza assaltano tifosi Siena con spranghe e coltelli: un arresto
Fonte: quotidiano.net
Raid premeditato e di bestiale violenza. I pochi carabinieri presenti non hanno potuto impedire gli scontri. Fra le due tifoserie c'era una rivalità di vecchia data. Annullata l'amichevole, feriti diversi spettatori
Violenti scontri questo pomeriggio a Norcia prima dell'amichevole di calcio tra Siena e Cosenza. Le due tifoserie presenti sono venute a contatto e si sono scontrate utilizzando legni, bottiglie, sassi e materiale urticante non meglio precisato. Qualche tifoso è stato ferito ed è stato soccorso dai volontari della Croce verde. Pochi i carabinieri presenti che non hanno potuto impedire gli scontri.
E un tifoso calabrese e' stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale in seguito agli incidenti.
L'uomo e' stato bloccato dai militi mentre in auto con altri sostenitori del Cosenza cercava di allontanarsi da Norcia dopo gli incidenti. Secondo l'accusa era tra le persone che hanno opposto resistenza ai carabinieri intervenuti per impedire il contatto tra le due tifoserie. Uno dei militari in questa occasione era caduto riportando contusioni giudicate guaribili in cinque giorni.
Gli inquirenti stanno vagliando la posizione di altre persone che avrebbero partecipato agli incidenti.
L'AGGRESSIONE
Un quarto d'ora prima della partita, mentre sugli spalti avevano preso posto almeno trecento tifosi senesi, sono entrati nello stesso settore un centinaio di tifosi cosentini. Sono volate bottiglie di vetro ed i tifosi calabresi si sono fatti avanti con aste di bandiere e bastoni. Il clima si è fatto pesante anche in campo, con una lite furibonda che ha coinvolto la dirigenza dei due club mentre i giocatori si sono adoperati invano per far tornare la calma.
Era presente inizialmente una pattuglia dei carabinieri, poi ne sono sopraggiunte altre due. Ci sono stati tre tifosi senesi feriti e sanguinanti, di cui uno soccorso dall'ambulanza e portato all'ospedale di Norcia con un impacco di ghiaccio sulla tempia e l'occhio destro (nessuna grave conseguenza). Diverse le famiglie presenti, con i bambini in lacrime di fronte all'episodio. L'amichevole è stata annullata tra le polemiche perchè si sono ricordati vecchi episodi di tensione tra le due tifoserie risalenti anche all'ultimo incontro ufficiale in campionato, cinque anni fa in serie B. L'arbitro Valeri di Roma parlando con Nazario Pignotti dello staff del Siena ha dichiarato: "Io la responsabilità di cominciare questa partita non me la prendo".
IL RAMMARICO DEL SIENA
Una brutta domenica per tutti: il club toscano, in una nota sul proprio sito internet, si rivolge ai propri tifosi esprimendo solidarietà e rammarico. «La gara amichevole in programma oggi a Norcia contro il Cosenza - sottolinea il club bianconero - non è stata disputata per gli incidenti che si sono verificati prima dell'inizio della partita all'arrivo dei tifosi ospiti. L'A.C. Siena esprime rammarico per ciò che è accaduto e solidarietà ai propri tifosi arrivati nella sede del ritiro del Siena con le famiglie e i bambini per trascorrere un sereno pomeriggio di sport, confidando che vengano individuati i responsabili di questa vile aggressione»
Raid premeditato e di bestiale violenza. I pochi carabinieri presenti non hanno potuto impedire gli scontri. Fra le due tifoserie c'era una rivalità di vecchia data. Annullata l'amichevole, feriti diversi spettatori
Violenti scontri questo pomeriggio a Norcia prima dell'amichevole di calcio tra Siena e Cosenza. Le due tifoserie presenti sono venute a contatto e si sono scontrate utilizzando legni, bottiglie, sassi e materiale urticante non meglio precisato. Qualche tifoso è stato ferito ed è stato soccorso dai volontari della Croce verde. Pochi i carabinieri presenti che non hanno potuto impedire gli scontri.
E un tifoso calabrese e' stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale in seguito agli incidenti.
L'uomo e' stato bloccato dai militi mentre in auto con altri sostenitori del Cosenza cercava di allontanarsi da Norcia dopo gli incidenti. Secondo l'accusa era tra le persone che hanno opposto resistenza ai carabinieri intervenuti per impedire il contatto tra le due tifoserie. Uno dei militari in questa occasione era caduto riportando contusioni giudicate guaribili in cinque giorni.
Gli inquirenti stanno vagliando la posizione di altre persone che avrebbero partecipato agli incidenti.
L'AGGRESSIONE
Un quarto d'ora prima della partita, mentre sugli spalti avevano preso posto almeno trecento tifosi senesi, sono entrati nello stesso settore un centinaio di tifosi cosentini. Sono volate bottiglie di vetro ed i tifosi calabresi si sono fatti avanti con aste di bandiere e bastoni. Il clima si è fatto pesante anche in campo, con una lite furibonda che ha coinvolto la dirigenza dei due club mentre i giocatori si sono adoperati invano per far tornare la calma.
