Mensile anno III nr 3 - Marzo 2003
Sembra che con
l'avvicinarsi di nuove leggi speciali, gli Ultras abbiano cercato un punto
d'incontro; purtroppo non appogiato da tutti; troppi rancori e ruggini ci
dividono
ragazzi, stiamo tutti
nella stessa barca...non facciamola affondare!
articoli tratti dal sito
www.ultrasportal.com
Questa rubrica non vuole fomentare violenza
di nessun genere. Non faremo commenti e ci limiteremo a pubblicare le
notizie più eclatanti successe nel mese precedente l'uscita del bollettino;
Combattiamo la violenza negli stadi...salvaguardiamo il Movimento Ultras!
Appello
del questore per Vicenza-Verona
venerdì 4 aprile 2003
venerdì 4 aprile 2003
VICENZA
- Un appello ai tifosi veronesi, affinché si organizzino in modo da arrivare
a Vicenza per il derby di sabato con mezzi propri o in pullman è stato
lanciato stasera dal questore del capoluogo berico, Giuseppe Caruso.
"Fino alle 6.13 del mattino di domenica, infatti - ha sottolineato il
Questore - non vi sono treni utilizzabili dai tifosi, essendosi rivelata
impraticabile anche la soluzione ipotizzata di attivare un treno commerciale
dedicato". (gu.te.)
Inghilterra-Turchia:
35 arrestati e 3 feriti
giovedì 3 aprile 2003
giovedì 3 aprile 2003
MILANO
- Novantacinque arrestati, tutti inglesi, e 3 feriti di cui due agenti di
polizia: è questo il bilancio definitivo degli incidenti prima della partita
di ieri fra Inghilterra e Turchia. Lo ha reso noto Sue Nicholson, portavoce
della polizia del Northumbria. Le condizioni dei tre feriti non sono gravi. (s.v.)
Bologna-Roma:
tifoso in coma, agente prosciolto
mercoledì 2 aprile 2003
mercoledì 2 aprile 2003
BOLOGNA
– "Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste". Così si
è pronunciato il tribunale di Bologna nei confronti dell'assistente di
polizia M. L., per il quale la Procura del capoluogo emiliano aveva chiesto il
rinvio a giudizio dopo l’incidente in cui rimase vittima Alessandro
Spoletini, tifoso romanista. L'11 febbraio del 2001 Spletini precipitò dalla
scale dello stadio Dall'Ara prima dell'incontro Bologna-Roma, battendo la
testa e riportando un grave trauma cranico che lo tenne in coma per 39 giorni.
A renderlo noto è stato il legale del poliziotto, Pierluigi Leo, dopo l'
udienza preliminare, sottolineando che ora è dimostrata la caduta "del
tutto accidentale" di Spoletini. (g.d.s.)
Ecc. campana: incidenti, ferito allenatore Baronia
mercoledì 2 aprile 2003
Gravi
incidenti sono scoppiati durante la partita La Baronia-Portici (Eccellenza,
girone A) giocata a Formicola. Al gol della squadra di casa, realizzato al 20'
del secondo tempo, i tifosi del Portici, dopo avere infranto i servizi
igienici dei bagni, hanno cominciato un lancio di pezzi di ceramica e oggetti
in campo. Uno di essi ha forato il tetto protettivo in vetroresina della
panchina ed ha colpito alla testa l'allenatore della Baronia Luigi di Baia. Il
tecnico è stato trasportato all' ospedale di Caserta, dove gli sono stati
applicati quattro punti di sutura. La partita è stata sospesa per alcuni
minuti, mentre carabinieri e polizia fronteggiavano il centinaio di tifosi del
Portici, poi è ripresa e si è conclusa con il risultato finale di 1 a 0
Patteggia pena tifoso Benevento arrestato
martedì 1 aprile 2003
Ha
patteggiato la pena a tre mesi di reclusione ed è stato scarcerato il tifoso
campano - G.R., 18 anni, di Montesarchio (Benevento) - arrestato domenica
scorsa dalla polizia durante l'intervallo della gara di C1/B tra Lanciano e
Benevento. Il giovane era accusato di danneggiamento, resistenza a pubblico
ufficiale e lancio di oggetti pericolosi. Reale, giudicato con rito
direttissimo, è comparso stamani davanti al giudice unico del Tribunale di
Lanciano, Francesco Marino: quest'ultimo, dopo avere convalidato l'arresto e
accolto la richiesta di patteggiamento, ha disposto la scarcerazione
dell'imputato.
Arrestato tifoso Ancona
lunedì 31 marzo 2003
Arrestato tifoso Ancona
lunedì 31 marzo 2003
ANCONA
- E' stato arrestato ieri sera un sottufficiale della Capitaneria di porto di
Ancona per aver infranto il divieto di ingresso allo stadio impostogli per due
anni dal questore dopo gli incidenti di Ancona-Cagliari del 28 aprile 2002.
Ieri A. A., 35 anni, era andato ugualmente a vedere la partita della squadra
di casa con la Salernitana, non entrando allo stadio "Del Conero" ma
sistemandosi su una collinetta vicina alle gradinate. Durante una piccola
scaramuccia con i sostenitori della squadra campana, il sottufficiale ha anche
sferrato un calcio a un tifoso rivale (che però non ha sporto ancora denuncia
nei suoi confronti), dandosi poi alla fuga. In serata, visionando i filmati
girati dalla polizia scientifica, gli agenti della Digos lo hanno riconosciuto
e, grazie al nuovo decreto anti-violenza, che consente l'arresto non più solo
in flagranza di reato ma nell' arco delle 36 ore, rintracciato e fermato.
