Christian: «Contro il decreto abbiamo deciso di non esporre gli striscioni»
Nati 5 anni fa, si distinguono per la scelta di uno stile alternativo
Ha
solo cinque anni, festeggiati con una mega fumogenata e una torciata
d’altri tempi, ma è già tra i gruppi più apprezzati del panorama
cosentino riconosciuto anche nel resto d’Italia. La Curva Nord Cosenza
nasce dall’unione di due comitive, i Wolwes fans e i Brutium Fans e
dalla sua prima apparizione negli stadi d’Italia non ha mai fatto
mancare il proprio incoraggiamento ai lupi. Nonostante la serie e le
dirigenze. In tutto un centinaio di ultrà che dalla curva Catena
resistono alle mode e ai decreti con la mentalità che li
contraddistingue.
“Quella degli NS e e degli Autentici Curva Nord
– spiega Christian, artefice della nascita del gruppo – Siamo partiti
cinque anni fa in serie B e ora ci ritroviamo in D. Abbiamo vissuto la
stagione delle due squadre, scegliendo di sostenere la storia del
Cosenza calcio 1914, e abbiamo subito le dirigenze incapaci. Nonostante
tutto siamo aumentati tantissimo di numero e dai pochi di un tempo ora
siamo almeno in 100-150. Siamo sempre partiti al seguito dei lupi. Non
ci spaventano né i chilometri né i campi in terra battuta. Del resto
questa è la mentalità inculcataci dagli Autentici. Noi siamo cresciuti
con loro, con persone che ci hanno fatto capire cosa vuol dire essere
ultrà, esserlo tutta la settimana. E le nostre scelte sono piaciute, non
ha caso in curva nord ci hanno seguito anche “vecchi” sconvolti, e il
numero di presenze è aumentato”. Da una parte la curva nord, dall’altra
la sud, con il “grosso” del tifo silano. Due modi diversi di intendere
lo stadio e la passione per i “due colori magici”. Ma senza
contrapposizioni. “Siamo tutti Ultrà Cosenza - dice ancora Christian -
Non esiste nessuna contrapposizione anche se qualcuno vuole crearla ad
arte. Cosa impossibile anche solo da pensare, visto che partiamo quasi
sempre insieme, e durante la settimana usciamo e ci confrontiamo di
continuo. Abbiamo massimo rispetto per tutta la Sud, soprattutto per
l’Alkool Group, le Brigate, Amantea, e i Rebel”. La Nord, ha comunque
scelto un modo diverso di rapportarsi al decreto che prevede l’ingresso
di striscioni negli stadi solo dietro denuncia alle autorità. Non a caso
il primo coro che viene cantato ad ogni partita è “Noi non siamo
autorizzati”. “Abbiamo deciso di non piegarci - dice ancora il portavoce
del gruppo - Non vogliamo imposizioni e per questo gli striscioni non
li esponiamo proprio. Lo abbiamo fatto solo per festeggiare i nostri
cinque anni, tutti insieme, accendendo anche torce e fumogeni,
rischiando tutti la denuncia. Non ci va la criminalizzazione degli
ultrà. Ci hanno paragonato ai delinquenti, ma la violenza negli stadi
non arriva da uno stendardo o una bandiera, secondo noi arriva dal
malessere della società. Come può esserci violenza per strada, nelle
piazze, in un bar, sul posto di lavoro, lo stesso può accadere allo
stadio. A vedere le partite ci va la stessa gente che durante la
settimana fa altro. Per dire no al decreto abbiamo deciso di non esporre
striscioni. In trasferta, però, per dare un segno della nostra
presenza, portiamo una maglietta da calcio con la scritta Curva Nord,
una maglietta confezionata in occasione di un torneo ultrà organizzato
dagli amici di Ancona”. Sempre legata al decreto, anche la coreografia
più bella e importante. Contro il Pomigliano, la scorsa stagione: prima è
stato esposto uno striscione con la scritta “Modello inglese” con
alcuni ultrà vestiti da steward a controllare il resto del gruppo seduto
e silente, poi lo striscione “Modello Ultras”, con bandiere, sciarpe e
un gran tifo vocale. Per il resto i ricordi più belli sono legati alle
trasferte. “Quella di Cagliari, nel primo anno di Curva Nord – spiega
Christian - In tutto eravamo in sei, tra Sud e Nord. Alle 2 di notte in
aeroporto abbiamo subito un agguato da parte dei cagliaritani, ma siamo
rimasti uniti respingendoli fuori dalla sala d’attesa. Ma ricordiamo con
piacere anche Pomigliano e Licata”. Per quanto riguarda le amicizie,
“c’è il rispetto di tutte quelle della curva sud. Siamo molto legati ai
fratelli di Casarano, e poi Ancona, Campobasso, Giarre e Atalanta”.
Oltre alle amicizie, gli Ultrà Curva Nord, si distinguono anche nel
sociale. Diversi gli striscioni esposti (decreto permettendo) contro le
ingiustizie che ogni giorni si verificano nel mondo. Messaggi lanciati
anche tramite il sito internet e la trasmissione radiofonica settimanale
che va in onda su Radio Ciroma. “Questo - conclude Christian -, del
resto, è il nostro modo di vivere la curva e l’essere ultrà. Andiamo
sempre oltre il pallone. Siamo tifosi, ma anche goliardici,
antirazzisti, ironici e attivi. E nessuno ci farà cambiare. Mai”.
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