"Due vittorie consecutive non appagano le nostre aspettative"
«Nonostante la nostra posizione in classifica non sia cambiata, noi
Ultras riteniamo opportuno ritornare al nostro solito posto, senza
sostenere però la squadra, convinti che DUE VITTORIE CONSECUTIVE non
appagano le nostre aspettative.
Infatti siamo convinti che questi calciatori non abbiano profuso tutto
limpegno nelle partite precedenti, causando perciò la caduta in
classifica. Non essendo però la prima stagione vissuta con estrema
difficoltà, consideriamo giusto ritenere altrettanto colpevole la
Società, nella persona del Presidente Aliberti, capace di deluderci
ancora una volta.
Delusione accompagnata dal rammarico per le ennesime dichiarazioni
provocatorie e irrispettose nei nostri confronti. Infine ricordiamo a
tutti gli altri tifosi o pseudo-ultras che prendono iniziative
personali, che, facendo ciò, mancano di rispetto a NOI che domenica
prossima, nonostante la contestazione continui, saremo a Bergamo mentre
voi 700 di Bari
?
NOI PIU DEGLI ALTRI PRETENDIAMO 11 LEONI»
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27 novembre 2004
22 novembre 2004
Bari-Salernitana: lo storico gemellaggio tra le tifoserie
Con una festosa sfilata con bandiere biancorosse e granata sotto la
curva nord ed il settore ospiti della curva sud, gli ultras di Bari e
Salernitana hanno rinnovato poco prima del fischio d'inizio
dell'incontro l'ormai consolidato gemellaggio di amicizia tra le due
tifoserie.
“Nessuna generazione potrà dividere la nostra unione: Bari e Salerno in eterno”: questo il testo dello striscione srotolato dai tifosi del Bari al centro della Curva Nord. Dall’altra parte circa 500 supporters granata hanno esposto: «BARI E SALERNO…FRATELLI IN ETERNO».
Fonte: salernonotizie.it
“Nessuna generazione potrà dividere la nostra unione: Bari e Salerno in eterno”: questo il testo dello striscione srotolato dai tifosi del Bari al centro della Curva Nord. Dall’altra parte circa 500 supporters granata hanno esposto: «BARI E SALERNO…FRATELLI IN ETERNO».
Fonte: salernonotizie.it
16 novembre 2004
Lo sponsor cambia le maglie? Scoppia la rivolta dei tifosi
Esigenze di marketing modificano i colori storici delle divise
Coro di proteste da Roma a Genova, da Milano a Foggia
di MATTEO TONELLI
La protesta dei tifosi
ROMA - "C'era rispetto per la maglia. Quasi una sacralità". Erano gli anni '50 e Luciano Tessari, portiere della Roma, riassumeva così il senso di quel pezzo di stoffa che indossava ogni domenica. Da allora le cose sono molto cambiate. Il calcio non è più quel calcio. Il business del pallone è ormai immenso e si trascina dietro, modificandoli, tutti gli aspetti di quello che è nato come un gioco e che gioco non è più.
Poteva la maglia restare immune? No che non poteva. E infatti, da tempo, l'introduzione dello sponsorizzazioni e la necessità legate al marketing, hanno fatto in modo che, anche uno degli ultimi tabù del pallone, crollasse. Le maglie, almeno quelle legate ai colori della tradizione, sono sotto attacco. Colori, disegni e simboli sono optional legati al cambio di sponsor e alle esigenze di mercato.
Ma i tifosi non ci stanno. E si mobilitano. E non da oggi. Era il novembre del 2002, quando l'allora presidente del Napoli, Salvatore Naldi, gelava le proteste dei sostenitori partenopei: "E' impossibile ritornare alle maglie azzurre. Si mettano l'animo in pace i tifosi napoletani. Per contratto dovevamo operare entro il 28 febbraio 2002 una scelta tra i modelli proposti dallo sponsor tecnico". La risposta dei tifosi del Napoli fu eloquente. Alla prima occasione le nuove maglie furono gettate addosso ai giocatori.
A Parma invece le cose sono andate meglio. Dopo anni in cui gli emiliani giocavano con la maglia gialloblù (in ossequio allo sponsor), quest'anno Gilardino e soci sono tornati ad indossare la maglia bianca con la croce nera. Vessillo storico di Parma. Una vittoria per quei tifosi, raggruppati in Settore Crociato, che per anni ha lottato per un ritorno all'antico. La confusione è massima: il Bologna, elimina il blu e sembra il Piacenza. L'Inter, in Champions, sostituisce il nero con il grigio.