Domani mattina il processo.
Arrestati
12 ultras della Lazio
sabato 29 marzo 2003
sabato 29 marzo 2003
ROMA
- Dodici ultras della Lazio sono stati arrestati dalla Digos di Roma per gli
incidenti avvenuti allo stadio Olimpico il 31 agosto 2002 dopo la partita di
pre-campionato
Lazio-Juventus. Otto sono stati portati in carcere, quattro sono agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa parteciparono al raid negli uffici del Coni, nella zona della curva nord, che vennero dati alle fiamme. Si scontrarono con le forze dell'ordine in servizio nello stadio e incendiarono anche un'automobile dei vigili urbani. Dovranno rispondere di devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, incendio doloso e adunata sediziosa.
Lazio-Juventus. Otto sono stati portati in carcere, quattro sono agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa parteciparono al raid negli uffici del Coni, nella zona della curva nord, che vennero dati alle fiamme. Si scontrarono con le forze dell'ordine in servizio nello stadio e incendiarono anche un'automobile dei vigili urbani. Dovranno rispondere di devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, incendio doloso e adunata sediziosa.
Comunicato
Fedayn Napoli
giovedì 3 aprile 2003
giovedì 3 aprile 2003
I
Fedayn Napoli in riferimento alla manifestazione ultras organizzata dagli
Irriducibili Lazio venerdi 4 aprile comunicano quanto segue:
Noi a livello di gruppo e quindi non facendoci portavoce della nostra totale tifoseria, non prenderemo parte a tale manifestazione anche precedentemente avevamo dato la nostra adesione.Non stiamo qui a dare le molte motivazioni che ci hanno spinto a cambiare idea, ma la poca trasparenza della manifestazione ci hanno spinto a disertare cio che se fatto in buona fede,potrebbe anche tornare utile al movimento ultras.Non vogliamo fare polemica, ma ci schieremo sempre contro chi cerca di rovinare il movimento ultras.
Fedayn Napoli 1979
Estranei alla massa
Noi a livello di gruppo e quindi non facendoci portavoce della nostra totale tifoseria, non prenderemo parte a tale manifestazione anche precedentemente avevamo dato la nostra adesione.Non stiamo qui a dare le molte motivazioni che ci hanno spinto a cambiare idea, ma la poca trasparenza della manifestazione ci hanno spinto a disertare cio che se fatto in buona fede,potrebbe anche tornare utile al movimento ultras.Non vogliamo fare polemica, ma ci schieremo sempre contro chi cerca di rovinare il movimento ultras.
Fedayn Napoli 1979
Estranei alla massa
Comunicato Ufficiale Resistenza Ultras Ternana
venerdì 4 aprile 2003
Tutto
il fermento che oggi attraversa l’intero mondo ultras non ci trova
assolutamente sorpresi visto che è da due anni che con l’organizzazione del
raduno antirazzista di Vigne di Narni e con la nascita del fronte di
resistenza ultras abbiamo iniziato una battaglia al calcio moderno e con esso
alla repressione, alla omologazione ed alla globalizzazione economica. Una
battaglia che soprattutto all’inizio ha suscitato più ilarità che
attenzione, più critiche che consensi. Attacchi generalizzati da più parti
tanto a Terni quanto altrove, da ultras e tifosi, da giornali e televisioni
con il risultato di attirare maggiormente l’attenzione delle forze
dell’ordine su di noi. Nonostante tutto ciò siamo andati e andremo avanti
sulla nostra strada perché sappiamo che il nemico tentacolare che oggi ci
troviamo di fronte mira all’annientamento del mondo ultras negli stadi e
dell’antagonismo politico nelle piazze. A questa criminale strategia di
“ordine sociale” ci opporremo fino alla fine con l’unico mezzo che
conosciamo: la resistenza ad oltranza. Oggi rispetto a due anni, infatti, la
situazione tanto nella società quanto nello stadio è quasi divenuta
insostenibile. Infatti, mentre nel mondo la guerra prende il posto della
politica e il governo italiano non trova meglio da fare che criminalizzare gli
ultras, il calcio italiano è:
- stuprato dai profitti presidenziali;
- svuotato di popolarità dal potere delle tv a pagamento;
- militarizzato dalla presenza massiccia dei reparti speciali;
- gestito dal “conflitto di interessi”;
- ma soprattutto attraversato da una repressione degna della Santa Inquisizione.
Dopo la legislazione speciale (diffida di 3 anni con obbligo di firma) il cui unico risultato è stato quello di far aumentare il numero degli scontri, dei feriti, e delle sanzioni amministrative (penali) oggi Lega e Federazione vogliono farci credere che il calcio si può salvare dalla “terribile” violenza ultras solo attraverso il ricorso alla tolleranza zero e alla legislazione emergenziale (arresto differito di 36 ore).
