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16 novembre 2004

Lo sponsor cambia le maglie? Scoppia la rivolta dei tifosi

Esigenze di marketing modificano i colori storici delle divise
Coro di proteste da Roma a Genova, da Milano a Foggia

di MATTEO TONELLI
La protesta dei tifosi

ROMA - "C'era rispetto per la maglia. Quasi una sacralità". Erano gli anni '50 e Luciano Tessari, portiere della Roma, riassumeva così il senso di quel pezzo di stoffa che indossava ogni domenica. Da allora le cose sono molto cambiate. Il calcio non è più quel calcio. Il business del pallone è ormai immenso e si trascina dietro, modificandoli, tutti gli aspetti di quello che è nato come un gioco e che gioco non è più.

Poteva la maglia restare immune? No che non poteva. E infatti, da tempo, l'introduzione dello sponsorizzazioni e la necessità legate al marketing, hanno fatto in modo che, anche uno degli ultimi tabù del pallone, crollasse. Le maglie, almeno quelle legate ai colori della tradizione, sono sotto attacco. Colori, disegni e simboli sono optional legati al cambio di sponsor e alle esigenze di mercato.

Ma i tifosi non ci stanno. E si mobilitano. E non da oggi. Era il novembre del 2002, quando l'allora presidente del Napoli, Salvatore Naldi, gelava le proteste dei sostenitori partenopei: "E' impossibile ritornare alle maglie azzurre. Si mettano l'animo in pace i tifosi napoletani. Per contratto dovevamo operare entro il 28 febbraio 2002 una scelta tra i modelli proposti dallo sponsor tecnico". La risposta dei tifosi del Napoli fu eloquente. Alla prima occasione le nuove maglie furono gettate addosso ai giocatori.

A Parma invece le cose sono andate meglio. Dopo anni in cui gli emiliani giocavano con la maglia gialloblù (in ossequio allo sponsor), quest'anno Gilardino e soci sono tornati ad indossare la maglia bianca con la croce nera. Vessillo storico di Parma. Una vittoria per quei tifosi, raggruppati in Settore Crociato, che per anni ha lottato per un ritorno all'antico. La confusione è massima: il Bologna, elimina il blu e sembra il Piacenza. L'Inter, in Champions, sostituisce il nero con il grigio.

E poi c'è Roma, dove la campagna anti nuove maglie, ha assunto proporzioni notevoli. In pratica, dopo aver visto le nuove proposte dalla Diadora, l'iniziativa è stata fulminea. Il primo a muoversi è stato il sito asromaultras.it. A seguire la weblegion giallorossa. E' partito così un tam tam internettiano che si è subito allargato a macchia d'olio. E l'appello ha collezionato migliaia di adesioni: "La Roma ha due colori: il giallo-oro e il rosso pompeiano. Riteniamo intollerabile che la nostra squadra giochi sempre con la maglia nera o di qualsiasi altro colore quando non ce n'è bisogno. Riteniamo insopportabile che la seconda maglia non abbia i nostri colori ma, su sfondo bianco, una striscia gialla e nera".

Segnalano un rischio i tifosi giallorossi:"Alla fine della stagione 2004-05 la Roma avrà giocato di più con maglie di altri colori che non con la propria: in Champions gioca solo in bianco e in nero, in coppa e nelle trasferte di campionato scende in campo con altri colori". Un veemente appello che sembra aver fatto breccia sulla Diadora che si è detta "disponibile" a tenere in considerazione le proteste dei tifosi a partire dalla prossima stagione.

Da Roma a Genova, con un passo indietro. Stagione 2001/2002: la società e lo sponsor lanciano un sondaggio per stabilire le nuove maglie del Genoa. Vince la tradizione. E dunque, maglia rigorosamente rossoblù per le partite casalinghe e ripristino dell'antica divisa bianca con striscia orizzontale con i colori sociali per le trasferte. Oggi i tifosi genoani del San Giorgio Old Times Circle per la salvaguardia del patrimonio storico e culturale del Genoa Cricket & Football Club avvertono: "La maglia da gioco, rappresenta un caposaldo dell'essere genoano. La casacca rossoblu e prima ancora quella bianca a fasce orizzontali vanno difese. Rifiutiamo i surrogati attuali e le maldestre reinterpretazioni volute da sponsor e da personaggi generalmente incompetenti".

E che dire dell'eloquente messaggio che gli ultras del Foggia hanno mandato al nuovo patron della squadra che ha ideato le nuove maglie dei rossoneri pugliesi? "La nuova maglia ci fa schifo" hanno scritto i tifosi su uno striscione esposto in una delle ultime partite casalinghe del Foggia.

Ma chi pensa che il no allo stravolgimento dei colori sia esclusivamente legato al calcio si sbaglia. Anche i tifosi della pallavolo se la devono vedere con la potenza degli sponsor. Come è capitato alla squadra di pallavolo di Cuneo. Erano bianco e azzurri. I colori del nuovo sponsor sono bianco e verde. Il cambio delle maglie è stato immediato. Con buona pace delle proteste dei tifosi. Del resto, in certi sport, cambia nome ogni anno anche la squadra...



Fonre : Repubblica.it

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