Striscioni
allo stadio? Dal prossimo anno si cambia. A sostenerlo è il ministro
Giovanna Melandri che è così tornata a parlare di un tema che
dall'introduzione del decreto Amato, poi tramutato in legge, ha fatto
discutere i tifosi di tutta Italia: «La questione è rimasta un po'
sospesa quest'anno, vedremo di ripristinarli», ha detto. Già,
ripristinarli perché, di fatto, con le nuove normative lo striscione
goliardico è praticamente scomparso. Colpa delle complicate procedure
per l'approvazione. Oggi per far entrare qualsiasi stendardo, lo
ricordiamo, bisogna far pervenire alla società la descrizione completa
dello stesso entro sette giorni prima del match in questione. Il club a
quel punto lo può girare al Gos che dà la sua risposta definitiva.
Un
iter decisamente troppo lungo che ha portato qualche tempo fa all'ormai
celebre scritta ironica dei romanisti: «A noi ci si è rotto il fax». Un
iter che il ministro Melandri vorrebbe snellire effettuando i controlli
direttamente all'ingresso degli stadi un paio d'ore prima della
partita. Se ne riparlerà, così come si parlerà ancora di
ristrutturazione degli stadi, uno degli argomenti dell'incontro di ieri
tra Giovanna Melandri ed il presidente della Figc Abete. Per avere nuovi
impianti ci sarà bisogno di tempi lunghi, nel frattempo a partire dal
prossimo campionato si cominceranno a vedere sugli spalti gli steward,
incaricati del servizio d'ordine dentro lo stadio, mentre all'esterno
continueranno ad operare le forze dell'ordine. Insomma si proverà a
riportare il tifoso a vedere la partita dal vivo perché «Accanto alla
tolleranza zero - ha concluso il ministro Melandri - nei confronti dei
comportamenti violenti, si deve pensare anche ad incoraggiare il volto
corretto delle tifoserie».
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