E’ per tutte queste ragioni che ci sentiamo di condividere la preoccupazione di chi oggi cerca di organizzare una mobilitazione la più ampia possibile per difendere l’identità ultras, ma ci sono due punti fondanti di resistenza ultras che cozzano violentemente con il manifesto che convoca la riunione odierna e che ci impediscono di partecipare alla manifestazione nazionale:
- Consideriamo lo stadio una parte importante della società e non un’oasi paradisiaca come tanti vorrebbero far credere e come tale lo viviamo coniugando l’amore per la “maglia” con la rivendicazione delle nostre idee politiche ed il rispetto di amicizie storiche con la necessità di dar vita ad una condivisione di idee ed azioni che superi gli anacronistici gemellaggi sportivi;
- Consideriamo i rigurgiti neofascisti, razzisti e xenofobi propri di un gran numero di gruppi ultras italiani (oggi presenti) un cancro da estirpare. Pensiamo cioè che bisogna trasformare i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo da inascoltati principi costituzionali in prassi militante.
Chiederci di fare a meno della politica è come chiederci di vivere senza ossigeno, in pratica è come chiederci di morire. Siamo abituati infatti a vivere le nostre curve come luoghi di socializzazione ed aggregazione, ad esporre i nostri simboli e a pensare con le nostre teste senza cadere nella trappola di chi pretende di ripulire il calcio dalla politica. Soprattutto perché la nostra è una politica che lotta per i diritti di cittadinanza e per la salvaguardia del mondo ultras . Detto questo rilanciamo con maggiore convinzione che mai il fronte di resistenza ultras ricordandone ancora una volta le finalità:
- fermare sullo stesso terreno in cui si manifestano ( curve, borgate periferiche, piazze) i rigurgiti neofascisti e xenofobi;
- salvare la popolarità del calcio dall’offensiva televisiva;
- liberare gli stadi dai reparti in “assetto speciale”;
- difendere lo stato di diritto dall’assalto delle legislazioni speciali o emergenziali;
Condividere questo percorso non significa rinunciare a rivalità storiche né tanto meno trasformarsi da ultras in tifosi da bar, ma significa lottare concretamente per la propria sopravvivenza.
L’ultimo pensiero non può che andare ai tanti compagni, costretti a passare le proprie domeniche ostaggi delle firme in questura se non dell’arresto differito, vittime dell’arbitrarietà repressiva con cui i padroni del calcio ed i rappresentanti delle forze dell’ordine pensano di “spezzare le reni” al mondo ultras per esportare poi tale modello repressivo nelle piazze movimentate dall’antagonismo politico!
NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI……
RESISTENZA ULTRAS TERNANA
- stuprato dai profitti presidenziali;
- svuotato di popolarità dal potere delle tv a pagamento;
- militarizzato dalla presenza massiccia dei reparti speciali;
- gestito dal “conflitto di interessi”;
- ma soprattutto attraversato da una repressione degna della Santa Inquisizione.
Dopo la legislazione speciale (diffida di 3 anni con obbligo di firma) il cui unico risultato è stato quello di far aumentare il numero degli scontri, dei feriti, e delle sanzioni amministrative (penali) oggi Lega e Federazione vogliono farci credere che il calcio si può salvare dalla “terribile” violenza ultras solo attraverso il ricorso alla tolleranza zero e alla legislazione emergenziale (arresto differito di 36 ore).
E’ per tutte queste ragioni che ci sentiamo di condividere la preoccupazione di chi oggi cerca di organizzare una mobilitazione la più ampia possibile per difendere l’identità ultras, ma ci sono due punti fondanti di resistenza ultras che cozzano violentemente con il manifesto che convoca la riunione odierna e che ci impediscono di partecipare alla manifestazione nazionale:
- Consideriamo lo stadio una parte importante della società e non un’oasi paradisiaca come tanti vorrebbero far credere e come tale lo viviamo coniugando l’amore per la “maglia” con la rivendicazione delle nostre idee politiche ed il rispetto di amicizie storiche con la necessità di dar vita ad una condivisione di idee ed azioni che superi gli anacronistici gemellaggi sportivi;
- Consideriamo i rigurgiti neofascisti, razzisti e xenofobi propri di un gran numero di gruppi ultras italiani (oggi presenti) un cancro da estirpare. Pensiamo cioè che bisogna trasformare i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo da inascoltati principi costituzionali in prassi militante.
Chiederci di fare a meno della politica è come chiederci di vivere senza ossigeno, in pratica è come chiederci di morire. Siamo abituati infatti a vivere le nostre curve come luoghi di socializzazione ed aggregazione, ad esporre i nostri simboli e a pensare con le nostre teste senza cadere nella trappola di chi pretende di ripulire il calcio dalla politica. Soprattutto perché la nostra è una politica che lotta per i diritti di cittadinanza e per la salvaguardia del mondo ultras . Detto questo rilanciamo con maggiore convinzione che mai il fronte di resistenza ultras ricordandone ancora una volta le finalità:
- fermare sullo stesso terreno in cui si manifestano ( curve, borgate periferiche, piazze) i rigurgiti neofascisti e xenofobi;
- salvare la popolarità del calcio dall’offensiva televisiva;
- liberare gli stadi dai reparti in “assetto speciale”;
- difendere lo stato di diritto dall’assalto delle legislazioni speciali o emergenziali;
Condividere questo percorso non significa rinunciare a rivalità storiche né tanto meno trasformarsi da ultras in tifosi da bar, ma significa lottare concretamente per la propria sopravvivenza.
