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30 aprile 2001
Calcio: Derby Di Sangue In Congo, Morti Sette Spettatori
Kinshasa,
30 apr. - Derby di sangue a Lumumbashi, seconda citta' della
Repubblica Democratica del Congo. I violenti incidenti che ieri hanno
funestato la stracittadina fra il Mazembe e il Lupopo sono costati
la vita a sette persone. Secondo il ministro dell'informazione Kikaya
Bin Karubi, la violenza e' esplosa dopo il pareggio del Mazembe,
negli ultimi minuti di gioco. Dalle tribune e' piovuto di tutto e
alcuni spettatori hanno invaso il campo. Per tutelare i giocatori gli
agenti hanno fatto uso di gas lacrimogeni determinando un fuggi
fuggi e nella ressa 7 persone sono morte soffocate e altre 51 sono
rimaste ferite. Appena tre settimane fa una tragedia analoga, ma con
un bilancio ben piu' pesante (43 morti), si era consumata allo stadio
Ellis Park di Joh. annesburg, in Sudafrica
29 aprile 2001
Roma - Lazio: L'altro derby
Al
1' l'Olimpico è un palcoscenico che fa onore al calcio, anche se
le ore precedenti il derby di Roma sono state scandite da alcuni
episodi di violenza con tre operatori della Rai aggrediti da alcuni
facinorosi. Qualche tafferuglio anche nel dopopartita. Ma lo
spettacolo degli spalti scintillanti di bandiere, sciarpe,
cartoncini colorati e tricolori rimane. La coreografia della curva
laziale è bella nell'estetica, ma offensiva nei contenuti: un
gigantesco “Roma me...”, esibito allo stadio colorato di
giallorosso. La Curva Sud risponde con un ironico "Prendiamoci a
pallonate" che campeggia su uno sfondo tricolore.
Dal settore dei sostenitori laziali partono alcuni ululati prima nei confronti di Cafu e poi di Zebina. I giallorossi ricambiano con un lancio di oggetti ai laziali che vanno a battere i calci d'angolo nella lunetta alla sinistra del fronte d'attacco.
Il popolo romanista si veste a festa nei primi dieci minuti della ripresa quando vanno in rete Batistuta e Del vecchio. Lo stadio diventa un torrente impetuoso. Dopo l'1-0 Batistuta si esibisce nella consueta “mitragliata” e poi nella foga travolge un cameraman. Il 2-0 vale a Delvecchio un mucchio selvaggio. Totti si rivolge alla Sud e si batte il petto proprio là dove dovrebbe essere cucito lo scudetto. Sembra dire: “Ormai non ce lo toglie più nessuno”.
Poi inizia il derby della Lazio, l'impossibile rincorsa conclusa dalla bomba di Castroman al 95'. L'argentino vola sotto la Nord, scortato da capitan Nesta, quasi che servisse una guida a questa portentosa ala destra, felice fino alla commozione, contenta fino alle lacrime di esibire la maglietta bianca con l'immagine di un cugino che non c'è più. Le sue prime parole da biancocleste furono ispirate da una grande ambizione. Adesso tutti capiscono perché.
Dal settore dei sostenitori laziali partono alcuni ululati prima nei confronti di Cafu e poi di Zebina. I giallorossi ricambiano con un lancio di oggetti ai laziali che vanno a battere i calci d'angolo nella lunetta alla sinistra del fronte d'attacco.
Il popolo romanista si veste a festa nei primi dieci minuti della ripresa quando vanno in rete Batistuta e Del vecchio. Lo stadio diventa un torrente impetuoso. Dopo l'1-0 Batistuta si esibisce nella consueta “mitragliata” e poi nella foga travolge un cameraman. Il 2-0 vale a Delvecchio un mucchio selvaggio. Totti si rivolge alla Sud e si batte il petto proprio là dove dovrebbe essere cucito lo scudetto. Sembra dire: “Ormai non ce lo toglie più nessuno”.
Poi inizia il derby della Lazio, l'impossibile rincorsa conclusa dalla bomba di Castroman al 95'. L'argentino vola sotto la Nord, scortato da capitan Nesta, quasi che servisse una guida a questa portentosa ala destra, felice fino alla commozione, contenta fino alle lacrime di esibire la maglietta bianca con l'immagine di un cugino che non c'è più. Le sue prime parole da biancocleste furono ispirate da una grande ambizione. Adesso tutti capiscono perché.
26 aprile 2001
Racconto del 2° RADUNO Viking ITALIA
Racconto del 2° RADUNO ....
Roma, 25 Aprile 2001 - appuntamento a piazzale Ostiense ore 10:00;
arrivano prima i ragazzi dei Viking Korps, in partenza nella nottata del
24 da Matera e attesi da qualche componente dei Viking Lazio Nord
Italia; arrivano i ragazzi di Salerno, Viterbo e L'Aquila; (ultimi due
gruppi "new entry" di Viking Italia).
Si familiarizza subito e, dopo una breve sosta, si va alla stazione
Termini, dove ci avrebbero raggiunti i ragazzi dei Viking Ravenna e
quelli della Fortitudo Bologna Basket.
Il tragitto verso Termini è una carovana di auto tra le affollate strade
romane...
Inizia lo show: si passa con tutti i semafori rossi, si iniziano ad
intonare i primi cori che finiscono con il coinvolgere i passanti;
si stappa qualche fiasco di vino passato di auto in auto durante il
viaggio...i viterbesi che con il megafono iniziano a
"sbraitare"...qualcuno addirittura scende dall'auto per offrire un po'
di vino ai passanti;
il tutto all'incessante urlo "i vikinghi dell'Italia siamo noi!".
Incontriamo Bolognesi e Ravennati e partiamo verso un locale sulla
Casilina dove ci avrebbero aspettato gli altri ragazzi dei Viking Lazio;
erano presenti anche rappresentanze di altri gruppi laziali:
Irriducibili, CML'74 e Veterani, più una delegazione di Rebels Arezzo;
prima del pranzo inizia un piccolo dibattito che in realtà è un saluto e
un abbraccio tra ragazzi che sposano la stessa Mentalità
Viking.
Interventi dei gruppi e cori, a sancire la consacrazione del progetto;
dopo l'immancabile Inno di Mameli inizia il pranzo; i ragazzi sono
entusiasti ed hanno voglia esordire allo stadio.
