BOLOGNA A migliaia, in un gran caldo e in una Bologna indifferente o infastidita, per una protesta ...
... un po romantica e un po retrò contro il business e per il ritorno
al calcio di una volta. Arrivati anche da molto lontano con un viaggio
faticoso, gli ultras di una novantina di squadre hanno fatto la loro
manifestazione a Bologna gridando alla loro maniera il no allo
strapotere delle tv, alla frammentazione del calendario e degli orari ma
anche alla repressione contro la violenza negli stadi.
Manifestazione del tutto pacifica, anzi ben organizzata, con tanto di
raduno a mezzogiorno nel parco di villa Angeletti, prima periferia della
città, gazebo di accoglienza per le delegazioni gestito da tranquille
madri di famiglia e cartelle stampa per i giornalisti. E il motto della
giornata, «Divisi dai colori, uniti nei valori», è stato rispettato:
nessuna violenza nè tra i diversi gruppi nè contro le persone o le cose
di Bologna. Già da fine mattina si sono visti modenesi e bolognesi
passeggiare a braccetto per il parco, sampdoriani e genoani a scherzare
fra loro davanti a una birra, e ad accogliere i gruppi una tifosa
atalantina che sfoggiava un due pezzi neroazzurro, in grado di far
girare la testa anche ai «nemici» bresciani. Tra i gruppi organizzati,
anche quelli più eroici arrivati da molto lontano: Avellino, Andria,
Messina, Chieti, Latina. Grandi assenti i tifosi delle big del calcio
italiano: le curve di Roma e Lazio non pervenute; un manipolo di tifosi
juventini e due transfughi interisti. Unica eccezione i milanisti che
non sono voluti mancare. «Ormai ti diffidano anche se lanci una
bottiglietta in campo, non se ne può più. Siamo venuti qui per lottare
uniti, anche con quelli con cui la domenica ci si ammazza. Il calcio è
amore e loro ce lo vogliono portare via», hanno spiegato ragazzi di
Foggia. Il calcio sarà anche amore ma per Andrea, portavoce della curva
nord bresciana: «La rivalità e la violenza fra tifoserie ci sarà sempre,
inutile discutere su questo punto. Oggi però vogliamo far conoscere i
valori ultras. La curva è una realtà in cui medico e operaio sono uguali
e dove solidarietà e amicizia sono fondamentali».
Grande la soddisfazione degli organizzatori del Movimento Ultras anche
perchè, ha raccontato la portavoce Giusy: «Il segretario della Lega
Calcio, Marco Brunelli, ha detto che le nostre proposte sono molto
interessanti e che saremo convocati quando ci sarà la nuova dirigenza». 4
giorni fa, allultima riunione di Lega, gli ultras avevano consegnato
un documento con le loro richieste: bocciano la decisione di far
iniziare le partite alle 13, protestano contro il caro-biglietti e
chiedono controlli sui bilanci delle società e riduzione degli ingaggi
dei calciatori.
domenica 20 giugno 2004
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