L’ultimo pensiero non può che andare ai tanti compagni, costretti a passare le proprie domeniche ostaggi delle firme in questura se non dell’arresto differito, vittime dell’arbitrarietà repressiva con cui i padroni del calcio ed i rappresentanti delle forze dell’ordine pensano di “spezzare le reni” al mondo ultras per esportare poi tale modello repressivo nelle piazze movimentate dall’antagonismo politico!
NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI……
RESISTENZA ULTRAS TERNANA
COMUNICATO COSENZA SPPORTERS
venerdì 4 aprile 2003
Speravamo
che l’organizzazione dell’iniziativa avvenisse collettivamente. Così non
è stato. Il comunicato distribuito appena arrivati, per altro molto simile
(!) a quello diffuso dai laziali poco tempo fa, era già bell’e pronto e
sapeva tanto di comunicato ufficiale e soprattutto definitivo.
Non ci è piaciuta la fretta con cui qualcuno ( i laziali ) ha tentato di liquidare la faccenda. Non vorremmo che tale fretta fosse strumentale ai problemi di casa propria! A buon intenditor…
Non ci è piaciuto il modo in cui si è svolto il dibattito: hanno parlato sempre e solo gli stessi, relegando la stragrande maggioranza dei presenti al silenzio. Ci chiediamo quindi cosa ne pensano di tutto ciò palermitani, siracusani, castrovillaresi, gli stessi salernitani, angresi, aquilani e finanche i torresi, provenienti dalla non certo vicina Sassari.
Un discorso a parte meritano quelli del Progetto Ultrà di Bologna. L’impressione è che la gestione dell’iniziativa sia loro sfuggita di mano: non è un caso che si siano dissociati dall’iniziativa proprio quelle tifoserie da sempre vicine alle posizioni del Progetto: anconetani, veneziani, ternani, ecc.
Perché non leggere poi, il comunicato del Collettivo Ancona, consegnato a Carlo?
E perché quel tentativo di ricucire lo strappo con un nuovo incontro poi sfumato? E perché ancora quel continuo riferimento all’unità a tutti i costi?
Posto che la repressione la subiamo tutti indistintamente, noi abbiamo altro da proporre, come soluzione del problema, alla “militarizzazione delle curve” tanto cara ai laziali! E tali proposte, avremmo voluto farle a tutti. Né crediamo che su un ipotetico palco i cosentini avranno diritto di parola: non crediamo di essere smentiti se affermiamo di conoscere già i “delegati degli ultras”. E tali delegati non ci stanno bene, come non ci stanno bene le loro proposte.
Abbiamo lasciato per ultimo, non certo per importanza l’aspetto ideologico. Siamo consapevoli che una manifestazione di questo genere, per essere unitaria, debba prescindere dai simboli politici. Ma se questo vuol dire un sostanziale azzeramento dei contenuti della discussione, preferiamo che siano altri a marciare per Roma al fianco di chi vende merchandise in 12 negozi della capitale, di chi oggi afferma di essere represso e fino a ieri era colluso con le “guardie”, di chi, infine, nei comportamenti non è molto dissimile da chi indossa un casco ed impugna un manganello.
Pertanto, come Cosenza Supporters, abbiamo deciso di dissociarci dall’iniziativa. Se non ne verrà posta nuovamente in discussione l’intera organizzazione e gestione, non parteciperemo ufficialmente a nessuna iniziativa, fermo restando che, democraticamente, ognuno è pur sempre libero di aderire individualmente.
L’assemblea dei Cosenza Supporters
Non ci è piaciuta la fretta con cui qualcuno ( i laziali ) ha tentato di liquidare la faccenda. Non vorremmo che tale fretta fosse strumentale ai problemi di casa propria! A buon intenditor…
Non ci è piaciuto il modo in cui si è svolto il dibattito: hanno parlato sempre e solo gli stessi, relegando la stragrande maggioranza dei presenti al silenzio. Ci chiediamo quindi cosa ne pensano di tutto ciò palermitani, siracusani, castrovillaresi, gli stessi salernitani, angresi, aquilani e finanche i torresi, provenienti dalla non certo vicina Sassari.
Un discorso a parte meritano quelli del Progetto Ultrà di Bologna. L’impressione è che la gestione dell’iniziativa sia loro sfuggita di mano: non è un caso che si siano dissociati dall’iniziativa proprio quelle tifoserie da sempre vicine alle posizioni del Progetto: anconetani, veneziani, ternani, ecc.
Perché non leggere poi, il comunicato del Collettivo Ancona, consegnato a Carlo?
E perché quel tentativo di ricucire lo strappo con un nuovo incontro poi sfumato? E perché ancora quel continuo riferimento all’unità a tutti i costi?
Posto che la repressione la subiamo tutti indistintamente, noi abbiamo altro da proporre, come soluzione del problema, alla “militarizzazione delle curve” tanto cara ai laziali! E tali proposte, avremmo voluto farle a tutti. Né crediamo che su un ipotetico palco i cosentini avranno diritto di parola: non crediamo di essere smentiti se affermiamo di conoscere già i “delegati degli ultras”. E tali delegati non ci stanno bene, come non ci stanno bene le loro proposte.