Partiamo verso le 16:00 alla volta di Perugia;
arriviamo nella città umbra verso le 19:00;
Qualche Ultrà Perugino ci avvicina ai cancelli per chiarimenti e
delucidazioni su Viking Italia, che per loro sembrava rappresentare un
gruppo politico più che un gruppo
ultras;
Chiarita la nostra posizione entriamo allo stadio ma subito la seconda
sorpresa: la Polizia sapeva già del nostro arrivo, e, oltre ad essere
stati tutti identificati, veniamo fermati per quasi trenta minuti per
controlli;
I nostri stendardi tricolore hanno rischiato di essere sequestrati se
non che qualche componente del gruppo ha garantito di persona di non
esporre gli elmetti
vikinghi, che, a parere della celere, non erano simboli vietati, ma
"avrebbero suscitato la reazione degli ultras perugini";
entriamo allo stadio ed esponiamo il nostro enorme vessillo, privo
dell'elmo centrale; facciamo subito un bel gruppo e intoniamo i primi
cori....
siamo la differenza, il primo gruppo ultras a seguito della nostra patria!
all'ingresso in campo esponiamo un lunghissimo striscione di carta:
"La mia Patria ha mille voci che si uniscono alla mia!"
bel tifo per tutto il primo tempo, calato nel secondo.
Siamo usciti dallo stadio a testa alta e dimostrato con fierezza che per una causa comune si riescono a mettere da parte frizioni, politica e regionalismi vari.
Ci siamo riusciti.....ma che fatica!
Ringraziamo tutti i gruppi intervenuti:
Viking Lazio e Viking Lazio Nord Italia per l'ospitalità, Viking Guerrieri Salerno, VIking Korps Matera, Viking Ravenna, Viking Fortitudo (che sono andati via una po' prima perchè la Paf aveva alle 18 una gara a Forlì), Viking Viterbese, Viking L'aquila.
Sempre più avanti.....Onore a Viking Italia!
"La mia Patria ha mille voci che si uniscono alla mia!"
bel tifo per tutto il primo tempo, calato nel secondo.
Siamo usciti dallo stadio a testa alta e dimostrato con fierezza che per una causa comune si riescono a mettere da parte frizioni, politica e regionalismi vari.
Ci siamo riusciti.....ma che fatica!
Ringraziamo tutti i gruppi intervenuti:
Viking Lazio e Viking Lazio Nord Italia per l'ospitalità, Viking Guerrieri Salerno, VIking Korps Matera, Viking Ravenna, Viking Fortitudo (che sono andati via una po' prima perchè la Paf aveva alle 18 una gara a Forlì), Viking Viterbese, Viking L'aquila.
25 aprile 2001
2° Fanzina Viking Italia
2° Fanzina Viking Italia
VIKING PRESS APRILE 2001 ANNO 10 N.4 EDIZIONE SPECIALE RADUNO "VIKING ITALIA"
ROMA, 25 APRILE 2001
2° RADUNO NAZIONALE ASSOCIAZIONE "VIKING ITALIA"
LA MIA PATRIA HA 1000 VOCI
CHE SI UNISCONO ALLA MIA
CON
LA PARTECIPAZIONE DI:
Viking Lazio, Viking Lazio Nord
Italia, Viking Guerrieri Salerno, Viking Ravenna, Viking Torino, Viking Korps
Matera, Viking Viterbese, Viking L'Aquila, Viking Fortitudo Bologna Basket.
NONCHE'
CON QUELLA STRAORDINARIA DI:
Irriducibili Lazio, Veterani Lazio,
CML 74 Lazio, Rebels Arezzo, Fanzina "Mentalità Ultras".
DOCUMENTO
UFFICIALE
DEL SECONDO RADUNO NAZIONALE
"VIKING ITALIA"
Ci ritroviamo a distanza di circa 9
mesi dal primo raduno Nazionale dell'Associazione, tenutosi a Ravenna nel
giugno scorso.
Nel lasso di tempo intercorso, abbiamo
iniziato a muovere i primi ma significativi passi sulla strada tracciata in
quella calda giornata estiva, perseguendo gli obiettivi che ci eravamo prefissi.
Un primo dato positivo è di facile
individuazione: l'Associazione, quanto a numero di gruppi aderenti, è
cresciuta a vista d'occhio e, intorno alla medesima, è sorto un certo
interesse anche da parte di gruppi "non Viking", comunque interessati alla
tutela del movimento ultras ed a seguire la Nazionale.
Proprio questi erano e restano le
nostre principali finalità.
Prima di addentrarci
nell'approfondimento di questi due punti, in considerazione di alcune, a volte
erronee, affermazioni riportate da certi organi di stampa, precisiamo che
"Viking Italia" è un'associazione di fatto, ad oggi non ancora legalmente
riconosciuta, anche se tale progetto è al vaglio dei promotori.
Desideriamo inoltre ricordare che,
essendo gli scopi che ci siamo posti di interesse generale, l'adesione è
libera anche da parte di gruppi con differente denominazione.
In merito al discorso della tutela del
movimento ultras dai nemici esterni, qualcosa si è mosso ma è necessario,
sicuramente, un ulteriore salto di qualità, non essendosi andati oltre a
generiche, seppur sincere, reciproche dichiarazioni di solidarietà in occasione
delle solite quanto, spesso, immeritate diffide.
Quello che ci prefiggiamo ora è la
costituzione di una rete legale di sostegno per i ragazzi colpiti dal divieto di
accesso agli stadi, creando un "pool" di avvocati e di persone con specifica
esperienza nel campo legale che sappia fornire la necessaria assistenza a
chiunque si trovi costretto a richiederla, a prezzi inferiori rispetto a quelli
di mercato.
Possibilmente si tratterà di persone
che siano o siano state loro stesse ultras, le quali valuteranno, inoltre,
l'eventualità di ricorrere agli organi competenti per fare dichiarare
l'illegittimità della legge in materia attualmente vigente o di larghe parti
di essa.
Siamo, invece, estremamente
soddisfatti riguardo a quanto si è mosso in materia di costituzione di un
nucleo ultras al seguito della Nazionale italiana.
Proprio su questo terreno, abbiamo
ricevuto adesioni e dichiarazioni di ampia disponibilità, da parte di molti
gruppi ultras di fama nazionale, a dare il loro contributo a questo ambizioso
progetto.
