Il tifo organizzato nella nostra città, da sempre menefreghista e fredda
nei nostri confronti, trova le proprie origini nel 1974 per opera di
alcuni ragazzi innamorati dei rossoneri che decide di dar vita ad un
gruppo che sostenga il più possibile la squadra vogherese. Influenzati
dalla curva sud di Milano, i soci fondatori cercano un nome d'impatto,
che possa incutere timore, decidendo, alla fine, per Brigate Rossonere,
dicitura che riprende quella ben più famosa della curva milanista.
In
quell'anno la Voghe, così viene soprannominata la Vogherese, disputa il
campionato di Promozione e così, le prime trasferte, vengono effettuate
in paesi vicini alla nostra città, su campi quasi da oratorio. A Mede
si organizza la prima trasferta del movimento Ultras vogherese mentre,
nella vicina Casteggio, ci sono i primi tafferugli, con il portiere
locale che reagisce agli insulti dei vogheresi, scatenando un finimondo
che le forze dell'ordine faticano a sedare.
Gli anni '70 sono
quelli in qui il tifo è molto artigianale, le sciarpe sono di lana
(fatte in casa!), le bandiere sono tutte uguali e per tamburi si usa
quello che si trova. Il gruppo, nonostante i molteplici problemi di
organizzazione, riesce a fare una discreta figura dal momento che in
casa, sulle gradinate del Comunale, si ritrovano parecchi ragazzi e
anche in trasferta ci si riesce ad organizzare abbastanza bene.
Con
la dicitura Brigate Rossonere il gruppo tira vanti fino al 1976 anno in
cui, a causa di pressioni esterne al mondo del calcio, ci si trova a
dover cambiare nome. L'intenzione è di mantenere un nome d'impatto,
senza avere problemi, e così, dopo alcune consultazioni, si decide di
creare lo striscione Fighters.Sono anni di alterni risultati e, tra
questi, c'è da segnalare la buona riuscita nella coppa Italia del 1977,
che ci vede andare decisamente avanti. Ci si ritrova così, in uno dei
turni finali, a dover affrontare la trasferta toscana di Forte dei
Marmi, in cui le due tifoserie si picchiano duramente, vedendo alcuni
nostri supporters uscirne mal conci.
I Fighters continuano, tra
alti e bassi, fino al 1981, anno in cui avviene il primo cambio
generazionale, cedendo le redini ad un nuovo gruppo: gli Ultras Voghera
affiancati, ben presto, da un sottogruppo che prende il nome di Hell's
Eagles. In questo periodo, vista la costruzione della gradinata nord, il
gruppo abbandonerà la vecchia postazione in gradinata est, prendendo
posto nel nuovo settore. Intanto la Voghe, al termine del campionato
1979/80, trova la promozione in C2, confrontandosi così con squadre e
tifoserie di un certo blasone.
La prima metà degli anni '80, per
la Voghera calcistica, sono anni d'oro, con una squadra competitiva e
accompagnata da un pubblico che, mediamente, si aggira sulle 2500-3000
unità con punte record di 5000 spettatori nel derby provinciale contro i
pavesi, storicamente odiati in tutto e per tutto.Sono anni in cui,
nonostante si incontrano tifoserie ben più numerose dalla nostra quali
Spezia, Alessandria, Novara, lucchese ed altre, la tifoseria rossonera
riesce sempre a fare la sua figura più che dignitosa venendo anche a
scontrasi con grigi e i novaresi. Molto in voga in quel periodo, con la
curva strapiena di gente, le fumogenate e le cartate che davano un
immagine un pò sudamericana.
Nel 1983, a seguito del furto dello
striscione Hell's Eagles ad opera degli alessandrini (avvenuta in dubbie
circostanze...), i componenti del gruppo confluiranno negli Ultras
Voghera dei quali comparirà anche la prima sezione (ora scioltasi)
formata da ragazzi di Torricella Verzate, paese vicino a Broni, con la
denominazione di Fedelissimi Torricella. Durante il campionato 1984/85,
per vari motivi interni ed esterni, il movimento ultrà a Voghera
comincerà ad avere un lento ma progressivo declino, che porterà tanti
ragazzi ad allontanarsi dalla nord. I pochi rimasti vivacchieranno alla
bene meglio ma saranno tante le partite in cui non compare lo
striscione. Questo triste periodo dura circa quattro anni in cui siamo
costretti a vedere malinconicamente occupato il nostro settore da varie
tifoserie avversarie.