Abbiamo lasciato per ultimo, non certo per importanza l’aspetto ideologico. Siamo consapevoli che una manifestazione di questo genere, per essere unitaria, debba prescindere dai simboli politici. Ma se questo vuol dire un sostanziale azzeramento dei contenuti della discussione, preferiamo che siano altri a marciare per Roma al fianco di chi vende merchandise in 12 negozi della capitale, di chi oggi afferma di essere represso e fino a ieri era colluso con le “guardie”, di chi, infine, nei comportamenti non è molto dissimile da chi indossa un casco ed impugna un manganello.
Pertanto, come Cosenza Supporters, abbiamo deciso di dissociarci dall’iniziativa. Se non ne verrà posta nuovamente in discussione l’intera organizzazione e gestione, non parteciperemo ufficialmente a nessuna iniziativa, fermo restando che, democraticamente, ognuno è pur sempre libero di aderire individualmente.
L’assemblea dei Cosenza Supporters
Comunicato Irr Lazio
venerdì 4 aprile 2003
GLI
Irriducibili Lazio, in riferimento al comunicato diffuso dai bergamaschi
e alle contestuali, infodate accuse rivolte contro il nostro gruppo, successive
a una riunione di stampo carbonaro, vogliono precisare quanto segue.
Gli Irriducibili non hanno mai avuto l'intenzione di rompere l'accordo raggiunto
nell'incontro collettivo di Salerno, quando si erano stabilite le linee
guida della manifestazione romana legata al movimento ultras.
Sono invece i bergamaschi, che parlano di comportamento scorretto, a dover
motivare il senso e i contenuti dell'incontro clandestino che s'è svolto
con Carlo Balestri di Progetto Ultrà a Parma, un incontro che ha
sovvertito i temini dell'intesa raggiunta, ripetiamo, collettivamente, a
Salerno.
Il nostro rifiuto è arrivato quindi in relazione a un accordo rivisto e
corretto solo da pochi gruppi, senza che nessuno di noi fosse stato preventivamente
avvisato e messo al corrente dell'avvenuta modifica dei termini prestabiliti.
Per questo chi vuole continuare a farsi sfruttare da Progetto Ultrà, che
riceve finanziamenti europei, sappia che noi non vogliamo invece farci gestire
da chi non c'entra niente con il nostro mondo, preferendo ascoltare le ragioni
della nostra mentalità e della nostra coerenza.
Anche per questo, in futuro, non risponderemo più a comunicati del genere,
continuando a rendere pubblica, attraverso il nostro sito internet, l'ideologia
che ci anima.
IRRIDUCIBILI LAZIO
e alle contestuali, infodate accuse rivolte contro il nostro gruppo, successive
a una riunione di stampo carbonaro, vogliono precisare quanto segue.
Gli Irriducibili non hanno mai avuto l'intenzione di rompere l'accordo raggiunto
nell'incontro collettivo di Salerno, quando si erano stabilite le linee
guida della manifestazione romana legata al movimento ultras.
Sono invece i bergamaschi, che parlano di comportamento scorretto, a dover
motivare il senso e i contenuti dell'incontro clandestino che s'è svolto
con Carlo Balestri di Progetto Ultrà a Parma, un incontro che ha
sovvertito i temini dell'intesa raggiunta, ripetiamo, collettivamente, a
Salerno.
Il nostro rifiuto è arrivato quindi in relazione a un accordo rivisto e
corretto solo da pochi gruppi, senza che nessuno di noi fosse stato preventivamente
avvisato e messo al corrente dell'avvenuta modifica dei termini prestabiliti.
Per questo chi vuole continuare a farsi sfruttare da Progetto Ultrà, che
riceve finanziamenti europei, sappia che noi non vogliamo invece farci gestire
da chi non c'entra niente con il nostro mondo, preferendo ascoltare le ragioni
della nostra mentalità e della nostra coerenza.
Anche per questo, in futuro, non risponderemo più a comunicati del genere,
continuando a rendere pubblica, attraverso il nostro sito internet, l'ideologia
che ci anima.
IRRIDUCIBILI LAZIO
Accuse, malafede e chiarimenti – Comunicato Ufficiale Movimento Ultras
venerdì 4 aprile 2003
Abbiamo
cercato di non accendere i toni, di non addossare pubblicamente le colpe a
qualcuno, di non specificare le ragioni del disaccordo, lasciando una porta
aperta per il futuro e per una possibile riconciliazione per il bene del
movimento. Ed ecco che, come si poteva forse supporre, c’è chi queste cose
non le capisce e coglie anzi l’occasione per strumentalizzare il tutto e
ribaltare la realtà. E allora è giunto il momento di raccontare le cose come
stanno, perché chi questa manifestazione del 4 aprile ora se la deve gestire,
messo con le spalle al muro, non ha saputo far altro che sfornare falsità.
Punto 1: Le tifoserie che hanno deciso di non partecipare alla manifestazione dopo i disaccordi con gli Irriducibili Lazio sono le seguenti: Bergamo, Brescia, Milan, Napoli, Parma, Reggio Emilia, Salerno, Torino. A queste vanno aggiunte tutte quelle che si sono tirate fuori già dall’inizio, pur sostenendone la causa, perché non si fidavano del gruppo ospitante e perché non ne condividevano la mentalità (Ancona, Catanzaro, Cosenza, Cremona, Perugia, Pisa, Venezia…), e quelli che lo faranno adesso dopo i recenti sviluppi (Arezzo, Bologna, Cava, Chieti, Empoli, Modena, Pescara, Pesaro, Pistoia, Ravenna, Boys Reggina, Sampdoria, Torres, Vicenza…).
