FONTE: fiorentina.it
Stefano
Sartoni, detto Passarella, presidente del Cav, è stato ieri sera ospite
della trasmissione sportiva di Rete 37 "La Sfida Viola", condotta da
Mario Tenerani e Xavier Jacobelli. Il capotifoso responsabile della
Curva Fiesole, uno dei referenti della questura fiorentina,
dell'amministrazione comunale e della società AcfFiorentina, è entrato
nel merito del racconto sulla convulsa giornata di domenica allo stadio
Franchi. Dalla sua "convocazione" alle decisioni prese in curva, alle
successive dimissioni. Passando per le definizioni della cosiddetta
"mentalità ultras".
Una serie di dichiarazioni, quelle di Stefano
Sartoni, che sono interessanti da leggere. Quindi Fiorentina.it le
pubblica oggi, ma trasgredendo (per una volta che tale resterà e in
questa forma molto particolare provvista di corposo cappello) una
autoregolamentazione che abbiamo deciso di darci dopo la tragedia di
Catania alcuni mesi fa.
Ovvero non riconoscere, dando spazio
autonomo, il ruolo del capotifoso. Questo ferma restando la nostra
convinzione sulla buona fede e l'onestà di chi oggi svolge quel ruolo a
Firenze. La scelta fu fatta perchè ritenevamo la radio e il nostro sito
mezzi inadatti per ospitare dichiarazioni dei cosiddetti capitifosi. Sui
nostri canali di comunicazione, con tutto il rispetto, l'opinione di un
cosiddetto capotifoso deve valere quella di un qualsiasi tifoso che
dibatte attraverso i messaggi spediti a fiorentina.it o gli sms che
arrivano in radio.
Ciò non significa che non si debba dar spazio
all'indagine giornalistica o all'intervista che abbiano a soggetto
questo o quel capotifoso, questo o quell'episodio legato alla tifoseria
organizzata. Lo possiamo fare anche noi, e in questo caso lo facciamo.
Ma a nostro avviso è, al limite, la carta stampata il mezzo più adatto a
farlo, poichè la "voce" di queste figure del tifo arriva al lettore
mediata dalla capacità di critica del giornalista. Attraverso un
linguaggio letterario che faccia ben intendere la valenza di frasi come,
ad esempio, una di quelle riportate nel virgolettato di Sartoni "la
cultura ultras prevede giusto o non giusto scontrarsi con le tifoserie
nemiche". Una frase che va contestualizzata, spiegata e doverosamente
criticata. Difficile farlo correttamente nell'economia di spazi e ruoli
connaturata ad una trasmissione radio o tv.
A nostro avviso non è
quindi equilibrato uno spazio televisivo, radiofonico o, con dei
distinguo, internet, che riconosca ai cosiddetti capitifosi, sempre con
tutto il rispetto verso le persone, il ruolo di soggetti autorevoli nel
contesto dell'opinione giornalistica sul mondo calcio.
Abbiamo
parlato di nostra scelta, di nostra opinione, questo per rimarcare il
rispetto verso quei colleghi e quelle testate che non la pensano come
noi e che scelgono diversamente. Per essere corretti fino in fondo
esercitiamo la memoria su noi stessi e ricordiamo a tutti che su questo
tema abbiamo cambiato idea, progressivamente negli anni e
definitivamente dopo l'omicidio di Filippo Raciti che ci ha scosso come
giornalisti sportivi e come uomini.
Negli anni passati infatti,
anche fiorentina.it usava il "vecchio metodo", quindi non vogliamo
puntare l'indice su nessuno. Tant'è che sono in molti a pensarla
diversamente, compresi i responsabili dell'ordine pubblico di questa
città, gli amministratori comunali, i dirigenti della AcfFiorentina, che
riconoscono un ruolo importante a molti capitifosi e che anzi li
incoraggiano e li aiutano a rafforzare il loro ascendente sugli altri
tifosi, probabilmente per comprensibili motivi pratici tesi ad impedire
l'insorgere di ali più estreme e meno controllabili nel tifo.