Finalmente, tra la fine del campionato
1988/89 e l'inizio di quello 1989/90, una nuova ondata di entusiasmo
invade la gioventù vogherese, che inizia a ritrovarsi sulle gradinate
del Comunale (la vecchia gradinata nord è intanto stata resa non agibile
e quindi abbattuta) portando una nuova ondata di tifo. I nuovi gruppi
organizzati prendono il nome di Skins e Teste matte, e i componenti si
dimostrano subito all'altezza e parecchio uniti. E' di quel periodo la
nascita del gemellaggio con gli Ultras Savona, gruppo che stimiamo e
rispettiamo tutt'ora, e viene ripresa anche l'amicizia con i Lions
supporters di Tortona.
La Voghe si ritrova in serie D, gioca e
diverte e gli Ultras sono presenti massicciamente anche in trasferta
dove, in molti casi, ci si scontra con tifoserie avversarie come in quel
di Bra (violenta scazzottata ma a Voghera mai pervenuti), Carcare,
Savigliano, Lodi e S.angelo la cui tifoseria ci ha fatti tenere per
diverso tempo dentro allo stadio assediato dall'esterno dall' intero
paese. Ovviamente tutti questi casi di ordine pubblico portò stampa e
forze dell'ordine a coalizzarsi contro gli Ultras causando lo
scioglimento dei due gruppi.
Per fortuna questo nuovo periodo
negativo dura poco, poiché, con l'inizio della stagione 1992/93, una
nuova ondata di Ultras torna ad affollare il Comunale con alcuni di essi
tutt'oggi presenti. I nuovi gruppi prendono il nome di Brigata ed
Ultras ma successivamente decidono di unirsi per ridare vita allo
striscione Ultras Voghera. La squadra disputerà un campionato stupendo e
tornerà in C2 lasciandosi alle spalle (calcisticamente parlando) una
piazza come Livorno i cui Ultras, il 14 marzo, si presentano a Voghera
in 3000 unità creando una vera bolgia e costringendo la tifoseria
vogherese a sistemarsi in tribuna. Il colpo d'occhio è impressionante e
gli Ultras Voghera organizzeranno una bella coreografia cercando di
tenere testa al meglio alla torcida livornese gli unici ad avere invaso
così massicciamente il nostro stadio... Vinciamo il Campionato e si
torna in C2.
La stagione successiva è vergognosa, la squadra
affonda in classifica ma i suoi Ultras portano alti i propri colori in
tutti gli stadi. A Pavia il gruppo si presenta in 120 unità circa con la
squadra ultima in classifica e, anche sotto di 5 gol, canta
ininterrottamente ricevendo elogi dalla stampa locale. Presenti anche a
Sassari in 4 unità si salterà solo l'ultima trasferta. Nello stesso
campionato si verificherà una dura contestazione che causerà la
sospensione di due gare (con Pavia e Novara), per lancio di oggetti in
campo e, contro la Torres, avverrà l'aggressione all'arbitro con lancio
di un mattone sull'auto della terna arbitrale e conseguente scorta della
stessa fino a Piacenza...la Voghe retrocede i suoi Ultras no!
Il
nuovo campionato di serie D comincia con qualche problema, in primis
quello del giorno delle partite che da domenica vengono spostate al
sabato. L'entusiasmo è calato notevolmente ma, anche se ridotti
numericamente, siamo sempre presenti sia in casa che in trasferta.
Proprio durante questo campionato si aggiunge, alla lista delle
tifoserie rivali, quella di Biella i cui Ultras, mai incontrati prima
d'ora, rovinano a calci una nostra macchina dopo una discussione avuta
in un bar alla fine della gara in casa loro. Alla gara di ritorno,
memori di questo fatto, aspettiamo i tifosi biellesi agli ingressi dello
stadio ma, di loro, nessuna traccia...