Punto 1: Le tifoserie che hanno deciso di non partecipare alla manifestazione dopo i disaccordi con gli Irriducibili Lazio sono le seguenti: Bergamo, Brescia, Milan, Napoli, Parma, Reggio Emilia, Salerno, Torino. A queste vanno aggiunte tutte quelle che si sono tirate fuori già dall’inizio, pur sostenendone la causa, perché non si fidavano del gruppo ospitante e perché non ne condividevano la mentalità (Ancona, Catanzaro, Cosenza, Cremona, Perugia, Pisa, Venezia…), e quelli che lo faranno adesso dopo i recenti sviluppi (Arezzo, Bologna, Cava, Chieti, Empoli, Modena, Pescara, Pesaro, Pistoia, Ravenna, Boys Reggina, Sampdoria, Torres, Vicenza…).
Punto
2: A questo punto specifichiamo le ragioni della divisione, non ci resta altro
da fare. Sono fondamentalmente due: da un lato divergenze organizzative,
specialmente sulla conclusione della manifestazione, dall’altro un diktat
degli Irriducibili che non volevano figurasse pubblicamente il Progetto Ultrà
né nella conferenza stampa, né alla manifestazione.
Per
quanto riguarda il primo problema, la maggioranza dei gruppi promotori della
manifestazione (quelli poi che hanno dato il via a tutto il progetto mesi fa)
era contraria fin dall’inizio all’idea di un comizio finale, preferiva la
semplice lettura di un comunicato ben preparato, per evitare possibili
strumentalizzazioni e per poter studiare bene ciò che si sarebbe detto. I
gruppi ospitanti, invece, avevano in mente un comizio a ruota libera, e non
cedevano su questo punto. Abbiamo quindi proposto di far leggere a tre
rappresentanti (nord-centro-sud) un discorso preparato, ma neanche quest’idea
è stata accettata: un testo concordato con gli altri gruppi non andava bene.
Il punto principale era che i gruppi ospitanti volevano che ci fosse la
possibilità di parlare a ruota libera, su temi concordati ma a ruota libera:
sappiamo tutti come, di fronte a migliaia di persone, uno possa farsi prendere
la mano. Nonostante si comprendesse quindi il momento delicato per gli
Irriducibili, nonostante si fosse più che solidali con loro per gli arresti
subiti e le custodie cautelari, non si poteva accettare il rischio che un
discorso unitario su problemi degli Ultras diventasse un discorso personale
sui problemi di questo o quel gruppo. Ma su questo punto ci si è trovati
davanti ad un muro. L’atteggiamento dei gruppi ospitanti è stato questo
“O si fa così o noi scendiamo in piazza lo stesso da soli, non ce ne frega
nulla”. Alla faccia dell’unità!
Poi,
a 5 giorni dalla manifestazione, è emerso il problema del Progetto Ultrà,
che dev’essere veramente un grosso problema per i gruppi ospitanti, visti
poi i comunicati del 2 aprile e quelli successivi che ne accusano il
responsabile per quanto sta accadendo. Pur essendo il Progetto Ultrà uno dei
promotori della manifestazione, pur avendo fatto da tramite tra molti gruppi,
pur avendo contribuito a creare quel gruppo di lavoro che ha portato avanti
tutto il progetto, ben prima che si inserissero coloro che oggi si vantano di
ciò che è stato fatto da altri, gli Irriducibili hanno posto come condizione
che il Progetto Ultrà non comparisse. Le ragioni per questo? Il fatto che il
Progetto Ultrà porta avanti iniziative come i Mondiali Antirazzisti. Alla
faccia dell’unità.
Posti
di fronte a questo diktat, in condizioni normali e vista la posizione di
maggioranza, sarebbero stati i gruppi di Roma a doversi tirare indietro e dire
“noi così non ci stiamo”! E invece, vista la scelta di Roma come sede
della manifestazione, hanno potuto dire “facciamo tutto da soli”
andandosene via dalla riunione bellamente e fregandosene altamente di ciò che
pensava la maggioranza di quello che può essere definito il “gruppo di
lavoro”.
Punto
3 : E’ inutile che adesso questi gruppi organizzatori si nascondano dietro
ad accuse infamanti tese a screditare l’operato di un individuo, facendone
tranquillamente il nome e attaccandolo personalmente, accusandolo di falsità
dopo che fino a ieri era una continua chiamata al telefono per organizzare la
manifestazione. I gruppi ospitanti, Irriducibili in primis, sanno benissimo
che le scelte sono state prese da molti gruppi ed in totale accordo (vedi
quelli elencati sopra più tutti quelli che si toglieranno adesso), e non dal
Sig. Carlo Balestri, né tantomeno dal Progetto Ultrà. E’ inutile che vi
abbassiate a tanto per giustificare la rottura del gruppo di lavoro da voi
voluta e il voler fare tutto unicamente a modo vostro.
Allo
stesso modo, speriamo sia chiaro che non vi sono motivazioni politiche di
sorta dietro a questa frattura, come ci è capitato di sentir dire. Per ogni
eventuale dubbio, può essere sufficiente vedere la lista dei gruppi firmatari
di questo comunicato.