Nel corso di questi mesi, abbiamo già
iniziato a seguire gli Azzurri, presenziando in alcune occasioni con lo
stendardo ufficiale Viking Italia, spesso incontrando anche altri gruppi che,
spontaneamente, si erano recati nel luogo dell'incontro mossi da analogo
intento.
Pare, pertanto, che sia maturata una
nuova coscienza da parte di ampi settori del movimento ultras italiano, che da
sempre domina a livello di squadre di club ma che spesso ha latitato nelle
circostanze in cui era necessario coalizzarsi oltre gli odi fratricidi e le
rivalità consuete.
Abbiamo preferito attendere il
compimento di questo "iter" prima di esordire ufficialmente con un enorme
striscione che oggi farà la prima comparsa al seguito dell'Italia, in quanto
ci pareva prematuro fino quando dietro di esso ci sarebbero state solo poche
persone.
Senza volontà egemonizzanti,
intendiamo porci quale punto di riferimento per chiunque condivida questo
intento, disponibili a fornire collaborazione ed assistenza nei limiti di quelle
che saranno le nostre possibilità.
Ricordiamo, per l'ennesima volta,
che Viking Italia è priva di scopi di lucro, al di là di quel minimo
autofinanziamento necessario per la produzione del materiale occorrente per fare
tifo e renderci visibili; a scanso di equivoci, ribadiamo che la nostra
associazione è apartitica, nonostante il fiero nazionalismo di coloro che ne
fanno parte.
Il bilancio, ad oggi, è, quindi,
abbastanza positivo; con l'aiuto di tutti, contiamo di ritrovarci per il terzo
raduno nazionale portando quale patrimonio la definitiva affermazione del gruppo
come riferimento per i seguaci della Nazionale e, impresa più ardua ma
altrettanto importante, con le prime vittorie legali nei confronti di chi
aggredisce dall'esterno il mondo delle curve italiane.
DIRETTIVO ASSOCIAZIONE VIKING ITALIA
VISTO
E VISSUTO:
DIETRO
LE QUINTE DI "VIKING ITALIA"
Dal raduno di Ravenna ad oggi molte
vicende si sono susseguite dietro le quinte di "Viking Italia", e, pertanto,
per esigenze di trasparenza e veridicità, preferiamo sunteggiarne alcune.
In Romagna, a margine della buona
riuscita della manifestazione, circostanza confermata anche da chi aveva
presenziato ad altri summit fra ultras, si erano poste due problematiche: il
rapporto con i "Viking Inter" e quelli con una nota ditta di produzione di
materiale da stadio.
Con il gruppo milanese avvenne
l'unica divergenza di vedute poiché essi dichiararono di non ritenere consono
alla loro mentalità il dare vita ad una struttura ultras, legalizzata.
Un completo chiarimento al proposito
è avvenuto poche settimane fa in un locale di Milano, il giorno antecedente
Milan-Lazio, occasione per la quale
alcuni esponenti dei Viking Nord Italia erano giunti nel capoluogo lombardo.
I Viking Inter restano, comunque,
fuori dall'associazione, per volontà loro, almeno ad oggi, fermi restando i
contatti con la medesima per lo più tramite gli amici laziali.
Qualche malumore aveva suscitato anche
l'intervento del titolare della ditta "T.I.F.O.", nel quale diversi
presenti avevano intravisto un intento pubblicitario, se non commerciale.
A prescindere dal fatto che abbiamo
sposato con "Viking Italia", la filosofia dell'assenza di lucro,
precisiamo che l'adesione di "Mentalità Ultras" a questo raduno avviene
esclusivamente quali redattori dell'omonima fanzina e non quale marca di
abbigliamento.
Nel corso dell'anno alcuni dei vari
direttivi Viking si sono scambiati reciproche visite, ad esempio i salernitani
hanno presenziato all'Olimpico per
Lazio-Napoli, gli stessi granata hanno reso visita ai materani ed ai ravennati e
proprio gli ultras della città dei "Sassi" sono stati ospitati dai Viking
Inter, nonostante il distinguo di
questi ultimi.
Quanto alla Nazionale, a San Siro
presenze di diversi gruppi per Italia-Romania, per lo più provenienti
dall'area veneta, primo sintomo di un qualcosa che nasceva oltre la sfera
Viking.
Lo stesso fenomeno è avvenuto in
occasione dell'incontro Italia-Inghilterra disputatosi a Torino.
Inoltre, precisiamo che la scelta di
fare esordire solo oggi lo striscione ufficiale è stata esclusivamente nostra,
visto che pareva non appropriato esporre qualche decina di metri di stoffa prima
che il gruppo avesse una consistenza adeguata.
Infine, il problema dei rapporti fra
laziali ed Orgullo Vikingo; nonostante il gemellaggio con gli Ultras Sur, nella
gara di Madrid c'è stata un po' di "maretta" fra l'O.V. e parte della
tifoseria laziale e questo si è ripercosso nei rapporti interni a "Viking
Italia".
Sono seguiti, con la mediazione dei
salernitani, alcuni contatti con l'intento di fare luce su una vicenda dai
contorni non ancora completamente chiari.
Abbiamo preferito dire la nostra su
queste vicende, alcune delle quali parzialmente distorte da certi organi di
informazione che, magari, si dicono "dalla parte degli ultras".
Questo per correttezza verso tutti
quanti e per desiderio di trasparenza; chiunque voglia contattarci per proposte,
chiarimenti o informazioni lo potrà fare direttamente rivolgendosi al direttivo
dell'associazione.
Turris - Cavese: derby a rischio
dopo le polemiche sull'inagibilità del Liguori, la gara Turris-Cavese si gioca a Torre del Greco.
Presenti
oltre 200 tifosi metelliani; scontri prima della gara tra Cavesi e
Corallini col supporto di Ultras Nocerini; incendiata un'auto e scene
di guerriglia urbana.
17 aprile 2001
Lecce:danneggiata le sede del Lecce Club
La notte scorsa è stato compiuto un atto vandalico ai danni della sede del Lecce club, il centro coordinamento del tifo giallorosso.
Alcuni sconosciuti hanno rotto delle vetrate lanciando una pietra.
Le ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando in queste ore sono due: atto dimostrativo di ultras della squadra giallorossa contro il club del tifo organizzato o atto intimidatorio nei confronti dei responsabili del centro stesso che per giovedì prossimo, nel pomeriggio, hanno organizzato un corteo e un sit-in di solidarietà davanti alla sede della società giallorossa in via Templari.