Nella stagione 1994/95
tornano le partite alla domenica e torna grande entusiasmo in città
grazie ad una squadra forte e compatta che sarà seguita in massa dagli
Ultras Voghera che si recano per ben tre volte in Sardegna più
precisamente a Castelsardo, Selargius e Calangianus. Durante la Coppa
Italia viene rotta l'amicizia che ci legava ai tortonesi che si
trasformerà in un maracato odio fra le due tifoserie. Ed è durante
questa stagione che apparirà, dopo un lavoro durato un mese e per la
prima volta a Voghera, un copritesta di metri 20x6 che andrà a formare
la coreografia per la partita con il Derthona, la voghe, alla fine,
vincerà il campionato e si torna in C2.
Il nuovo campionato vede
la nostra tifoseria subito attivissima, forse fin troppo, visto che alla
prima trsferta prendiamo 5 diffide. Nonostante ciò siamo gasatissimi ed
uniti e, grazie ai buoni risultati della squadra, aumenta l'afflusso di
ragazzi al settore e si formeranno altri due gruppi: gli Alculisà e le
Menti perdute che dureranno fino al 2000. Ritroviamo vecchi odi (Pavia) e
se ne creeranno degli altri fra cui Pro Patria , Varese e Lecco.
Soprattutto con gli ultrà di Busto Arsizio scoppiano, e scoppieranno
negli anni a seguire, tafferugli notevoli, in modo particolare nella
partita di ritorno a Voghera dove, i bustocchi, entrano in massa in
gradinata dirigendosi verso il nostro settore e noi, ancora in pochi,
decidiamo di non mollare. Saranno dieci minuti di autentica guerriglia
con scambi di pugni, calci e cinghiate che coinvolgeranno anche i pochi
Carabinieri presenti ma, solo per puro caso,no si riscontreranno feriti
gravi. In questo periodo nasce anche la forte amicizia con gli Ultras
dell'Olbia con cui ci uniamo nella partita di ritorno in Sardegna.
Sempre in Sardegna, più precisamente a Sassari, veniamo cercati a causa
della nostra amicizia olbiese,.. siamo in sette e non sarà una bella
situazione. Ma finalmente ecco il Pavia. Vinciamo il derby di andata per
2-1, con circa 500 Ultras a tifare mentre, al ritorno, organizzeremo un
treno speciale. Il 16-03-1997, in stazione, si rivedono anche vecchie
facce degli anni'80 e alla fine, sul treno, siamo circa in 300 e con un
altro centinaio arrivati in auto, invadiamo lo stadio pavese da cui
usciremo vincitori (dopo 16 anni) anche dagli spalti, sottolineato anche
dai quotidiani locali.
Il campionato 1997/98 si apre con nuove
diffide, dopo l'ennesima sfida con la Pro Patria, avvenute dopo scontri
avuti con la stessa modalità dell'anno precedente cioè arrivando
praticamente al contatto fisico, unica differenza la presenza,
all'interno dello stadio, delle video camere della Polizia...sarà l'anno
in cui si si verificheranno i maggiori scontri violenti con i
supporters avversari. Ce ne saranno con gli Ultras della Pro Patria, del
Varese della Biellese ma anche con la Polizia come a Biella dove, dopo
circa un'ora di guerriglia, la forze dell'ordine sono costrette a
chiudere il parcheggio del settore ospiti e la circonvallazione che
passa vicino allo stesso. Ancora oggi quella trasferta viene ricordata
per la violenza degli scontri corpo a corpo in cui ci sono state persone
e poliziotti che hanno dovuto farsi medicare e altre che zoppicavano
vistosamente. Nonostante gli scontri si siano creati a causa di un
servizio d'ordine a dir poco allucinante, a rimetterci, come sempre,
saranno nostri ultrà con nuove diffide.
Il campionato 1998/99
vede un nuovo declino della tifoseria vogherese, dovuto sia al pessimo
campionato della squadra, sia a nuove diffide che vanno a colpire
elementi di spicco del gruppo portando lo stesso ad un atto di
solidarietà decidendo l'auto sospensione facendo comparire solo lo
striscione:"chiuso per diffide...torneremo". Alla fine la voghe
retrocederà dopo lo spareggio play out con il Novara, al termine del
quale, tre ultrà vengono arrestati dalla Polizia colpendo
definitivamente nel cuore la tifoseria. Nell'anno seguente si decide
solo di presentarsi nei match con il Pavia durante le quali, soprattutto
in casa, si cerca di fare buona figura mentre in trasferta ci si
presenta in pochi e demotivati.