Siamo
comunque assolutamente solidali con il gruppo ospitante per gli arresti
ingiustificati subiti, e non vogliamo porci in contrapposizione con la
manifestazione di oggi 4 aprile. Speriamo anzi, essendo prima di tutto Ultras,
che la protesta di Roma possa contribuire a dare un segnale positivo e portare
miglioramenti alla situazione del mondo Ultras.
Determinati
atteggiamenti ci hanno però portati a dover assumere una posizione netta e
decisa.
E’
infatti troppo facile accusare, addossare ad altri le colpe della rottura a
pochi giorni dalla manifestazione, accampando anche tesi pretestuose come
quella di non essersi attenuti alla riunione di Salerno dove, e tutti i
partecipanti lo possono confermare, le uniche cose decise sono state il sì
alla manifestazione, le possibili date e qualche regola di partecipazione, ma
sicuramente non il vostro tanto caro comizio finale.
Ma
questo pensiero potrà forse far riflettere…
Se
da un progetto così importante decidono di tirarsi fuori, dopo averci
lavorato per mesi, a pochi giorni di distanza e con tutto quello che può
comportare, gruppi come i bergamaschi, i bresciani, i milanisti, i napoletani,
i salernitani e tutti quelli elencati sopra, una ragione ci sarà non è
vero???
Un’ultima
cosa: se gli Irriducibili o chi per loro gestisce la manifestazione avessero
avuto almeno il buon gusto di scrivere un nuovo comunicato ufficiale ed un
nuovo volantino, sviluppando tematiche proprie invece di risistemare a loro
piacimento quello precedentemente preparato per la manifestazione unitaria,
sarebbe stato un bel gesto.
E
invece anche questo può essere visto come un evidente sintomo di come si sia
sfruttato il lavoro di altri per farsi belli di fronte al mondo Ultras.
Il
presente comunicato è da considerarsi scritto, condiviso e firmato dai
seguenti gruppi:
Brigate Rossonere Milan e Commandos Tigre Milan
Curva
Nord Atalanta
Curva
Andrea Costa Bologna
Curva
Nord Brescia 1911
Fedayn
Napoli
Boys
Parma e Settore Crociato Parma
Ingrifati
Perugia
Boys
Reggio Calabria
Teste
Quadre Reggio Emilia
I
gruppi di Salerno
Ultras
Tito Cucchiaroni Sampdoria
Ultras
Granata e Granata Korps
Ultras
Unione e Rude Fans Venezia-Mestre
NUOVO
DECRETO
Violenza negli stadi: via libera al decreto
venerdì 21 febbraio 2003
ROMA
- Flagranza di reato allungata alle 36 ore, più poteri ai prefetti, chiusura
degli stadi fino a un mese in caso di episodi di violenza. Il Consiglio dei
Ministri ha approvato oggi il decreto legge contro la violenza negli stadi.
Un provvedimento che il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, vede come un rimedio per fermare la crescita "allarmante" della violenza negli stadi, "arrivata ad un livello insostenibile e inaccettabile". Secondo i dati del titolare del Viminale il tributo che si paga a causa degli scontri durante le partite di calcio "è una barbarie inaccettabile". "Ogni domenica - dice Pisanu - 28 poliziotti feriti e 8 civili rimangono feriti per le violenze. Il mondo del calcio appare ingovernabile e la barbarie non fronteggiabile".
Un provvedimento che il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, vede come un rimedio per fermare la crescita "allarmante" della violenza negli stadi, "arrivata ad un livello insostenibile e inaccettabile". Secondo i dati del titolare del Viminale il tributo che si paga a causa degli scontri durante le partite di calcio "è una barbarie inaccettabile". "Ogni domenica - dice Pisanu - 28 poliziotti feriti e 8 civili rimangono feriti per le violenze. Il mondo del calcio appare ingovernabile e la barbarie non fronteggiabile".
Per
fare argine, il governo ha reintrodotto la norma sull' arresto in flagranza
differita (due anni fa la norma, poi soppressa, diede ottimi risultati perché
consentiva alla polizia l'arresto entro le 48 ore dal reato). Con la norma di
oggi una persona può essere arrestata non oltre le trentasei ore successive
agli episodi di violenza negli stadi grazi all'uso di foto e immagini
televisive. Grazie a questo articolo gli autori delle violenze potranno essere
processati per direttissima. Pisanu, ha inoltre spiegato che il decreto legge
avrà due emendamenti. Il primo conterrà la facoltà da parte dei prefetti di
intervenire sui calendari sportivi, con ampia facoltà in caso di emergenza di
spostare le partite di calcio; l'altro prevederà la chiusura degli stadio,
per un massimo di un mese, sempre da parte dei prefetti, in caso di
intollerabili violenze.