Il presidente del Lecce Club, Mario De Lorenzi, ha reso noto che il corteo si farà ugualmente: al termine, i tifosi che fanno capo al centro di coordinamento leggeranno un documento di solidarietà col presidente del Lecce, Mario Moroni, e soprattutto al patron Giovanni Semeraro per invitarlo a rivedere i propositi di cessione della società.
L´annuncio fu fatto all´indomani della sconfitta interna con l´Atalanta e della plateale contestazione messa in atto da una frangia della tifoseria.
Alcuni sconosciuti hanno rotto delle vetrate lanciando una pietra.
Le ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando in queste ore sono due: atto dimostrativo di ultras della squadra giallorossa contro il club del tifo organizzato o atto intimidatorio nei confronti dei responsabili del centro stesso che per giovedì prossimo, nel pomeriggio, hanno organizzato un corteo e un sit-in di solidarietà davanti alla sede della società giallorossa in via Templari.
Il presidente del Lecce Club, Mario De Lorenzi, ha reso noto che il corteo si farà ugualmente: al termine, i tifosi che fanno capo al centro di coordinamento leggeranno un documento di solidarietà col presidente del Lecce, Mario Moroni, e soprattutto al patron Giovanni Semeraro per invitarlo a rivedere i propositi di cessione della società.
L´annuncio fu fatto all´indomani della sconfitta interna con l´Atalanta e della plateale contestazione messa in atto da una frangia della tifoseria.
16 aprile 2001
Denunciati quattro tifosi nerazzurri per il dopo Juve-Inter
Quattro
tifosi neroazzurri sono stati denunciati dalla Questura di Torino
dopo l'incontro Juventus-Inter, svoltosi sabato sera allo stadio
"Delle Alpi" di Torino. I quattro sono stati indagati per
resistenza, danneggiamento e violenza a pubblico ufficiale per
avere lanciato vari oggetti contro la polizia. Il tutto si sarebbe
svolto a fine gara, mentre i tifosi stavano aspettando di essere
accompagnati in stazione a prendere il treno per MIlano
14 aprile 2001
Incidenti a Belgrado.
Nel
116° derby del campionato Yugoslavo, il Partizan batte la Stella
Rossa per 2-1; è di 24 feriti (20tifosi e 4 poliziotti), invece, il
bilancio degli scontri verificatisi prima dell'inizio della gara.
Benevento - Catania: scontri sul traghetto
Gruppi
di tifosi di Palermo e Catania (diretti a Fermo e Benevento) si sono
scontrati nella notte di venerdì su un traghetto che attraversava lo
stretto di Messina; 70 persone sono state identificate.
Taranto - Foggia: tifoso del Foggia tenta di accoltellare un poliziotto!
Prima
dell'incontro si sono verificati tafferugli; i tifosi del Foggia
sono venuti in contatto con le forze dell'ordine. Un tifoso,
Massimiliano Sassone, ha estratto un coltello e tentato di colpire
all'addome un ispettore di polizia, abile nell'evitarlo e disarmarlo.
Posto in arresto, il tifoso foggiano deve rispondere in tentato
omicidio.
10 aprile 2001
Intervista Esclusiva a Progetto Ultrà
Abbiamo
chiesto, e gentilmente ottenuto, un'intervista autoredatta dal
"Progetto Ultrà" di Bologna, per far conoscere meglio attività
e finalità di un gruppo affiatato, unico nel suo genere, al servizio
del Movimento Ultras...avanti così ragazzi!
Progetto
Ultrà
Il “Progetto Ultrà –
Archivio sul Tifo”, con sede a Bologna
presso l’UISP (Unione Italiana Sport Per tutti) Emilia-Romagna,
custodisce un ricco archivio di materiale italiano e non, comprensivo di
pubblicazioni, filmati, fotografie, e della mostra itinerante Il
dodicesimo uomo, storia, immagine a materiale del mondo ultrà, che ha già
fatto tappa a Ravenna e presto entrerà in altri stadi.
L’archivio è nato nel 1996 ed è unico in Europa per la sua
completezza. Per noi si è rivelato strumento indispensabile per portare avanti
il “Progetto Ultrà”.
Per presentare adeguatamente il progetto, partiamo da alcune
considerazioni sulla recente proposta del Ministro degli Interni Enzo Bianco di
agire in maniera drastica per contrastare la violenza negli stadi, se necessario
giungendo anche a precludere al pubblico l’accesso agli stadi stessi. Secondo
noi la proposta del Ministro Bianco rischia di generare ulteriore violenza per
la sua miopia e per la sua improvvisazione. Come capita spesso in questi casi,
si vuole porre rimedio a dei problemi, non cercando di comprenderli e
analizzarli, ma preferendo la via emergenziale. Da trent’anni, praticamente da
quando ha cominciato a fare la sua comparsa il fenomeno del tifo organizzato, i
governi di tutti i colori hanno ritenuto che la violenza negli stadi fosse
soltanto un problema di ordine pubblico, pensando di fornire una risposta molto
forte dal punto di vista mass-mediologico, ma improntata all’improvvisazione.
Mai che nessuno si fosse degnato di tentare di limitare la violenza attivando un
dialogo con i tifosi o incentivando gli interventi di carattere sociale per
proporre strade diverse da quelle repressive.
Se
si vuole affrontare il problema della violenza negli stadi, si deve
necessariamente aprire un confronto con quei soggetti che nello stadio vivono.
In trent’anni i disordini non sono diminuiti, e questo significa che certe
politiche repressive hanno fallito. In più non va sottovalutato il fatto che
oggi la tensione non è esclusivamente tra tifoserie opposte, ma soprattutto tra
tifosi e polizia.
I politici sembrano non vedere, ma attualmente molti incidenti non
avvengono in gradinata, ma fuori, nei centri delle città, nelle stazioni.
