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18 novembre 2007
NESSUNA TIFOSERIA AL SAN PAOLO!
Un'altra restrizione. Dopo lo stop
alle trasferte, che per i tifosi del Napoli durerà per tutto il
campionato, l'Osservatorio del Viminale ha sbarrato i cancelli del San
Paolo ai sostenitori ospiti. Il provvedimento è stato ufficializzato
ieri, con specifico riferimento alla prossima sfida tra gli azzurri e il
Catania, in programma a Fuorigrotta domenica 25. È già sicuro, però,
che non si tratterà di un divieto soltanto occasionale. La chiusura
totale del settore Ospiti, infatti, non è stata causata dalla
pericolosità degli ultrà siciliani «che hanno avuto un comportamento
molto positivo in questo scorcio della stagione», ma piuttosto, si legge
nel dispositivo «dalla particolare connotazione di rischio della
partita nel capoluogo campano». Una sede evidentemente considerata poco
gestibile, a prescindere dal nome degli avversari della squadra di Reja.
I tifosi del Napoli fanno paura, in casa e in trasferta. Si spiega così
la contromossa del Viminale, che vuole evitare ogni contatto tra gli
ultrà azzurri e i loro "colleghi" di tutt'Italia. Il San Paolo, d'ora in
poi, verrà quasi sempre bandito ai sostenitori ospiti. Impensabile,
dopo lo stop imposto ai fan del Catania, che l'Osservatorio possa dare
il via libera a quelli di Roma, Lazio, Inter, Milan, Atalanta, Samp,
Livorno, Empoli e Reggina, per far gli esempi più eclatanti di tifoserie
ritenute nemiche. L'emergenza, salvo rare eccezioni, è dunque destinata
a durare per tutto il campionato. Ne è consapevole Aurelio De
Laurentiis, che ieri mattina ha partecipato a Roma al vertice tra tutte
le società di serie A e B. «La violenza va condannata senza mezzi
termini, dobbiamo fare tabula rasa e ricominciare tutti insieme da
zero», ha preso posizione il presidente del Napoli, solidale con il
collega dell'Atalanta Ruggeri. «È stato coraggioso a denunciare i
violenti della curva e sarò sempre al suo fianco, ma è necessario
salvaguardare anche quei milioni di veri tifosi che ci seguono ogni
domenica», ha fatto un distinguo il numero uno azzurro, chiedendo
soluzioni pratiche per contrastare i teppisti. «Noi presidenti - è
uscito allo scoperto De Laurentiis - purtroppo siamo impotenti di fronte
al malgoverno che ha gestito in questi anni il mondo del calcio. Il
campionato non si deve fermare, ma servirebbe una commissione permanente
per cambiare le regole in un'ottica più internazionale, perché in
Italia siamo vecchi e provinciali». Niente da dire, invece, sul divieto
delle trasferte. «I prefetti conoscono meglio di noi la situazione della
sicurezza. Non me la sento d'entrare nel merito delle loro scelte», ha
concluso il suo sfogo il numero uno azzurro, tra i più determinati nel
corso della riunione romana. La battaglia contro i violenti è appena
iniziata. Il Napoli la dovrà combattere in prima fila.
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