Si arriva così al campionato
2000/01 che vede una lenta ripresa della curva (grazie anche al rientro
dalla diffida di alcuni membri) dove resistono gli Ultras Voghera,
mentre Alculisà e Menti Perdute escono di scena. Nonostante ciò la
squadra è penosa e lotta tutta la stagione nelle zone basse della
classifica salvandosi all'ultima giornata in una partita da infarto, con
un rigore parato dal nostro portiere Bensi a 5 minuti dalla fine, che
avrebbe significato retrocessione, contro il Fidenza davanti a 2500
spettatori in tripudio. Per l'occasione la nord si ripopola ed organizza
una bella coreografia esibendo un copritesta rappresentante la maglia
da gioco della squadra con il numero 12 e la scritta Ultras.
Purtoppo
accade anche un fatto triste che colpisce la nord. Infatti, proprio il
sabato prima la trasferta di Pavia, uno dei ragazzi dello zoccolo duro
perisce in un incidente stradale dopo aver lottato tutta la notte tra la
vita e la morte colpendo al cuore tutti noi. Contattiamo subito il
Capitano della squadra Cinquetti facendogli sapere l'accaduto e
chiedendo alla squadra il massimo impegno anche se l'avversario era
superiore a noi. A Pavia comparirà uno striscione, fatto di primissima
mattina, recante la scritta:"Ciao Pino, vero amico, vero ultrà" e lo
stesso Cnquetti segnerà un gol stupendo che sancirà il pareggio finale,
dedicando la rete al nostro amico scomparso. Da quel giorno, ovunque la
squadra gioca, compare il drappo con la scritta "Pino".
Il
2001/02 si apre con nuovi tafferugli, culminati nella partita di Coppa
Italia contro il Derthona, che causeranno l'arresto di tre supporters
vogheresi, e susseguente diffida, a causa della geniale idea della
scorta di far passare il gruppo nel bel mezzo del paese, proprio davanti
al Bar dove si ritrovano abitualmente gli Ultras local,i causando un
lancio di bottiglie reciproco. Nel tentativo di caricare veniamo fermati
dalla scorta mentre dal fronte opposto solo un tifoso (a cui va dato
rispetto sicuramente) tenta lo scontro invano. Riusciamo inoltre ad
evitare l'arresto di alcuni nostri tifosi (alcuni strappati giù dalle
volanti) ma grazie all'entrata in vigore della nuova legge sull'arresto
in differita, verranno colpiti nei giorni seguenti. Per ciò che riguarda
il campionato vede la presenza costante del gruppo (soprattutto in
trasferta) con esodi massicci in quel di Tortona e Casale dove, dopo
tanti proclami alla vigilia, non si presenterà nessuno. In questa annata
si annota anche la nascita, da una costola degli Ultras, di un nuovo
gruppo, i Rude Boys che si fa notare subito portando nuovo entusiasmo ed
è anche l'annata in cui nasce una nuova rivalità, quella con i tifosi
dell'Ivrea. Compare anche la politica creando un pò di malumore tant'è
che, dopo alcuni scambi di vedute, si decide di lasciarla fuori dalla
nord.
Il 2002/03, oltre a nuove diffide arrivate al termine dello
spareggio fra Savona ed Ivrea giocata a Voghera, vede la rinascita del
movimento Ultras vogherese che, nelle partite più importanti, si
presenta numeroso e compatto come nella partita di Casale (due pullman
pieni) e di Crema dove si instaurerà un bel rapporto con la tifoseria
locale, trovandoci a ber insieme, in un bar nei pressi dello stadio.
Nella stessa stagione compare a fianco degli Ultras Voghera anche il
Gruppo Racca che riprende il nome di uno storico pugile vogherese degli
anni 70 finito poi in miseria e particolarmente incline all'uso dell'
alcool.
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