Inoltre, probabilmente non si arriverà mai ad una situazione di vera chiusura
degli stadi, anche perché nel ’98 la vendita di biglietti e abbonamenti ha
fruttato alle società di calcio ben 422 miliardi, per cui, come si può ben
capire, ci sono interessi economici di notevole entità. È giunto il momento
per il Viminale di pensare che delegare alle forze dell’ordine il controllo
assoluto all’interno degli impianti sportivi è tra le cose più sbagliate che
si possano compiere. Del resto anche le misure prese dopo la tragedia del treno
che colpì la tifoseria della Salernitana, con la soppressione dei treni
speciali e il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi delle squadre in
trasferta nel giorno della partita, si sono rivelati un suicidio: per le stesse
Forze dell’ Ordine controllare i tifosi in movimento è risultato più
difficile senza i treni speciali. Infatti, da allora, più gente si muove con le
macchine e questo comporta maggiori rischi anche per gli stessi tifosi. Per
quanto riguarda i biglietti, invece, il divieto ha finito con l’alimentare il
bagarinaggio e gli scontri con la polizia.
Proprio
per valorizzare un mondo troppo spesso demonizzato, è nato il Progetto Ultrà.
Noi
crediamo che, attraverso il tifo la partita si trasforma in una festa, dove la
curva ha i suoi simbolismi, la sua coreografia; si sviluppa la creatività, si
inventano nuovi slogan, gli stendardi liberano la fantasia. Per noi questo è un
valore importante che può trasmettere la cultura ultrà. E’ l’esempio di
un’identità profonda che, attraverso il calcio, unisce un gruppo di amici
alla squadra e alla città. Gli ultras, anche se in questi casi i mass media non
fungono da cassa di risonanza, si mobilitano molto per la solidarietà: dalla
raccolta dei fondi per “Telefono Azzurro”, alla raccolta di indumenti ed
altro per le popolazioni bosniache colpite dalla guerra, dagli aiuti per i
terremotati a quella per gli alluvionati. Il mondo ultrà, è vero, ha anche un
particolare rapporto con la violenza. Ma spesso l’erogazione della violenza è
fatta da codici e regole che la limitano. Talvolta, e ultimamente neanche troppo
di rado, queste regole vengono oltrepassate da gruppi e cani sciolti che si
adoperano nel fare vandalismi, utilizzare armi improprie, aggredire passanti o
utilizzare lo stadio come luogo di propaganda politica. Noi siamo contro queste
degenerazione e il nostro lavoro va
nella direzione di una limitazione di questi tipi di violenza o di
strumentalizzazione. Questi sono stati i punti di partenza che ci hanno portato
ad avvicinare tutta la diversa gente che frequenta le varie curve.
Cosa abbiamo fatto in concreto? Abbiamo cominciato con alcuni incontri
con singole tifoserie, arrivando poi a “mettere insieme” su tematiche comuni
anche gruppi rivali. Si è parlato della diffida, del caro biglietti,
dell’assistenza legale. Nel 1998 la “carovana” del Progetto Ultrà ha
fatto tappa in varie città. L’iniziativa si chiamava Libero
cittadino? No, ultras! E molte tifoserie, le domeniche 19 e 26 aprile del
1998 hanno esposto in gradinata uno striscione con questa scritta. A Pistoia,
nell’autunno dello stesso anno, un centinaio di gruppi ultrà si sono
confrontati ed hanno approvato all’unanimità una proposta di modifica della
legge sulla violenza nel tifo. Sia chiaro, nessuno chiede l’impunità, ma
garanzie e certezze per l’imputato si. Oggi, se inneggi alla violenza, ti puoi
beccare una diffida; ma che cosa dovremmo dire, allora, di tante trasmissioni
televisive violente nel linguaggio, o delle continue risse televisive tra i
politici (talvolta non in senso metaforico)? Abbiamo diffuso un manualetto con
“diritti e doveri” degli ultras e sono state fornite ai tifosi le
indicazioni del buon comportamento proprio per non trovarsi in situazioni
spiacevoli da un punto di vista penale.
Ora
stiamo cercando di creare una rete tra gli avvocati che difendono gli ultrà
perché tutti insieme adottino strategie di difesa comuni e più efficaci e
perché così gli ultras fermati in trasferta abbiano subito un avvocato
“esperto” del luogo pronto a difenderli (se avete avvocati di fiducia, che
vogliono essere coinvolti nel progetto, segnalateli a progettoultra@libero.it
o mandate una e-mail al sito www.tifonet.it/asromaultras
)
Ogni anno, in estate, ci facciamo promotori ed organizzatori di un torneo
di calcio tra ultrà di vari gruppi, tifosi europei, centri giovanili, comunità
di immigrati, chiamato “Mondiali Antirazzisti”. Più che un appuntamento
agonistico, si tratta ovviamente di un’occasione di socializzazione che offre
ai partecipanti, oltre all’opportunità di giocare assieme a pallone, anche
quella di tifare e divertirsi sugli spalti, e di un nutrito programma ludico e
culturale (concerti musicali gratuiti dal vivo, dibattiti, con possibilità di
praticare giochi, dal biliardino al ping-pong), con tanto di servizio di
ristorazione a nostra cura.
In
un momento così delicato per le curve italiane, in cui si fa un gran parlare di
razzismo, a volte giustamente, a volte a sproposito, ci auguriamo che il
progetto Viking Italia, unico nel suo genere, tenga conto di quei fattori che
oggi hanno portato alla frammentazione di tanti gruppi ultrà per idee politiche
e comportamenti contrastanti. Noi del Progetto Ultrà siamo sempre stati a
favore di un tifo che dimentichi ogni tipo di politica all’ingresso dello
stadio. Augurandoci un tifo genuino, che finalmente faccia degnamente da cornice
festosa e da motivo di incontro per le tifoserie di vari club, salutiamo Viking
Italia, dandoci appuntamento a Roma.
Mauri del Progetto Ultrà
Incidenti Pisa-livorno,3 Condanne; 10 Mesi e Interdizione Stadio
Hanno
patteggiato in tribunale a Pisa i tre tifosi arrestati il 25 marzo
scorso durante gli incidenti avvenuti dopo la sospensione del
derby Pisa-Livorno. I 3 imputati, due pisani di 30 e 27 anni e un
pistoiese di 25,sono comparsi davanti ai giudici,accusati di
resistenza e violenza a pubblico ufficiale e di concorso in
lesioni. I due pisani sono stati condannati a 10 mesi, il pistoiese
a 9. Per tutti e tre,allontanamento dagli stadi per un anno.