E poi c'è Roma, dove la campagna anti nuove maglie, ha assunto proporzioni notevoli. In pratica, dopo aver visto le nuove proposte dalla Diadora, l'iniziativa è stata fulminea. Il primo a muoversi è stato il sito asromaultras.it. A seguire la weblegion giallorossa. E' partito così un tam tam internettiano che si è subito allargato a macchia d'olio. E l'appello ha collezionato migliaia di adesioni: "La Roma ha due colori: il giallo-oro e il rosso pompeiano. Riteniamo intollerabile che la nostra squadra giochi sempre con la maglia nera o di qualsiasi altro colore quando non ce n'è bisogno. Riteniamo insopportabile che la seconda maglia non abbia i nostri colori ma, su sfondo bianco, una striscia gialla e nera".
Segnalano un rischio i tifosi giallorossi:"Alla fine della stagione 2004-05 la Roma avrà giocato di più con maglie di altri colori che non con la propria: in Champions gioca solo in bianco e in nero, in coppa e nelle trasferte di campionato scende in campo con altri colori". Un veemente appello che sembra aver fatto breccia sulla Diadora che si è detta "disponibile" a tenere in considerazione le proteste dei tifosi a partire dalla prossima stagione.
Da Roma a Genova, con un passo indietro. Stagione 2001/2002: la società e lo sponsor lanciano un sondaggio per stabilire le nuove maglie del Genoa. Vince la tradizione. E dunque, maglia rigorosamente rossoblù per le partite casalinghe e ripristino dell'antica divisa bianca con striscia orizzontale con i colori sociali per le trasferte. Oggi i tifosi genoani del San Giorgio Old Times Circle per la salvaguardia del patrimonio storico e culturale del Genoa Cricket & Football Club avvertono: "La maglia da gioco, rappresenta un caposaldo dell'essere genoano. La casacca rossoblu e prima ancora quella bianca a fasce orizzontali vanno difese. Rifiutiamo i surrogati attuali e le maldestre reinterpretazioni volute da sponsor e da personaggi generalmente incompetenti".
E che dire dell'eloquente messaggio che gli ultras del Foggia hanno mandato al nuovo patron della squadra che ha ideato le nuove maglie dei rossoneri pugliesi? "La nuova maglia ci fa schifo" hanno scritto i tifosi su uno striscione esposto in una delle ultime partite casalinghe del Foggia.
Ma chi pensa che il no allo stravolgimento dei colori sia esclusivamente legato al calcio si sbaglia. Anche i tifosi della pallavolo se la devono vedere con la potenza degli sponsor. Come è capitato alla squadra di pallavolo di Cuneo. Erano bianco e azzurri. I colori del nuovo sponsor sono bianco e verde. Il cambio delle maglie è stato immediato. Con buona pace delle proteste dei tifosi. Del resto, in certi sport, cambia nome ogni anno anche la squadra...
Fonre : Repubblica.it
Coro di proteste da Roma a Genova, da Milano a Foggia
di MATTEO TONELLI
La protesta dei tifosi
ROMA - "C'era rispetto per la maglia. Quasi una sacralità". Erano gli anni '50 e Luciano Tessari, portiere della Roma, riassumeva così il senso di quel pezzo di stoffa che indossava ogni domenica. Da allora le cose sono molto cambiate. Il calcio non è più quel calcio. Il business del pallone è ormai immenso e si trascina dietro, modificandoli, tutti gli aspetti di quello che è nato come un gioco e che gioco non è più.
Poteva la maglia restare immune? No che non poteva. E infatti, da tempo, l'introduzione dello sponsorizzazioni e la necessità legate al marketing, hanno fatto in modo che, anche uno degli ultimi tabù del pallone, crollasse. Le maglie, almeno quelle legate ai colori della tradizione, sono sotto attacco. Colori, disegni e simboli sono optional legati al cambio di sponsor e alle esigenze di mercato.
Ma i tifosi non ci stanno. E si mobilitano. E non da oggi. Era il novembre del 2002, quando l'allora presidente del Napoli, Salvatore Naldi, gelava le proteste dei sostenitori partenopei: "E' impossibile ritornare alle maglie azzurre. Si mettano l'animo in pace i tifosi napoletani. Per contratto dovevamo operare entro il 28 febbraio 2002 una scelta tra i modelli proposti dallo sponsor tecnico". La risposta dei tifosi del Napoli fu eloquente. Alla prima occasione le nuove maglie furono gettate addosso ai giocatori.
A Parma invece le cose sono andate meglio. Dopo anni in cui gli emiliani giocavano con la maglia gialloblù (in ossequio allo sponsor), quest'anno Gilardino e soci sono tornati ad indossare la maglia bianca con la croce nera. Vessillo storico di Parma. Una vittoria per quei tifosi, raggruppati in Settore Crociato, che per anni ha lottato per un ritorno all'antico. La confusione è massima: il Bologna, elimina il blu e sembra il Piacenza. L'Inter, in Champions, sostituisce il nero con il grigio.
