.. CHE IL NOSTRO SILENZIO VALGA PIU DI MILLE PAROLE
"Dopo i due incontri Nazionali tra le rappresentative Ultras tenutisi
nel corso di questa settimana, è stato deciso da tutte le curve
italiane di accogliere l'iniziativa di sospendere il tifo nella prossima
giornata di campionato.
Tra le diverse proposte presentate dalle Tifoserie presentatesi nei due
incontri, quella della sospensione del tifo è risultata essere la più
condivisa e si auspica che anche le Tifoserie che non hanno potuto
intervenire possano rispettarla.
L'astensione dal tifo a livello nazionale alla ripresa dei campionati
professionistici vuole esser intesa come forma di dissenso verso la
criminalizzazione degli Ultras, come richiamo dei mezzi d'informazione
al loro dovere deontologico e del rispetto del diritto d'informazione
dei Cittadini ma soprattutto per ribadire il desiderio di aver Giustizia
per Gabriele Sandri.
Sabato e domenica facciamo sì che il Nostro silenzio valga più di mille parole...".
Questo il comunicato nazionale diffuso e condiviso dalla totalità delle
tifoserie. Come Curva Nord Maurizio Alberti abbiamo deciso di aderire
alla forma di protesta che è stata scelta e nella partita a Verona con
il Chievo ci asterremo dal sostenere la squadra durante larco dei
novanta minuti. Anche se il momento del Pisa e le gesta dei ragazzi di
Ventura meriterebbero il consueto sostegno sabato è importante
rispettare questo silenzio. Invitiamo però tutta la tifoseria nerazzurra
ad entrare nello stadio Bentegodi con largo anticipo, questo perché
nella mezzora precedente al fischio iniziale faremo il tifo, canteremo i
nostri cori, urleremo a squarciagola, sventoleremo le nostre sciarpe,
cercheremo in tutti i modi e nonostante il decreto di colorare il
settore ospiti. Ma appena inizierà la partita scenderà il silenzio. Un
silenzio che in mezzo a tanta ipocrisia e in mezzo a tante parole false e
moraliste chiede giustizia per Sandri, e, insieme al resto delle
tifoserie italiane, esprime dissenso verso tutta questa
criminalizzazione del mondo delle curve.
Quelli che lambiente Pisa Calcio loda ad ogni occasione, sono Ultrà.
Che lo sappiano bene anche il tecnico e i giocatori, da capitan Raimondi
in giù. Quelli che sostengono le squadra, quelli che cantano Vamos
Vamos e fanno le coreografie, quelli che a Verona staranno zitti e
renderanno spettrale il clima del Bentegodi, svilendo di fatto lo
spettacolo, sono Ultrà.
Leggendo gli atti del Viminale, e gli articoli dei giornali, e sentendo
le direttive delle Questure, gli ultrà sono il principale problema della
criminalità in Italia. Il nemico pubblico numero uno. Da combattere,
contrastare, schiacciare. Perché sullargomento-ultrà le forze
dellordine sono sottopressione. Più che per pedofili, mafiosi,
camorristi. E sanno di avere le mani libere.
Per lIspettore Raciti si sono fermate la partite. Per Sandri no. È
inaccettabile il silenzio che cè stato in seguito allomicidio dalle
nove di mattina alluna, sono inaccettabili le prime dichiarazioni della
questura di Arezzo che parlavano di colpi sparati in aria, di chissà
quale rissa, di un morto colpito chissà da cosa ma comunque già tacciato
di precedenti da stadio (tra laltro poi smentiti). Sarebbe stato
logico e normale che già alle dieci di mattina si parlasse di un colpo
sparato ad altezza uomo da uno scellerato poliziotto, sarebbe stato
logico scusarsi e ammettere le proprie colpe, chiedere scusa a famiglia,
amici e promettere a tutti che quel Rambo dellautostrada verrà
perseguito come qualsiasi altro cittadino che commette un omicidio. E
invece fino a che non sono sbucati i testimoni, fino a che la palese
verità non è venuta fuori, si parlava di omicidio colposo, di colpi
sparati in aria, di pistole sgusciate e di chissà quali risse epiche
scoppiate a quel maledetto autogrill. Ed infine sarebbe stato normale
già alle dieci di mattina che gli organi competenti, come successo nel
caso di Raciti, fermassero i campionati. LA MORTE E UGUALE PER TUTTI!
Tanti disordini che si sono venuti a creare dopo si sarebbero forse
alleviati con la pronta sospensione dei campionati e con la pronta
ammissione delle colpe da parte della Questura. Al contrario
latteggiamento ha ancor più innescato la rabbia di chi in Gabriele
Sandri, un tifoso che andava alla partita, si identificava. Ci viene da
domandarsi se le partite non sono state sospese subito proprio perché
agli organi Istituzionali conveniva alimentare questa rivolta per
spostare lattenzione dei mass-media e dellopinione pubblica ancora una
volta verso i temibili ultras e non verso luso improprio delle armi da
fuoco da parte delle forze dellordine. Ma come si fa a cercare di
coprire e difendere un uomo che spara ad un altro uomo inerme da
cinquanta metri nella testa???
Non sfuggirà che la nostra adesione alliniziativa nazionale sembra
rovesciare una posizione tenuta ormai ferma da molti anni: nessun
compromesso né accordo con quelle tifoserie che hanno continuato a
girare con lame e in tasca, rivendicando tali comportamenti, o quelle
tifoserie che continuano a lucrare sul tifo. Per non parlare delle
tifoserie che sono scese a patti con Amato e con le questure tramite
lultima moda delle autorizzazioni. Lautorizzazione di un gruppo Ultrà!
Come gli Indiani con gli americani: pur di non farci sterminare,
accettiamo le Riserve.
La nostra presa di posizione, su questo, è sempre stata molto dura: chi
chiede autorizzazioni per quello che dovrebbe essere libero, chi dà una
coltellata alle spalle e poi scappa via, chi è stipendiato dalle curve o
dalle stesse società, per noi NON E UN ULTRAS. Sono anche gli stessi
comportamenti di questi a dare ad Amato e colleghi il pretesto per
uscire dalla costituzionalità con i ben noti decreti.
Curva Nord Maurizio Alberti - Pisa
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