8 aprile 2001
Guerriglia urbana dopo Boca Juniors-River Plate
Gli
scontri tra polizia e ultras non sono solo problemi di casa
nostra. Dopo la partita più attesa della stagione in Argentina,
quella tra Boca Juniors e River Plate, rivali storiche, sono
scoppiati degli incidenti tra polizia e tifosi. Le prime avvisaglie
si sono avute dentro lo stadio quando le due tifoserie si sono
lanciate di tutto. Poi a partita finita, i sostenitori del River
Plate, infuriati per la sconfitta (3-0) non hanno trovato di meglio
che sfogare la propria rabbia su tutto e tutti, arrivando a pestare un
poliziotto. Proprio questo episodio ha indurito ancor più le forze
dell'ordine che, oltre alle solite e, a quanto pare inutili,
manganellate, hanno anche sparato proiettili di gomma contro i
facinorosi. Alla fine degli scontri, ripresi in diretta tv, sono
stati medicati in ospedale numerose persone, sia sostenitori che
poliziotti, ed inoltre sono stati effettuati decine di arresti.
Cosenza-Cagliari: Attacco Ultrà.
Un
gruppo di tifosi locali ha attaccato uno sparuto gruppo di
sostenitori sardi lanciando pietre e usandi gli idranti. Feriti due
poliziotti.
Prato-Chieti: 11 denunce dopo gli incidenti.
Ci
sono vari ultrasessantenni fra gli 11 tifosi del Prato denunciati
dai carabinieri in seguito ai disordini avvenuti ieri allo stadio
´Lungobisenzio´ nel finale della partita paraggiata dal Prato con
il Chieti valevole per il campionato di serie C2, girone B. Gli
undici sarebbero intervenuti a ´difesa´ di due ultras poco più che
ventenni che nel finale della gara. Uno di essi ci era riuscito ed
era stato bloccato sulla pista d´atletica, l´altro era stato
fermato mentre si arrampicava ed è stato arrestato perchè perchè
aveva la diffida dallo stadio. Fra gli 11 quattro sono risultati giovani
fra i 24 e i 19 anni, gli altri sono un cinquantunenne e sei
ultrassessantenni, che di norma conducono una vita tranquillissima.
Il tifoso arrestato, Otello Salvadori, di 20 anni, oggi è stato
processato per direttissima: ha patteggiato la pena di cinque mesi e
dieci giorni con sospensione condizionale.
Incidenti dopo Carrarese-Modena:
Finale
drammatico fuori dallo "Stadio dei Marmi" di Carrara. Un giovane
tifoso della Carrarese è stato aggredito da un ultras del Modena con
un'ombrellata sferrata a bruciapelo. Il poveretto è finito a terra privo
di sensi, in una pozza di sangue. Nel parapiglia con le forze
dell'ordine anche un altro tifoso apuano è rimasto contuso. Entrambi
sono stati portati all'ospedale in ambulanza. Le forze dell'ordine
hanno immediatamente individuato l'aggressore che è stato tratto in
arresto. Gli incidenti erano iniziati già al 90' quando i supporters
modenesi hanno attaccato polizia e carabinieri con una fitta
sassaiola. Poi il fattaccio che poteva avere conseguenze anche
drammatiche. Al pronto soccorso si sono presentati anche alcuni
elementi delle forze dell'ordine per farsi medicare leggere
escoriazioni.
4 aprile 2001
Il prossimo 25 Aprile si svolgerà il secondo raduno "Viking Italia"
Il prossimo 25 Aprile si
svolgerà il secondo raduno "Viking Italia", un progetto che unisce
gruppi
Viking di diversa
fede. Per ricevere informazioni scrivete a:
Salernossa@inwind.it
oppure a
1 aprile 2001
Ultras Inside - La Voce degli Ultras! - Numero 4
Mensile - Anno I
- numero 4 - mese Aprile 2001
Ciao Ultras di tutto il
mondo! benvenuti all'imperdibile appuntamento de "la Voce degli
Ultras!", bollettino ufficiale del sito www.ultrasinside.it
Forza ragazzi! aiutiamo il movimento Ultras a salvarsi dai nemici
esterni, smettiamo di farci una guerra inutile....alziamo le nostre bandiere
alla faccia di chi indossa i nostri colori solo per soldi;
forza Ultras non mollate
mai!
NEWS
Questa rubrica non
vuole fomentare violenza di nessun genere. Non faremo commenti e ci limiteremo
a pubblicare le notizie più eclatanti successe nel mese precedente l'uscita
del bollettino; combattiamo la violenza negli stadi...salvaguardiamo il
Movimento Ultras
04/03/2001 Ancora Violenza: Napoli
sotto mira.....
Allo Stadio San Paolo un tifoso
del Napoli è stato accoltellato nel corso di una rissa scoppiata nel
settore della Curva B. Ricoverato all'ospedale San Paolo, fortunatamente le
sue condizioni non sono gravi: la prognosi e' di sette giorni.
04/03/2001 Catania-Palermo che
derby!
A Catania sono quattro i tifosi
feriti nel derby Catania-Palermo. Tutti e quattro (tre palermitani ed uno
catanese) sono stati medicati e subito dimessi.
11/03/2001 Serie D/B: incidenti
prima di Trento-Pavia.
La violenza tra tifosi raggiunge
anche il Campionato Nazionale Dilettanti. Si sono infatti registrati alcuni
tafferugli prima dell´ incontro tra Trento e Pavia, valido per il campionato
di serie D (Girone B). Una ragazza è stata portata all´ospedale con ferite
al viso. Gli ultras trentini hanno assalito i pullman dei tifosi lombardi al
loro arrivo in città ed hanno rotto alcuni vetri degli automezzi. Sono
seguiti dei tafferugli con l´ intervento di polizia e carabinieri. Al termine
dell´ incontro (vinto dagli ospiti per 1-0) le forze dell´ ordine hanno
fatto uscire dallo stadio per primi i tifosi del Pavia, trattenendo gli ultras
trentini ed evitando cosi´ nuovi scontri
14/03/2001 Paris s.g.-
Galatasaray: violenza in Francia
E' di 56 feriti , 17 dei quali
ricoverati in ospedale, il bilancio degli scontri fra tifosi del Paris
Sain Germain e Galatasaray valevole per la Champions League; La gara è
stata interrotta per una ventina di minuti a causa di un'invasione di alcuni
tifosi turchi ; tra i feriti ci sono anche una ventina di Stewards del
servizio d'ordine.
18/03/2001 Serie D/F:
Latina-Sambenedettese: ancora violenza!