A
nostro avviso, e ribadiamo ancora che si tratta di opinioni, questo
sistema di "governance" non è corretto. Sul piano teorico, per ovvi
motivi etici. Sul piano pratico poichè riteniamo che in un tempo medio
il riconscere ai capitifosi il ruolo di soggetti autorevoli, porti
giocoforza alla nascita di altri capitifosi, non allineati e antagonisti
ai primi, che prima o poi aumentano il loro potere su parti consistenti
della tifoseria.
Ma non vi annoieremo ancora. Ecco quindi,
vistosamente mediato dalle tante righe qui sopra, il virgolettato
dell'intervento tv di Stefano Sartoni:
Stefano Sartoni:"
Domenica verso le 13,15-13,30 ho ricevuto due telefonate una dalla
Questura e una dalla società Viola, ci siamo ritrovati nella sede della
Fiorentina...
Mencucci ci ha detto che forse fermavano il
campionato e che per loro era tutto tranquillo... gli striscioni, come
prescrive la legge, vengono motanti dalle 09.30 e possono essere tolti
solo dopo la partita. Ho detto che avrei parlato con i responsabili
della curva...
Siamo entrati in curva e abbiamo parlato, mi
assumo la responsabilità, era un momento delicato, continuava ad
arrivare gente, in quel momento levare gli striscioni era possibile, ma
non togliere quello dal campo. In quei momenti ognuno dice la sua e te
sei lì che devi prendere la decisione. Io ho deciso per ora rimaniamo
così, iniziamo la partita e poi vediamo...
A quel punto c'è stata
qualche discussione, non tutti erano d'accordo, in quel momento ho
mollato e ho detto fate quello che volete. Gli ho detto prendete voi una
decisione. Loro hanno deciso di fare silenzio e non lanciare i cori per
un quarto d'ora....
Quando è iniziata la partita c'è stata ancora tensione perchè c'era chi voleva levare gli striscioni...
Uno
steward nostro amico si è preso la responsabilità di togliere lo
striscione in campo e quindi abbiamo tolto gli altri dalla balaustra....
La
mentalità ultras è nata come gruppi organizzati che seguono la squadra,
fanno coreografie, portano i tamburi e, giusto o non giusto, vogliono
scontrarsi con le tifoserie nemiche. Ora non mi sembra più che ci sia
questa mentalità ultras. Oggi c'è invece la caccia al poliziotto, è così
da qualche anno, questa non è più mentalità ultras ma è il movimento
ACAB che viene dall'Inghilterra, è un movimento contro la Polizia...
A
noi vecchi ultras ci porta allo stadio il voler tifare la squadra anche
in trasferta. Noi quando c'è stata la tragedia dell'ispettore Raciti ci
siamo riuniti e abbiamo detto che o si chiude o ci mettiamo a fare un
dialogo per portare avanti il nostro dfiscorso ultras....
A
Firenze non è che come uscito sul quotidiano Avvenire che i tifosi sono
amici della Polizia. Io faccio presente che a me 15 giorni fa hanno
notificato un rinvio a giudizio per il corteo della stazione Campo di
Marte. Sicchè se fossi tanto amico della Polizia... quindi non parliamo
di amicizia con la Polizia....
Martedì ci è giunta la notizia
che non eravamo graditi al funerali di Sandri, sembra che la notizia
sia giunta da Firenze. In Curva ci sono 12mila persone come testimoni e
tutti possono dire che cori contro Sandri non ne sono stati certo fatti.
Non accettiamo queste infamie, ma sembra che a riferirlo sia stata
gente che frequenta la Curva Fiesole....
Siamo gemellati dal '73
col Verona, a noi è arrivata questa notizia proprio dai veronesi e
abbiamo contattato loro per avere spiegazioni, poi qualcuno di noi è
andato a Roma in forma anonima per avere spiegazioni.... I cori contro
Sandri o contro i laziali non sono stati fatti. Sto aspettando da ieri
la telefonata degli ultras della Lazio che mi è stata annunciata, ancora
non l'ho ricevuta....
Dopo la morte di Spagnolo facemo una
riunione e decidemmo di esporre in tutte le curve "basta lame basta
infami" la Fiesole l' ha sempre rispettata..
Le mie dimissioni? Non credo sia importante parlarne, vedremo…"
Stefano Prizio
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