E poi c'è Roma, dove la campagna anti nuove maglie, ha assunto proporzioni notevoli. In pratica, dopo aver visto le nuove proposte dalla Diadora, l'iniziativa è stata fulminea. Il primo a muoversi è stato il sito asromaultras.it. A seguire la weblegion giallorossa. E' partito così un tam tam internettiano che si è subito allargato a macchia d'olio. E l'appello ha collezionato migliaia di adesioni: "La Roma ha due colori: il giallo-oro e il rosso pompeiano. Riteniamo intollerabile che la nostra squadra giochi sempre con la maglia nera o di qualsiasi altro colore quando non ce n'è bisogno. Riteniamo insopportabile che la seconda maglia non abbia i nostri colori ma, su sfondo bianco, una striscia gialla e nera".
Segnalano un rischio i tifosi giallorossi:"Alla fine della stagione 2004-05 la Roma avrà giocato di più con maglie di altri colori che non con la propria: in Champions gioca solo in bianco e in nero, in coppa e nelle trasferte di campionato scende in campo con altri colori". Un veemente appello che sembra aver fatto breccia sulla Diadora che si è detta "disponibile" a tenere in considerazione le proteste dei tifosi a partire dalla prossima stagione.
Da Roma a Genova, con un passo indietro. Stagione 2001/2002: la società e lo sponsor lanciano un sondaggio per stabilire le nuove maglie del Genoa. Vince la tradizione. E dunque, maglia rigorosamente rossoblù per le partite casalinghe e ripristino dell'antica divisa bianca con striscia orizzontale con i colori sociali per le trasferte. Oggi i tifosi genoani del San Giorgio Old Times Circle per la salvaguardia del patrimonio storico e culturale del Genoa Cricket & Football Club avvertono: "La maglia da gioco, rappresenta un caposaldo dell'essere genoano. La casacca rossoblu e prima ancora quella bianca a fasce orizzontali vanno difese. Rifiutiamo i surrogati attuali e le maldestre reinterpretazioni volute da sponsor e da personaggi generalmente incompetenti".
E che dire dell'eloquente messaggio che gli ultras del Foggia hanno mandato al nuovo patron della squadra che ha ideato le nuove maglie dei rossoneri pugliesi? "La nuova maglia ci fa schifo" hanno scritto i tifosi su uno striscione esposto in una delle ultime partite casalinghe del Foggia.
Ma chi pensa che il no allo stravolgimento dei colori sia esclusivamente legato al calcio si sbaglia. Anche i tifosi della pallavolo se la devono vedere con la potenza degli sponsor. Come è capitato alla squadra di pallavolo di Cuneo. Erano bianco e azzurri. I colori del nuovo sponsor sono bianco e verde. Il cambio delle maglie è stato immediato. Con buona pace delle proteste dei tifosi. Del resto, in certi sport, cambia nome ogni anno anche la squadra...
Fonre : Repubblica.it
14 novembre 2004
In merito a episodi Fiorentina-Livorno comunicato Gruppo Storico UV73
FIORENTINA-LIVORNO 14/11/04
IN MERITO ALLE ACCUSE CHE QUALCUNO CI RIVOLGE IN MODO ANONIMO, CI POTREBBERO ESSERE DUE STRADE PER CONTROBATTERE, UNA PIU' COMODA E SEMPLICE, QUELLA DI NON CONSIDERARE MESSAGGI PROVENIENTI DA SCONOSCIUTI, ED UNA PIU' DIFFICILE CHE TENTI DI SPIEGARE COME SONO ANDATE LE COSE DOMENICA 14 NOVEMBRE SOPRA IL NOSTRO STRISCIONE.
NOI COMUNQUE PROPENDIAMO PER LA SECONDA STRADA, E ANCHE SE "L'ACCUSATORE SCONOSCIUTO" HA SCELTO DI NASCONDERSI, NOI NON LO FACCIAMO PERCHE' NON LA ABBIAMO MAI FATTO !!!
NOI COME GRUPPO STORICO E COME VECCHI ULTRAS SIAMO CONTRARI ALLA POLITICA FATTA NELLE CURVE, E QUESTO E' IL NOSTRO PENSIERO OGGI, COME NEGLI A NNI '70.
DOPO QUESTA DOVEROSA PREMESSA, VOGLIAMO PUNTUALIZZARE CHE:
1) LA BANDIERA NERA CON IL SIMBOLO DELL'HELLAS VERONA CHE SVENTOLAVA SOPRA IL NOSTRO STRISCIONE NON E' STATA PORTATA IN CURVA DA NOSTRI SOCI;
2) LA STESSA E' STATA REQUISITA E DA NOI RESTITUITA A FINE GARA PERCHE' CI SEMBRAVA UNA PROVOCAZIONE VERSO I LIVORNESI, CON CUI NON C'E' UN GEMELLAGGIO UFFICIALE MA NEANCHE UN CURRICULUM DI SCONTRI;
3) OLTRE LA PROVOCAZIONE CALCISTICA LA BANDIERA NERA AVEVA SECONDO NOI UN SIGNIFICATO POLITICO;
4) NOI, VECCHI ULTRAS, I GEMELLAGGI LI ABBIAMO SEMPRE SCELTI PER MOTIVI CALCISTICI, DI MENTALITA' E NON PER PROGETTI POLITICI DA ESPORTARE NELLE CURVE D'ITALIA.