Terreno di gioco protagonista a
Latina : ospita gol e spettacolo nei novanta minuti ma anche violenza ed
idiozia subito dopo. Nel dopo partita scontri violenti tra tifosi. Subito dopo
il fischio finale una decina di tifosi della Samb invade improvvisamente il
campo di gioco per suggellare il pareggio in extremis della capolista, non
mancando di canzonare la parte di tifosi di casa. Attraversato il campo, e
diretti verso la curva del Latina, iniziano gli sfottò di rito, ma i laziali
non ci stanno ed invadono a loro volta il campo: comincia un violento quarto
d'ora di rissa generale, che solo l'intervento delle forze dell'ordine con
tanto di lacrimogeni riesce non senza fatica a sedare. Morale? Questo il
laconico bollettino di guerra: l'ispettore di Polizia (perdita di sensi), il
vice-questore (responsabile per il servizio dordine dello stadio per la gara
odierna) e un tifoso della Samb all'ospedale. Addirittura, per il
vice-questore, si parla di numerosi punti di sutura alla testa, a causa di una
ferita causata da uno sciagurato lancio di bottiglia.
18/03/2001 Brasile: morto
tifoso 17enne
Un tifoso di 17 anni morto ieri
con un colpo di arma da fuoco alla testa durante una sparatoria avvenuta dopo
l´incontro tra il Nautico e lo Sport, in Brasile. Dopo la vittoria per 2
a 1 del Nautico nella Copa Nordeste, le due tifoserie si sono affrontate fuori
dallo stadio ed è nata una vera e propria sparatoria tra alcuni gruppi più
violenti. Daniel Ramos da Silva, così si chiamava il giovane tifoso, è stato
colpito da una pallottola in testa ed è morto quasi all`istantante, mentre
altri tifosi sono rimasti feriti in modo non grave. La violenza è così
tornata prepotentemente a sconvolgere gli stadi brasiliani, che nel 2000 hanno
visto quattro vittime fatali.
18/03/2001 Verona -Vicenza:
Cosa è successo?
Quattordici arresti per
violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, nove feriti tra le forze
dell’ordine. Ma anche tante polemiche sulle cariche della stessa polizia.
Questo il resoconto di un ordinario dopo-partita di...follia.
E’ successo al termine di Verona-Vicenza, derby veneto dalle rivalità antiche che anche questa volta non hanno mancato di riaffiorare. Sul banco degli imputati la tifoseria gialloblù che, secondo quanto riportato da fonti delle forze dell’ordine, cercava il contatto con gli oltre duemila tifosi vicentini che, tuttavia, prendevano la via di casa senza problemi, guardati a vista dagli oltre cinquecento agenti in servizio al Bentegodi.
Piazzale Olimpia, Via Tiziano e Via Sansovino registravano cariche della polizia con tanto di sparo di lacrimogeni per sedare e disperdere i più facinorosi supporters gialloblù. Bilancio: quattordici arrestati di cui undici maggiorenni che hanno patteggiato una pena di tre mesi (per alcuni con la sospensione condizionale; per altri riconvertita in multa).
Intanto è montata la polemica sul comportamento della polizia che avrebbe operato alcune cariche nei confronti di persone che nulla centravano con gli scontri. Secca la risposta dei dirigenti della polizia veronese: "Può accadere che nel momento in cui si disperdano questi facinorosi, e dopo Verona-Vicenza erano oltre trecento persone, qualcuno ci vada di mezzo senza colpa. Tuttavia non si sono registrati feriti civili, segno che nessuno si è fatto medicare al pronto soccorso. Dall’altro lato abbiamo in mano le prove di quanto successo: gli incidenti sono stati filmati e registrati dalla polizia scientifica".
E dire che perfino un allenatore pacato come Attilio Perotti aveva elogiato pubblicamente i tifosi gialloblù, al termine di Verona-Vicenza, per il comportamento corretto tenuto sugli spalti. In effetti, la partita era scivolata via senza alcun problema. Dentro la stadio, però...
E’ successo al termine di Verona-Vicenza, derby veneto dalle rivalità antiche che anche questa volta non hanno mancato di riaffiorare. Sul banco degli imputati la tifoseria gialloblù che, secondo quanto riportato da fonti delle forze dell’ordine, cercava il contatto con gli oltre duemila tifosi vicentini che, tuttavia, prendevano la via di casa senza problemi, guardati a vista dagli oltre cinquecento agenti in servizio al Bentegodi.
Piazzale Olimpia, Via Tiziano e Via Sansovino registravano cariche della polizia con tanto di sparo di lacrimogeni per sedare e disperdere i più facinorosi supporters gialloblù. Bilancio: quattordici arrestati di cui undici maggiorenni che hanno patteggiato una pena di tre mesi (per alcuni con la sospensione condizionale; per altri riconvertita in multa).
Intanto è montata la polemica sul comportamento della polizia che avrebbe operato alcune cariche nei confronti di persone che nulla centravano con gli scontri. Secca la risposta dei dirigenti della polizia veronese: "Può accadere che nel momento in cui si disperdano questi facinorosi, e dopo Verona-Vicenza erano oltre trecento persone, qualcuno ci vada di mezzo senza colpa. Tuttavia non si sono registrati feriti civili, segno che nessuno si è fatto medicare al pronto soccorso. Dall’altro lato abbiamo in mano le prove di quanto successo: gli incidenti sono stati filmati e registrati dalla polizia scientifica".
E dire che perfino un allenatore pacato come Attilio Perotti aveva elogiato pubblicamente i tifosi gialloblù, al termine di Verona-Vicenza, per il comportamento corretto tenuto sugli spalti. In effetti, la partita era scivolata via senza alcun problema. Dentro la stadio, però...
25/03/2001 Pisa-Livorno, disastro
annunciato
La voce da giorni circolava
a Pisa: allo stadio ci sarà
un casino pazzesco. Lo sapevano tutti, è successo. E' stato un inferno.
Seggiolini e fumogeni dentro al campo, bottiglie e spranghe fuori. Una città
sconvolta e avvolta nel fumo acre dei lacrimogeni, terrorizzata dalla
guerriglia che ha invaso le strade intorno alla Curva Nord. Quattro arresti
(rischiano una condanna esemplare), ma potrebbero aumentare nelle prossime
ore. Una settantina di fermi, quaranta feriti e oltre 200 milioni di danni: è
questo il bilancio di Pisa-Livorno, il derby della vergogna. Sotto accusa,
subito, la gestione del servizio d'ordine. Già sabato il sindaco di Pisa
Paolo Fontanelli aveva lanciato l'allarme: "Sono pochi 500 agenti".