Era presente inizialmente una pattuglia dei carabinieri, poi ne sono sopraggiunte altre due. Ci sono stati tre tifosi senesi feriti e sanguinanti, di cui uno soccorso dall'ambulanza e portato all'ospedale di Norcia con un impacco di ghiaccio sulla tempia e l'occhio destro (nessuna grave conseguenza). Diverse le famiglie presenti, con i bambini in lacrime di fronte all'episodio. L'amichevole è stata annullata tra le polemiche perchè si sono ricordati vecchi episodi di tensione tra le due tifoserie risalenti anche all'ultimo incontro ufficiale in campionato, cinque anni fa in serie B. L'arbitro Valeri di Roma parlando con Nazario Pignotti dello staff del Siena ha dichiarato: "Io la responsabilità di cominciare questa partita non me la prendo".
IL RAMMARICO DEL SIENA
Una brutta domenica per tutti: il club toscano, in una nota sul proprio sito internet, si rivolge ai propri tifosi esprimendo solidarietà e rammarico. «La gara amichevole in programma oggi a Norcia contro il Cosenza - sottolinea il club bianconero - non è stata disputata per gli incidenti che si sono verificati prima dell'inizio della partita all'arrivo dei tifosi ospiti. L'A.C. Siena esprime rammarico per ciò che è accaduto e solidarietà ai propri tifosi arrivati nella sede del ritiro del Siena con le famiglie e i bambini per trascorrere un sereno pomeriggio di sport, confidando che vengano individuati i responsabili di questa vile aggressione»
2 agosto 2008
Ferrara, i tifosi fanno festa
Appresa la notizia del ripescaggio in Prima Divisione della Spal,
la città si è vestita con i colori della festa. Rigorosamente
biancoazzurri.
A Ferrara si è vissuta una serata all’insegna della festa. Una doppia festa. Si perché, in un colpo solo, la Spal esulta per il passaggio di proprietà tra il vecchio (Tomasi) e il nuovo (Butelli) patron e l’ammissione al campionato di Prima Divisione decretato ieri dal Consiglio Federale.
Andando però per ordine cronologico la prima gioia i tifosi spallini l’hanno già vissuta il 29 u.s. (quando si è concretizzato il passaggio societario). Considerata logora, la gestione Tomasi (poco apprezzata dall’ambiente ferrarese) ha vissuto i suoi ultimi fasti con la consegna della società nelle mani dell’imprenditore lucchese Cesare Butelli. Una boccata di aria fresca per i molti tifosi che non vedevano l’ora che il passaggio di mano avvenisse.
La grande notizia è arrivata però nel pomeriggio di ieri. La Spal è stata “ripescata” in Prima Divisione. Verificata l’ufficialità della notizia, Ferrara è scesa in piazza con tanto di bandiere per festeggiare una “promozione” che ripaga i tifosi delle molte amarezze del recente passato. Una festa durata per molte ore, cui hanno partecipato proprio tutti.
Anche sul web si è dato libero sfogo alla gioia. Chi da altre città d’Italia, chi dall’estero, tutti hanno voluto manifestare la propria felicità. E quindi il nuovo proprietario, Cesare Butelli, si ritrova a essere promosso senza ancora aver neppure disputato una gara ufficiale. Con lui il nuovo tecnico, Aldo Dolcetti, arrivato alla Spal dalla squadra Ungherese del BFC Siófok.
Insomma a Ferrara la festa ha avuto inizio. Ora sta al patron Butelli, in accordo con il neo tecnico e con tutto lo staff, allestire una squadra che possa essere protagonista anche in Prima Divisione. C’è da scommettere che l’entusiasmo di una città così attaccata ai propri colori non tarderà a far sentire il proprio apporto in fase di campagna abbonamenti. Le componenti per fare bene ci sono tutte. Ora la parola passa al campo.
CALCIOPRESS
A Ferrara si è vissuta una serata all’insegna della festa. Una doppia festa. Si perché, in un colpo solo, la Spal esulta per il passaggio di proprietà tra il vecchio (Tomasi) e il nuovo (Butelli) patron e l’ammissione al campionato di Prima Divisione decretato ieri dal Consiglio Federale.
Andando però per ordine cronologico la prima gioia i tifosi spallini l’hanno già vissuta il 29 u.s. (quando si è concretizzato il passaggio societario). Considerata logora, la gestione Tomasi (poco apprezzata dall’ambiente ferrarese) ha vissuto i suoi ultimi fasti con la consegna della società nelle mani dell’imprenditore lucchese Cesare Butelli. Una boccata di aria fresca per i molti tifosi che non vedevano l’ora che il passaggio di mano avvenisse.
La grande notizia è arrivata però nel pomeriggio di ieri. La Spal è stata “ripescata” in Prima Divisione. Verificata l’ufficialità della notizia, Ferrara è scesa in piazza con tanto di bandiere per festeggiare una “promozione” che ripaga i tifosi delle molte amarezze del recente passato. Una festa durata per molte ore, cui hanno partecipato proprio tutti.
Anche sul web si è dato libero sfogo alla gioia. Chi da altre città d’Italia, chi dall’estero, tutti hanno voluto manifestare la propria felicità. E quindi il nuovo proprietario, Cesare Butelli, si ritrova a essere promosso senza ancora aver neppure disputato una gara ufficiale. Con lui il nuovo tecnico, Aldo Dolcetti, arrivato alla Spal dalla squadra Ungherese del BFC Siófok.
Insomma a Ferrara la festa ha avuto inizio. Ora sta al patron Butelli, in accordo con il neo tecnico e con tutto lo staff, allestire una squadra che possa essere protagonista anche in Prima Divisione. C’è da scommettere che l’entusiasmo di una città così attaccata ai propri colori non tarderà a far sentire il proprio apporto in fase di campagna abbonamenti. Le componenti per fare bene ci sono tutte. Ora la parola passa al campo.
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