DA PARTE NOSTRA LA POLITICA RESTA SEMPRE E COMUNQUE FUORI DALLA CURVA, DOVE IL SOLO LINGUAGGIO AMMESSO E' QUELLO CALCISTICO DEL TIFO PER LA FIORENTINA. NOI INFILTRAZIONI ED INQUINAMENTI POLITICI NON LI ABBIAMO MAI TOLLERATI E MAI LI TOLLEREREMO, NE' PROVENIENTI DA DESTRA, NE' PROVENIENTI DA SINISTRA.
SE QUALCUNO VUOL FARE ATTIVITA' POLITICA SI RIVOLGA AI COBAS, AI SINDACATI, ALLE SEZIONI, ALLE FEDERAZIONI, AI PARTITI, MA QUANDO ENTRA IN FIESOLE SI RICORDI CHE QUELLA DA SVENTOLARE E' SOLO LA BANDIERA VIOLA.
GRUPPO STORICO UV73
IN MERITO ALLE ACCUSE CHE QUALCUNO CI RIVOLGE IN MODO ANONIMO, CI POTREBBERO ESSERE DUE STRADE PER CONTROBATTERE, UNA PIU' COMODA E SEMPLICE, QUELLA DI NON CONSIDERARE MESSAGGI PROVENIENTI DA SCONOSCIUTI, ED UNA PIU' DIFFICILE CHE TENTI DI SPIEGARE COME SONO ANDATE LE COSE DOMENICA 14 NOVEMBRE SOPRA IL NOSTRO STRISCIONE.
NOI COMUNQUE PROPENDIAMO PER LA SECONDA STRADA, E ANCHE SE "L'ACCUSATORE SCONOSCIUTO" HA SCELTO DI NASCONDERSI, NOI NON LO FACCIAMO PERCHE' NON LA ABBIAMO MAI FATTO !!!
NOI COME GRUPPO STORICO E COME VECCHI ULTRAS SIAMO CONTRARI ALLA POLITICA FATTA NELLE CURVE, E QUESTO E' IL NOSTRO PENSIERO OGGI, COME NEGLI A NNI '70.
DOPO QUESTA DOVEROSA PREMESSA, VOGLIAMO PUNTUALIZZARE CHE:
1) LA BANDIERA NERA CON IL SIMBOLO DELL'HELLAS VERONA CHE SVENTOLAVA SOPRA IL NOSTRO STRISCIONE NON E' STATA PORTATA IN CURVA DA NOSTRI SOCI;
2) LA STESSA E' STATA REQUISITA E DA NOI RESTITUITA A FINE GARA PERCHE' CI SEMBRAVA UNA PROVOCAZIONE VERSO I LIVORNESI, CON CUI NON C'E' UN GEMELLAGGIO UFFICIALE MA NEANCHE UN CURRICULUM DI SCONTRI;
3) OLTRE LA PROVOCAZIONE CALCISTICA LA BANDIERA NERA AVEVA SECONDO NOI UN SIGNIFICATO POLITICO;
4) NOI, VECCHI ULTRAS, I GEMELLAGGI LI ABBIAMO SEMPRE SCELTI PER MOTIVI CALCISTICI, DI MENTALITA' E NON PER PROGETTI POLITICI DA ESPORTARE NELLE CURVE D'ITALIA.
DA PARTE NOSTRA LA POLITICA RESTA SEMPRE E COMUNQUE FUORI DALLA CURVA, DOVE IL SOLO LINGUAGGIO AMMESSO E' QUELLO CALCISTICO DEL TIFO PER LA FIORENTINA. NOI INFILTRAZIONI ED INQUINAMENTI POLITICI NON LI ABBIAMO MAI TOLLERATI E MAI LI TOLLEREREMO, NE' PROVENIENTI DA DESTRA, NE' PROVENIENTI DA SINISTRA.
SE QUALCUNO VUOL FARE ATTIVITA' POLITICA SI RIVOLGA AI COBAS, AI SINDACATI, ALLE SEZIONI, ALLE FEDERAZIONI, AI PARTITI, MA QUANDO ENTRA IN FIESOLE SI RICORDI CHE QUELLA DA SVENTOLARE E' SOLO LA BANDIERA VIOLA.
GRUPPO STORICO UV73
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