E ieri, dicono, i controlli allo stadio non sono stati adeguati. Per ora
quello che resta è l'immagine assurda di una partita devastata dalla violenza
e fermata al minuto 36 del secondo tempo, che tra sospensioni e riprese è
durato un'ora e venticinque minuti. Uno spettacolo indegno. Succede tutto dopo
il gol di Protti. Rigore dubbio per fallo di Baraldi su Lorenzini, dai
distinti una pioggia di seggiolini e fumogeni. Protti dal dischetto segna, è
il finimondo. L'arbitro è costretto a fermare il gioco. Il pomeriggio di
follia degli ultrà pisani si trasforma in guerriglia. I primi scontri
iniziano dentro lo stadio: un paio di cariche di alleggerimento e niente di più.
Fuori, però, succede il finimondo. I tifosi cercano di sfondare il cordone di
polizia, due agenti restano contusi. I lacrimogeni annebbiano l'aria, è un
corpo a corpo assurdo. Botte, inseguimenti. Alla fine sono dieci i feriti,
nessuno grave. Intanto il treno dei tifosi livornesi è ripartito, senza
problemi. La battaglia continua a Pisa: la strada è un tappeto di vetri e le
due squadre sono bloccate dentro lo stadio. Nessuno può uscire. Il
vicepresidente del Pisa, Roberto Posarelli, evita di commentare la
contestazione e se la prende con l'arbitro. Il giudice sportivo potrebbe
omologare il risultato (10) fissato al momento della sospensione. Certa è la
squalifica del campo: il Pisa rischia di giocare almeno quattro partite in
campo neutro e forse anche a porte chiuse.
Incidenti Taranto-Cavese: denunciati 73 Ultras
In
seguito agli scontri di domenica scorsa in occasione della partita
Taranto-Cavese, nel corso dei quali sono rimasti feriti una ventina di
poliziotti, tra i quali il Questore Nicola D'Agostino, due
carabinieri e due militari della guardia di finanza, sono stati
idenficati e denunciati 30 ultras del Taranto e 43 del Cavese
inchiodati dalle riprese effettuate dalla polizia scientifica. Per
tutti loro è scattato il provvedimento di divieto di accesso alle
manifestazioni sportive.
"La violenza - sostiene in una nota il questore di Taranto, Nicola D´ Agostino, che intende incontrare i tifosi - da chiunque venga posta in essere sarà sempre perseguita e questo è un compito esclusivo delle Forze dell´ordine e non di altri che non solo devono tutelare i tifosi delle varie parti ma l´intera collettività. Mi auguro - prosegue - per l´interesse dei tifosi stessi e di tutta la collettività che simili fatti deprecabili di violenza inaudita che si sono verificati domenica scorsa non abbiano più a ripetersi. Mi appello pertanto al senso civico e di responsabilità di ogni tifoso - conclude - perché consideri il calcio come un momento di svago e di aggregazione e non un mezzo per esprimere rabbia e violenza" .
Per ´favorire la distensione´ D´Agostino incontrerà una rappresentanza della Tifoseria.
"La violenza - sostiene in una nota il questore di Taranto, Nicola D´ Agostino, che intende incontrare i tifosi - da chiunque venga posta in essere sarà sempre perseguita e questo è un compito esclusivo delle Forze dell´ordine e non di altri che non solo devono tutelare i tifosi delle varie parti ma l´intera collettività. Mi auguro - prosegue - per l´interesse dei tifosi stessi e di tutta la collettività che simili fatti deprecabili di violenza inaudita che si sono verificati domenica scorsa non abbiano più a ripetersi. Mi appello pertanto al senso civico e di responsabilità di ogni tifoso - conclude - perché consideri il calcio come un momento di svago e di aggregazione e non un mezzo per esprimere rabbia e violenza" .
Per ´favorire la distensione´ D´Agostino incontrerà una rappresentanza della Tifoseria.
Denunciati 12 Tifosi Mantovani.
Sono
una dozzina i tifosi del Mantova denunciati per i tafferugli
avvenuti domenica pomeriggio allo stadio "Speroni" durante la partita
di calcio Pro Patria-Mantova.
Il commissariato di Busto Arsizio li ha denunciati a piede libero per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Ai dodici verrà anche notificato il divieto di ingresso allo stadio.
Il vicequestore di Busto Arsizio, Luigi Mauriello, ha affermato che i tifosi "sono arrivati da Mantova con la voglia di picchiare". Erano circa 500, e un centinaio è arrivato allo stadio "già ubriaco".
I tafferugli con le forze dell'ordine sono scattati prima del fischio d'inizio della partita, quando quattro tifosi si sono arrampicati sulla recinzione dell'impianto sportivo. Mentre la polizia cercava di indurli a scendere, dagli spalti, una cinquantina di ultras ha caricato gli agenti.
Il vicequestore, nel sottolineare l'impegno dei 100 uomini che hanno mantenuto l'ordine pubblico, ha rivolto poi un plauso alla tifoseria della Pro Patria "che ha dimostrato maturità evitando di far scoccare scintille pericolose con gli ospiti".
Il commissariato di Busto Arsizio li ha denunciati a piede libero per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Ai dodici verrà anche notificato il divieto di ingresso allo stadio.
Il vicequestore di Busto Arsizio, Luigi Mauriello, ha affermato che i tifosi "sono arrivati da Mantova con la voglia di picchiare". Erano circa 500, e un centinaio è arrivato allo stadio "già ubriaco".
I tafferugli con le forze dell'ordine sono scattati prima del fischio d'inizio della partita, quando quattro tifosi si sono arrampicati sulla recinzione dell'impianto sportivo. Mentre la polizia cercava di indurli a scendere, dagli spalti, una cinquantina di ultras ha caricato gli agenti.
Il vicequestore, nel sottolineare l'impegno dei 100 uomini che hanno mantenuto l'ordine pubblico, ha rivolto poi un plauso alla tifoseria della Pro Patria "che ha dimostrato maturità evitando di far scoccare scintille pericolose con gli ospiti".
Atalanta–Napoli: ancora razzi!
Ancora
razzi lanciati dai supporters partenopei verso i tifosi di casa;
fortunatamente non risultano feriti, ma il Napoli avrà il San Paolo
squalificato, diffida e multa.
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