Ma
il nuovo decreto non piace a "Progetto ultrà" che lo bolla come un
tentativo di criminalizzare i tifosi. ""Siamo alle solite. Agli
episodi di
violenza che si registrano nel calcio lo Stato sa rispondere solo con misure repressive. Come ha sempre fatto negli ultimi venti anni senza ottenere uno straccio di risultato - dice il responsabile Carlo Balestri - La quasi
flagranza è prevista dal codice solo per reati gravissimi, e in presenza di indizi e prove certe: una foto o una ripresa tv, lo sappiamo bene per esperienza diretta, non possono essere considerate tali, anche perchè si tratta di immagini estrapolate in contesti molto confusi, tra decine di persone in movimento. Gli scambi di persona sono facilissimi"
violenza che si registrano nel calcio lo Stato sa rispondere solo con misure repressive. Come ha sempre fatto negli ultimi venti anni senza ottenere uno straccio di risultato - dice il responsabile Carlo Balestri - La quasi
flagranza è prevista dal codice solo per reati gravissimi, e in presenza di indizi e prove certe: una foto o una ripresa tv, lo sappiamo bene per esperienza diretta, non possono essere considerate tali, anche perchè si tratta di immagini estrapolate in contesti molto confusi, tra decine di persone in movimento. Gli scambi di persona sono facilissimi"
Pisanu ha inoltre fornito una serie di dati che fotografano il fenomeno. Secondo il Viminale il numero degli incidenti sarebbe raddoppiato, mentre quello dei feriti, triplicato. Il confronto delle prime venti giornate del campionato di calcio nelle sue varie serie, con l'analogo periodo dello scorso anno, sempre secondo i dati del Viminale, è chiaro: +91% il numero degli incontri dove si sono registrati feriti, addirittura +629% gli incidenti che hanno richiesto l'uso di lacrimogeni, +201% il totale delle persone ferite, +118% i denunciati mentre il numero degli arrestati è curiosamente uguale a quello dello scorso anno: 122. E se i tifosi feriti sono passati da 87 a 214 (+146%) gli agenti delle forze dell'ordine costretti a ricorrere alle cure mediche sono cresciuti in maniera ben più preponderante: da 171 a 562, con un aumento del 228%. In forte incremento anche i danni causati dai tifosi in trasferta. Alle Ferrovie, ad esempio, le prime 20 giornate di campionato sono già costate 449.250 euro contro i 113.620 euro spesi per l'intero campionato dello scorso anno. Discorso analogo nei confronti di chi al treno preferisce l'auto: la società Autogrill ha sborsato finora 32.890 euro rispetto ai 15.080 euro dell'anno passato. A scatenare gli incidenti, prima ancora che il tifo esacerbato per la squadra del cuore, è la sfida alle forze dell'ordine: gli scontri con gli agenti di pubblica sicurezza, infatti, rappresentano il 43,4% dei motivi degli incidenti contro il 42,9% riservato agli scontri fra opposte tifoserie. Nel mirino del tifo violento sono soprattutto i poliziotti che, nelle prime venti giornate di campionato, hanno avuto 466 feriti, cui vanno aggiunti 86 carabinieri, 9 vigili urbani e una guardia di finanza.
Nuova rubrica di messaggi lasciati sul muro di ultras
inside
La maestra assegna a Pierino un
compito da fare a casa con la traccia: "Che cervello vorresti
avere.." Pierino lo svolge così: "Se malauguratamente qualche
giorno dovessi avere bisogno di un trapianto di cervello desidererei avere il
cervello di un cosentino, meglio se un Nucleo Sconvolto, almeno avrei la
sicurezza di averne uno di seconda mano, ma mai usato!
COSENZA FOGNA DEL MERIDIONE
Dal 1973 In Calabria solo Noi
LIBERTA' PER GLI ULTRAS
NO AL CALCIO MODERNO
NO AL CALCIO MODERNO
ULTRAS CATANZARO
usa boia
a tutti gli anconetani:anke kuest anno noi da voi siamo venuti e vi abbiamo affrontato...spero ke voi non facciate kme ogni anno le karogne disertando il S.Elia...CON GLI SCONVOLTS QUANDO VOLETE!!!
LA STORIA DEL TUO DERBY SCONTATO:A BARI SCORTATO ALECCE IMBOSCATO!
LECCESE BACIAMELO
L'EUROPA NON SI U.S.A.!
BOICOTTIAMO LO ZIO SAM!
ULTRAS LIBERI.NO ALLA REPRESSIONE
In Sardegna solo SASSARI e la TORRES !!
Noi non siamo cagliaritani !!!
ACCENDI
LA PASSIONE...
SPEGNI
LA TELEVISIONE!
Sito Italiano....le
Grandi
(DRUNKS CATANIA)
Gradevole la
grafica belle le rubriche; le foto potrebbero essere migliori;
grande il otenziale di
questa tifoseria che cerca un posto fisso nel calcio che conta
beviam beviam beviam!
Voto Totale 7,5
Sito Italiano...le Piccole
(BRIGATA LITTORIA LATINA)
spartano nella grafica ma buono come
informazione e chiaro nelle idee;
da lodare; insolito lo striscione, ma non sono
nuovi di queste cose; ricordiamo lo striscione i ragazzi della nord da
guinnes!
*Grafica 7
*Testi 8 *Informazione 7,5 *Originalità 7,5
Voto Totale 7,5
SITO ESTERO
(MAD BOYS PANATHINAYKOS
GRECIA)
sullo stile italiano questo sito
che ci ha subito colpito per la professionalità e la velocità.
vedetelo, non ve ne pentirete!
*Grafica 8
*Testi 8 *Informazione 7,5 *Originalità 7,5
Voto Totale 7,5
"L'Arte
va Premiata !!!"
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Siccome non è ancora
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